Difficoltà di eccitazione

Gentili Dottori
Vi scrivo per sottoporvi un problema che per me si sta tramutando in una vera ossessione. Ho 24 anni, da più di un anno sto un ragazzo. Inizialmente, quando l’ho conosciuto, non ho sperimentato una grande attrazione fisica, accettando ugualmente di dare il via ad una frequentazione. Non appena è scattato il primo bacio, benché vi fosse scarsa chimica, ho assaporato una forte reazione, distinguibile a livello genitale. Man mano che la conoscenza è andata avanti, fisicamente è cominciato ad apparirmi sotto una luce diversa, cercavo il contatto con lui e mi piaceva. Ero in grado di eccitarmi sempre o quasi sempre con delle semplici carezze, benché non fossi coinvolta emotivamente al 100%. Alla fine me ne sono innamorata sul serio, ma quando ha espresso per la prima volta il desiderio di fare l’amore con me,la mia eccitazione si è totalmente annullata, in ogni circostanza. Premetto che sono vergine, ed in me è radicata una profonda paura del sesso, l’ho sempre visto più come un dovere che come un piacere condiviso, non riesco a captarne l’attrattiva. La stessa paura, si era presentata anche con altri ragazzi che ho frequentato prima di lui. Non mi sento serena e quando mi tocca, non provo più alcuna sensazione erotica e temo che possa andare ad intaccare il sentimento che nutro nei suoi confronti.
Non sono attratta minimamente da altri ragazzi e non mi interessa cercarne. Sottolineo che in me, le pulsioni sessuali, sono calate drasticamente con il passare dell’adolescenza. Carnalmente, non ho mai desiderato nessuno che io ricordi, se non il mio fidanzato all’inizio della relazione.
Anche dalla masturbazione, ricavo poco piacere. Non ho fantasie, il più delle volte comincio per noia. Nonostante l’assente eccitazione nell’autoerotismo, raggiungo comunque l’orgasmo, seppur molto debole e tramite la sola stimolazione del clitoride, senza lubrificazione. Mi angoscia questa incapacità di provare del vero piacere anche da sola.
Forse, è importante aggiungere, che i miei ancora non sanno che ho un ragazzo e non riesco a dirlo, mi sento estremamente a disagio alla sola idea di parlarne. Il sesso è sempre stato trattato con termini poco gratificanti in casa, specie da mia madre, benché io non abbia ricevuto un’educazione bigotta.
Mi domando, se questa situazione potrà passare da sola, col tempo, dopo aver avuto più rapporti sessuali completi ( so che avrò bisogno di lubrificanti dato che non mi bagno) o se è destinata a perdurare.
E’ il caso di rivolgersi ad uno psicoterapeuta fin da ora, o posso permettermi di aspettare, dato che non ho ancora fatto l’amore? La causa scatenante del disagio può risiedere in una tensione emotiva comprensibile, dato che sto per affrontare un aspetto della vita di coppia, che non conosco? E se dovessi rivolgermi ad un esperto, la situazione è risolvibile? Al di là della situazione col mio ragazzo, vorrei sentirmi davvero più attratta dalla sfera sessuale, per poterne godere i frutti anche in solitudine, in assenza del mio compagno.
Vi ringrazio in anticipo.
[#1]
Dr.ssa Magda Muscarà Fregonese Psicoterapeuta, Psicologo 3.8k 149
Gentile ragazza, sembra proprio che le modalità neutre ed anche negative con cui si è parlato di sessualità a casa sua, più il disagio che le provoca solo pensare di parlarne in casa ,siano più che sufficienti handicap che le rovinano normali pensieri, emozioni, pulsioni.. Meglio andarci ora da un collega esperto con cui riesca a parlare con fiducia , meglio ancora con un sessuologo .. non si rovini la vita perchè c'è dentro di Lei questo dictat che connota negativamente l'amore fisico e la gioia e la completezza che può dare..
Col suo ragazzo stava bene, si eccitava fino a quando il sesso si è reso più vicino e possibile.. Coraggio, si può uscire da questa gabbia , prenda in mano la sua vita... Restiamo in ascolto..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

[#2]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazza,
Leggendo le Sue parole mi e' venuta in mente una "norma" psicologica e sessuologica che definisce "il cervello" il principale organo sessuale.
Per quanto attiene la sessualita' femminile infatti non si puo' immaginare l'emergere dell'eccitazione disgiunta da un trasporto emozionale significativo.
Ora, considerata l'educazione rigida che Lei riferisce di avere ricevuto può darsi che la Sua impostazione dell'affettivita' sia un po' inibita.
Le e' mai capitato di innamorarsi in modo davvero forte e travolgente?

