"Dimenticare" traumi subiti nell'infanzia
Salve. Non so per quale motivo, ma pochi giorni fa è riaffiorato nella mia mente un ricordo legato alla mia infanzia: ho subito molestie da parte di un membro della mia famiglia. È come se per circa dieci anni (ne ho diciannove) o poco meno io avessi "dimenticato" questo brutto episodio. Non mi è venuto in mente neanche quando c'è stato il funerale di questa persona. Non ne ho parlato con i miei genitori, allora come adesso (ora temo di minare l'unità familiare, nonostante tale persona non ci sia più). Possibile che io abbia vissuto "tranquillamente" in tutti questi anni? Sono una persona molto insicura, influenzabile, con pochissima autostima. Mi chiedo se queste caratteristiche siano parte naturale del mio essere, oppure se dipendano da questa esperienza. Ho bisogno di una consulenza psicologica? Ed è normale rimuovere così certi traumi, per poi ritrovarsi a combatterli dieci anni dopo?
Grazie per l'attenzione.
Grazie per l'attenzione.
[#1]
Gentile ragazza,
posso chiederti in quale circostanza sono riaffiorati questi ricordi?
Come mai ti definisci una persona insicura,influenzabile e con bassa autostima?
Potresti dirci qualcosa di più di te, in modo da permetterci di capire meglio? Per quanto riguarda l'abuso e le molestie dipende, ma può accadere che il bimbo non sia capace di leggere correttamente ciò che sta accadendo perchè la sessualità non fa parte del suo mondo, o almeno quella esperita dagli adulti. Chiaramente non so se questo sia il tuo caso...
Tieni anche presente che ci sono falsi ricordi che possono comunque affiorare.
In ogni caso è bene parlarne con i tuoi genitori se succede qualcosa di brutto o spiacevole. Che rapporti hai con loro?
posso chiederti in quale circostanza sono riaffiorati questi ricordi?
Come mai ti definisci una persona insicura,influenzabile e con bassa autostima?
Potresti dirci qualcosa di più di te, in modo da permetterci di capire meglio? Per quanto riguarda l'abuso e le molestie dipende, ma può accadere che il bimbo non sia capace di leggere correttamente ciò che sta accadendo perchè la sessualità non fa parte del suo mondo, o almeno quella esperita dagli adulti. Chiaramente non so se questo sia il tuo caso...
Tieni anche presente che ci sono falsi ricordi che possono comunque affiorare.
In ogni caso è bene parlarne con i tuoi genitori se succede qualcosa di brutto o spiacevole. Che rapporti hai con loro?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Utente
Grazie per la risposta.
I ricordi sono riaffiorati pochi giorni prima del mio diciannovesimo compleanno, in una situazione non particolare (ero a casa e mi stavo preparando in bagno davanti allo specchio).
Mi definisco:
- influenzabile, perché subisco molto le influenze provenienti dalle persone che frequento. Riesco ad assumere certi loro atteggiamenti e certi modi di pensare.
- insicura e con poca autostima, perché non mi sento mai all'altezza delle situazioni e scredito continuamente ciò che sono, sia riguardo al corpo che riguardo alla mente. Mi ritengo non in grado di affrontare le difficoltà e odio le responsabilità per il timore di non riuscire a sostenerle. Gli ostacoli e le prove mi spaventano. L'idea di espormi mi procura una grande ansia (per esempio: sono una pianista e quando devo esibirmi, seppure davanti a un pubblico ristretto, le mani mi tremano e mi sudano a tal punto da compromettere l'esecuzione).
Inoltre ho dei complessi molto forti relativi all'acne (il trucco per me è un'ossessione) e alla forma fisica (non sono magra).
Per quanto riguarda il rapporto con i miei genitori, lo definirei buono, ma non fantastico. Mio padre ha difficoltà nell'esprimere i sentimenti, e non sono mai riuscita a considerarlo "un eroe", come talvolta succede alle figlie. Parlo poco con lui e non lo abbraccio, non lo bacio, semplicemente perché lui non lo fa con me. Ci vogliamo bene, ma non riusciamo a dimostrarcelo in questo modo. A volte sento che la sua presenza nella mia vita è irrilevante.
Con mia madre è diverso. Lei è molto affettuosa e riesco ad esprimere affetto nei suoi confronti. È attenta, protettiva, tuttavia sento di non riuscire ad essere completamente me stessa di fronte a lei. Mi sento inibita e giudicata. Con lei mi confido poco, anche perché spesso i suoi giudizi sono impulsivi e impetuosi e giudizi di tal genere mi feriscono molto. Lei è il mio punto di riferimento, ma allo stesso tempo ho "paura" di aprirmi con lei.
I ricordi sono riaffiorati pochi giorni prima del mio diciannovesimo compleanno, in una situazione non particolare (ero a casa e mi stavo preparando in bagno davanti allo specchio).
Mi definisco:
- influenzabile, perché subisco molto le influenze provenienti dalle persone che frequento. Riesco ad assumere certi loro atteggiamenti e certi modi di pensare.
- insicura e con poca autostima, perché non mi sento mai all'altezza delle situazioni e scredito continuamente ciò che sono, sia riguardo al corpo che riguardo alla mente. Mi ritengo non in grado di affrontare le difficoltà e odio le responsabilità per il timore di non riuscire a sostenerle. Gli ostacoli e le prove mi spaventano. L'idea di espormi mi procura una grande ansia (per esempio: sono una pianista e quando devo esibirmi, seppure davanti a un pubblico ristretto, le mani mi tremano e mi sudano a tal punto da compromettere l'esecuzione).
