Senso di oppressione

Gentile Utente,
Per prima cosa si rivolga al suo medico di famiglia, l'aiuterà nella disamina della sintomatologia, fatto questo se trattasi di ansia si curerà di conseguenza.

Soltanto a diagnosi clonica effettuata si potrà stabilire quale cura, che verrà stabilita come un abito su misura per lei e per la sua storia di vita ed emotiva.

Non ci dice nulla di se. Oltre i sintomi.

Lei non è i suoi sintomi.

Studia?
Lavora?
E' felice?
Ha un amore?

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

Gentile utente,

>però cè da dire pure che la mia vita è piena di problematiche.. <<

Ce ne dice qualcosa di più?

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

Gentie Ragazza,
la condizione di sovrappeso indicata dalla sua scheda è corretta?
Se sì, penso che sia da tenere in considerazione anche questo aspetto nel confronto con il suo medico di famiglia (che anch'io la invito a consultare).
Infatti è indispensabile affrontare la situazione globalmente, tenendo conto di corpo, mente e relazioni.

Saluti.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

Si ho qualke kilo in più sikuramente
Ho un amore che non si decide a mollare la famiglia per questo a volte discutiamo,non ho un lavoro e x questo a volte divento aggressiva con chi mi sta intorno e poi la preokkupazione principale nella mia vita è mia madre che soffre di anoressia nervosa;da tre mesi ha deciso di mangiare però con risultati scarsi.
Io cerco sempre di apparire forte,poi il tutto sfocia con aggressivitâ e crisi di pianto a volte.

Gli elementi sono tanti che potrebbero essere responsabili di questo suo disagio.

L'iter da seguire è però quello che le è stato già indicato.

Gentile ragazza,

posso chiederLe se la mamma è seguita da medico e psicologo psicoterapeuta per il problema dell'anoressia? Che cosa vuol dire che ha avuto risultati scarsi? In che senso? Il papà è presente?

L'ansia è certamente un'emozione che si attiva nel momento in cui c'è un pericolo o una situazione stressante ed è opportuno imparare a leggerla correttamente e soprattutto a modularla e gestirla nella maniera più opportuna.

Mi pare, però, di capire che ci sono tante situazioni oggettive che nella Sua vita destano preoccupazioni: la mamma, la situazione di disoccupazione, la Sua relazione. Per ciascuna di queste, indipendentemente da un aiuto psicologico da parte di un professionista, sarebbe opportuno capire come fare operativamente per risolvere la situazione. Ad esempio, che cosa sta facendo per cercare lavoro?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

No la mamma al momento non è seguita da un dottore competente del fatto,si papá cè cerchiamo tutti di starle vicino
Lei al momento sta cercando di nutrirsi meglio però da dicembre ad ora ha preso solo 1kg...poi è subentrata anche l ansia perchè lei a volte si scoraggia in quanto non si sente bene:priva di forze e le ossa ke le pesano dice..
Sono situazioni strazianti...noi famiglia le abbiamo detto di rivolgersi ad un centro adeguato solo che in puglia non ci sono e lei al solo pensiero di lasciare mia sorella di 10 anni sola si rifiuta.

Il medico di base in questi casi può fungere da figura di coordinamento dei vari specialisti, quindi potrebbe essere un'idea quella di parlare con il medico di famiglia e capire cosa fare.
Anche un nutrizionista è una figura che può essere di grande aiuto.

Cordiali saluti,

Si il medico di famiglia cè,infatti lei prende degli ansiolitici che però non le danno il giusto supporto...ecco tutto quì

Per quanto riguarda la sua mamma, ecco il link a strutture per il trattamento dei disturbi del comportamento alimentare presenti nella sua regione:
http://www.disturbialimentarionline.gov.it/MappaDCA/index.php?option=com_content&view=article&id=6&Itemid=8
Prima di escludere a priori la possibilità, provate a chiedere informazioni sulle tipologie di percorsi possibili.

Relativamente a Lei, invece, quale lavoro desidererebbe fare?
Che studi ha fatto?
Fino ad ora ha avuto qualche esperienza lavorativa, o no?

Gentile utente,

tornando al <<senso di oppressione sul torace<<,
se volessimo usare un linguaggio immaginifico si potrebbe chiamare anche ...
"un peso sul cuore".

E di pesi effettivamente ne ha più di uno.

Il fatto di
<<cerco sempre di apparire forte,
poi il tutto sfocia con aggressivitâ e crisi di pianto a volte.<<

di forzarsi cioè ad una forza che Le appartiene solo in parte,
dà luogo poi ai comportamenti opposti: pianto come debolezza o accumulo di tensione.

I suggerimenti sono già giunti:
Un aiuto per Lei;
ma anche per la mamma.

Occorre però fare il primo passo, forse il più difficile: prendere il telefono e fissare un appuntamento.
Lo faccia, non si lasci andare.