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

[#3]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

Lei scrive: "Premetto che sono vergine, ed in me è radicata una profonda paura del sesso, l’ho sempre visto più come un dovere che come un piacere condiviso, non riesco a captarne l’attrattiva. La stessa paura, si era presentata anche con altri ragazzi che ho frequentato prima di lui. Non mi sento serena e quando mi tocca, non provo più alcuna sensazione erotica e temo che possa andare ad intaccare il sentimento che nutro nei suoi confronti."

Anche io ritengo che sia importante affrontare la paura del sesso e definire che cosa sia questa paura, quali caratteristiche ha e come superarla e per fare questo è utile la figura dello psicologo psicoterapeuta.

Talvolta sono proprio le nostre idee a generare un problema, bloccarci e renderci la vita più complicata. Legga qui per comprendere meglio:

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/40-quando-le-nostre-convinzioni-ci-fanno-ammalare.html

C'è anche da dire che l'eccitazione sessuale, ovviamente, è incompatibile con la paura.
Quindi bisognerebbe a mio avviso riflettere e lavorare su questo.
Quanto al fatto di risolvere il problema, bisogna fare una valutazione diretta: sarà lo psicologo psicoterapeuta che eventualmente incontrerà a rispondere a questa domande.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#4]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Utente,
La sesualita è un universo complesso, lo è ancor di più quando non è spontanea ed attendista.

La mancanza di eccitazione dipende da un'infinità di cause:
Psichiche
Relazionali, cioè di coppia
Educative
Da trauma
Da nucleo fobico
Da cattivo apprendimento sessuale
Da una compromissione della fase del desiderio
Da una compromissione della fase orgasmica
Dalla paura del dolore
Dal dolore coitale ..


il raggiungimento del piacere nelle donne, inoltre è bloccato da svariate complicanze psico-sessuolgiche che le riporto qua:

1- Lo spectatoring:
si tratta di una sgradevole e disfunzionale attitudine all’auto-osservazione della sessualità, che ne impedisce il naturale fluire e fruire

2- L’ansia da prestazione: nonostante il termine faccia immediatamente pensare alla sessualità maschile, l’ansia da prestazione è quell’ansia anticipatoria che danneggia ed impedisce l’intimità.
Più la donna, cercherà con modalità ossessive di raggiungere il piacere sessuale, più questo diventerà chimerico, più sposterà la sua attenzione dal “percorso” alla “meta”, più questa diventerà irraggiungibile.

3- Il rapporto ambivalente con la fisicità: molte donne vivono un ambivalente rapporto con la loro fisicità, si percepiscono brutte, goffe, in sovrappeso, inadeguate …. questa ambivalenza spesso amplifica la sensazione di inadeguatezza fino a fungere da catalizzatore d’ansia e disagio.

4- Educazione rigida e sessuofobica: un’assenza di educazione emozionale e sessuale, prepara il terreno ad una proliferazione di falsi miti correlati alla sessualità, di interpretazioni fantasiose e non aderenti alla realtà, inoltre, dopo esperienze negative, la ragazza\donna si potrà percepire sempre più inadeguata.

5- L’assenza di stimolazione clitoridea: non esiste in clinica differenza alcuna tra orgasmo vaginale e clitorideo; la stimolazione clitoridea, diretta o indiretta, correla sempre con la risposta orgasmica femminile.

6- Una coppia inadeguata: la coppia rappresenta il “luogo simbolico” deputato all’intimità, con le sue dinamiche, verbalizzazioni, empatia, aggressività, diversità, conflittualità….. e non rappresenta sempre il terreno adatto per poter concimare la sfera della sessualità.

Anche raggiungere l'orgasmo senza penetrazione è indispensabile per una buona intimità e desiderio di sessualità ...

7- Una disfunzionalità del pavimento pelvico: un momento di fondamentale importanza nel raggiungimento dell’orgasmo femminile è la formazione della cosiddetta piattaforma orgasmica.
Questo termine traduce un’area di vasocongestione vulvo-vaginale (engorgement) che si organizza nella fase di plateau ed alla cui formazione contribuisce l’aumento del tono della muscolatura superficiale perineale e quella del muscolo pubo-coccigeo, unità componente il muscolo elevatore dell’ano ( di cui potrà leggere nelle letture che le allego in calce)




La diagnosi del suo disagio è centrale - non fattibile online - unitamente alla visita ginecologica, da fare con le pinze sè lei non è mai andata, come immagino.



Le allego del materiale sulle donne vergini adulte, lo consulti, c'è anche un canale salute, ma se desidera nel mio sito personale e blog troverà tanto altro.


https://www.medicitalia.it/salute/psicologia/110-vaginismo.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/861-sessualita-femminile-disfunzioni-cause-e-terapie.html-
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1995-donne-e-sessualita-vergini-adulte-vaginismo-parte-seconda.html

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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