Genitori in conflitto da una vita
Buonasera,
sono una ragazza di 23 anni. La storia della crisi odierna dei miei genitori ha bisogno di un lunghissimo preambolo. Si sono conosciuti circa 40 anni fa, e sposati (ho una sorella di quell'età). Mio padre è stato sempre un fedifrago e un bugiardo cronico, mia madre era troppo "alla buona" ed innamorata per rendersene conto in tempo. Come abbiamo poi scoperto, lui nel corso della sua vita ha infatti avuto molte amanti, ma il problema è stata l'ultima, quella per cui è andato via di casa durante gli anni novanta. Io ero piccola all'epoca, e durante il corso degli anni, ho cominciato a "demonizzarlo", e ancora di più quando mi costringeva a passare del tempo con quella donna, e soprattutto quando ha avuto un figlio da lei (parliamo dei primi anni 2000). Circa cinque anni fa, mia sorella maggiore si è ammalata di tumore. Mio padre si è quindi riavvicinato alla famiglia (e anche a me, al momento siamo sul tira e molla), e ha seguito assieme a noi lo stato di salute di mia sorella, fino alla sua completa guarigione. Io ero contraria a farlo rientrare a casa, confesso che avevo paura di questa figura paterna che non avevo mai avuto (durante l'infanzia non ho avuto un grande rapporto con mio padre, ci vedevamo una volta a settimana, tanto che adesso non riesco neanche a chiamarlo papà ed evito in tutti i modi di farlo). non era paura che mi facesse male fisicamente, quanto che guastasse l'equilibrio emotivo che noi tre avevamo raggiunto. Mia madre disse che lo faceva per il bene delle figlie, e così rientrò a casa. Premetto che la loro separazione era stata molto turbolenta, e non si parlavano (tanto che io non ricordo di averli mai visti nella stessa stanza). Per un paio d'anni, andando avanti a moine, le ha fatto credere di riuscire a recuperare il rapporto, ma recentemente sospetto che si sia riavvicinato alla madre di suo figlio (grazie anche ad alcune fotografie) ed è diventato un inferno. Praticamente sono separati in casa, e litigano dalla mattina alla sera, anche per cose banalissime. Mia madre è una miccia pronta ad esplodere, mio padre parla esclusivamente a me, tranne in alcune occasioni, anche per cose che non mi competono (per esempio stirargli gli abiti da lavoro) e io gli dico che deve chiedere a chi glieli stira, non certo a me (per fare un esempio banale). in tutto questo, mia sorella si è sposata e quindi si è allontanata da questo clima malsano, che è rimasto a me. Io sono una persona estremamente sensibile, che si addossa i problemi del mondo sulle sue spalle e tenta di risolverli, e chiaramente questa situazione mi scombussola non poco. Avrei bisogno di un consiglio su come comportarmi, se non su come sedare questo tipo di situazione. Sono arrivata ad essere la loro messaggera, e mi si rivolgono frasi del tipo "dici a tua madre/padre", oppure "tu non mi difendi mai perchè ti conviene", "tu ti fai sempre i fatti tuoi" quando invece penso che se non tenessi le redini di questa casa, ci cadrebbe addosso. Grazie
sono una ragazza di 23 anni. La storia della crisi odierna dei miei genitori ha bisogno di un lunghissimo preambolo. Si sono conosciuti circa 40 anni fa, e sposati (ho una sorella di quell'età). Mio padre è stato sempre un fedifrago e un bugiardo cronico, mia madre era troppo "alla buona" ed innamorata per rendersene conto in tempo. Come abbiamo poi scoperto, lui nel corso della sua vita ha infatti avuto molte amanti, ma il problema è stata l'ultima, quella per cui è andato via di casa durante gli anni novanta. Io ero piccola all'epoca, e durante il corso degli anni, ho cominciato a "demonizzarlo", e ancora di più quando mi costringeva a passare del tempo con quella donna, e soprattutto quando ha avuto un figlio da lei (parliamo dei primi anni 2000). Circa cinque anni