Ansia ed agitazione senza motivo
Buongiorno Dottore,
sono un ragazzo di 22 anni, negli ultimi 15-20 giorni soffro di problemi legati al desiderio sessuale ma non so se è giusto definirli così, probabilmente il desiderio ci sarebbe anche, ma in quei momenti la mia mente viene disturbata da altri pensieri, anche stupidi, che mi mettono in agitazione ed ansia e la mia concentrazione sul rapporto sessuale svanisce ed il mio fisico reagisce di conseguenza…. Basta la minima cosa o la più piccola distrazione che perdo la tranquillità e la rilassatezza anche nei momenti di amore.
Un altro fattore che viaggia parallelo in questo ultimo periodo è il lavoro che mi da alcune preoccupazioni e notevole stress (per intenderci ho da poco iniziato una attività in proprio e noto la difficoltà nel partire e trovare clientela).
Quello che mi chiedo è se queste cose siano cosi legate, cioè se i problemi lavorativi possono interagire con la sessualità, ma soprattutto se è possibile che riescano a mettermi agitazione e tensione anche nei momenti dove, assolutamente, non penso direttamente al lavoro.
Non mi sono mai trovato in una situazione simile e che mi mette anche piuttosto in imbarazzo.
La colpa di questa situazione di disagio non è imputabile al partner, sono felice di avere una ragazza che ritengo speciale e stupenda e che ricambia a pieno i miei profondi sentimenti.
Ringraziando in anticipo porgi i miei saluti
sono un ragazzo di 22 anni, negli ultimi 15-20 giorni soffro di problemi legati al desiderio sessuale ma non so se è giusto definirli così, probabilmente il desiderio ci sarebbe anche, ma in quei momenti la mia mente viene disturbata da altri pensieri, anche stupidi, che mi mettono in agitazione ed ansia e la mia concentrazione sul rapporto sessuale svanisce ed il mio fisico reagisce di conseguenza…. Basta la minima cosa o la più piccola distrazione che perdo la tranquillità e la rilassatezza anche nei momenti di amore.
Un altro fattore che viaggia parallelo in questo ultimo periodo è il lavoro che mi da alcune preoccupazioni e notevole stress (per intenderci ho da poco iniziato una attività in proprio e noto la difficoltà nel partire e trovare clientela).
Quello che mi chiedo è se queste cose siano cosi legate, cioè se i problemi lavorativi possono interagire con la sessualità, ma soprattutto se è possibile che riescano a mettermi agitazione e tensione anche nei momenti dove, assolutamente, non penso direttamente al lavoro.
Non mi sono mai trovato in una situazione simile e che mi mette anche piuttosto in imbarazzo.
La colpa di questa situazione di disagio non è imputabile al partner, sono felice di avere una ragazza che ritengo speciale e stupenda e che ricambia a pieno i miei profondi sentimenti.
Ringraziando in anticipo porgi i miei saluti
[#1]
Gentile utente,
lei ha già fatto un'ottima analisi dei legami esistenti tra preoccupazioni, ansie, lavoro, vita sessuale, ecc, quindi non avrò molto da aggiungerle.
Senza dubbio, affrontare un cambiamento di vita così significativo (quale il passare a lavorare in proprio) non lascia nessuno indifferenti. So perfettamente cosa significhi essere giovani e partire da zero, ogni giorno piccole o grandi paure da affrontare continuamente, incertezze sul futuro, spese da affrontare, ecc.
Ecco, questo bagaglio di emotività quotidiana si riversa a cascata sul nostro equilibrio, con effetti molto diversi da persona a persona: c'è chi dorme male, chi mangia male (troppo o poco), c'è chi sviluppa sintomi depressivi, chi sintomi ansiogeni, ed infine c'è chi incontra difficoltà nell'ambito sessuale.
Ora, 15-20 giorni non mi sembrano così tanti da preoccuparsi eccessivamente, è probabilmente un momento
passeggero: lei deve "solo" (da maschio capisco perfettamente il disagio che ha provato) sforzarsi di interrompere il circolo vizioso del "anche la prossima volta non ce la farò ad avere l'erezione" oppure "non ce la farò ad eccitarmi", e così via.
Il sesso implica una certa serenità, che in questo momento a lei forse un poco manca.
Si prenda una piccola pausa sessuale, e si concentri sulle altre caratteristiche della donna che ama.
Oggi è il giorno giusto per regalarle dei fiori.
