Grave crisi di coppia con blocco della libido maschile
Gentili dottori,
scrivo per cercare di fare chiarezza su quanto mi sta capitando.
Ho 23 anni. Da oltre due anni e mezzo vivo una relazione stabile con un ragazzo ventisettenne. Una storia coinvolgente, profonda, animata da grande rispetto reciproco e affetto. Io convinta di aver trovato un uomo con cui poter condividere il mio futuro, lui una roccia nei momenti difficili, maturo e responsabile. Purtroppo abbiamo subito un brusco risveglio.
Fin dal principio ho saputo che il mio compagno aveva subito abusi sessuali da bambino. Ignoro purtroppo l'entità della violenza perché non ha mai voluto scendere nei dettagli. Da sempre aveva difficoltà nei rapporti sessuali con le precedenti ragazze (un disagio dopo il coito), ma mai con me. Per questo ero relativamente tranquilla, sebbene abbia provato più volte a spingerlo a iniziare una terapia per rielaborare l'accaduto, senza riuscirci.
Negli anni c'è stato qualche attrito. Momenti difficili hanno portato alla luce la mia difficoltà nel gestire situazioni fuori dal mio controllo. Ho cercato di lavorare sulla mia indole un po' soffocante e ossessiva. La scorsa estate lui si è dato anima e corpo ad un lavoro che io non stimavo e ci siamo allontanati molto, salvo però ritrovarci.
I primi di gennaio, dopo qualche lieve avvisaglia nel mese precedente, cerchiamo di avere un rapporto ma lui perde continuamente l'erezione per poi bloccarsi, terrorizzato, dicendomi che crede di star perdendo la voglia sempre di più, fino a sparire. Da quel momento in poi è stato come se ci fossimo lasciati.
I primi tempi della relazione la nostra vita sessuale era molto soddisfacente. Ora sostiene di non provare più alcuna libido, nonostante mi ami e mi trovi attraente. Dice, in generale nella sua vita, di non aver mai sentito tanto bisogno di fare sesso. E' arrivato a non riuscire a baciarmi. Lo vedo cambiato, come rattrappito, scolorito nello spirito. Ha iniziato una terapia, mi chiede di stargli accanto serenamente con fiducia ma in queste condizioni non riesco, è insopportabile.
A metà febbraio ha fatto un incidente in auto, da solo, uscendo di strada quasi illeso. Nei giorni seguenti sembrava gli fosse tornata la voglia, ma al primo attrito è scomparsa.
Adesso ci siamo presi un mese di separazione, per vedere se stando lontani qualcosa si risveglia dentro di lui. C'è ancora sentimento, ma non basta. Io ho provato a stargli vicino come potevo, ma non ce la faccio più. Non lo riconosco e mi sento un'ipocrita a ostentare una serenità che non può esserci così, e dubito che voglia davvero indagare fino in fondo questo problema.
Sono confusa sulla natura di questo suo blocco. So che non potete aiutarmi molto con un consulto a distanza, ma vorrei lo stesso il parere di un esterno. Come avrete capito sono propensa a chiudere la relazione, ma dopo tutto questo tempo e coinvolgimento il dolore è immenso e mi sembra di vivere un incubo.
Vi ringrazio in anticipo per il sostegno.
scrivo per cercare di fare chiarezza su quanto mi sta capitando.
Ho 23 anni. Da oltre due anni e mezzo vivo una relazione stabile con un ragazzo ventisettenne. Una storia coinvolgente, profonda, animata da grande rispetto reciproco e affetto. Io convinta di aver trovato un uomo con cui poter condividere il mio futuro, lui una roccia nei momenti difficili, maturo e responsabile. Purtroppo abbiamo subito un brusco risveglio.
Fin dal principio ho saputo che il mio compagno aveva subito abusi sessuali da bambino. Ignoro purtroppo l'entità della violenza perché non ha mai voluto scendere nei dettagli. Da sempre aveva difficoltà nei rapporti sessuali con le precedenti ragazze (un disagio dopo il coito), ma mai con me. Per questo ero relativamente tranquilla, sebbene abbia provato più volte a spingerlo a iniziare una terapia per rielaborare l'accaduto, senza riuscirci.
Negli anni c'è stato qualche attrito. Momenti difficili hanno portato alla luce la mia difficoltà nel gestire situazioni fuori dal mio controllo. Ho cercato di lavorare sulla mia indole un po' soffocante e ossessiva. La scorsa estate lui si è dato anima e corpo ad un lavoro che io non stimavo e ci siamo allontanati molto, salvo però ritrovarci.