fa, mia sorella maggiore si è ammalata di tumore. Mio padre si è quindi riavvicinato alla famiglia (e anche a me, al momento siamo sul tira e molla), e ha seguito assieme a noi lo stato di salute di mia sorella, fino alla sua completa guarigione. Io ero contraria a farlo rientrare a casa, confesso che avevo paura di questa figura paterna che non avevo mai avuto (durante l'infanzia non ho avuto un grande rapporto con mio padre, ci vedevamo una volta a settimana, tanto che adesso non riesco neanche a chiamarlo papà ed evito in tutti i modi di farlo). non era paura che mi facesse male fisicamente, quanto che guastasse l'equilibrio emotivo che noi tre avevamo raggiunto. Mia madre disse che lo faceva per il bene delle figlie, e così rientrò a casa. Premetto che la loro separazione era stata molto turbolenta, e non si parlavano (tanto che io non ricordo di averli mai visti nella stessa stanza). Per un paio d'anni, andando avanti a moine, le ha fatto credere di riuscire a recuperare il rapporto, ma recentemente sospetto che si sia riavvicinato alla madre di suo figlio (grazie anche ad alcune fotografie) ed è diventato un inferno. Praticamente sono separati in casa, e litigano dalla mattina alla sera, anche per cose banalissime. Mia madre è una miccia pronta ad esplodere, mio padre parla esclusivamente a me, tranne in alcune occasioni, anche per cose che non mi competono (per esempio stirargli gli abiti da lavoro) e io gli dico che deve chiedere a chi glieli stira, non certo a me (per fare un esempio banale). in tutto questo, mia sorella si è sposata e quindi si è allontanata da questo clima malsano, che è rimasto a me. Io sono una persona estremamente sensibile, che si addossa i problemi del mondo sulle sue spalle e tenta di risolverli, e chiaramente questa situazione mi scombussola non poco. Avrei bisogno di un consiglio su come comportarmi, se non su come sedare questo tipo di situazione. Sono arrivata ad essere la loro messaggera, e mi si rivolgono frasi del tipo "dici a tua madre/padre", oppure "tu non mi difendi mai perchè ti conviene", "tu ti fai sempre i fatti tuoi" quando invece penso che se non tenessi le redini di questa casa, ci cadrebbe addosso. Grazie
[#1]
Gentile ragazza,
è doveroso togliersi immediatamente da questo gioco, in cui tu interpreti il ruolo di "mediatrice" o di portavoce.
E mi pare che il problema principale che ti riguarda sia ben descritto da te: "Io sono una persona estremamente sensibile, che si addossa i problemi del mondo sulle sue spalle e tenta di risolverli, e chiaramente questa situazione mi scombussola non poco."
Inizia a prendere le distanze: i tuoi sapranno o dovranno riorganizzarsi, dopo il tuo distacco dalla situazione (non da loro, che restano i tuoi genitori) ma autonomamente da te e dai tuoi impegni.
Non ho capito la seconda famiglia di tuo papà dov'è? Come mai lui ora vive con voi?
è doveroso togliersi immediatamente da questo gioco, in cui tu interpreti il ruolo di "mediatrice" o di portavoce.
E mi pare che il problema principale che ti riguarda sia ben descritto da te: "Io sono una persona estremamente sensibile, che si addossa i problemi del mondo sulle sue spalle e tenta di risolverli, e chiaramente questa situazione mi scombussola non poco."
Inizia a prendere le distanze: i tuoi sapranno o dovranno riorganizzarsi, dopo il tuo distacco dalla situazione (non da loro, che restano i tuoi genitori) ma autonomamente da te e dai tuoi impegni.
Non ho capito la seconda famiglia di tuo papà dov'è? Come mai lui ora vive con voi?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Gentile ragazza, troppo pesante questo fardello per le sue giovani ,spalle , concordo con la Collega, cerchi di prendere delle distanze
.. tecniche, devono decidere loro se stare insieme con civiltà o tagliare questo nodo..
