Sindrome di rebecca.
Salve! Sono stato fidanzato con la mia attuale ragazza una prima volta tempo fa. Ci amavamo e purtroppo essendo giovane la lasciai perchè volevo essere libero. Poi per un annetto circa non abbiamo avuto più contatti, e nel frattempo lei usciva col mio migliore amico. Poi iniziai a rivederla ma come amici all'interno di un gruppo dove a malapena ci rivolgevamo la parola. Li ho capito di esserne ancora innamorato solamente che una sera in preda alla gelosia riuscii ad entrare e a leggere le chat tra lei e questo mio amico. Qui ho scoperto che si erano scambiati rapporti orali e quasi avuto un coito. Dopo un po il mio amico la molla. Io resomi conto che la amavo e mi mancava dopo qualche mese la bacio e ci rimettiamo insieme. Poi dopo un mesetto che eravamo insieme le rivelo che ero a conoscenza di tutto e che nonostante ciò io l'amassi e nn me ne fregava. Lei dice che io l'ho salvata da tanta merda. Io ci sono finito! Vivere senza di lei mi ucciderebbe ma convivere con la consapevolezza che lei è stata di un altro e in più visto che le ho chiesto tutta la vicenda so anche i dettagli a volte provo disagio e disgusto e soffro di attacchi di ansia. Le ho gia proposto di parlarne e vedere un po di aggiustare le cose ma vorrei un supporto e un consiglio da voi... Mi pento di sapere troppo! In più non riesco a dimenticare!
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Gentile Ragazzo,
ci ha scritto pochi giorni fa esponendo la stessa questione che purtroppo non si può risolvere da qui., dove possiamo solo offrirle spunti di riflessione e orientarla., ma non fare interventi diretti.
Potrebbe trattarsi di un problema di natura ansiosa, varrebbe la pena di parlarne con un nostro Collega direttamente se non riesce a superare da solo e a vivere serenamente il suo rapporto.
Cosa la frenerebbe dal chiedere un parere diretto?
Può anche rivolgersi al servizio pubblico presso il Consultorio Familiare ASL
ci ha scritto pochi giorni fa esponendo la stessa questione che purtroppo non si può risolvere da qui., dove possiamo solo offrirle spunti di riflessione e orientarla., ma non fare interventi diretti.
Potrebbe trattarsi di un problema di natura ansiosa, varrebbe la pena di parlarne con un nostro Collega direttamente se non riesce a superare da solo e a vivere serenamente il suo rapporto.
Cosa la frenerebbe dal chiedere un parere diretto?
Può anche rivolgersi al servizio pubblico presso il Consultorio Familiare ASL
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#2]
Utente
Mi frena l'ignoranza di un paese pieno e stracolmo di pregiudizi. Poi ho avuti già casi di persone depresse e/o ansiose in famiglia. Mio zio si è dovuto trasferire in un altra città per guarire. Non usciva di casa da 6 anni...
Poi sono ragazzo. Sto lavorando ma quel poco che guadagno lo sto conservando perché a settembre vorrei intraprendere l'università. Poi non saprei spiegare ai miei genitori per quale motivo inizierei questo percorso di psico-analisi.
Poi sono ragazzo. Sto lavorando ma quel poco che guadagno lo sto conservando perché a settembre vorrei intraprendere l'università. Poi non saprei spiegare ai miei genitori per quale motivo inizierei questo percorso di psico-analisi.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.7k visite dal 26/02/2016.
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