I primi di gennaio, dopo qualche lieve avvisaglia nel mese precedente, cerchiamo di avere un rapporto ma lui perde continuamente l'erezione per poi bloccarsi, terrorizzato, dicendomi che crede di star perdendo la voglia sempre di più, fino a sparire. Da quel momento in poi è stato come se ci fossimo lasciati.
I primi tempi della relazione la nostra vita sessuale era molto soddisfacente. Ora sostiene di non provare più alcuna libido, nonostante mi ami e mi trovi attraente. Dice, in generale nella sua vita, di non aver mai sentito tanto bisogno di fare sesso. E' arrivato a non riuscire a baciarmi. Lo vedo cambiato, come rattrappito, scolorito nello spirito. Ha iniziato una terapia, mi chiede di stargli accanto serenamente con fiducia ma in queste condizioni non riesco, è insopportabile.
A metà febbraio ha fatto un incidente in auto, da solo, uscendo di strada quasi illeso. Nei giorni seguenti sembrava gli fosse tornata la voglia, ma al primo attrito è scomparsa.
Adesso ci siamo presi un mese di separazione, per vedere se stando lontani qualcosa si risveglia dentro di lui. C'è ancora sentimento, ma non basta. Io ho provato a stargli vicino come potevo, ma non ce la faccio più. Non lo riconosco e mi sento un'ipocrita a ostentare una serenità che non può esserci così, e dubito che voglia davvero indagare fino in fondo questo problema.
Sono confusa sulla natura di questo suo blocco. So che non potete aiutarmi molto con un consulto a distanza, ma vorrei lo stesso il parere di un esterno. Come avrete capito sono propensa a chiudere la relazione, ma dopo tutto questo tempo e coinvolgimento il dolore è immenso e mi sembra di vivere un incubo.
Vi ringrazio in anticipo per il sostegno.
[#1]
Gentile Utente,
prima di pensare alla separazione, immagino che abbiate cercato di risolvere la situazione. Che cosa avete cercato di fare?
Per quanto riguarda la crisi di coppia, mi pare che l'aspetto più problematico sia quello sessuale, da quanto dice, ma sarebbe interessante anche capire qualcosa di più sul piano comunicativo.
E' anche vero che ciò che Lei definisce "blocco", potrebbe essere una disfunzione sessuale, mai diagnosticata e mai trattata da un medico né da uno psicoterapeuta.
Pertanto, prima di prendere altre decisioni, magari avventate, perché non cercate di risolvere con l'aiuto di un professionista?
Il primo step è un controllo andrologico e poi, se negativo, rivolgersi allo psicologo psicoterapeuta.
Cordiali saluti,
prima di pensare alla separazione, immagino che abbiate cercato di risolvere la situazione. Che cosa avete cercato di fare?
Per quanto riguarda la crisi di coppia, mi pare che l'aspetto più problematico sia quello sessuale, da quanto dice, ma sarebbe interessante anche capire qualcosa di più sul piano comunicativo.
E' anche vero che ciò che Lei definisce "blocco", potrebbe essere una disfunzione sessuale, mai diagnosticata e mai trattata da un medico né da uno psicoterapeuta.
Pertanto, prima di prendere altre decisioni, magari avventate, perché non cercate di risolvere con l'aiuto di un professionista?
Il primo step è un controllo andrologico e poi, se negativo, rivolgersi allo psicologo psicoterapeuta.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Utente
Abbiamo tentato varie modalità. Lui ha subito iniziato a seguire la stessa terapeuta da cui vado già anch'io per lavorare sui miei stati ansiosi. Parallelamente io ho cercato di essere comprensiva e il meno soffocante possibile nei suo confronti, rispettando i suoi tempi. Su consiglio della mia terapeuta mi sono concentrata il più possibile su me stessa, su come mi fa sentire questa situazione e su cosa porta alla luce. Ho scoperto di avere un bisogno ossessivo di conferme: ho iniziato a lavorarci. Lui, nel frattempo, continua ad andare dalla terapeuta e non fa nulla che non gli va di fare. A lungo andare non ce l'ho più fatta ad elemosinare un bacio, a vedermi respingere ogni giorno.
Abbiamo provato a vederci di meno, sentirci di meno: conviviamo ma io sono spesso via per lavoro. Ho prolungato le assenze, l'ho cercato di meno per non asfissiarlo. In realtà sono io che ho cambiato approccio più volte, lui continua sul suo binario: fa solo quello che gli va di fare. Sembra però che non funzioni niente. La mia impressione è che lui non abbia alcun bisogno della sfera sessuale nella sua vita, non più almeno.
Gli ho proposto una visita andrologica ma si è rifiutato...