Mi domando anche se non può Lei andare.. organizzarsi una piccola casa con amiche, con un fidanzato.. cioè .. essere .. altrove , pur mantenendo il rapporto complesso che vi lega.. Lei studia, lavora, ??che aspettative ha per il futuro?
Cerchi insomma di salvarsi la vita, logorarsi così , costretta a fare da mediatore, da .. adulto consapevole e salvifico, le rovina le giornate e anche il futuro, non voglio spaventarla , ma le cose non si risolvono da sole.
Potrebbe rivolgersi al Consultorio, ci vada Lei , da sola in prima battuta , la possono aiutare e supportare..
Auguri per la sua vita e i suoi sogni..
.. tecniche, devono decidere loro se stare insieme con civiltà o tagliare questo nodo..
Mi domando anche se non può Lei andare.. organizzarsi una piccola casa con amiche, con un fidanzato.. cioè .. essere .. altrove , pur mantenendo il rapporto complesso che vi lega.. Lei studia, lavora, ??che aspettative ha per il futuro?
Cerchi insomma di salvarsi la vita, logorarsi così , costretta a fare da mediatore, da .. adulto consapevole e salvifico, le rovina le giornate e anche il futuro, non voglio spaventarla , ma le cose non si risolvono da sole.
Potrebbe rivolgersi al Consultorio, ci vada Lei , da sola in prima battuta , la possono aiutare e supportare..
Auguri per la sua vita e i suoi sogni..
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
[#3]
Utente
grazie per le gentili risposte. La famiglia di mio padre vive nella nostra stessa città. Il problema principale di mio padre è che, come ho detto in precedenza, è un bugiardo cronico, quindi ogni volta che esce di casa (il che accade il 90% del tempo, praticamente torna solo per mangiare e per dormire), non sappiamo mai dove va, ma molte cose ci fanno pensare che sia con l'altra famiglia. io non avrei niente in contrario se si occupasse solo di suo figlio, anche se di me quando ero piccola non si è curato proprio, ma il passato non si può cambiare. però è assurdo che si relazioni ancora con quella donna, che stia con "un piede in due scarpe".. non posso lasciare il mio ambiente familiare in quanto qui ho molte responsabilità (non solo quelle che sento nei confronti di mia madre, so che è sciocco, ma mi sembrerebbe di tradirla se la lasciassi da sola in questa situazione, dato che mi ha cresciuto da sola, sento di doverglielo, e poi le voglio molto bene) e comunque non ho la disponibilità economica per farlo (lavoro due volte a settimana e prendo attorno ai 250 euro mensili, in più sto cercando di laurearmi, ma in questo clima non riesco neanche più a studiare bene). Le amiche sono tutte fidanzate, e io invece no, in quanto non riesco a relazionarmi con gli uomini, e mi sono resa conto che potrebbe essere solo per il fatto che mi è mancata una figura paterna: non sono mai stata fidanzata, nè tantomeno ho mai baciato qualcuno. Il mio sogno sarebbe fuggire all'estero, ma sono ancorata qui da tutto questo, e in più (forse anche per questa eterna crisi genitoriale, e perchè sta tentando da un po' di avere un figlio) mia sorella sta passando un brutto momento (ormai da circa un anno) perchè è preda di disturbi ossessivo-compulsivi, e si rivolge (anche se ha una psicoterapeuta) a noi tutti per avere conforto, e ottiene appoggio soprattutto da me, che cerco sempre di ascoltarla e di non lasciarla mai sola perchè non combini qualcosa (non è a rischio suicidio, ma si trova a doversi appoggiare alle labbra la candeggina, o altri liquidi, ma non sente il bisogno di berli. tuttavia come potete immaginare sono intenzionata a far sì che questo non avvenga). Ho pensato anche a una terapia familiare, ma so che mio padre non ci verrebbe mai. per lui questa è ormai una situazione di comodo, che però per me è diventata l'inferno. Per loro io sono campo neutro, mediatore, e tutto, e in tutto questo io non ce la faccio più. non avrei mai pensato di sfogare tutto questo sul web, perchè io sono quella che aiuta, non cerco mai l'aiuto di nessuno, ma sono arrivata a un punto di stress inimmaginabile.
