Un paio d'annetti

Gentili dottori buongiorno,
eccomi qui con una questione da porvi e un aiuto da chiedervi per cambiare la chiave di lettura di questo mio pensiero. Non nego che un po mi vergogno a raccontare questa cosa, ma l'unico modo per togliermela dalla testa e capire è parlarne con persone competenti. Spero possiate aiutarmi.
Ho parenti in provincia di napoli, perciò quando ero piccola andavamo spesso a trovarli e io dormivo a casa di mio zio che ha due figli piu piccoli di me, un maschio e una femmina. Da sempre il piccolo aveva la fissazione di dovermi toccare il seno, e io, anche se non volevo, alla fine cedevo e lasciavo fare. Finchè un anno, avevo ca. 12/13 anni credo, stessa situazione: lui che vuole toccarmi, io che non voglio affatto, la sorella che incita e dice :'e dai, che fa, fallo contento!' e io che cedo, stavolta però si è andati un po oltre. Diciamo che ho lasciato che mi toccasse anche parti piu intime e abbiamo accennato anche ad un rapporto (che assicuro non ha lasciato alcun senso di piacere, anche perchè lui avrà avuto 8 anni e io 12). Dopo di che, l'anno seguente ricordo che arrivata li, si ripresenta la situazione, ma stavolta stroncata sul nascere da un NO secco. Io non volevo essere toccata ne altro. Fine.
Questa esperienza l'ho completamente archiviata. Non so perchè però, da un paio d'annetti a questa parte è ritornata in mente e mi crea un senso di colpa assurdo. Io non avrei dovuto fare cio che ho fatto.. lui era piu piccolo e non dovevo assecondarlo, non dovevo. E mi sento in colpa perchè mi vergogno per cio che ho fatto. E non nego che a volte mi sono sentita anche una 'pedofila' nei suoi confronti (non nel vero senso del termine ovviamente, ma per il fatto che io ero piu grande e lui piu piccolo).
Cosa ne pensate? Come posso elaborare questo pensiero una volta per tutte? Io so che sono cresciuta e che parliamo di me che ero una bimba quanto lui, ma allora perchè mi sento in colpa? perchè ogni tanto devo elaborare la cosa?
Grazie a chiunque risponderà.
Buona giornata!
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile Signora,
La prima cosa che sarebbe da appurare e' perche' questo pensiero che era stato "archiviato" sia riemerso ora.
E' accaduto qualcosa che ha fatto si' che cio' accadesse?
Nella psicologia umana non c'e nulla di casuale. Anche se talvolta la sensazione di casualita' puo' apparire, essa scherma altre faccende.
Che puo' dirci?

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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Attivo dal 2012 al 2016
Ex utente
Buongiorno Dottoressa! Non é accaduto ora il ritorno del pensiero, bensì tre anni fa quando ho avuto una crisi d'ansia data da un senso di colpa nei confronti dei miei genitori per averli a mio vedere delusi. Da li ogni tanto, quando magari sono un po più fragile, ritorna in mente questo episodio. Tra l'altro non vedo mio cugino dal giorno del mio matrimonio 5 mesi fa e quindi nn c'é nulla per possa riportarli al ricordo. Forse sono io che non accetto la bambina che sn stata? E forse interpreto come 'tragiche' situazioni normali tra bambini?
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Cara Signora,
Purtroppo in chi abbia subito un abuso si puo' strutturare un incongruo "senso di colpa", difficile da gestire in quanto inconscio.
Come se in qualche modo la responsabilita' dell'accaduto sia da attribuire a se' "vittima" anziche' a colui che ha realmente abusato della vittima.
Ci sono varie ipotesi al riguardo: una che ritengo di condividere , ma non certo di approvare, e' quella che la donna porti in se' per tradizione ancestrale il senso di colpa atavico di essere "colei che corrompe il maschio con la sua femminilita".
Tenga presente che ancora oggi tale principio regola i rapporti "di potere" fra i sessi nell religioni musulmane piu' fondamentaliste: Le donne non devono mostrare nulla di se', ne' il viso, ne' il corpo ne' i capelli. Perche', per tali culture maschiliste e fondamentaliste, e' tramite tali strumenti "diabolici" che l'uomo viene "tentato" dalle armi femminili, perdendo il controllo di se'.
Nella cultura occidentale tali "giochi di potere" sono stati sostituiti da altre dimensioni piu' sottili.. ma non sono completamente superati.

Tornando a Lei, non sottovalutarei il momento che Lei sta attraversando: si e' sposata da poco e forse sta elaborando la Sua identità' di donna.
Forse qualche colloquio psicologico con uno/una psicoterapeuta dinamico potrebbe esserLe di aiuto.

Ci faccia sapere!
E auguri a Lei Donna in questa ricorrenza dell'8 Marzo!