Di per sé, lui tende a chiudersi molto - ad esempio, se si litiga, si deprime e se possibile va a dormire. Il sonno è il suo modo per gestire le crisi.
Io sono molto esplicita e sincera quando mi esprimo, tendo a sfogarmi; lui fa più fatica e ho difficoltà a capire cosa gli passa per la testa. Più io mi avvicino, più lui si allontana; più lui si allontana e più io tento di avvicinarmi in un circolo vizioso.
Non riesco a capire, ad esempio, come mai dopo l'incidente gli sia tornata la voglia. Lui dice che la causa non gli interessa perché tanto ormai è successo.
So che alla base c'è un suo grosso trauma e questo mi spavento. Allo stesso tempo mi sento in colpa perché non sono riuscita a stargli accanto nel modo in cui lui mi aveva chiesto.
Abbiamo provato a vederci di meno, sentirci di meno: conviviamo ma io sono spesso via per lavoro. Ho prolungato le assenze, l'ho cercato di meno per non asfissiarlo. In realtà sono io che ho cambiato approccio più volte, lui continua sul suo binario: fa solo quello che gli va di fare. Sembra però che non funzioni niente. La mia impressione è che lui non abbia alcun bisogno della sfera sessuale nella sua vita, non più almeno.
Gli ho proposto una visita andrologica ma si è rifiutato...
Di per sé, lui tende a chiudersi molto - ad esempio, se si litiga, si deprime e se possibile va a dormire. Il sonno è il suo modo per gestire le crisi.
Io sono molto esplicita e sincera quando mi esprimo, tendo a sfogarmi; lui fa più fatica e ho difficoltà a capire cosa gli passa per la testa. Più io mi avvicino, più lui si allontana; più lui si allontana e più io tento di avvicinarmi in un circolo vizioso.
Non riesco a capire, ad esempio, come mai dopo l'incidente gli sia tornata la voglia. Lui dice che la causa non gli interessa perché tanto ormai è successo.
So che alla base c'è un suo grosso trauma e questo mi spavento. Allo stesso tempo mi sento in colpa perché non sono riuscita a stargli accanto nel modo in cui lui mi aveva chiesto.
[#3]
<<Lui ha subito iniziato a seguire la stessa terapeuta da cui vado già anch'io per lavorare sui miei stati ansiosi. >>
Gentile Ragazza,
come mai e da chi è stata presa la decisione di rivolgersi alla medesima terapeuta?
L'idea è forse quella di giungere ad effettuare incontri di coppia?
A suo avviso, Lei riesce, nel suo percorso, a non farsi condizionare dal fatto che la psicoterapeuta segua anche il suo compagno?
E per lui, come vanno le cose da questo punto di vista?
Gentile Ragazza,
come mai e da chi è stata presa la decisione di rivolgersi alla medesima terapeuta?
L'idea è forse quella di giungere ad effettuare incontri di coppia?
A suo avviso, Lei riesce, nel suo percorso, a non farsi condizionare dal fatto che la psicoterapeuta segua anche il suo compagno?
E per lui, come vanno le cose da questo punto di vista?
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i
[#4]
Gentile ragazza,
Secondo l'approccio psicodinamico due persone che anche solo si conoscono non possono essere prese in cura dallo stesso psicoterapeuta.
Le conseguenze potrebbero essere molto negative.
Mi associo alla collega Scalco nel chiedere come sia stata presa tale decisione e da chi.
I migliori saluti.
Secondo l'approccio psicodinamico due persone che anche solo si conoscono non possono essere prese in cura dallo stesso psicoterapeuta.
Le conseguenze potrebbero essere molto negative.
Mi associo alla collega Scalco nel chiedere come sia stata presa tale decisione e da chi.
I migliori saluti.
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#5]
Utente
Non andiamo da una psicoterapeuta ma da una terapeuta che segue un percorso alternativo, che con me è stato molto efficace. Mi fido ciecamente di questa persona ed essa stessa ha proposto di seguire anche lui.
Anche lui dice di trovarsi molto bene. Purtroppo di miglioramenti della sua condizione non ce ne sono.
Io personalmente, trovandomi molto bene con questo percorso, non sento il bisogno di intraprendere una psicoterapia tradizionale... purtroppo non posso parlare per lui.
Qualcosa sicuramente si è messo in moto in lui, ma il mio timore è che la sua natura possa essere quella che sta mostrando adesso, ovvero la totale mancanza di interesse nei confronti della sfera sessuale ed erotica.
Anche lui dice di trovarsi molto bene. Purtroppo di miglioramenti della sua condizione non ce ne sono.