cioè in pratica i miei genitori sono diventati dei coinquilini che si odiano. E io sono in mezzo a tutto questo, e non posso andarmene, e mia madre anche se lo dice sempre, non farà mai andar via mio padre, e lui non se ne andrà mai. Quindi mi consigliate di uscire da questo gioco di mediazione? e se tentano di coinvolgermi, cosa posso dire loro per evitare di farli soffrire o di passare per quella a cui non importa? mia madre mi vuole bene, ma alle volte mi dice (come ho già scritto) che io non mi interesso della situazione perchè mi conviene che mio padre mi paghi le tasse all'università, e io mi arrabbio molto, anche se non le dico che è tutta colpa sua, perchè se lei non avesse fatto rientrare mio padre a casa dopo la malattia di mia sorella, tutto questo non sarebbe successo. avevamo raggiunto un equilibrio che si è spezzato, in pratica. però sentirmi dire che sono menefreghista nei confronti della situazione, quando invece faccio tutto il possibile e anche di più, fa veramente male. e vedere mio padre che tratta mia madre come una cameriera, oppure con sufficienza, fa ancora peggio. mi dispiace se il mio sfogo è un po' contorto, ma è la prima volta che metto per iscritto i miei sentimenti riguardo la situazione, e c'è veramente molto da dire. ignorate per favore i due messaggi seguenti, ho aggiunto delle cose in seguito e ho deciso di fare un unico messaggio.
grazie per la vostra cortese attenzione e per i vostri consigli.
cioè in pratica i miei genitori sono diventati dei coinquilini che si odiano. E io sono in mezzo a tutto questo, e non posso andarmene, e mia madre anche se lo dice sempre, non farà mai andar via mio padre, e lui non se ne andrà mai. Quindi mi consigliate di uscire da questo gioco di mediazione? e se tentano di coinvolgermi, cosa posso dire loro per evitare di farli soffrire o di passare per quella a cui non importa? mia madre mi vuole bene, ma alle volte mi dice (come ho già scritto) che io non mi interesso della situazione perchè mi conviene che mio padre mi paghi le tasse all'università, e io mi arrabbio molto, anche se non le dico che è tutta colpa sua, perchè se lei non avesse fatto rientrare mio padre a casa dopo la malattia di mia sorella, tutto questo non sarebbe successo. avevamo raggiunto un equilibrio che si è spezzato, in pratica. però sentirmi dire che sono menefreghista nei confronti della situazione, quando invece faccio tutto il possibile e anche di più, fa veramente male. e vedere mio padre che tratta mia madre come una cameriera, oppure con sufficienza, fa ancora peggio. mi dispiace se il mio sfogo è un po' contorto, ma è la prima volta che metto per iscritto i miei sentimenti riguardo la situazione, e c'è veramente molto da dire. ignorate per favore i due messaggi seguenti, ho aggiunto delle cose in seguito e ho deciso di fare un unico messaggio.
grazie per la vostra cortese attenzione e per i vostri consigli.
[#4]
Gentile ragazza,
sei giovane e capisco che non ti sia possibile lasciare casa, ma si possono prendere le distanze non traslocando, ma modificando il proprio comportamento ed evitando di lasciarsi trascinare dentro dinamiche particolari dalle quali poi o non se ne esce o se ne esce male...
Dici bene che ciò che ti impedisce di sottrarti a tutto ciò è : "mi sembrerebbe di tradirla se la lasciassi da sola in questa situazione, dato che mi ha cresciuto da sola, sento di doverglielo, e poi le voglio molto bene..."
Invece, a mio avviso, se tu imparassi relazionarti con la mamma come una giovane donna adulta quale sei, le cose cambierebbero, perché avresti lo spazio e la mente più libera per poterti occupare di te e della costruzione della tua vita.
Non sorprende, infatti, che tu non abbia fatto esperienze, proprio perché se le relazioni in casa sono invischiate, allora ti diventa difficile e particolarmente complicato.
