Schema therapy
Salve dottori,
scrivo per chiedervi dei pareri su questo approccio, la schema therapy, appunto. Sono già in cura con l'approccio cognitivo-comportamentale che ha sicuramente dato i suoi frutti: prima soffrivo di una agorafobia veramente invalidante, invece oggi, a distanza di 9 mesi dall'inizio della terapia ho riacquistato una certa autonomia e ho capito che il mio vero problema è la paura di allontanarmi da casa e di stare male lontano da casa (mentre prima "Incolpavo" la strada dei miei disagi, e perdevo invece un passaggio nei miei pensieri disfunzionali, e cioè: strada-->sei lontano da casa, senza i tuoi genitori-->starai male...Il passaggio intermedio l'ho individuato solo dopo qualche mese di terapia)...Ad ogni modo affronteremo questo nuovo approccio, la Schema Therapy, dalla prossima seduta, e mi pare di aver capito che si tratta di un approccio che si concentra di più sul passato, sbaglio? Cosa devo aspettarmi da questa esperienza? Funziona?
Io ormai ho capito qual è il nodo centrale dei miei problemi (non so però se può risalire a qualche trauma infantile): il mio problema è che la lontananza dai genitori mi dà problemi. Più so di stare fisicamente lontano da casa, più rischio di avere un attacco d'ansia. E non vi nascondo che spesse volte mi è capitato di pensare al giorno in cui loro non ci saranno più: io mi sento dipendente da loro (soprattutto da mia madre), anche se in questi mesi ho avuto la possibilità di sperimentare qualche esperienza senza di loro (magari da solo a casa, oppure con degli amici fuori paese)...In definitiva, credete che la Schema Therapy possa aiutarmi a superare quest'ostacolo così radicato? Mi sento più consapevole dei miei limiti, ma questo basta per superarli?
Grazie!
scrivo per chiedervi dei pareri su questo approccio, la schema therapy, appunto. Sono già in cura con l'approccio cognitivo-comportamentale che ha sicuramente dato i suoi frutti: prima soffrivo di una agorafobia veramente invalidante, invece oggi, a distanza di 9 mesi dall'inizio della terapia ho riacquistato una certa autonomia e ho capito che il mio vero problema è la paura di allontanarmi da casa e di stare male lontano da casa (mentre prima "Incolpavo" la strada dei miei disagi, e perdevo invece un passaggio nei miei pensieri disfunzionali, e cioè: strada-->sei lontano da casa, senza i tuoi genitori-->starai male...Il passaggio intermedio l'ho individuato solo dopo qualche mese di terapia)...Ad ogni modo affronteremo questo nuovo approccio, la Schema Therapy, dalla prossima seduta, e mi pare di aver capito che si tratta di un approccio che si concentra di più sul passato, sbaglio? Cosa devo aspettarmi da questa esperienza? Funziona?
Io ormai ho capito qual è il nodo centrale dei miei problemi (non so però se può risalire a qualche trauma infantile): il mio problema è che la lontananza dai genitori mi dà problemi. Più so di stare fisicamente lontano da casa, più rischio di avere un attacco d'ansia. E non vi nascondo che spesse volte mi è capitato di pensare al giorno in cui loro non ci saranno più: io mi sento dipendente da loro (soprattutto da mia madre), anche se in questi mesi ho avuto la possibilità di sperimentare qualche esperienza senza di loro (magari da solo a casa, oppure con degli amici fuori paese)...In definitiva, credete che la Schema Therapy possa aiutarmi a superare quest'ostacolo così radicato? Mi sento più consapevole dei miei limiti, ma questo basta per superarli?
Grazie!
[#1]
<<Cosa devo aspettarmi da questa esperienza? Funziona?>>
Gentile Ragazzo,
in generale, è possibile dire che la schema therapy è indicata per probelmatiche assimilabili alla sua.
Rispetto a cosa aspettarsi e ai suoi dubbi, la invito a discuterne con il suo curante, poichè questo fa parte e può tornare utile al percorso (già positivo) che sta effettuando.
Come saprà, la ricerca di rassicurazioni non è funzionale alla risoluzione del problema, ma serve solamente a placare l'ansia per una breve porzione di tempo.
Cordialità.
Gentile Ragazzo,
in generale, è possibile dire che la schema therapy è indicata per probelmatiche assimilabili alla sua.
Rispetto a cosa aspettarsi e ai suoi dubbi, la invito a discuterne con il suo curante, poichè questo fa parte e può tornare utile al percorso (già positivo) che sta effettuando.
Come saprà, la ricerca di rassicurazioni non è funzionale alla risoluzione del problema, ma serve solamente a placare l'ansia per una breve porzione di tempo.
Cordialità.
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i
[#2]
Utente
Grazie dottoressa Scalco,
vede, sono veramente impaziente di recuperare la mia vecchia vita e di non avere più questi pensieri. Il fatto è che è frustrante essere consapevoli a livello teorico di dove sia l'inghippo e poi non riuscire a smascherarlo anche a livello pratico.
Ogni giorno, è vero, faccio qualcosa di nuovo, vado un po' oltre il limite, tento qualche nuova strada e generalmente va bene. Anche se va male, sono contento di averla fatta (e, la volta seguente, generalmente l'ansia non si ripresenta). Però non credo sia possibile "esplorare" tutta Italia per ritenerla un luogo sicuro in cui muoversi, io vorrei proprio annullare il mio pensiero automatico "sei in un posto nuovo-->starai male", credo che risolto quello avrò risolto gran parte delle mie problematiche legate all'agorafobia.
Ma tra il dire e il fare...
Mi affiderò con fiducia a questo nuovo approccio terapeutico, vorrei tenervi aggiornati se lo gradite perché non so in che cosa consiste praticamente, e sono curioso.
vede, sono veramente impaziente di recuperare la mia vecchia vita e di non avere più questi pensieri. Il fatto è che è frustrante essere consapevoli a livello teorico di dove sia l'inghippo e poi non riuscire a smascherarlo anche a livello pratico.
Ogni giorno, è vero, faccio qualcosa di nuovo, vado un po' oltre il limite, tento qualche nuova strada e generalmente va bene. Anche se va male, sono contento di averla fatta (e, la volta seguente, generalmente l'ansia non si ripresenta). Però non credo sia possibile "esplorare" tutta Italia per ritenerla un luogo sicuro in cui muoversi, io vorrei proprio annullare il mio pensiero automatico "sei in un posto nuovo-->starai male", credo che risolto quello avrò risolto gran parte delle mie problematiche legate all'agorafobia.
Ma tra il dire e il fare...
Mi affiderò con fiducia a questo nuovo approccio terapeutico, vorrei tenervi aggiornati se lo gradite perché non so in che cosa consiste praticamente, e sono curioso.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 3k visite dal 09/03/2016.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.