Io personalmente, trovandomi molto bene con questo percorso, non sento il bisogno di intraprendere una psicoterapia tradizionale... purtroppo non posso parlare per lui.
Qualcosa sicuramente si è messo in moto in lui, ma il mio timore è che la sua natura possa essere quella che sta mostrando adesso, ovvero la totale mancanza di interesse nei confronti della sfera sessuale ed erotica.
[#7]
Gentile Utente,
Prima di scomodare processi psichici e pregressi abusi, gravissimi e centrali di certi, dovrà fare una visita andrologica.
Non si può parlare di desierio sessuale ipoattivo senza una visita medica, senza un dosaggio ormonale ecc....sarebbe miope ed inutile.
Fatto questo, o si procede con una terapia di coppia,o verrete seguiti individualmente da due clinici differenti.
Provi a consultare questo materiale sul comolesso e delicato tema del desierio, ma nel mio sito personale e blog troverà tanto altro
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1240-i-disturbi-del-desiderio-sessuale-parte-prima.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1268-i-disturbi-del-desiderio-sessuale-parte-seconda.html
Prima di scomodare processi psichici e pregressi abusi, gravissimi e centrali di certi, dovrà fare una visita andrologica.
Non si può parlare di desierio sessuale ipoattivo senza una visita medica, senza un dosaggio ormonale ecc....sarebbe miope ed inutile.
Fatto questo, o si procede con una terapia di coppia,o verrete seguiti individualmente da due clinici differenti.
Provi a consultare questo materiale sul comolesso e delicato tema del desierio, ma nel mio sito personale e blog troverà tanto altro
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1240-i-disturbi-del-desiderio-sessuale-parte-prima.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1268-i-disturbi-del-desiderio-sessuale-parte-seconda.html
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#8]
Gentile utente,
provo a mettere in fila gli elementi di questo consulto:
- Lui ha difficioltà sessuali: di desiderio e di erezione
- Lui ha iniziato una terapia con una non-Psicoterapeuta, che con Lei ha funzionato e con lui finora no
- Voi siete ambedue in "cura?" (considerato che non è una curante riconosciuta) dalla stessa persona (una vera psicoterapeuta non lo avrebbe fatto)
- Lei: <<mi chiede di stargli accanto serenamente con fiducia ma in queste condizioni non riesco, è insopportabile<<
- Lei: <<dubito che voglia davvero indagare fino in fondo questo problema<<
- Lei <<Sono confusa sulla natura di questo suo blocco.
(Ho evitato di proposito le molestie perchè il collegamento è tutto da dimostrare)
Come vede gli ultimi tre punti riguardano Lei, e non lui: Lei sfiduciata, dubbiosa, indagatrice sulla natura del blocco.
Lui è in difficoltà e Le chiede da stargli accanto.
Se fosse lui a scriverci, gli consiglierei di rivolgersi a un/a Psicologo/a Psicoterapeuta iscritto all'Albo, meglio ancora se perfezionato in sessuologia.
A Lei consiglio questa lettura
https://www.medicitalia.it/news/psicologia/4909-desiderio-sessuale-maschile-assente-o-scarso-perche.html
perchè provi a comprendere un po' più a fondo la problematica.
provo a mettere in fila gli elementi di questo consulto:
- Lui ha difficioltà sessuali: di desiderio e di erezione
- Lui ha iniziato una terapia con una non-Psicoterapeuta, che con Lei ha funzionato e con lui finora no
- Voi siete ambedue in "cura?" (considerato che non è una curante riconosciuta) dalla stessa persona (una vera psicoterapeuta non lo avrebbe fatto)
- Lei: <<mi chiede di stargli accanto serenamente con fiducia ma in queste condizioni non riesco, è insopportabile<<
- Lei: <<dubito che voglia davvero indagare fino in fondo questo problema<<
- Lei <<Sono confusa sulla natura di questo suo blocco.
(Ho evitato di proposito le molestie perchè il collegamento è tutto da dimostrare)
Come vede gli ultimi tre punti riguardano Lei, e non lui: Lei sfiduciata, dubbiosa, indagatrice sulla natura del blocco.
Lui è in difficoltà e Le chiede da stargli accanto.
Se fosse lui a scriverci, gli consiglierei di rivolgersi a un/a Psicologo/a Psicoterapeuta iscritto all'Albo, meglio ancora se perfezionato in sessuologia.
A Lei consiglio questa lettura
https://www.medicitalia.it/news/psicologia/4909-desiderio-sessuale-maschile-assente-o-scarso-perche.html
perchè provi a comprendere un po' più a fondo la problematica.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 4.2k visite dal 19/03/2016.
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