Ansia: la mia psicoterapeuta ha un approccio giusto?
Salve, ho 20 anni (21 a settembre) e sono una studentessa fuori sede. Dopo le vacanze di Natale è iniziata una situazione di ansia immotivata, ho passato delle notti insonni (risolte dopo essere tornata qualche giorno a casa e ritornatafuori sede) e così mi si è sviluppata questa sensazione di ansia con dolori al torace e tachicardia, a volta accompagnata anche da malumore ma non sempre, anzi! Questi sintomi a casa spariscono e quindi credo che siano legati anche a nostalgia. Preoccupata soprattutto dei battiti accelerati (ora non più, però male toracico sì) mi sono rivolta ad una psicoterapeuta (il medico di base mi aveva liquidata con "quando sentì i battiti forti prendi il Tavor" e ho declinato). Ho fatto 2 sedute finora (ancora di conoscenza diciamo)e non sono soddisfatta, non perché credo che con due sedute si risolva un'ansia generalizzata, ma per il modo di comportarsi della psicoterapeuta. È frettolosa nel dare giudizi, come se ad ogni sintomo attribuisse un disturbo e siccome è giovanissima riporta sempre la sua situazione come se io dovessi fare così, quando ognuno sceglie la Propria vita. Già per il fatto di avere una persona ansiosa davanti credo vadano evitate frasi come "te lo consiglio da ex ansiosa ad ansiosa, anzi da ex ossessiva a quasi ossessiva". Secondo me ha preso delle conclusioni troppo azzardate. Io studio molto e ci tengo tanto, ma da qui a dire che ho un disturbo ossessivo della personalità con un racconto mi sembra esagerato. Io il giorno studio, ma esco, vivo, sono fidanzata, dopocena non studio quindi non è che sto lì 10 ore al giorno, poi faccio Giurisprudenza e la facoltà richiede costanza, e sto in un convitto. Il fatto di stare in un convitto per me è una scelta comoda, perché non è un collegio! Ce qui a nessuno interessa cosa io faccia durante la giornata, ho la mia camera, il mio bagno, mi cucinano, sono al centro della città, quindi sentirmi dire "sei ancora in tempo per cambiare perché hai fatto una scelta rigida " non lo capisco, ce io non voglio cambiare perché non è rigida! Ogni cosa che dico la riconduce allo studio. Credo sia normale che lo studio sia comunque il pensiero principale di un universitario, non sto rinchiusa! Poi anche chiedermi "ma tu ce l'hai la voglia di vivere quella vera?" Ma che domanda è? Certo che ce l'ho! Oppure dico che ci metto un'ora a prendere sonno e mi dice "mmm, non fartela diventare un'ossessione".Mi ha chiesto se voglio iniziare il "come va con tua mamma? Con papà?" È psicoanalisi? Lei mi deve indicare la strada migliore. Le confido che sono preoccupata per il prossimo esame perché so che saranno pignoli e lei mi dice "beh sì te lo devi aspettare". A me sembra esagerazione questa, nello sbattermi tutto così. Leggendo su internet ho notato delle varie psicoterapie risolutive dell'ansia e vorrei sapere se secondo voi questo approccio è giusto o sbagliato. Perché cambio! O ha notato che l'ansia non è grave e vuole spronarmi, ma mi sta facendo venire dubbi assurdi. Grazie mille
[#1]
Caro ragazzo,
Io Le rispondo come aderente alla psicoterapia psicodinamica. E i quanto tale considero l'ansia un sintomo di un conflitto.
C'e da risolvere il conflitto per vedere svanire l'ansia.
L'ansia e' conseguente a ogni incertezza, a cio' che non vediamo, alle speranze, alle attese.
La quantita' di ansia e' data dall'importanza dello stimolo ansiogeno, a cosa lo colleghiamo a livello inconscio, cosa rappresenta per noi.
Quindi come vede l'approccio e' diverso.
Rifletta un istante su questo..
Spero di averLe fornito qualche spunto!
Io Le rispondo come aderente alla psicoterapia psicodinamica. E i quanto tale considero l'ansia un sintomo di un conflitto.
C'e da risolvere il conflitto per vedere svanire l'ansia.
L'ansia e' conseguente a ogni incertezza, a cio' che non vediamo, alle speranze, alle attese.
La quantita' di ansia e' data dall'importanza dello stimolo ansiogeno, a cosa lo colleghiamo a livello inconscio, cosa rappresenta per noi.
Quindi come vede l'approccio e' diverso.
Rifletta un istante su questo..
Spero di averLe fornito qualche spunto!
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#2]
Gentile ragazza,
se dopo soli due incontri già non ti senti a tuo agio col professionista, non mi pare ci sia molto da attendere per cambiare, perché la finalità dell'intervento è quello di stare bene e non di soffrire, né tantomeno di sentirsi giudicata.
Andiamo però per ordine. Se tu ti senti giudicata, oppure il ritmo della seduta non ti sembra adeguato per il tuo ritmo (es terapeuta troppo frettolosa), allora è davvero il caso di farlo presente alla Collega, perché è anche vero che noi psicoterapeuti non abbiamo la sfera di cristallo per capire se il pz. si sta trovando male o è a disagio :-) Quindi, parlane apertamente e subito, dichiarando ciò che trovi fastidioso dal tuo punto di vista.
Poi, quali sono gli obiettivi terapeutici che avete fissato prima di iniziare la psicoterapia? Non ti chiedo come state procedendo perché due sedute sono poche per fare, ma sufficienti per avere una diagnosi.
