Attacchi di panico e xanax

Salve, sono una ragazza di 19 anni che soffre di attacchi di panico.
Il mio primo è stato a 13anni (con svenimento), il secondo a 16anni,il terzo a 17anni e l'ultimo giovedì scorso e tutte le volte avevo il ciclo o stava per arrivare. Tengo a precisare che durante il periodo in cui prendevo la pillola anticoncezionale questi disturbi non si presentavano.
Questi attacchi mi vengono all'università (140 persone in una classe nella quale si soffoca e con le porte chiuse), per strada, mentre aspetto il bus...
Mi sono sempre rifiutata di chiedere l'aiuto ad uno psicoterapeuta in quanto mi sono sempre considerata una persona forte, ma ora il problema sta diventando una cosa più grande di me.
Sono andata dal medico, il quale mi ha prescritto XANAX: 10 gocce prima di andare a dormire e 5gocce nel caso avvertissi un po' di agitazione durante il giorno. In più ora frequento una psicoterapeuta, fin'ora ho fatto solo una seduta nella quale mi sono raccontata (rapporti con il mio ragazzo, con la famiglia) e mi ha detto di segnarmi ogni volta che mi viene l'agitazione durante i giorni che dividono dalla seconda seduta.
Ieri ho avuto 2 volte l'agitazione...oggi 4 volte e mi sono spaventata.
Ora non riesco più a pensare ad altro, sono ossessionata da questi attacchi di panico e più ci penso e più mi agito; di conseguenza è più probabile che mi vengano.
Sono davvero disperata!!! Non so che fare!!
In più la mia facoltà è a frequenza obbligatoria, non posso fare troppe assenze o rischio di dover ripetere il corso!
Di solito cerco di concentrarmi sulla respirazione, cerco di pensare ad altro, canto, cerco di distrarmi...ma è tutto inutile...
Per favore, qualcuno mi aiuti per mantenere la calma in quei momenti di totale panico.
Grazie
[#1]
Psicologo attivo dal 2008 al 2011
Psicologo
Cara utente, cosa dirle? Il suo medico le ha dato lo xanax, la psicoterapeuta l'ha trovata, non le resta altro da fare che seguire costantemente la psicoterapia e cercare nel frattempo di stare calma. La strada giusta l'ha presa, cerchi solo di non abbandonarla per timore o impazienza e non si preoccupi troppo: presto starà meglio.
[#2]
Attivo dal 2008 al 2012
Ex utente
La ringrazio infinitamente della risposta; ma secondo lei nel frattempo (devo ancora aspettare 10 giorni per la seconda seduta e non so quante ne dovrò fare) c'è qualcosa di possibile da fare per calmarmi?
Provo a pensare ad altro, cerco anche di controllare la respirazione, ma non sempre funziona.
Alcune persone si fanno "possedere" dall'ansia e poi passa... (così dicono loro) ma io non credo che ce la farei...
Il mio grande problema è che devo avere sempre tutto sotto controllo; devo avere sempre la mia agenda, devo sempre sapere cosa succederà dopo...e il fatto di non riuscire a controllare questo tipo di attacchi mi manda in crisi; soprattutto visto che ne ho avuti anche a casa mia, il luogo che considero più sicuro.

La ringrazio
[#3]
Psicologo attivo dal 2008 al 2011
Psicologo
L'unica cosa che posso dirle è di continuare a fare quello che già fa per tenere l'ansia sotto controllo. Null'altro. Si dia il tempo di stare bene perchè adesso quello che le fa male è anche anticipare gli attacchi di panico con la sua smania di controllo. Certe cose devono avere il tempo che chiedono.
[#4]
Attivo dal 2008 al 2012
Ex utente
Ok, cercherò di vivere questi giorni così come vengono.
Se verrà un attacco di panico lo affronterò. Per ora non ci penso.
La ringrazio
[#5]
Dr. Antonio Vita Psicologo, Psicoterapeuta 708 23
Gentile Utente,

Negli attacchi di panico acuti e ricorrenti, se si inizia un trattamnento psicoterapeutico, c'è da dire che non ci si può sottoporre ad una sola seduta settimanale. Ne occorrono almeno due, se non tre.
Ci vuole un po' di tempo e di pazienza. La psicoterapia non è una cura antibiotica che prevede un periodo di tempo da 7 a 10 gg.. Per vedere gli effetti della psicoterapia occorre un periodo più lungo e poi non bisogna smettere una volta passati i primi sintomi.

