Bimbo che ha paura di non essere il

Buongiorno, sono la mamma di un bimbo di 7 e 4 anni. Il più grande, ad aprile di quest'anno (alla fine della prima elementare), ha avuto una crisi che è durata fino a che la scuola non finisse (giugno). Non voleva saperne di andare a scuola, ma neanche attività ludiche come l'ora di ginnastica o la piscina. Il pianto iniziava quando lo si andava a prendere il pomeriggio, smetteva a cena e ricominciava la sera prima di coricarsi. Riprendeva al mattino con la speranza di poter stare a casa. Ora ha cominciato la seconda elementare, e tutto andava bene, fino a questa mattina. Si è svegliato dicendo che a scuola non vuole andare perchè non riesce a fare niente ed è lento. Premetto che ho parlato con le insegnanti ed insieme abbiamo fatto da aprile fino a giugno un percorso insieme alla psicologa della scuola che mi ha suggerito di sdrammatizzare la sua paura incoraggiandolo e anche le sue insegnanti gli davano il tempo necessario per finire con calma le cose anche se lui non ha problemi di sorta, anzi partecipa attivamente ed è un bambino curioso oltre che intelligente. Ora, mi chiedo cosa possa essere nuovamente scattato in lui...forse la paura di non essere all'altezza delle cose, anche se nessuno mai gli ha riciesto prestazioni da superstudente...cosa posso fare per tranquillizarlo e fargli capire che le difficoltà della scuola esistono perchè fanno parte della vita ed è giusto prepararsi senza spaventarsi...mi dispiace vederlo così triste e preoccupato...avete qualche suggerimento? Grazie mille!
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Dr.ssa Bianca Pescatori Psicologo, Psicoterapeuta 47
gentile utente
non è facile rispondere non sapendo nulla del bambino.
Come si comporta a casa, come è stato il suo sviluppo, come si comportava all'asilo, come sono i rappori con il fratellino, come si comporta nei confronti dei genitori, quali sono le sue richieste. Le sue crisi sono iniziate improvvisamente? Prima non aveva mostrato nessuna preoccupazione o problemi di nessun tipo? Come sono i rapporti con i compagni? Se un bimbo si rifiuta così tenacemente di andare ascuola una ragione deve esserci o dentro la scuola o fuori, e non mi sembra sufficiente quella che lui riporta, tanto più che, come ci dice le insegnanti non gli richiedono pretazioni così gravose. Credo che sia utile indagare meglio sulla sua esperienza scolastica ed essere sicuri che non abbia avuto qualche problema che non si sente in grado di raccontare e affrontare. Forse la psicologa, aiutandosi, se lo reputa necessario, anche con la somministrazione di test utili allo scopo, può ancora aiutarvi in questo. Naturalmente tutto questo senza allarmare ulteriormente suo figlio, ma questo la psicologa sarà senz'altro in grado di farlo.
un caro saluto

Dr.ssa Bianca Pescatori
psicoterapeuta ad orientamento psicodinamico e cognitivista
www.omeoroma.it

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Attivo dal 2007 al 2011
Ex utente
Grazie per i consigli,
ne parlerò nuovamente con le insegnanti, ma non subito...vorrei dargli un po' più di tempo e aspettare un po', cosa ne dice?
Buon lavoro e grazie ancora...
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Dr.ssa Bianca Pescatori Psicologo, Psicoterapeuta 47
Certo, solo voi da vicino, vedendo il bambino nella sua quotidianità siete in grado di valutare il tempo giusto, di accorgervi se nella sua ostilità alla scuola c'è paura, insicurezza, pigrizia, se dandogli fiducia la situazione cambia. E' importante dare tempo e spazio alle risorse del bambino in modo che possano emergere in piena libertà e nello stesso tempo vigilare attentamente quando un intervento adulto di sostegno, incoraggiamento ed eventualmente controllo si rivela necessario.
Mi faccia sapere
un caro saluto
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Dr.ssa Roberta Cacioppo Psicologo, Psicoterapeuta 340 11
Gentile utente,
concordo con quanto scritto dalla collega: cercate di stare vicino al vostro bambino, ma senza fargli troppa pressione.

Dall'altra parte rimanete vigili e attenti a tutto ciò che evidentemente lui sta cercando di comunicarvi in questo momento, soprattutto dal punto di vista affettivo.

Questo implica a mio parere l'importanza della presenza di una figura esterna (potrebbe già essere la psicologa cui lei ha fatto riferimento) che possa aiutare il vostro piccolo e voi a dare un senso a questo suo rifiuto scolastico.

Cordialmente,

Roberta Cacioppo - Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa clinica -
www.psicoterapia-milano.it
www.sessuologia-milano.it

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Attivo dal 2007 al 2011
Ex utente
Grazie, come dicevo attenderei un pochino...forse sperando che passi senza problemi. Il fatto è che devo riuscire ad aiutarlo senza che suo papà si accorga che è nuovamente in crisi.
Quello che non ho detto, ma è una componente importante, è che mio marito è notevolmente sensibile a queste crisi. Và totalmente in panico e spesso mi trovo in difficoltà doppia per poter tamponare le due cose. Cerco quindi magari di nascondere i pianti serali accompagnando io a letto il piccolo, e al mattino, per fortuna ci sono sempre io che sveglio, vesto e accompagno a scuola i bambini.
E' dura psicologicamente ma credo che sia meglio per mio figlio così. E' un padre meraviglioso, oltre che marito attento e amorevole ma troppo ansioso e apprensivo verso loro.
Spero di tenere duro anche stavolta e scusate lo sfogo, ma forse avevo bisogno di far uscire questa cosa almeno una volta con qualcuno!
Grazie per l'attenzione!