Inoltre ho dei complessi molto forti relativi all'acne (il trucco per me è un'ossessione) e alla forma fisica (non sono magra).
Per quanto riguarda il rapporto con i miei genitori, lo definirei buono, ma non fantastico. Mio padre ha difficoltà nell'esprimere i sentimenti, e non sono mai riuscita a considerarlo "un eroe", come talvolta succede alle figlie. Parlo poco con lui e non lo abbraccio, non lo bacio, semplicemente perché lui non lo fa con me. Ci vogliamo bene, ma non riusciamo a dimostrarcelo in questo modo. A volte sento che la sua presenza nella mia vita è irrilevante.
Con mia madre è diverso. Lei è molto affettuosa e riesco ad esprimere affetto nei suoi confronti. È attenta, protettiva, tuttavia sento di non riuscire ad essere completamente me stessa di fronte a lei. Mi sento inibita e giudicata. Con lei mi confido poco, anche perché spesso i suoi giudizi sono impulsivi e impetuosi e giudizi di tal genere mi feriscono molto. Lei è il mio punto di riferimento, ma allo stesso tempo ho "paura" di aprirmi con lei.
[#3]
(...) Non so per quale motivo, ma pochi giorni fa è riaffiorato nella mia mente un ricordo legato alla mia infanzia:(..)
gentile utente prima di continuare con ipotesi improbabili legga questo
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1396-molestie-e-abusi-ipotesi-o-ricordi-quando-il-trauma-non-e-mai-avvenuto.html
gentile utente prima di continuare con ipotesi improbabili legga questo
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1396-molestie-e-abusi-ipotesi-o-ricordi-quando-il-trauma-non-e-mai-avvenuto.html
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#5]
Gentile Utente,
il ricordo (o il pensiero, non importa, è sempre un Suo contenuto mentale attuale) è riaffiorato o è stato generato nel momento in cui è in grado di gestirlo o di affrontarlo.
Adesso ha 19 anni. Non è più la "bimba" di 9.
E' insicura? Certo, sta imparando a comportarsi ed a muoversi diversamente nel mondo. Ha 19 anni.
Tutti sono insicuri le prima volte che fanno qualcosa.
Emerge anche un dato importante.
> Non ne ho parlato con i miei genitori, allora come adesso
Forse la Sua mente l'ha protetta evitandole un qualcosa che non avrebbe potuto gestire. Se un "bambino" sente che non può andare dai genitori, dove va? Disperazione più assoluta. Non so cosa fare... la bimba di 9 anni. Quindi che ha fatto? La mente l'ha celato. Un pò come quello che spazza la polvere nascondendola sotto il tappeto. Poi, ho il tappeto esplode, oppure quando nessuno mi vede, torno e tolgo la polvere.
Oggi, ora, ha 19 anni. Può trovare soluzioni alternative.
Ha esigenze diverse. Può autonomamente cercare aiuto. Se ci scriveva quando aveva 9 anni, non avremmo potuto risponderLe: minorenne, tanto minorenne!!! :)
Oggi l'adolescente, la maggiorenne, la giovane adulta, la diciannovenne [si definisca come meglio crede] può fare cose che la 9enne non poteva fare!
Non crede sia positivo? (non per forza piacevole o facile, ma visto che fa la pianista sicuramente le sarà capitato di suonare fino a quando le dita facevano male... )
Che ne pensa?
Dr. Fernando Bellizzi
il ricordo (o il pensiero, non importa, è sempre un Suo contenuto mentale attuale) è riaffiorato o è stato generato nel momento in cui è in grado di gestirlo o di affrontarlo.
Adesso ha 19 anni. Non è più la "bimba" di 9.
E' insicura? Certo, sta imparando a comportarsi ed a muoversi diversamente nel mondo. Ha 19 anni.
Tutti sono insicuri le prima volte che fanno qualcosa.
Emerge anche un dato importante.
> Non ne ho parlato con i miei genitori, allora come adesso
Forse la Sua mente l'ha protetta evitandole un qualcosa che non avrebbe potuto gestire. Se un "bambino" sente che non può andare dai genitori, dove va? Disperazione più assoluta. Non so cosa fare... la bimba di 9 anni. Quindi che ha fatto? La mente l'ha celato. Un pò come quello che spazza la polvere nascondendola sotto il tappeto. Poi, ho il tappeto esplode, oppure quando nessuno mi vede, torno e tolgo la polvere.
Oggi, ora, ha 19 anni. Può trovare soluzioni alternative.
Ha esigenze diverse. Può autonomamente cercare aiuto. Se ci scriveva quando aveva 9 anni, non avremmo potuto risponderLe: minorenne, tanto minorenne!!! :)
Oggi l'adolescente, la maggiorenne, la giovane adulta, la diciannovenne [si definisca come meglio crede] può fare cose che la 9enne non poteva fare!
Non crede sia positivo? (non per forza piacevole o facile, ma visto che fa la pianista sicuramente le sarà capitato di suonare fino a quando le dita facevano male... )
Che ne pensa?
Dr. Fernando Bellizzi
Dr. Fernando Bellizzi
Albo Psicologi Lazio matr. 10492
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 3.1k visite dal 10/03/2016.
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