Bambino violento con genitori separati
Buonasera,sono una ragazza che di pomeriggio segue un bimbo di 6anni,frequentante la prima elementare, i suoi genitori sono separati da 2anni,anche in età infantile è sempre stato molto aggressivo nei confronti della madre e dei familiari, ultimamente gli sta capitando di essere aggressivo e rivolgersi, nei miei confronti, anche con parolacce. Purtroppo è un bambino che sembra essere molto intelligente ma spesso e volentieri ha un linguaggio molto infantile,quasi fosse quello di un bambino di 3anni difatti non usa i verbi e/o i soggetti tipo: “mamma casa, mamma letto etc”! Ho provato a parlare con la madre ma lei non sa darsi spiegazioni(anche perché è ancora “vittima” di questa separazione”,nonostante abbia portato il bambino da una psicologa, la quale non ha dato, dopo un anno di terapia,una vera e propria diagnosi. Ho deciso di incontrarmi con i suoi maestri. Purtroppo oggi è stato uno di quei giorni in cui ha avuto questi attacchi di rabbia,e a dire il vero non so proprio come comportarmi, per paura di sbagliare chiedo un vostro aiuto! Grazie e spero di ricevere al più presto una risposta. Lala
[#1]
Cara amica,
Di tutto coloro che dovrebbero preoccuoparsi del bambino, fortunatamente c'è Lei. I genitori pare che se siano dimenticati del loro figliolo.
L'ha detto a loro?
Comunque, se è stato per un anno in psicoterapia, significa che i genitori se n' erano accorti.
Il bambino diventa irascibile, rabbioso e intrattabile perché soffre di un porofondo disagio per la separazione dei suoi genitori. Il linguaggio di cui riferisce denota una regressione a fasi precedenti del suo sviluppo psicologico. E' ritornato poco più oltre dell'olofrase o parola frase, e cioè quando il bambino abbina alla parola perno una parola diversa. Due anni di età!!!!
Non ha altro modo per far notare il suo disagio se non quello di avere un comportamento anomal, aggressivo, ed un linguaggio regredito.
Deve comunque tener in conto che quel bambino sta soffrendo pene di grande portata.
Deve essere amato tanto, capito, compreso, e calmato.
Deve cambiare psicoterapeuta, secondo me. Insomma, la mia collega può anche aver fallito nel suo tentativo di portare aiuto a quel bambino. E allora occorre trovarne un'altra che riesca a lenire la rabbia, la delusione, il senso di abbandono ed altro.
Quel bambino non potrà mai rendersi conto del motivo che ha determinato la rottura tra i suoi genitori e non potrà mai giustificare questa loro scelta. Occorre aiutarlo. Può iniziare lei.
Io credo che potrà fare molto.
Dubito che rimanendo da quella psicologa il bambino troverà ristoro e pace. Occorre avere la modestia e l’ umiltà di capire che IO Psicoterapeuta devo passare la mano ad altri miei colleghi.
Le faccio tanti auguri. La sua è un'opera educativa, ma anche di supplenza genitoriale. Non dovrebbe essere così, ma purtroppo lo è.
Tenga conto che quel bambino, adesso, ha solo Lei.
Io credo che Lei ce la farà. Ma una nuova terapeuta servirà a breve.
Cordialità.
Di tutto coloro che dovrebbero preoccuoparsi del bambino, fortunatamente c'è Lei. I genitori pare che se siano dimenticati del loro figliolo.
L'ha detto a loro?
Comunque, se è stato per un anno in psicoterapia, significa che i genitori se n' erano accorti.
Il bambino diventa irascibile, rabbioso e intrattabile perché soffre di un porofondo disagio per la separazione dei suoi genitori. Il linguaggio di cui riferisce denota una regressione a fasi precedenti del suo sviluppo psicologico. E' ritornato poco più oltre dell'olofrase o parola frase, e cioè quando il bambino abbina alla parola perno una parola diversa. Due anni di età!!!!
Non ha altro modo per far notare il suo disagio se non quello di avere un comportamento anomal, aggressivo, ed un linguaggio regredito.
Deve comunque tener in conto che quel bambino sta soffrendo pene di grande portata.
Deve essere amato tanto, capito, compreso, e calmato.
Deve cambiare psicoterapeuta, secondo me. Insomma, la mia collega può anche aver fallito nel suo tentativo di portare aiuto a quel bambino. E allora occorre trovarne un'altra che riesca a lenire la rabbia, la delusione, il senso di abbandono ed altro.
Quel bambino non potrà mai rendersi conto del motivo che ha determinato la rottura tra i suoi genitori e non potrà mai giustificare questa loro scelta. Occorre aiutarlo. Può iniziare lei.
Io credo che potrà fare molto.
Dubito che rimanendo da quella psicologa il bambino troverà ristoro e pace. Occorre avere la modestia e l’ umiltà di capire che IO Psicoterapeuta devo passare la mano ad altri miei colleghi.
Le faccio tanti auguri. La sua è un'opera educativa, ma anche di supplenza genitoriale. Non dovrebbe essere così, ma purtroppo lo è.
Tenga conto che quel bambino, adesso, ha solo Lei.
Io credo che Lei ce la farà. Ma una nuova terapeuta servirà a breve.
Cordialità.
[#2]
Gentile utente
data la situazione che lei ha descritto ritengo che il bambino, come il mio collega ha ben messo in evidenza, stia risentendo della separazione e non solo, anche, dato che il suo disagio si è manifestato anche prima, del contesto familiare forse difficile e conflittuale in cui ha vissuto. Il bimbo chiede aiuto e nel farlo il suo sviluppo psicoevolutivo ne è compromesso. La regressione è evidente e solo a seguito di una acccurata diagnosi da parte di un neuropsichiatra infantile è possibile concepire un intervento terapuetico che lo aiuti a elaborare quello che lo tormenta. Le consiglio di parlare francamente con la madre delle sue preocupazioni, se i vostri rapporti lo permettono, è per lei un carico pesante dover sostenere tutto questo senza l'aiuto e il consenso di chi ne ha l'effettiva responsabilità.
un aro saluto
data la situazione che lei ha descritto ritengo che il bambino, come il mio collega ha ben messo in evidenza, stia risentendo della separazione e non solo, anche, dato che il suo disagio si è manifestato anche prima, del contesto familiare forse difficile e conflittuale in cui ha vissuto. Il bimbo chiede aiuto e nel farlo il suo sviluppo psicoevolutivo ne è compromesso. La regressione è evidente e solo a seguito di una acccurata diagnosi da parte di un neuropsichiatra infantile è possibile concepire un intervento terapuetico che lo aiuti a elaborare quello che lo tormenta. Le consiglio di parlare francamente con la madre delle sue preocupazioni, se i vostri rapporti lo permettono, è per lei un carico pesante dover sostenere tutto questo senza l'aiuto e il consenso di chi ne ha l'effettiva responsabilità.
un aro saluto
Dr.ssa Bianca Pescatori
psicoterapeuta ad orientamento psicodinamico e cognitivista
www.omeoroma.it
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 6.9k visite dal 17/10/2008.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.