Abuso infantile?
Gentilissime/i Dottoresse e Dottori,
vi scrivo perchè durante l'ultima seduta effettuata con il mio Psicologo , con il quale sono in terapia per risolvere problemi legati alla dipendenza affettiva da un presunto manipolatore -narcisista, è emersa una realtà per me sconvolgente. Quando il Dottore mi ha chiesto se nella mia infanzia avessi visto o vissuto "qualcosa" che mi aveva particolarmente turbato, dapprima non avevo niente da raccontare , ed ero quasi infastidita da questa domanda, ma poi ho raccontato un episodio della mia infanzia al quale , pur avendolo ricordato da anni, non avevo mai dato peso: ero piccola, forse avevo 5-6 anni, e con me giocavano delle ragazze più grandi di me , vicine di casa di mia nonna e figlie di amici di famiglia, che mi consideravano la loro mascotte e mi coccolavano in quanto "più piccola". Un giorno una di queste ragazze,di cui oggi non ricordo più nè il volto , nè il nome, durante le vacanze estive, mentre facevamo il riposino pomeridiano nel letto, ha preso la mia manina e con essa si è masturbata a lungo. Io allora non avevo capito nulla di ciò che era successo, ricordo solo la senzazione sgradevole di avere una sostanza vischiosa tra le mie dita costrette a girare in circolo su qualcosa , e poi lei che mi ha detto di non dire nulla a nessuno di ciò che era successo. Questo episodio è rimasto "sepolto "dentro di me per decenni, e mai e poi mai avrei creduto che si fosse trattato di un abuso sessuale. Per me l'abuso sessuale era quello del pedofilo maschio che costringe ad un rapporto un malcapitato bambino. La mia vita da allora è trascorsa con una normalità ricca anche di successi e di realizzazione dal punto di vista sociale e lavorativo, ed una serie di disastri sul piano amoroso-affettivo, che oggi mi rendono una donna realizzata nel lavoro, ma profondamente infelice "dentro", nella mia intimità. Devo anche confessare che per me è stato sempre un tabù dire ai miei genitori che avevo un fidanzato, mi vergognavo, e per questo non mi sono mai sposata e non ho avuto figli. Adesso ho 54 anni, e sono in terapia perchè sono caduta in una relazione infelicissima con un uomo, del quale già vi ho scritto precedentemente, che ha sempre detto di amarmi , ma che al contempo mi ha trattata malissimo. Ed oggi sono davvero sconvolta davanti a questa verità che si è disvelata nella mia vita . Quello che vorrei chiedervi è se , come sostiene il mio Psicologo nel quale ho una grande fiducia, ciò che è accaduto è stato un vero un abuso sessuale , e se ciò ha potuto condizionare la mia vita affettiva e la mia capacità di compiere delle scelte "sane". Sono davvero sconvolta, in questi giorni ho accusato dolori muscolari, nausea ed un forte desiderio di dormire, quasi una letargia. Lo Psicologo mi ha detto che ha sempre pensato che fossi stata abusata da bambina perchè ho tendenza alla colpevolizzazione e tendo a controllare tutto. Grazie infinite per la vostra grande professionalità e disponibilità.
vi scrivo perchè durante l'ultima seduta effettuata con il mio Psicologo , con il quale sono in terapia per risolvere problemi legati alla dipendenza affettiva da un presunto manipolatore -narcisista, è emersa una realtà per me sconvolgente. Quando il Dottore mi ha chiesto se nella mia infanzia avessi visto o vissuto "qualcosa" che mi aveva particolarmente turbato, dapprima non avevo niente da raccontare , ed ero quasi infastidita da questa domanda, ma poi ho raccontato un episodio della mia infanzia al quale , pur avendolo ricordato da anni, non avevo mai dato peso: ero piccola, forse avevo 5-6 anni, e con me giocavano delle ragazze più grandi di me , vicine di casa di mia nonna e figlie di amici di famiglia, che mi consideravano la loro mascotte e mi coccolavano in quanto "più piccola". Un giorno una di queste ragazze,di cui oggi non ricordo più nè il volto , nè il nome, durante le vacanze estive, mentre facevamo il riposino pomeridiano nel letto, ha preso la mia manina e con essa si è masturbata a lungo. Io allora non avevo capito nulla di ciò che era successo, ricordo solo la senzazione sgradevole di avere una sostanza vischiosa tra le mie dita costrette a girare in circolo su qualcosa , e poi lei che mi ha detto di non dire nulla a nessuno di ciò che era successo. Questo episodio è rimasto "sepolto "dentro di me per decenni, e mai e poi mai avrei creduto che si fosse trattato di un