Doc da relazione,fine relazione,stress,nodo alla gola
buonasera a tutti sono un ragazzo di 26 anni fidanzato da quasi 8 anni con una ragazza di un più grande di me. fino a circa un annetto e mezzo fa tutto è andato per il meglio fino quando a causa di qualche sgarro da parte mia la mia lei è diventata molto oppressiva perchè non si fidava più di me.. Questo mi ha portato a circa un anno fa a voler conoscere una ragazza di un corso da me effettuato,andando due volte a bere un caffe e finendola poi li. Dopo di che qesta situazione di diffidenza si è manifestata fino ad ora,fin quando abbiamo cercato di mettere la diffidenza da parte in quanto lei faceva di tutto,voleva controllare sempre il telefono ed era diventata ossessiva nei miei confronti anche solo messaggiando.non le andava mai bene il tono di ogni messaggi. Da questo momento in poi non so come ho cominciato ad avere dei disturbi da doc da relazione,con voglia di piangere e nodo alla gola prima di vederci e dopo esserci visti. La mia mente ha cominciato a viaggiare e fantasticare sul nostro rapporto sempre un po piatto,in quanto tutti e de non abbiamo ancora un lavoro fisso e viviamo con i genitori.Il desiderio ultimamente è un po calato diciamo complice anche il fatto che da circa un annetto è mezzo soffrivo anche di attacchi d'ansia con paura di farle del male,prontamente superati con il consulto psicologico. Ultimamente il nodo alla gola mi compariva al mattino e svaniva alla sera. Ho resistito fino a ieri quando dopo esserci visti lei sentendosi qualcosa e chiedendomi,le ho detto che non l 'amavo più. Ora non capisco più niente in quanto penso che se ci fossimo impegnati tutti e due a non rendere piatta la relazione e ad evolverla ,da non rimanere come eterni fidanzatini,adesso dopo quasi otto anni ci troveremmo in una situazione diversa. Anche oggi son arrivato alla conclusione non sos e errata o meno che il mio malessere derivava dal fatto di non avere na vista nostra autonoma in quanto ultimamemte mi pesava anche ilf atto di andare a mangiare dai suoi genitori.Ora sono in questa situazione di confusione secondo me si potrebbe sbloccare andando a vivere insieme e cercando di renderci indipendenti e autonomi dai genitori. anche perchè da ieri sera che l'ho mollata il nodo alla gola comunque persiste. Ultimamente sono sempre pieno di stress e mi faccio 3000 domande ma se andassimo a vivere insieme e poi non ci sopportiamio??non capisco più niente,. fino ad un annetto e mezzo fa le cose andavano benone ora addirittura nell'ultimo perido mi faccio pure dei viaggi su delle altre ragazze e mi espode la testa. Son sotto consulto psicologico,il quale mi dice che questo sintomo di oppressione è probabilmente dovuto al mio non accettare il fatto di non amare più...Ora che son riuscito a conferrarglielo, ce l ho lo stesso,e mi sento terribilmente solo in quanto oltre il tutto non ho manco moltissimi amici con cui poter svagarmi...spero in una vostra gentile risposta.
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Gentile utente,
Nei consulti precedenti si è rivolto a noi per problemi di ansia e i colleghi, visto che lei dichiarava di essere seguito da uno psicologo l'hanno giustamente invitata a rivolgere a lui i suoi dubbi visto che questa modalità di consulto non si sostituisce a quella classica né tantomeno ad una psicoterapia.
Lei stavolta afferma di aver già messo al corrente il suo psicologo il quale le ha detto che probabilmente il suo sintomo è da riferirsi alla non accettazione del cessato sentimento di amore nei confronti della sua ragazza.
La domanda è: perché non si fida del suo psicologo che tra l'altro a differenza nostra lo conosce e sicuramente possiede gli elementi per poterla guidare?!
Il fatto di aver confessato alla sua ragazza di non amarla più non elimina automaticamente la sintomatologia espressa. Anzi, inizialmente potrebbe essere ancora più difficile perché bisogna elaborare la fine di una storia che tra l'altro è durata diversi anni, elaborare i possibili sensi di colpa e ristrutturarsi.
Le consiglio di riferire le sue preoccupazioni al suo psicologo.
Saluti
Nei consulti precedenti si è rivolto a noi per problemi di ansia e i colleghi, visto che lei dichiarava di essere seguito da uno psicologo l'hanno giustamente invitata a rivolgere a lui i suoi dubbi visto che questa modalità di consulto non si sostituisce a quella classica né tantomeno ad una psicoterapia.
Lei stavolta afferma di aver già messo al corrente il suo psicologo il quale le ha detto che probabilmente il suo sintomo è da riferirsi alla non accettazione del cessato sentimento di amore nei confronti della sua ragazza.
La domanda è: perché non si fida del suo psicologo che tra l'altro a differenza nostra lo conosce e sicuramente possiede gli elementi per poterla guidare?!
Il fatto di aver confessato alla sua ragazza di non amarla più non elimina automaticamente la sintomatologia espressa. Anzi, inizialmente potrebbe essere ancora più difficile perché bisogna elaborare la fine di una storia che tra l'altro è durata diversi anni, elaborare i possibili sensi di colpa e ristrutturarsi.
Le consiglio di riferire le sue preoccupazioni al suo psicologo.
Saluti
Dr.ssa Marta Stentella - Roma e Terni
Psicologa Clinica e Forense, Psicodiagnosta
www.martastentella.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 4.1k visite dal 06/04/2016.
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