Dopo fallimento della tbs lo psicologo mi dice che non ce la farò mai
Buon giorno, ho superato i 40 anni , ho tre figli (il più grande ha 20, i più piccoli 3 e 4). Un trascorso importante tra aver perso il padre per infarto in casa quando ero una bimba, un trasferimento non voluto, difficoltà ad avere legami di amicizia, un carattere molto chiuso legatissimo alle convenzioni sociali o ritenute tali. Riassumendo:
1. faccio fatica a dire di no (anche su cose che non mi convincono)
2. faccio fatica a prendere un impegno continuativo
3. alla prima difficoltà io scantono
4. se è per creare meno problemi piuttosto "ricalibro" i fatti perchè tutti siano tranquilli
5. cerco di essere più accomodante possibile
6. dò il massimo sia nel lavoro che nello studio perchè mi permette di avere complimenti (cerco di esser accomodante perchè nella "media re" non si crea discussione, tutti son felici e io non mi espongo).
Ho provato sia la terapia breve strategica che la cognitivo comportamentale per agorafobia e ansia sociale con evitamento: obiettivamente io dipendo sempre da terzi.
Arrivavo ad un punto in cui il pensiero prevalente era che stavo perdendo denaro perchè di fatto i passi intrapresi erano piccolissimi e non avevo fiducia in me stessa. Mi hanno indicato un nuovo terapeuta cui ho scritto una mail per sapere se potesse prendermi in carico e mi ha risposto onestamente. "ho letto con attenzione la sua appassionata mail,capisco benissimo la sua speranza che io possa aiutarla in qualche modo, ma se consideriamo bene tutto quello che Lei ha passato e il fallimento degli sforzi fatti sinora, se fossi in Lei, non mi farei facili illusioni..."
Vuol dire che non ne verrò mai fuori? Perchè da ieri sera ci sto pensando insistentemente e mi sto deprimendo.
Coa posso fare concretamente : arrendermi o?
1. faccio fatica a dire di no (anche su cose che non mi convincono)
2. faccio fatica a prendere un impegno continuativo
3. alla prima difficoltà io scantono
4. se è per creare meno problemi piuttosto "ricalibro" i fatti perchè tutti siano tranquilli
5. cerco di essere più accomodante possibile
6. dò il massimo sia nel lavoro che nello studio perchè mi permette di avere complimenti (cerco di esser accomodante perchè nella "media re" non si crea discussione, tutti son felici e io non mi espongo).
Ho provato sia la terapia breve strategica che la cognitivo comportamentale per agorafobia e ansia sociale con evitamento: obiettivamente io dipendo sempre da terzi.
Arrivavo ad un punto in cui il pensiero prevalente era che stavo perdendo denaro perchè di fatto i passi intrapresi erano piccolissimi e non avevo fiducia in me stessa. Mi hanno indicato un nuovo terapeuta cui ho scritto una mail per sapere se potesse prendermi in carico e mi ha risposto onestamente. "ho letto con attenzione la sua appassionata mail,capisco benissimo la sua speranza che io possa aiutarla in qualche modo, ma se consideriamo bene tutto quello che Lei ha passato e il fallimento degli sforzi fatti sinora, se fossi in Lei, non mi farei facili illusioni..."
Vuol dire che non ne verrò mai fuori? Perchè da ieri sera ci sto pensando insistentemente e mi sto deprimendo.
Coa posso fare concretamente : arrendermi o?
[#1]
Gentile signora,
sinceramente non posso entrare nel merito della risposta data dal terzo terapeuta, anche perchè non ho letto la Sua mail...
Tuttavia da quello che racconta qui la situazione sembrerebbe a naso gestibile, dal momento che Lei ha un problema di scarsa assertività con gli altri.
Detto questo e facendo un passo indietro per capire meglio la situazione: quali erano gli obiettivi della terapia che ha intrapreso e poi lasciato?
Quali di questi sono stati raggiunti?
sinceramente non posso entrare nel merito della risposta data dal terzo terapeuta, anche perchè non ho letto la Sua mail...
Tuttavia da quello che racconta qui la situazione sembrerebbe a naso gestibile, dal momento che Lei ha un problema di scarsa assertività con gli altri.
Detto questo e facendo un passo indietro per capire meglio la situazione: quali erano gli obiettivi della terapia che ha intrapreso e poi lasciato?
Quali di questi sono stati raggiunti?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Gentile signora,
lo psicologo tbs che non abbia ottenuto risultati deve, per prassi, inviare ad altro collega, dicendo che se la terapia non è andata a buon fine probabilmente c'è stato un errore del terapeuta o sono intervenuti altri fattori non sempre identificabili, per cui non è affatto detto che il disturbo non sia risolvibile, ma è invece quasi certo che lo stesso terapeuta non riuscirebbe a risolverlo e perciò si invia ad altro collega.
Detto ciò, la tbs spesso si occupa molto poco di fattori psicologici antichi, risalenti alla prima infanzia, che tuttavia possono essere fortissime cause predisponenti e favorenti gli attacchi di ansia. In tal caso integrare la tbs con un approccio più orientato al passato, come ad es. la Gestalt mi risulta estremamente utile, efficace e con risultati spesso rapidi.
Cordiali saluti
lo psicologo tbs che non abbia ottenuto risultati deve, per prassi, inviare ad altro collega, dicendo che se la terapia non è andata a buon fine probabilmente c'è stato un errore del terapeuta o sono intervenuti altri fattori non sempre identificabili, per cui non è affatto detto che il disturbo non sia risolvibile, ma è invece quasi certo che lo stesso terapeuta non riuscirebbe a risolverlo e perciò si invia ad altro collega.
Detto ciò, la tbs spesso si occupa molto poco di fattori psicologici antichi, risalenti alla prima infanzia, che tuttavia possono essere fortissime cause predisponenti e favorenti gli attacchi di ansia. In tal caso integrare la tbs con un approccio più orientato al passato, come ad es. la Gestalt mi risulta estremamente utile, efficace e con risultati spesso rapidi.
Cordiali saluti
Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Terapia on line
Terapia Breve Strategica e della Gestalt
Disturbi psicologici e mente-corpo
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.7k visite dal 09/03/2016.
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