abuso sessuale. Per me l'abuso sessuale era quello del pedofilo maschio che costringe ad un rapporto un malcapitato bambino. La mia vita da allora è trascorsa con una normalità ricca anche di successi e di realizzazione dal punto di vista sociale e lavorativo, ed una serie di disastri sul piano amoroso-affettivo, che oggi mi rendono una donna realizzata nel lavoro, ma profondamente infelice "dentro", nella mia intimità. Devo anche confessare che per me è stato sempre un tabù dire ai miei genitori che avevo un fidanzato, mi vergognavo, e per questo non mi sono mai sposata e non ho avuto figli. Adesso ho 54 anni, e sono in terapia perchè sono caduta in una relazione infelicissima con un uomo, del quale già vi ho scritto precedentemente, che ha sempre detto di amarmi , ma che al contempo mi ha trattata malissimo. Ed oggi sono davvero sconvolta davanti a questa verità che si è disvelata nella mia vita . Quello che vorrei chiedervi è se , come sostiene il mio Psicologo nel quale ho una grande fiducia, ciò che è accaduto è stato un vero un abuso sessuale , e se ciò ha potuto condizionare la mia vita affettiva e la mia capacità di compiere delle scelte "sane". Sono davvero sconvolta, in questi giorni ho accusato dolori muscolari, nausea ed un forte desiderio di dormire, quasi una letargia. Lo Psicologo mi ha detto che ha sempre pensato che fossi stata abusata da bambina perchè ho tendenza alla colpevolizzazione e tendo a controllare tutto. Grazie infinite per la vostra grande professionalità e disponibilità.
[#1]
Cara Signora,
La nostra risposta, essendo on line e non avendo con Lei una relazione terapeutica, non puo' essere piu' precisa di quella fornitaLe dalla Sua psicoterapeuta.
Certamente la tendenza a colpevolizzarsi e a "dipendere" affettivamente da chi non le da' abbastanza depone a favore di un disagio profondo nell'area affettiva. Non solo sessuale quindi. Del resto per una donna la sfera sessuale non puo' non essere inclusa in quella affettiva.
E' assolutamente comprensibile il suo stato d'animo di questi giorni. Ma vorrei inquadrare in una cornice positiva quello che sta provando: e' un enorme passo avanti quello che e' emerso in analisi! E di questo deve essere felice perche' indica che ora Lei si sente abbastanza forte emozionalmete da avere potuto accedere a questo evento che fino ad ora ha "dovuto" mantenere rimosso!
Ora e' passato nella coscienza e, seppure con dolore, lo potra' elaborare con la forza dell'Io di una donna adulta.
L'episodio era stato "cristallizzato" nel suo inconscio e faceva danni che Lei non poteva fronteggiare. Ora puo'!
Quindi sorrida! E' stata bravissima!
Ci faccia sapere!
La nostra risposta, essendo on line e non avendo con Lei una relazione terapeutica, non puo' essere piu' precisa di quella fornitaLe dalla Sua psicoterapeuta.
Certamente la tendenza a colpevolizzarsi e a "dipendere" affettivamente da chi non le da' abbastanza depone a favore di un disagio profondo nell'area affettiva. Non solo sessuale quindi. Del resto per una donna la sfera sessuale non puo' non essere inclusa in quella affettiva.
E' assolutamente comprensibile il suo stato d'animo di questi giorni. Ma vorrei inquadrare in una cornice positiva quello che sta provando: e' un enorme passo avanti quello che e' emerso in analisi! E di questo deve essere felice perche' indica che ora Lei si sente abbastanza forte emozionalmete da avere potuto accedere a questo evento che fino ad ora ha "dovuto" mantenere rimosso!
Ora e' passato nella coscienza e, seppure con dolore, lo potra' elaborare con la forza dell'Io di una donna adulta.
L'episodio era stato "cristallizzato" nel suo inconscio e faceva danni che Lei non poteva fronteggiare. Ora puo'!
Quindi sorrida! E' stata bravissima!
Ci faccia sapere!
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#2]
Gentile Utente,
Posso chiederle perché scrive online?
È già seguita, ha il suo terapeuta, non pensa di fare confusione ?
Sono argomenti intimi, dolorosi, perché condividerli ulteriormente?
Circa la problematica per cui è in cura provi a leggere queste sue letture, immagino che si ritroverà in più passaggi.
http://www.valeriarandone.it/articoli/154-gli-amore-dipendenti-dipenden
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4078-l-amore-affamato-la-dipendenza-d-amore.html
Posso chiederle perché scrive online?
È già seguita, ha il suo terapeuta, non pensa di fare confusione ?