Per quanto riguarda lo svenimento, allora quando aveva 13 anni, furono fatti esami specifici? E' stata vista da un neurologo o da un neuro-psichiatra?

Senta, i luoghi chiusi li affronta meglio o peggio? E gli spazi aperti?

Può darsi che occorrerà un esame più ampio dei suoi aspetti caratterologici della personalità, e andare a fondo di alcune cause o dei motivi della presenza di questi attacchi ricorrenti.

Forse dopo un trattamento scompariranno i sintomi senza avere scoperto le cause o le motivazioni che sottendono alla presenza e al ritorno degli attacchi. Ma se le propongono di andare a fondo al fine di scoprire gli aspetti nascosti lo faccia, è meglio.

Molti auguri.
[#6]
Attivo dal 2008 al 2012
Ex utente
La ringrazio infinitamente Dott.Antonio Vita.

Quando a 13 anni sono svenuta per la prima volta non sono stati fatti alcuni esami in quanto i miei pensavano che in una situazione di forte caldo e di molta gente non fosse così "assurdo" e impossibile svenire. Anche perchè è una cosa che era successa anche a loro.

I miei attacchi non sono mai stati continui: dopo lo svenimento a 13 anni ne ho avuto in seguito uno a 16, un altro a 17 e l'ultimo due settimane fa.
Sono andata dalla psicologa, la quale mi ha detto che ci vedremo una volta a settimana e, successivamente una ogni due (perchè mi da anche dei "compiti" da svolgere).
Mi ha chiesto se ho avuto un trauma a 13 anni e le ho risposto di no ma pensandoci, nei giorni successivi mi è venuto in mente che a 13 anni ho avuto il trauma del ciclo mestruale. Avendo avuto un fratello di 6 anni più grande mi sono sempre comportata sin da piccolissima come un maschio.
Quando mia madre, attorno agli 11 anni, mi ha detto quello che succede ad ogni ragazza sono scoppiata a piangere, urli di disperazione...non volevo...
Ma poi con l'avanzamento dell'età ho cominciato a comportarmi come una ragazza normalissima, ma ho sempre sofferto di dismenorrea (la mia ginecologa pensava fosse una cosa psicologica perchè non ho accettato la mia femminilità).
E comunque, non a caso gli attacchi vengono sempre durante il ciclo o nei giorni precenenti ad esso.

Questa mattina sono andata in facoltà, ho sentito un po' di agitazione e sono dovuta tornare a casa.
Ero terrorizzata dal fatto che potesse tornarmi un attacco di panico vero e proprio...

So che ci vuole tempo per sconfiggerli, ma vorrei trovare un metodo per calmarmi quando comincio ad agitarmi...
Anche perchè sono in una facoltà con frequenza obbligatoria e non posso assentarmi più di un tot..
[#7]
Dr.ssa Bianca Pescatori Psicologo, Psicoterapeuta 47
Gentile utente,

concordo con il dott. De Vita che un incontro ogni quindici giorni non sia sufficiente. Inoltre lo svenimento non rientra tra i sintomi dell' attacco di panico, ma l'episodio può aver innescato uno stato ansioso, che da allora in poi si è espresso con l'attacco di panico (paura di svenire) legato al periodo mestruale, in seguito generalizzato ad altre situazioni.

Le consiglio una psicoterapia del profondo più assidua che vada a fondo nel cercare la causa del suo disturbo d'ansia (e degli svenimenti, una volta esclusa una origine organica) più che cercare solo di eliminare i sintomi (i quali spariranno da soli nel corso della terapia adatta.

un caro saluto

Dr.ssa Bianca Pescatori
psicoterapeuta ad orientamento psicodinamico e cognitivista
www.omeoroma.it

[#8]
Attivo dal 2008 al 2012
Ex utente
La ringrazio Dr.ssa Bianca Pescatori,
in pratica dovrei chiedere alla mia psicoterapeuta di avere più sedute in una settimana...
Ok, chiederò.
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