Esami, ansia e...luoghi di studio

Salve, non è la prima volta che parlo della mia ansia associata allo studio degli esami, ma vorrei soffermarmi su un'altra questione.
In passato, non mi piaceva studiare in biblioteca per vari motivi, ma negli ultimi mesi ho decisamente cambiato idea.
In genere, stare a casa mi piace perché posso indossare abiti comodi, cambiare postazione, spizzicare quando voglio, etc... però non studio bene, perché provo ansia, soprattutto con l'avvicinarsi dell'esame (ansia --> distrazione --> procrastinazione --> ansia).
La biblioteca, però, funziona per me come un ansiolitico: certo, a volte è fastidiosa la gente che parla nonostante dovrebbe osservare il silenzio e non amo indossare vestiti scomodi o avere limitazioni di movimento, però proprio le mancanze di alternative (o studi, o studi) e vedere gente che studia, o semplicemente vedere gente, mi tranquillizza e mi concentra, quindi mi permette di rendere bene nello studio.
Tuttavia, studiare in biblioteca/aula studio non sarà sempre possibile (chiusure, vacanze, ecc...), per cui mi chiedo se questa abitudine non possa rivelarsi un problema in futuro e soprattutto mi interrogo sui motivi per cui "funziono" così.
Vorrei riuscire a studiare bene a casa, ma nonostante ci abbia provato, lo trovo difficile, perché se un esame è vicino, mi sveglio con l'ansia, allora per ridurla mi distraggo (es. pc), il tempo passa e non studio, questo mi provoca più ansia --> mattinata persa.
La mia camera, nonostante sia una stanza luminosa come piace a me, non mi aiuta nella concentrazione e non mi "ispira" sessioni di studio da 5-6 ore come quelle che faccio in biblioteca.
Cosa potrebbe significare questo mio stato d'animo legato al cambiamento del luogo di studio?




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Dr.ssa Paola Scalco Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 4.3k 102
<<La biblioteca.....mi permette di rendere bene nello studio.>>

Gentile Ragazza,
questa è una considerazione positiva basata su fatti oggettivi: nonostante gli aspetti meno piacevoli rispetto allo stare a casa propria, recarsi a studiare in biblioteca le consente di studiare con profitto, superando le difficoltà di cui ci ha raccontato in passato.

<<tuttavia, studiare in biblioteca/aula studio non sarà sempre possibile (chiusure, vacanze, ecc...), per cui mi chiedo se questa abitudine non possa rivelarsi un problema in futuro >>

Questa, invece, è un'opinione dettata da un pensiero di tipo ansioso che la porta a spostare l'attenzione su una preoccupazione relativa ad un futuro incerto.

Approfitti della condizione ottimale per studiare che è riuscita a crearsi per dare il meglio di sé ORA, evitando di interrogarsi su qualcosa di incerto e non prevedibile.
Il rischio sarebbe quello di compromettere ADESSO (in un momento in cui tutto fila liscio!) il suo rendimento e di conseguenza alimentare l'ansia. Se invece riuscirà ad avere risultati soddisfacenti, magari darà avvio ad un circolo virtuoso che la porterà a riuscire a studiare bene, indipendentemente dal contesto in cui si trova.

Cordialità.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
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Dr.ssa Magda Muscarà Fregonese Psicoterapeuta, Psicologo 3.8k 149
Concordo con la Collega,inoltre la faccio riflettere sul fatto che in Biblioteca, silenzio, niente stimoli altri, tutti che studiano, Lei si trova, come tutti , immersa in un gruppo e sente la pressione sociale del gruppo stesso , il che rinforza l'identità e la motivazione.. della serie.. chi sono io?.. sono una studentessa, una studiosa, e non si distrae, le scatta una .. orgogliosa appartenenza insomma , che innalza la motivazione..
Quindi continui così , le bibioteche permangono , se chiudono , chiudono per pochi giorni..
Brava, ha trovato la quadratura del cerchio !!

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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