Come capire l'ansia da stress
gentili dottori,
ho 29 anni, da qualche tempo ho dei disturbi digestivi che arrivavano all'improvviso (da un paio d'anni, al cambio lavoro), un paio di volte l'anno, generalmente ai cambi di stagione adesso senza nessuno schema apparente.
I disturbi digestivi riguardano alternanza tra stipsi e diarrea, gonfiori, flatulenza, feci gillastre e non formate,crampi e bruciori. In tal senso mi hanno diagnosticato colon irritabile che a tutt'oggi non so come fronteggiare quando arriva e mi preoccupa perchè penso sempre sia altro.
Ad oggi il fastidio principale riguarda però,.periodi in cui non riesco più a controllare il mio corpo, ovvero: improvviso prurito al cuoio capelluto, tachicardia e vampate di calore, anche rossore a chiazze (però non sempre solo in alcuni casi), debolezza alternata a momenti di tachicardia che si caratterizza per l'aumento di questo pizzicore nella parte destra della fronte (cosi come il rossore).
Passo periodi di tranquillità e periodi così, specialmente il week end (faccio un lavoro abbastanza stressante 12 ore al gg) sono da buttare, dormo, mi alzo con il mal di testa cervicale e gli occhi stanchi, poi quando sono in giro mi prendono questi attacchi.
Ho fatto diversi controlli (analisi del sangue solo trigliceridi alti, gastroscopia con piccola ernia iatale, tiroide ok) ma sembra tutto ok.
Il mio medico curante parla di stress (che non sempre avverto) ma questa serie di problematiche mi sta rendendo difficile condurre una vita normale e ho paura di finire con attacchi di panico e tutto il resto.
Tali problemi arrivano di punto in bianco, quando sono tranquillo, questo mi inquieta maggiormente. Da un po di tempo ho iniziato con l'assunzione di magnesio completo e bevo solo uno-due caffè al giorno. La mia domanda è: può tutto questo dipendere solo dallo stress? come si può gestire il tutto? grazie.
ho 29 anni, da qualche tempo ho dei disturbi digestivi che arrivavano all'improvviso (da un paio d'anni, al cambio lavoro), un paio di volte l'anno, generalmente ai cambi di stagione adesso senza nessuno schema apparente.
I disturbi digestivi riguardano alternanza tra stipsi e diarrea, gonfiori, flatulenza, feci gillastre e non formate,crampi e bruciori. In tal senso mi hanno diagnosticato colon irritabile che a tutt'oggi non so come fronteggiare quando arriva e mi preoccupa perchè penso sempre sia altro.
Ad oggi il fastidio principale riguarda però,.periodi in cui non riesco più a controllare il mio corpo, ovvero: improvviso prurito al cuoio capelluto, tachicardia e vampate di calore, anche rossore a chiazze (però non sempre solo in alcuni casi), debolezza alternata a momenti di tachicardia che si caratterizza per l'aumento di questo pizzicore nella parte destra della fronte (cosi come il rossore).
Passo periodi di tranquillità e periodi così, specialmente il week end (faccio un lavoro abbastanza stressante 12 ore al gg) sono da buttare, dormo, mi alzo con il mal di testa cervicale e gli occhi stanchi, poi quando sono in giro mi prendono questi attacchi.
Ho fatto diversi controlli (analisi del sangue solo trigliceridi alti, gastroscopia con piccola ernia iatale, tiroide ok) ma sembra tutto ok.
Il mio medico curante parla di stress (che non sempre avverto) ma questa serie di problematiche mi sta rendendo difficile condurre una vita normale e ho paura di finire con attacchi di panico e tutto il resto.
Tali problemi arrivano di punto in bianco, quando sono tranquillo, questo mi inquieta maggiormente. Da un po di tempo ho iniziato con l'assunzione di magnesio completo e bevo solo uno-due caffè al giorno. La mia domanda è: può tutto questo dipendere solo dallo stress? come si può gestire il tutto? grazie.
[#1]
Gentile Utente,
si, potrebbe dipendere da stress e ansia in quanto l'ansia si esprime con sintomi ben precisi sul corpo.
Ma a me il problema che tiene in piedi tutto sembra questo: "...mi sta rendendo difficile condurre una vita normale e ho paura di finire con attacchi di panico e tutto il resto. ..."
Se le Sue idee sono di questo tipo e i Suoi timori vengono amplificati, è probabile che Lei metta in atto dei comportamenti che a loro volta alimentano la problematica.
L'ideale sarebbe che il medico di base coordinasse tutti gli specialisti che ha contattato e che valutasse anche una consulenza psicologica per capire meglio.
Cordiali saluti,
si, potrebbe dipendere da stress e ansia in quanto l'ansia si esprime con sintomi ben precisi sul corpo.
Ma a me il problema che tiene in piedi tutto sembra questo: "...mi sta rendendo difficile condurre una vita normale e ho paura di finire con attacchi di panico e tutto il resto. ..."
Se le Sue idee sono di questo tipo e i Suoi timori vengono amplificati, è probabile che Lei metta in atto dei comportamenti che a loro volta alimentano la problematica.
L'ideale sarebbe che il medico di base coordinasse tutti gli specialisti che ha contattato e che valutasse anche una consulenza psicologica per capire meglio.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Gentile Signore,
Che i Suoi disturbi si facciano sentire quando Lei e' a riposo depone per l'ipotesi psicosomatica.
Il Suo corpo si incarica di esprimere il Suo disagio mentre Lei tace.
Certamente puo' trattarsi della sintomatologia dovuta allo stress.
Occorrerebbe che Lei utilizzasse tutte le possibilita' di riposare e dormire il piu' possibile.
Poi vediamo come va!
Auguri!