Sono argomenti intimi, dolorosi, perché condividerli ulteriormente?
Circa la problematica per cui è in cura provi a leggere queste sue letture, immagino che si ritroverà in più passaggi.
http://www.valeriarandone.it/articoli/154-gli-amore-dipendenti-dipenden
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4078-l-amore-affamato-la-dipendenza-d-amore.html
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#3]
Gentile signora,
con tutti i limiti del consulto on line, io non credo che Le sia utile ai fini della terapia sapere che cosa è successo 50 anni fa, anche perché non avremo mai la certezza che quell'evento sia davvero accaduto. Oppure che sia un sogno, un falso ricordo o altro.
Se l'obiettivo della psicoterapia è risolvere la problematica relazionale con gli uomini e riconoscere più velocemente chi ha davanti, perché non concentrarsi su questa problematica?
Inoltre, non è così lineare la questione: incappare in una relazione amorosa difficile come la Sua (con il narcisista, per intenderci) non significa necessariamente che alla base ci sia un trauma!
Molto semplicemente potrebbe essere stata affascinata da quest'uomo ed essersene innamorata e quindi a fatica riesce ora a staccarsi.
Oppure, è sufficiente avere una bassa stima di sé per credere alle lusinghe di qualcuno, anche perché se non si ha una relazione sentimentale e sessuale da molto tempo è più facile crederci.
Altre volte la stessa educazione ricevuta in famiglia a rendere le persone un po' freddine e titubanti nelle questioni sentimentali.
Oppure, se seguiamo il modello dell'attaccamento, intercettiamo chiaramente uno stile relazionale evitante-spaventato che spinge a comportarsi in modo molto autonomo in altri campi ma che rende la persona completamente incapace e spaventata dall'intimità nelle relazioni amorose.
Che c'entra quindi l'abuso su cui non abbiamo neppure prove?
Quanto alla Sua richiesta: "...fossi stata abusata da bambina perchè ho tendenza alla colpevolizzazione e tendo a controllare tutto. "
Non ci sono dati oggi che possono confermare questa affermazione.
Se così fosse, però, tutti gli ansiosi ed ossessivi che scrivono qui o che vediamo nei nostri studi, dovrebbero avere alle spalle una storia di abuso sessuale...?
Il senso di colpa è un'emozione NON primaria, ma regolato anche dalla cultura in cui viviamo. Quindi è sufficiente l'elaborazione che noi facciamo degli eventi.
Il controllo è davvero frequente e diffuso nella nostra società.
Quanto agli abusi sessuali, io non so dirLe né se Lei ha subito un abuso sessuale per le ragioni che ho spiegato sopra, né se le Sua scelte che ha descritto non siano sane o non lo siano a causa di un abuso sessuale.
Ribadisco che non esiste una causalità lineare in psicoterapia e in ogni caso tenga presente che ogni essere umano ha grandi capacità e risorse per poter superare anche l'abuso sessuale.
Cordiali saluti,
con tutti i limiti del consulto on line, io non credo che Le sia utile ai fini della terapia sapere che cosa è successo 50 anni fa, anche perché non avremo mai la certezza che quell'evento sia davvero accaduto. Oppure che sia un sogno, un falso ricordo o altro.
Se l'obiettivo della psicoterapia è risolvere la problematica relazionale con gli uomini e riconoscere più velocemente chi ha davanti, perché non concentrarsi su questa problematica?
Inoltre, non è così lineare la questione: incappare in una relazione amorosa difficile come la Sua (con il narcisista, per intenderci) non significa necessariamente che alla base ci sia un trauma!
Molto semplicemente potrebbe essere stata affascinata da quest'uomo ed essersene innamorata e quindi a fatica riesce ora a staccarsi.
Oppure, è sufficiente avere una bassa stima di sé per credere alle lusinghe di qualcuno, anche perché se non si ha una relazione sentimentale e sessuale da molto tempo è più facile crederci.
Altre volte la stessa educazione ricevuta in famiglia a rendere le persone un po' freddine e titubanti nelle questioni sentimentali.
Oppure, se seguiamo il modello dell'attaccamento, intercettiamo chiaramente uno stile relazionale evitante-spaventato che spinge a comportarsi in modo molto autonomo in altri campi ma che rende la persona completamente incapace e spaventata dall'intimità nelle relazioni amorose.
Che c'entra quindi l'abuso su cui non abbiamo neppure prove?
Quanto alla Sua richiesta: "...fossi stata abusata da bambina perchè ho tendenza alla colpevolizzazione e tendo a controllare tutto. "
Non ci sono dati oggi che possono confermare questa affermazione.
