Perché faccio sempre le scelte sbagliate?

Salve, settimane fa venni a sapere che nel paese in cui abito avrebbero fatto dei casting per scegliere delle comparse per un film. Tutta felice, emozionata come non mai, ho inviato una mail per candidarmi. Sono stata chiamata e, dopo aver passato un giorno intero a chiedermi se andare o meno, sono arrivata alla conclusione di non andare. Il fatto è che io sapevo benissimo che a prendere quella decisione stavo sbagliando. Ho chiesto consiglio anche ai miei genitori, che mi appoggiano, però, quando ho detto che in contemporanea al provino avrei avuto lezione all'università, e che quindi avrei dovuto saltarla, mi hanno "sconsigliato". Ed io ho usato la lezione come scusa per non andare al casting. Io sapevo in cuor mio che la cosa più giusta da fare sarebbe stata saltare la lezione e andare a fare il casting, eppure, cosa che non riesco a capire di me stessa, non ero convinta al 100 % di questa scelta! Ed è una cosa che mi succede spesso. E la cosa peggiore è che, la maggior parte delle volte, se anche so cosa vorrei fare, faccio il contrario, sbagliando!
Sono tornata a casa da lezione e ho versato qualche lacrima, di nascosto, sentendomi triste e delusa.
Altra cosa che sto iniziando a capire è che se una cosa mi viene "imposta" o comunque mi " cade addosso" la faccio più volentieri. Se ieri mio padre mi avesse "obbligato" ad andare al provino o se mi fossi trovata lì per caso, allora lo avrei fatto senza tante storie. Che comportamento è questo? Non mi capisco.
Vi racconto questo episodio che almeno a me ha fatto riflettere: quando ero in quarta elementare venni scelta per fare la protagonista di una recita scolastica. Alla fine dello spettacolo si avvicinò al palco una signora che non conoscevo e mi fece dei complimenti sinceri per come avevo recitato. Questo è un ricordo che porto sempre con me, proprio perché mi fa capire che ero capace e perché reputo quei complimenti sinceri, visto che non furono a farli i miei parenti ma una singnora sconosciuta. L'anno dopo, senza che io sappia il perché, scelsi di "ritirarmi" dietro le quinte, di dedicarmi alla preparazione della recita di fine anno scolastico occupandomi dei costumi di scena, della scenografia e non lasciandomi scegliere eventualmente come protagonista. Mi ricordo che le maestre ne furono sorprese e rimasero stranite e chiesero pure ai miei genitori il perché di questa mia scelta. Ora, io credo che da quel momento qualcosa sia cambiato in me, che qualcosa sia successo fuori e/ o dentro di me. Anche se non so cosa, ma è come se da quel momento non vivessi più come la "protagonista" della mia vita. Certo, questo fortunatamente non accade sempre, ma ho notato che ci sono delle situazioni in cui a maggior ragione dovrei essere in prima linea e invece non faccio uscire nemmeno la mia "voce".
Vorrei iniziare a capire perché mi succede questo; perché non sono mai sicura del tutto di una det. passione, lasciando sempre un margine di dubbio riguardo a quello che voglio.
Vi ringrazio
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Dr.ssa Magda Muscarà Fregonese Psicoterapeuta, Psicologo 3.8k 149
Gentile ragazza, a questo punto mi domando che educazione hai ricevuta, e che rapporto hai ed hai avuto coi genitori, coi doveri , con gli obblighi..
Così da lontano mi sembri non del tutto autonoma, troppo dipendente dal punto di vista dei genitori, ora a 26 anni dovresti crederti di più, forse la faccenda del casting era magari un tentativo che poteva fallire, ma non ti sei voluta .. buttare, forse troppa autocritica, troppo principio di realtà , desiderio di compiacere i genitori.. tutte buone cose, ma il problema è che ti senti incastrata, con le ali tarpate..
Un percorso con un Collega direttamente, anche al Consultorio, potrebbe essere motivo di rassicurazione e chiarezza..Prova ad informarti , è possibile fare questo da sola , come maggiorenne e con quasi zero spese..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

Lei chiede: "Vorrei iniziare a capire perché mi succede questo; perché non sono mai sicura del tutto di una det. passione, lasciando sempre un margine di dubbio riguardo a quello che voglio."

Probabilmente perchè è una persona un pochino ansiosa che è spesso in dubbio e quindi come tenta di gestire il dubbio? Domandando pareri agli altri (genitori, ecc... anche noi qui).

Invece, deve imparare a gestire ansie e insicurezze, in modo tale da non aver più bisogno di chiedere per sciogliere dubbi.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Utente
Utente
Salve, grazie per la risposta. Ci deve essere un errore nel mio profilo, che ora correggerò, perché di anni ne ho 21... anche se forse non cambia molto la faccenda.
Sono una persona che è stata abituata a fare il proprio dovere, ma sempre e comunque con libertà di scelta e cognizione di causa. Non mi è mai stato imposto nulla, casomai sono io che probabilmente sento questo senso di dover compiacere i miei genitori.
Sono d'accordo sul fatto che io sia una persona troppo autocritica e sul fatto che sia incastrata in qualcosa difficile da risolvere.
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Utente
Utente
Salve, la ringrazio per la risposta. Sicuramente sono una persona che in certe situazioni è ansiosa... è anche un fatto di famiglia...
Da cosa posso iniziare per imparare a gestire l'ansia e l'insicurezza?
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Cara Signorina,
Un grande scienziato e filosofo Albert Einstain teorizzava una asserzione che forse Lei rifiutera' a prescindere da tutto : "La sola cosa di cui sono sicuro e' che non sono sicuro!".
Questo per dirLe che l'incertezza e' propria dell'animo umano. Della scienza. Della cultura.
Indica una mente aperta che osserva il contesto, valuta, pondera.
E in tutto questo esiste incertezza. Una sana incertezza feconda, che permette di non cristallizzarsi.
Si cristallizzano proprio le persone piu' miopi, chiuse in se', con pochi punti di riferimento facili, non in contatto con le molteplici dimensioni di se'. Dimensioni importanti, nobili e che chiedono tutte di essere ascoltate. Magari in momenti diversi, ma di essere ascoltate.
Quindi non si rammarichi di non essere "tetragona". Sa cosa sia un tetragono? Un solido con 4 angoli.
Lei e' una persona umana! E ne sia fiera!
I miei saluti!

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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Utente
Utente
La ringrazio Dottoressa, mi ha rincuorato. Sono d'accordo con tutto quello che ha scritto,forse quello che devo fare é fidarmi di più di me stessa, fiducia che purtroppo ho un po' perso per la strada a causa di incontri che ho fatto...
Ma io so di non essere vuota, di avere delle mie idee ecc. Devo crederci di più.