Cordialmente
Daniel Bulla
lei ha già fatto un'ottima analisi dei legami esistenti tra preoccupazioni, ansie, lavoro, vita sessuale, ecc, quindi non avrò molto da aggiungerle.
Senza dubbio, affrontare un cambiamento di vita così significativo (quale il passare a lavorare in proprio) non lascia nessuno indifferenti. So perfettamente cosa significhi essere giovani e partire da zero, ogni giorno piccole o grandi paure da affrontare continuamente, incertezze sul futuro, spese da affrontare, ecc.
Ecco, questo bagaglio di emotività quotidiana si riversa a cascata sul nostro equilibrio, con effetti molto diversi da persona a persona: c'è chi dorme male, chi mangia male (troppo o poco), c'è chi sviluppa sintomi depressivi, chi sintomi ansiogeni, ed infine c'è chi incontra difficoltà nell'ambito sessuale.
Ora, 15-20 giorni non mi sembrano così tanti da preoccuparsi eccessivamente, è probabilmente un momento
passeggero: lei deve "solo" (da maschio capisco perfettamente il disagio che ha provato) sforzarsi di interrompere il circolo vizioso del "anche la prossima volta non ce la farò ad avere l'erezione" oppure "non ce la farò ad eccitarmi", e così via.
Il sesso implica una certa serenità, che in questo momento a lei forse un poco manca.
Si prenda una piccola pausa sessuale, e si concentri sulle altre caratteristiche della donna che ama.
Oggi è il giorno giusto per regalarle dei fiori.
Cordialmente
Daniel Bulla
[#2]
Utente
Gentilissimo Dottore, inanzitutto La ringrazio per i Suoi chiarimenti e per la Sua disponibilità. Volevo aggiungere la seguente domanda: Crede che allo stabilizzarsi della situazione lavorativa tutto sia destinato a tornare come prima?? E quello che mi chiedo ancora è il motivo per il quale mi prende improvvisamente agitazione e batticuore nei momenti di intimità? Perchè non riesco ad essere sereno anche se la mia mente è ben lontana dal lavoro?
(Magari le sembrerò ripetitivo ma la situazione mi sembrà così strana...)
Grazie di nuovo.
(Magari le sembrerò ripetitivo ma la situazione mi sembrà così strana...)
Grazie di nuovo.
[#3]
Gentile utente,
sarebbe il caso, piuttosto che perdersi in interpretazioni psicologiche dal dubbio significato, che faccia una serie di esami clinici che comprendano il profilo tiroideo ma ancor di piu' un controllo cardiologico e pressorio con ecocardiogramma.
Dopodiche' sarebbe il caso di prendere in considerazione un lieve problema ansioso che potra' essere facilmente trattato con un ansiolitico per un certo periodo di tempo.
Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
sarebbe il caso, piuttosto che perdersi in interpretazioni psicologiche dal dubbio significato, che faccia una serie di esami clinici che comprendano il profilo tiroideo ma ancor di piu' un controllo cardiologico e pressorio con ecocardiogramma.
Dopodiche' sarebbe il caso di prendere in considerazione un lieve problema ansioso che potra' essere facilmente trattato con un ansiolitico per un certo periodo di tempo.
Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#5]
Gentile utente,
i pareri sono discordanti in quanto l'approccio fornito dal sottoscritto e' di tipo medico/psichiatrico mentre quello fornito dal Dr. Bulla e' di tipo psicologico (uno psicologo non e' un medico).
Ritengo opportuno in ogni caso consigliarle di effettuare gli esami che le sono stati suggeriti nel consulto precedente per escludere qualsiasi patologia a carico del sistema cardiovascolare o patologie secondarie che possano interessarlo.
Poi, potra' rivolgersi ad uno psichiatra nel caso in cui tali sintomi dovessero persistere e ci sia la negativita' degli esami fatti.
Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
i pareri sono discordanti in quanto l'approccio fornito dal sottoscritto e' di tipo medico/psichiatrico mentre quello fornito dal Dr. Bulla e' di tipo psicologico (uno psicologo non e' un medico).
Ritengo opportuno in ogni caso consigliarle di effettuare gli esami che le sono stati suggeriti nel consulto precedente per escludere qualsiasi patologia a carico del sistema cardiovascolare o patologie secondarie che possano interessarlo.
Poi, potra' rivolgersi ad uno psichiatra nel caso in cui tali sintomi dovessero persistere e ci sia la negativita' degli esami fatti.
Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero
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