Una infelicità cronica fa parte del mio essere

Buona sera. In questi ultimi mesi mi sento depressa. In verità non credo di essere mai stata felice, o almeno non che io ricordi, neppure da piccola. Vorrei sapere se si può guarire, visto che ho già fatto sedute di psicoterapia, o se essendo una infelicità cronica fa parte del mio essere. Grazie.
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Dr.ssa Marta Stentella Psicologo 355 5
Gentile utente,
La felicità è uno stato d'animo e non una sensazione transitoria. La felicità va costruita e conquistata giorno per giorno e dopo va tutelata. Spesso siamo anche incapaci di coglierla perché probabilmente siamo bloccati in strutture mentali rigide che non ci consentono appunto di "afferrarla". Un adeguato percorso psicologico o psicoterapico potrebbe aiutarla nella ricerca e nel riconoscimento di nuovi modi di interpretare la realtà.
Saluti

Dr.ssa Marta Stentella - Roma e Terni
Psicologa Clinica e Forense, Psicodiagnosta
www.martastentella.it

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Utente,
essere infelici ha un significato, essere depressi un altro.

L'etiologia, cioè le cause di uno stato e dell'altro, sono svariate,

Per cosa è stata in cura?
Ci dice molto poco di lei, oltre i sintomi:

Come è stata amata?
E, soprattutto, è stata ed è amata?

Cosa fa nella vita?

Ha delle Passioni?
Un amore?

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Cara Signora,
La sua domanda cosi' perentoria fa riflettere.
E' stata da sempre cercata, fin dai tempi dei piu' antichi filosofi, cosa potesse dare la felicita'.
Nessuno ha trovato mai una risposta univoca.
La natura dell'uomo infatti e' cercare sempre dell'altro e quindi "per definizione" la felicita' cosa potrebbe essere? Raggiungere cosa? Se dopo averla raggiunta si senta di dovere ricominciare a cercare perche' non basta più?
Che ne dice?

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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Utente
Utente
Grazie a tutti. Potrei riassumere così la mia vita:
-- infanzia infelice (padre violento, madre ipercritica e poco amorevole, se cercavo aiuto da lei mi diceva che era tutta colpa mia e me lo dice tutt'ora, sic!);
-- adolescenza tranquilla ma senza amici (non ne ho tutt'ora perchè sono ipercrtitica e vedo difetti in tutti);
-- vita adulta da sposata e con figli, tutto sommato bene ma sembra di "trascinarmi" avanti con dentro sempre ansia e depressione, che è a tratti ma che si accentua di più nel tardo pomeriggio.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile signora,

secondo me innanzitutto va capito bene qual è oggi per Lei il problema e credo anche che sia stata brava a costruire la Sua vita e la Sua famiglia, nonostante tutto.

Poi, è necessario capire che cosa le impedisce oggi di essere felice come Lei vorrebbe.

Per questa ragione credo anche io che un percorso psicologico o psicoterapico, se necessario, potrebbe esserLe molto utile.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Cara Signora,
Un padre violento e una madre ipercritica che non l'avra' fatta sentire protetta nell'infanzia sono gia' due condizioni molto pesanti che purtroppo possono strutturare la personalita' in modo che non sia "tendente alla felicita".
Inoltre forse l'insegnamento impostoLe da Sua madre (essere rigida e ipercritica) forse ha danneggiato anche la Sua capacita' di crearsi delle "reti" di sostegno nell'eta' dell'adolescenza.
E' andata bene la sua vita da adulta, nel senso che si e' sposata ed ha figli.
Questo fa ipotizzare/sperare che Lei sia riuscita a metabolizzare tutto per il meglio. Ed abbia un carattere forte.
Ma che abbia dei problemi di ansia e depressione mi sembra fisiologico considerando la Sua storia.
Percio' anche io come ha gia' fatto la collega Dott.ssa Pileci la inviterei a pensare ad un percorso psicoterapeutico per fare chiarezza in se' e cercare di porre davanti ai Suoi occhi l'obiettivo "felicita"!
I miei auguri cara Signora!
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Utente
Utente
Grazie tante gentili Dottoresse. Anche io, come voi, ho sempre pensato di avere un carattere forte, tutto sommato. Vorrei raccontare brevemente un episodio, che anche se non racchiude assolutamente tutta la mia storia dell'infanzia, forse può aiutare a comprendere un pò meglio la situazione.
-- Circa 6 anni, uscita da scuola mi diverto a correre per il vialetto. Mio padre, che era venuto a prendermi, una volta arrivati a casa toglie la cintura e la usa violentemente su di me tanto da provocare fuoriuscita di sangue e lividi. Dopo poco mia madre mi costringe a fare pace con lui perchè si era pentito (io non volevo ma ho dovuto fare pace per forza sotto minaccia di altre botte).
Chiedevo aiuto a tutti, zii, nonni, affinchè si facessero carico della mia sofferenza e mi aiutassero ad uscire da quella casa. Nulla. A nessuna sembrava interessare.
Però poi sono cresciuta e mi sono ripromessa di non diventare mai come i miei genitori. Loro volevano che io diventassi un fallimento e invece io ho lottato con tutte le mie forze per realizzare qualcosa di importante. Però come dicevo la mia ipercriticità mi impedisce di sorridere e di trovare amicizie. Ho già seguito percorsi psicoterapeutici ma alla fine la questione è sempre la stessa: non sorrido mai, e non ho amicizie, prendo tutto troppo sul serio. Potete darmi spunti su cui riflettere?
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Cara Signora,
Purtroppo i consigili servono a poco in questo ambito.
Lei e' stata "formata" a vedere la vita cosi'. A doversi "guardare dagli altri". E' una vita amara ma e' una impostazione che Le da" sicurezza.
Io torno a consigliarLe un percorso psicoterapeutico. Secondo il mio approccio psicodinamico c'e un inconscio che "guida" la nostra vita psichica. La percezione del contesto, le relazioni. Ed e' con lui che occorre trovare "un accordo".
Purtoppo i bambini che hanno subito dei maltrattamenti tendono inconsciamente a colpevolizzarsi e questo innesca tutta la sofferenza che segue.
Attraverso l'analisi dei sogni o delle associazioni fra i significanti si riesce ad elaborare cio' che l'inconscio nasconde! E con la forza dell'Io di una donna adulta ad affrontarlo.
Ci pensi un po' su.
Che tipo di psicoterapia ha seguito in passato?
[#9]
Utente
Utente
Grazie Dott.ssa Esposito