Per quanto riguarda i diversi approcci utilizzati in psicoterapia per il trattamento dell'ansia, puoi leggere di seguito:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4335-la-psicoterapia-cognitivo-comportamentale-non-rimuove-le-cause-del-problema.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
Cordiali saluti,
se dopo soli due incontri già non ti senti a tuo agio col professionista, non mi pare ci sia molto da attendere per cambiare, perché la finalità dell'intervento è quello di stare bene e non di soffrire, né tantomeno di sentirsi giudicata.
Andiamo però per ordine. Se tu ti senti giudicata, oppure il ritmo della seduta non ti sembra adeguato per il tuo ritmo (es terapeuta troppo frettolosa), allora è davvero il caso di farlo presente alla Collega, perché è anche vero che noi psicoterapeuti non abbiamo la sfera di cristallo per capire se il pz. si sta trovando male o è a disagio :-) Quindi, parlane apertamente e subito, dichiarando ciò che trovi fastidioso dal tuo punto di vista.
Poi, quali sono gli obiettivi terapeutici che avete fissato prima di iniziare la psicoterapia? Non ti chiedo come state procedendo perché due sedute sono poche per fare, ma sufficienti per avere una diagnosi.
Per quanto riguarda i diversi approcci utilizzati in psicoterapia per il trattamento dell'ansia, puoi leggere di seguito:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4335-la-psicoterapia-cognitivo-comportamentale-non-rimuove-le-cause-del-problema.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#3]
Ex utente
Grazie mille per la risposta dottoressa! Non ho neanche potuto scrivere troppo dettagliatamente per i caratteri limitati, però mi sento giudicata, ciò che in psicoterapia non dovrebbe accadere. Non voglio qualcuno che mi dica di cambiare la mia vita (come cambiare la scelta di luogo), ma che mi aiuti a capire. Riconosco di essere troppo apprensiva verso lo studio però se l'ansia viene dalla preoccupazione, dallo stress, vorrei qualcuno che mi aiutasse casomai a capire che lo studio va preso con più leggerezza, non che usi termini delicati che mi provocano preoccupazioni! Poi io sento questo male alla gabbia toracica e non sono ipocondriaca quindi non mi sto manco preoccupando, però tutto il giorno mi dà fastidio. Se dico che non ci metto un'ora ad addormentarmi non voglio sentirmi dire "secondo me non serve che ti rivolgi ad un medico per dei farmaci", ma questo lo dovrebbe sapere lei, io ho chiesto aiuto, quando sento di fare tutto da sola. Comunque se non mi piacerà e non riscontrerò giovamento, cambierò! Grazie ancora
[#4]
Proprio per questa ragione è fondamentale fissare obiettivi chiari da raggiungere, anche perché "cambiare la vita" non significa nulla...
Invece, decidendo insieme dove è il problema e come aggredirlo, passo dopo passo, si può arrivare a risultati notevoli, anche perché sei molto giovane.
Cordiali saluti,
Invece, decidendo insieme dove è il problema e come aggredirlo, passo dopo passo, si può arrivare a risultati notevoli, anche perché sei molto giovane.
Cordiali saluti,
[#5]
Ex utente
Grazie mille anche alla dottoressa Pileci! Avevo risposto prima alla sua collega, comunque la prima volta mi ha detto che per il primo mese ci soffermeremo su come diminuire l'ansia proprio a livello di respirazione e alla seconda seduta mi ha assegnato questi esercizi di respirazione lenta e mi ha chiesto se vogliamo iniziare il "come va con mamma? Con papà?" Testuali parole. Io le ho risposto che voglio trovare una via d'uscita con ciò che è necessario. Comunque sto aspettando la terza seduta in cui faremo un test. Grazie
[#7]
Ex utente
Grazie! Vi farò sapere :) comunque secondo me fa tanto la sua esperienza (della psicoterapeuta) che mi rivede in lei, mi ha detto di essere stata una perfeezionista all'università e di cambiare finché posso ora, ma comunque ognuno ha una storia, che ci siano degli elementi in comune non significa nulla.
[#8]
Ex utente
Salve dottoresse, alla fine ho cambiato psicoterapeuta ed ho effettuato il primo incontro, una persona molto alla mano, che non mi ha subito additato possibili patologie. Sono molto felice! Mi ha dato un test da fare e ci rivedremo lunedì. Comunque l'ho trovata molto più chiara , spiegandomi anche in generale cosa accade dentro di noi, senza dettare sentenze. :)
[#9]
Grazie anzitutto di averci fornito un feed back!
Purtroppo non sempre si riesce a stabilire una "relazione" positiva con il/la proprio/a psicoterapeuta.
Si tratta di un feeling che puo' crearsi o no.
Entrano in gioco tante dimensioni inconsce come l'affidarsi, il prendersi cura. Che Bypassando la buona volonta'.
Mi complimento per non avere mollato! E avere cercato e trovato una terapeuta adatta a Lei!
I migliori auguri che possiate svolgere un lavoro utile per Lei!
Ci faccia sapere!
Purtroppo non sempre si riesce a stabilire una "relazione" positiva con il/la proprio/a psicoterapeuta.
Si tratta di un feeling che puo' crearsi o no.
Entrano in gioco tante dimensioni inconsce come l'affidarsi, il prendersi cura. Che Bypassando la buona volonta'.
Mi complimento per non avere mollato! E avere cercato e trovato una terapeuta adatta a Lei!
I migliori auguri che possiate svolgere un lavoro utile per Lei!
Ci faccia sapere!
[#10]
Ex utente
Grazie mille, la nuova psicoterapeuta anche mi ha fatto i complimenti per essere andata avanti e non essermi fatta scoraggiare, ma io voglio trovare un modo di affrontare la mia ansia e capire perché mi sia venuta proprio ora! Vi ringrazio per i Vostri consulti e vi farò sapere come procederà. Saluti.
Questo consulto ha ricevuto 11 risposte e 1.9k visite dal 04/03/2016.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.