La paura di lasciare questo mondo troppo presto
Salve a tutti,
Sono un ragazzo di 21 anni e vi sembrerà strano che una persona della mia età pensi a cose di questo genere, come la morte. Purtroppo io ci ho fatto i conti da bambino, quando all'età di otto anni un fulminate tumore al pancreas ha portato via mio padre, a soli 38 anni.
Adesso ogni singolo fastidio, ogni dolorino in quella zona mi riporta con la mente a quei terribili giorni, mi fa capire come nessuno sia immune a questo male. Faccio controlli quasi annualmente, per precauzione, ma questo non mi basta.
Mi peso tutti i giorni, perché la perdita di peso è uno dei sintomi.
Non bevo alcolici, non fumo, non maggio cibo spazzatura.
Eppure ogni dolore mi getta nello sconforto, penso 'ecco, ci siamo' a cui segue 'ma sarà il solito dolorino da colon irritabile'.
Sì, perché ad ogni diagnosi il dottore mi ripete 'è solo colon irritabile, tranquillo sei giovane!'
Come se la gioventù fosse una sorta di barriera, di scudo contro questo male.
Eppure mio padre, a 38 anni, poteva considerarsi vecchio?
Vi ringrazio per l'attenzione. Più che un consulto era uno sfogo, ma apprezzo comunque un Vostro parere.
Sono un ragazzo di 21 anni e vi sembrerà strano che una persona della mia età pensi a cose di questo genere, come la morte. Purtroppo io ci ho fatto i conti da bambino, quando all'età di otto anni un fulminate tumore al pancreas ha portato via mio padre, a soli 38 anni.
Adesso ogni singolo fastidio, ogni dolorino in quella zona mi riporta con la mente a quei terribili giorni, mi fa capire come nessuno sia immune a questo male. Faccio controlli quasi annualmente, per precauzione, ma questo non mi basta.
Mi peso tutti i giorni, perché la perdita di peso è uno dei sintomi.
Non bevo alcolici, non fumo, non maggio cibo spazzatura.
Eppure ogni dolore mi getta nello sconforto, penso 'ecco, ci siamo' a cui segue 'ma sarà il solito dolorino da colon irritabile'.
Sì, perché ad ogni diagnosi il dottore mi ripete 'è solo colon irritabile, tranquillo sei giovane!'
Come se la gioventù fosse una sorta di barriera, di scudo contro questo male.
Eppure mio padre, a 38 anni, poteva considerarsi vecchio?
Vi ringrazio per l'attenzione. Più che un consulto era uno sfogo, ma apprezzo comunque un Vostro parere.
[#1]
"Faccio controlli quasi annualmente, per precauzione, ma questo non mi basta."
Gentile Utente,
Oltre alle visite mediche che, immaginio abbiano escluso cause organiche, ha effettuato una valutazione psicologica?
Non è controllando la sintomatologia che risolverà ma cercando di dare un nome al suo dosagio, cioè ricevere una diagnosi clinica, soltanto dopo si stabilirà il da farsi.
Gentile Utente,
Oltre alle visite mediche che, immaginio abbiano escluso cause organiche, ha effettuato una valutazione psicologica?
Non è controllando la sintomatologia che risolverà ma cercando di dare un nome al suo dosagio, cioè ricevere una diagnosi clinica, soltanto dopo si stabilirà il da farsi.
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#2]
Gentile ragazzo,
dal momento che scrivi: "Eppure ogni dolore mi getta nello sconforto", mi sembra che ci sia una preoccupazione che è diventata eccessiva.
Di solito ci si OCCUPA della propria salute, ma se questo vuol dire pesarsi ogni giorno (cosa priva di senso perché non possono apprezzare oscillazioni di peso se misura il peso ogni giorno!) ed essere allertati da ogni dolorino, allora mi sembra che stiamo attraversando un confine al di là del quale rischiamo di entrare nell'ansia e nell'ossessività.
Ti auguro di non avere mai un tumore, ma così facendo certamente la vita te la complichi da solo eccome. Infatti sono le persone ansiose che si focalizzano su qualunque tipo di doloretto e fanno del loro corpo e della sua attivazione la loro ragion di vita, rincorrendo ogni sintomi, ogni organo, ogni tipo di specialista.
Invece, mi pare il caso di controllare con il gastroenterologo il problema intestinale che hai e di stare tranquillo. Posso chiederti com'è il clima in casa e che tipo è la mamma? E' una persona ansiosa?
dal momento che scrivi: "Eppure ogni dolore mi getta nello sconforto", mi sembra che ci sia una preoccupazione che è diventata eccessiva.
Di solito ci si OCCUPA della propria salute, ma se questo vuol dire pesarsi ogni giorno (cosa priva di senso perché non possono apprezzare oscillazioni di peso se misura il peso ogni giorno!) ed essere allertati da ogni dolorino, allora mi sembra che stiamo attraversando un confine al di là del quale rischiamo di entrare nell'ansia e nell'ossessività.
Ti auguro di non avere mai un tumore, ma così facendo certamente la vita te la complichi da solo eccome. Infatti sono le persone ansiose che si focalizzano su qualunque tipo di doloretto e fanno del loro corpo e della sua attivazione la loro ragion di vita, rincorrendo ogni sintomi, ogni organo, ogni tipo di specialista.
Invece, mi pare il caso di controllare con il gastroenterologo il problema intestinale che hai e di stare tranquillo. Posso chiederti com'è il clima in casa e che tipo è la mamma? E' una persona ansiosa?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#4]
E' probabile che la mamma, rimasta da sola dopo la perdita del papà, abbia vissuto il peso delle responsabilità esclusivamente da sola e sulle proprie spalle e quindi sia diventata una persona particolarmente apprensiva.
Con queste premesse, è probabile che anche tu abbia appreso che di certe cose (soprattutto legate alla salute) è meglio portarsi avanti e accertarsi costantemente che sia tutto ok. Di solito le persone ansiose sono molto controllanti.
Cordiali saluti,
Con queste premesse, è probabile che anche tu abbia appreso che di certe cose (soprattutto legate alla salute) è meglio portarsi avanti e accertarsi costantemente che sia tutto ok. Di solito le persone ansiose sono molto controllanti.
Cordiali saluti,
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 2.4k visite dal 05/03/2016.
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