Se così fosse, però, tutti gli ansiosi ed ossessivi che scrivono qui o che vediamo nei nostri studi, dovrebbero avere alle spalle una storia di abuso sessuale...?
Il senso di colpa è un'emozione NON primaria, ma regolato anche dalla cultura in cui viviamo. Quindi è sufficiente l'elaborazione che noi facciamo degli eventi.
Il controllo è davvero frequente e diffuso nella nostra società.
Quanto agli abusi sessuali, io non so dirLe né se Lei ha subito un abuso sessuale per le ragioni che ho spiegato sopra, né se le Sua scelte che ha descritto non siano sane o non lo siano a causa di un abuso sessuale.
Ribadisco che non esiste una causalità lineare in psicoterapia e in ogni caso tenga presente che ogni essere umano ha grandi capacità e risorse per poter superare anche l'abuso sessuale.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#4]
Ex utente
Gentilissime Dottoresse,
vi ringrazio infinitamente per le vostre risposte, che mi hanno offerto sostegno e la possibilità di riflettere.
Per la Dottoressa Esposito: grazie mille, in effetti è vero che quanto sto provando in questi giorni può essere inquadrato in una cornice positiva, e adesso, pur sentendomi a tratti confusa e addolorata, mi rendo conto che l'essere riuscita a parlare di questo argomento rappresenta un grande passo avanti per me. Sento la necessità di elaborare il tutto per trovare l'energia e la forza di andare avanti nella mia vita conquistando un pò di serenità.
Per la Dottoressa Randone: mi rendo conto che l'avere richiesto un consulto online su un argomento così intimo e doloroso può essere stato uno sbaglio da parte mia , ma l'avere "scoperto" questa problematica dentro di me mi ha indotto a farlo, forse con leggerezza, non so.... IL fatto è che ero davvero sconvolta, e la "certezza" con la quale lo psicologo ha affermato che io fossi stata vittima di un abuso nel passato ha generato in me tanti dubbi..... in ogni caso adesso continuerò a trattare l'argomento con il mio terapeuta, come è giusto che sia. Grazie mille per la risposta e per le utilissime letture che mi ha proposto.
Per la Dottoressa Pileci : grazie infinite per l'approfondita risposta, che davvero mi sta offrendo tantissimi spunti di riflessione. Il ricordo d'infanzia del quale vi ho scritto io credo che sia vero, ma mi rendo conto che , anche se così non fosse, in ogni caso io nella mia vita ho messo in atto sempre degli atteggiamenti che , anche se non derivassero dal presunto o vero che sia abuso, adesso vanno capiti ed elaborati per non ripetere più gli errori del passato, per non cadere vittima di persone che in ogni caso oltrepassano i limiti e per prendermi le mie responsabilità senza la "trappola " della colpevolizzazione.
A tutte voi , Dottoresse ancora grazie per la disponibilità, per la professionalità e per la sensibilità con le quali svolgete il vosto lavoro .
vi ringrazio infinitamente per le vostre risposte, che mi hanno offerto sostegno e la possibilità di riflettere.
Per la Dottoressa Esposito: grazie mille, in effetti è vero che quanto sto provando in questi giorni può essere inquadrato in una cornice positiva, e adesso, pur sentendomi a tratti confusa e addolorata, mi rendo conto che l'essere riuscita a parlare di questo argomento rappresenta un grande passo avanti per me. Sento la necessità di elaborare il tutto per trovare l'energia e la forza di andare avanti nella mia vita conquistando un pò di serenità.
Per la Dottoressa Randone: mi rendo conto che l'avere richiesto un consulto online su un argomento così intimo e doloroso può essere stato uno sbaglio da parte mia , ma l'avere "scoperto" questa problematica dentro di me mi ha indotto a farlo, forse con leggerezza, non so.... IL fatto è che ero davvero sconvolta, e la "certezza" con la quale lo psicologo ha affermato che io fossi stata vittima di un abuso nel passato ha generato in me tanti dubbi..... in ogni caso adesso continuerò a trattare l'argomento con il mio terapeuta, come è giusto che sia. Grazie mille per la risposta e per le utilissime letture che mi ha proposto.
Per la Dottoressa Pileci : grazie infinite per l'approfondita risposta, che davvero mi sta offrendo tantissimi spunti di riflessione. Il ricordo d'infanzia del quale vi ho scritto io credo che sia vero, ma mi rendo conto che , anche se così non fosse, in ogni caso io nella mia vita ho messo in atto sempre degli atteggiamenti che , anche se non derivassero dal presunto o vero che sia abuso, adesso vanno capiti ed elaborati per non ripetere più gli errori del passato, per non cadere vittima di persone che in ogni caso oltrepassano i limiti e per prendermi le mie responsabilità senza la "trappola " della colpevolizzazione.