Capisco anche che sia difficile tirarti fuori da tutto ciò da sola, perché forse non ne sei neppure pienamente consapevole, ma potresti chiedere aiuto ad uno psicologo del Consultorio. Che ne pensi?
sei giovane e capisco che non ti sia possibile lasciare casa, ma si possono prendere le distanze non traslocando, ma modificando il proprio comportamento ed evitando di lasciarsi trascinare dentro dinamiche particolari dalle quali poi o non se ne esce o se ne esce male...
Dici bene che ciò che ti impedisce di sottrarti a tutto ciò è : "mi sembrerebbe di tradirla se la lasciassi da sola in questa situazione, dato che mi ha cresciuto da sola, sento di doverglielo, e poi le voglio molto bene..."
Invece, a mio avviso, se tu imparassi relazionarti con la mamma come una giovane donna adulta quale sei, le cose cambierebbero, perché avresti lo spazio e la mente più libera per poterti occupare di te e della costruzione della tua vita.
Non sorprende, infatti, che tu non abbia fatto esperienze, proprio perché se le relazioni in casa sono invischiate, allora ti diventa difficile e particolarmente complicato.
Capisco anche che sia difficile tirarti fuori da tutto ciò da sola, perché forse non ne sei neppure pienamente consapevole, ma potresti chiedere aiuto ad uno psicologo del Consultorio. Che ne pensi?
[#5]
Gentile Utente,
ha detto più volte che suo padre è un " bugiardo cronico", con un tono giudicante ed accusatorio..
Immagino che avrà sofferto parecchio, ma credo che il rapporto-non rapporto o conflitto di coppia tra i suoi genitori riguardi solo loro.
Lei non può mediare, giudicare, controllare, e soffrire ancora...
Si faccia la sua vita e se può mantenga un legame con entrambi, sono sempre genitori, la loro coppia ricevente guarda solo loro.
ha detto più volte che suo padre è un " bugiardo cronico", con un tono giudicante ed accusatorio..
Immagino che avrà sofferto parecchio, ma credo che il rapporto-non rapporto o conflitto di coppia tra i suoi genitori riguardi solo loro.
Lei non può mediare, giudicare, controllare, e soffrire ancora...
Si faccia la sua vita e se può mantenga un legame con entrambi, sono sempre genitori, la loro coppia ricevente guarda solo loro.
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#8]
Utente
sono tornata sulla piattaforma per altri motivi, ma colgo l'occasione per aggiornare questo post. Mio padre se n'è andato di casa l'anno scorso e si è sposato quest'anno con quella donna. quando se n'è andato mia madre è entrata di nuovo in crisi, ma si sta riprendendo, ora la sto convincendo a venire anche lei al consultorio per parlare con la psicologa come faccio io. io mi sento liberata, e anche se la nostra condizione economica è pessima, mi sento leggermente più ottimista verso il futuro. Mi sto per laureare, ho un ragazzo che amo e che mi ama, anche se in questi giorni si è chiuso nel silenzio del lutto improvviso per suo padre e sto cercando qualche modo per aiutarlo, mi è nato un nipotino che adoro, e la vita continua. grazie a tutti.
[#9]
Son trascorsi ..tre anni!
Grazie dell'aggiornamento. Sono contenta degli sviluppi.
Prendo l'occasione per raccomandarLe l'attenzione al Suo peso corporeo: fa parte dell'amore e della cura di sè. ( https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6999-anoressia-bulimia-binge-eating-come-sconfiggere-i-dca.html ) .
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Grazie dell'aggiornamento. Sono contenta degli sviluppi.
Prendo l'occasione per raccomandarLe l'attenzione al Suo peso corporeo: fa parte dell'amore e della cura di sè. ( https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6999-anoressia-bulimia-binge-eating-come-sconfiggere-i-dca.html ) .
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 11 risposte e 7.8k visite dal 20/03/2016.
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Approfondimento su DCA: Disturbi del Comportamento Alimentare
I disturbi alimentari (DCA), come anoressia, bulimia e binge eating, sono patologie legate a un comportamento disfunzionale verso il cibo. Sintomi, cause, cura.