Che i Suoi disturbi si facciano sentire quando Lei e' a riposo depone per l'ipotesi psicosomatica.
Il Suo corpo si incarica di esprimere il Suo disagio mentre Lei tace.
Certamente puo' trattarsi della sintomatologia dovuta allo stress.
Occorrerebbe che Lei utilizzasse tutte le possibilita' di riposare e dormire il piu' possibile.
Poi vediamo come va!
Auguri!
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#3]
Gentile utente,
alle raccomandazioni delle colleghe vorrei aggiungere che, poichè lei ha riconosciuto di aver un lavoro molto stressante, uno dei compiti dello psicoterapeuta per diminuire lo stress, è quello di vedere se esistono margini per diminuire appunto lo stress lavorativo.
Ad esempio lo psicoterapeuta potrebbe molto aiutarla nel caso ci siano difficoltà che si acuiscono o dipendono da problemi relazionali, o per ottimizzare la gestione del tempo e dei carichi lavorativi.
Potrebbe inoltre insegnarle tecniche di rilassamento o intervenire su eventuali stati d'ansia.
Cordiali saluti
alle raccomandazioni delle colleghe vorrei aggiungere che, poichè lei ha riconosciuto di aver un lavoro molto stressante, uno dei compiti dello psicoterapeuta per diminuire lo stress, è quello di vedere se esistono margini per diminuire appunto lo stress lavorativo.
Ad esempio lo psicoterapeuta potrebbe molto aiutarla nel caso ci siano difficoltà che si acuiscono o dipendono da problemi relazionali, o per ottimizzare la gestione del tempo e dei carichi lavorativi.
Potrebbe inoltre insegnarle tecniche di rilassamento o intervenire su eventuali stati d'ansia.
Cordiali saluti
Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Terapia on line
Terapia Breve Strategica e della Gestalt
Disturbi psicologici e mente-corpo
[#4]
Utente
gentili dottori
grazie a tutti per l'attenzione,
per quanto riguarda il dormire, in realtà cerco di restare sveglio il più a lungo possibile poichè avendo notato che i disequilibri avvengono nel week-end, a riposo, ho pensato, appunto, di restare "su di giri".
Inoltre cerco di riposare poco perchè in questi periodi strani mi capita di svegliarmi a metà nottata o per sogni legati al mio lavoro o semplicemente per sudare, tantissimo e immotivatamente.
Il mio lavoro è prettamente al pc e ogni sera è un mal di testa in corrispondenza degli occhi (visite oculistiche fatte tutto ok). La mia domanda è: è possibile che sebbene in alcuni periodi io non mi senta stanco possa essere comunque stressato? Può rientrare nella parola stressa anche il fatto che il lavoro che faccio non è esattamente la mia aspirazione e mi inquieta non poco per le responsabilità connesse e rischi? Tutto ciò perchè tutto è iniziato (sarà un caso) alla fine degli studi, quando mi sono immesso nell'attività di famiglia.
grazie a tutti per l'attenzione,
per quanto riguarda il dormire, in realtà cerco di restare sveglio il più a lungo possibile poichè avendo notato che i disequilibri avvengono nel week-end, a riposo, ho pensato, appunto, di restare "su di giri".
Inoltre cerco di riposare poco perchè in questi periodi strani mi capita di svegliarmi a metà nottata o per sogni legati al mio lavoro o semplicemente per sudare, tantissimo e immotivatamente.
Il mio lavoro è prettamente al pc e ogni sera è un mal di testa in corrispondenza degli occhi (visite oculistiche fatte tutto ok). La mia domanda è: è possibile che sebbene in alcuni periodi io non mi senta stanco possa essere comunque stressato? Può rientrare nella parola stressa anche il fatto che il lavoro che faccio non è esattamente la mia aspirazione e mi inquieta non poco per le responsabilità connesse e rischi? Tutto ciò perchè tutto è iniziato (sarà un caso) alla fine degli studi, quando mi sono immesso nell'attività di famiglia.
[#5]
Gentile Signore,
La tecnica di "tenersi sveglio" e' assolutamente controproducente.
Esistono delle ghiandole surreali che cercano di venire incontro alla persona che sta abusando delle sue forze con ormoni atti ad aumentare la resistenza.
Ma cio' funziona per un po. Poi tale somministrazione extra di ormoni non funziona piu' e subentra la sindrome da stress.
Quindi farebbe meglio ad accettare i suoi limiti somatici!
Auguri!
La tecnica di "tenersi sveglio" e' assolutamente controproducente.
Esistono delle ghiandole surreali che cercano di venire incontro alla persona che sta abusando delle sue forze con ormoni atti ad aumentare la resistenza.
Ma cio' funziona per un po. Poi tale somministrazione extra di ormoni non funziona piu' e subentra la sindrome da stress.
Quindi farebbe meglio ad accettare i suoi limiti somatici!
Auguri!
[#6]
Fare un lavoro che non rientra nelle proprie aspirazioni può essere un forte fattore di stress, ma poichè il lavoro è un tema molto importante, l'argomento andrebbe approfondito.
E' possibile ad esempio migliorare l'ambiente e i rapporti di lavoro, bisogna inoltre considerare realisticamente le possibilità offerte dal mercato del lavoro, i propri bisogni, attitudini ecc., insomma dedicare delle sedute ad un percorso di orientamento che può essere inteso anche in senso lato e comprendere le relazioni sociali.
cordiali saluti
E' possibile ad esempio migliorare l'ambiente e i rapporti di lavoro, bisogna inoltre considerare realisticamente le possibilità offerte dal mercato del lavoro, i propri bisogni, attitudini ecc., insomma dedicare delle sedute ad un percorso di orientamento che può essere inteso anche in senso lato e comprendere le relazioni sociali.
cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 1.8k visite dal 08/03/2016.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.