La sua depressione

Salve,
sono Laura e volevo chiedere un parere. Il mio fidanzato si chiama Francesco, ha 21 anni, e penso che soffra di un disturbo depressivo da circa un mese. Ho provato ad informarmi in diversi siti internet, perchè non so nulla dell'argomento, e i sintomi che attualmente riconosco e di cui mi ha parlato sono:

- l’umore stabilmente triste, il senso di abbattimento,di fallimento, talora l’irritabilità;

-la perdita di interesse e di piacere negli hobby che prima davano piacere, compreso il sesso; senso di distacco dalle persone care. Lui non ha più voglia di vedere gli amici, e prova disagio anche in famiglia;

-i sentimenti di incapacità, di autosvalutazione, soprattutto a causa delle delusioni continue(da circa sei mesi) nello studio;

-l’insonnia: di solito la sera non riesce a prendere sonno facilmente come prima;

-la riduzione del desiderio sessuale;

-disturbi digestivi (vomito frequente).

Volevo sapere se sintomi di questo genere devono preoccuparmi in quanto lui si rifiuta di chiedere aiuto ad uno specialista, probabilmente per orgoglio.
Penso sia uno stadio iniziale del problema, e volevo sapere se devo agire il prima possibile così che non si debba ricorrere ad eventuali farmaci.
Francesco mi ha allontanato proprio perchè dice di non avere più certezze, di avere qualcosa "che non sa", e di non riuscire più ad avvertire "felicità" nello stare con gli altri. Che cosa posso fare per aiutarlo nell'immediato e per stia di nuovo bene?
Grazie mille per l'aiuto
Laura
[#1]
Psicologo attivo dal 2008 al 2011
Psicologo
Se i sintomi che descrivi sono veri direi che si tratti proprio di depressione, e in tal caso devi convincere il tuo fidanzato a chiedere aiuto, perchè dalla depressione da soli non si viene fuori. Però mi sorge una domanda: tu sei tanto preoccupata, ma i suoi familiari? Probabilmente loro hanno un'influenza maggiore su di lui e possono aiutarti ad aiutarlo. Parlane prima con loro e cercate insieme una soluzione. Potrebbe essere un periodo di stress e stanchezza, ma se non affrontato nel modo giusto potrebbe non risolversi affatto e se come dici è agli inizi, tanto meglio: vorrà dire che aiutarlo sarà meno dura. Ma solo se lo vorrà lui per primo. Andare da uno psicologo o da uno psicoterapeuta malvolentieri non porta da nessuna parte, anche se potrebbe accadere che andando si renda conto che non gli fa che bene. Cerca comunque di non essere invadente. Ti auguro di riuscire ad aiutarlo.
[#2]
Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
Lui prova un senso di vergogna secondo me soprattutto nei confronti del padre, un uomo molto autorevole e austero. Se Francesco sapesse che ho parlato con i suoi di questo suo problema sono sicura che mi allontanerebbe ancora di più. I suoi vedono che non sta bene , ma troverebbero ecessivo che il figlio debba "curarsi". Come posso fare a convircelo??Cosa posso dirgli?? lui è molto orgoglioso e sicuramente non ritiene di essere un "malato di mente"...
[#3]
Psicologo attivo dal 2008 al 2011
Psicologo
Innanzitutto i malati di mente non vanno dallo psicologo ma dallo psichiatra. Poi potresti dirgli che andrete insieme, che gli starai vicino, che non lo dirai ai suoi e che lo farà per voi perchè vi volete bene e non vale la pena buttare via una storia come la vostra per timore di un'etichetta che non esiste. So che sembrano scuse, ma puoi tentare così, perchè in questi casi le forzature non servono. Deve credere di aver preso lui l'iniziativa.
Data la scarsità di informazioni, purtroppo posso solo suggerirti semplici soluzioni che ti aiutino a portarlo verso la strada più giusta, ma null'altro. Il resto sarà da farsi di persona nello studio di uno specialista.
[#4]
Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
La ringrazio di cuore, mi è stata di aiuto e di conforto. Proverò a fare come dice. Arrivederci.
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