Situazione giuridica paziente affetto da ansia

Salve a tutti. Vorrei avere chiarimenti in merito alla situazione giuridica dei i pazienti affetti da disturbi di ansia. Spulciando in rete ho infatti avuto molti riscontri in base ai quali chi è affetto da patologie psichiche dovrebbe sostenere una visita di controllo presso una commissione della ASL per l'esercizio di alcune attività, come ad esempio la patente o il porto d'armi. L'essere affetto da disturbi di ansia, quindi, è ragione sufficiente alla sospensione della patente? Oppure la patente viene sospesa solo per l'assunzione di farmaci? Un paziente che volesse sottoporsi alla psicoterapia senza assumere farmaci dovrebbe necessariamente sostenere visite sul mantenimento dell'idoneità? Non ho inoltre ben compreso se, in sede di rinnovo della patente(ad esempio), la richiesta di verifica sull'idoneità giunga conseguentemente ad una propria ammissione oppure esiste una comunicazione tra il proprio medico e l'ente pubblico. Infine vorrei sapere se, in caso di una completa guarigione, venga inserito nella storia clinica del soggetto, i propri precedenti per ansia. Ho infatti avuto modo di constatare che per conseguire abilitazioni di molte professioni o per il rilascio di un semplice porto d'armi è necessario, ovviamente, avere una ottima condizione psicofisica. Questi "precedenti" mi impedirebbero di esercitare suddette professioni? Quanto contano? Come avviene il reperimento di informazioni da parte dello stato e di enti pubblici sulle condizioni psicofisiche di un soggetto? Attraverso questi canali, sono presenti anche questi precedenti per ansia'. Mi scuso in anticipo per la prolissità della domanda , spero di aver centrato la questione da me sollevata, e, disponibile a qualsiasi chiarimento, ringrazio tutti i professionisti che mi daranno una risposta in questa delicata questione.