A tutte voi , Dottoresse ancora grazie per la disponibilità, per la professionalità e per la sensibilità con le quali svolgete il vosto lavoro .
[#5]
"anche se non derivassero dal presunto o vero che sia abuso, adesso vanno capiti ed elaborati per non ripetere più gli errori del passato, per non cadere vittima di persone che in ogni caso oltrepassano i limiti e per prendermi le mie responsabilità senza la "trappola " della colpevolizzazione. "
Sono d'accordissimo con Lei.
Infatti intendo dire di risolvere certamente la problematica attuale, riuscendo a capire COME fare per non commettere più errori del passato (ma mi raccomando: con molta benevolenza, perché se Le dovesse capitare di sbagliare, pazienza!) ed elaborando il senso di colpa.
Magari, se lo desidera, ci faccia sapere in futuro.
Cordiali saluti,
Sono d'accordissimo con Lei.
Infatti intendo dire di risolvere certamente la problematica attuale, riuscendo a capire COME fare per non commettere più errori del passato (ma mi raccomando: con molta benevolenza, perché se Le dovesse capitare di sbagliare, pazienza!) ed elaborando il senso di colpa.
Magari, se lo desidera, ci faccia sapere in futuro.
Cordiali saluti,
[#6]
Ex utente
Grazie ancora, Dottoressa Pileci. Le sue parole mi aiutano a centrarmi sul momento presente ed a cercare di aprirmi ad un futuro più sano per la mi psiche. Anche se non è facile per me adesso non cadere nelle solite trappole . Ma alla mia età me lo devo, mi devo almeno la volontà di vivere la mia età matura ( ho ormai 54 anni) in maniera consapevole, leggera e felicemente capace di vivere le mille cose belle che ancora ha da offrirmi la vita . E trovare qual'è veramente il sapore della mia vera vita. Non mi è affatto facile adesso. Penso ancora all'uomo che ho tanto amato e che tanto sembrava capace di rendermi felice , ma che al contempo mi maltrattava sparendo, tradendomi ripetutamente senza mai ammetterlo , mettendomi nell'ansia e colpevolizzandomi. Un uomo dal quale tuttavia non riesco veramente a staccarmi perchè è troppo viva ancora dentro di me la "parte bella" della storia d'amore che ho vissuto con lui e che ancora mi manca. Penso ancora a delle relazioni amicali che ho vissuto in passato con persone problematiche , con le quali credo di aver attuato la " sindrome da crocerossina". Persone che mi hanno molto maltrattata , facendomi sentire molto in colpa per le mie presunte "inefficienze " nell'amicizia. Adesso però devo sottolineare che mi sento in colpa soprattutto nei confronti di me stessa, per avere permesso che i limiti fossero superati a tal punto da lasciarmi devastata. Devastata in modo tale che , anche se c'è un altro uomo che da mesi mi cerca e che timidamente mi corteggia, ( e di questa opportunità dovrei dire grazie alla vita) , io non riesco ad aprire il mio cuore e a superare i limiti dell'algida e fredda "amicalità " con la quale mi rivolgo a lui, perchè ho troppo paura e perchè penso ancora a quell'altro uomo che per anni mi ha condotto per le vie di un "ottovolante amoroso"che mi ha portato dalle stelle all'abisso. Per fortuna che c'è il mio lavoro, un lavoro che svolgo da quasi trent'anni nel sociale, con grande gioa e passione. Quando lavoro sono me stessa, sono viva, creativa, ho rapporti di dialogo costruttivo con chi mi circonda , sento che sto facendo qualcosa di buono, per gli altri ed anche per me . Ciò mi dà grande energia. Ma quando torno a casa i fantasmi ritornano, i vuoti sono molto profondi , e capisco che ho bisogno anche di una soddisfacente vita affettiva. Chissà se ce la farò , Dottoressa. Chissà se quella timida e sensibile bambina , molto brava a scuola ma preda di continue enuresi notturne , troverà finalmente la forza di esprimersi , oltrechè nel lavoro e nella società, anche nella sua vita affettiva. Grazie di cuore ancora. Spero di farLe avere buone notizie sull'evoluzione della mia vita psichica presto . E grazie alla scienza della Psicologia , di cui abbiamo molto bisogno in questi difficili tempi.
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 4.3k visite dal 28/03/2016.
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Approfondimento su Dipendenza affettiva
Come superare la dipendenza affettiva? Perché e come si instaura e cosa fare per superare una relazione non equilibrata che provoca sofferenza.