Guarire dal feticismo e dal masochismo

Buona sera a tutti,
ho contattato oggi un dottore specializzato sia in psichiatria sia in psicoterapia psicoanalitica. Giovedì dovrei incontrarlo e parlarci. Siccome costa parecchio vorrei sapere se vale la pena. Io soffro di masochismo e feticismo e in generale di desiderio di sottomissione alle donne. Non lo sopporto, non lo voglio, non voglio più avere niente a che fare con cose di questo genere. Non sono secondo a nessuno e nessuno ha il diritto di umiliarmi o darmi ordini o maltrattarmi soprattutto se questo mi piace! Chissene importa se lo fa qualcuno contro la mia volontà? Prima o poi le calamità cadono su tutti, si trattasse anche solo della morte. O l'arrivo di un terrorista. Non mi spaventano e non mi infastidiscono le cose più forti di me. Quello che mi logora l'anima, che mi brucia, che mi fa soffrire e avere voglia di rompere il naso a qualcuno è la menzogna! Il sentirmi persuaso alla giustezza dell'umiliazione, il goderne, il fatto di diventare preda di qualcuno invisibilmente, con la seduzione e la persuasione e cioè con l'inganno! Odio profondamente tutto questo e non avrò pace finché queste cose non smetteranno di piacermi per sempre. Vorrei sapere se la psicoterapia possa aiutarmi o se l'eliminazione di un desiderio del genere debba passare per altre vie.
[#1]
Dr.ssa Federica Serafini Psicoterapeuta, Psicologo 77 1
Gentile utente
Credo che la scelta di contattare questi due specialisti sará vittoriosa e le permetterá di capire cose importanti di sè, rinforzando alcune parti del suo carattere e al contempo modificarne altre che ora sembrano non andare più bene per lei.... Loro sapranno rispondere ad ogni sua domanda....
Si può cambiare nella vita, basta volerlo!
Buon cammino

Dr.ssa Federica Serafini
Psicologa-Psicoterapeuta
www.federicaserafini.it

[#2]
Attivo dal 2015 al 2017
Ex utente
La ringrazio. Non mi aspettavo una risposta così concisa.
Comunque, nella speranza che non mi si trasformi in un persuasore a mia volta.
[#3]
Dr.ssa Magda Muscarà Fregonese Psicoterapeuta, Psicologo 3.8k 149
Concordo del tutto con la Collega, alcuni nodi importanti del suo passato verrano chiariti e sciolti , si sentirà meglio, e sentirà che non è necessario pagare col dolore e l'umiliazione , l'attenzione e l'amore , che si possono avere rapporti armoniosi , e sereni.
Ci riscriva , se crede, noi restiamo in ascolto..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

[#4]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Utente,
La mia versione è leggermente differente da quella delle colleghe, pur rispettando il loro autorevole parere.

Se la sua dimensione del piacere è legata a nuclei così profondi e radicati - anche se è ego- distonica - è difficile "guarire", come dice lei, ma di certo è possibile armonizzare questo stato di estraneità che le dilania l'anima, così come è possibile far coesistere " dentro" la sua coppia queste sue scelte parafiliche.


La scelta di andare in consultazione, anche sè costosa, e non soltanto dal punto di vista economico,mi sembra la scelta migliore.

Le allego delle letture sul tema da lei richiesto, nel mio sito personale e blog può trovare tanto altro materiale.

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/5585-schiavo-d-amore-padroni-e-schiavi-il-sadomasochismo-e-le-sue-regole.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3828-bondage-dominanza-e-sottomissione-un-po-di-teoria.html-
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1613-sessualita-estrema-sado-masochismo-bdsm.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1869-perversioni-sessuali-o-giochi-erotici-terapia-si-terapia-no.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1486-sessualita-malata-le-parafilie-o-perversioni-sessuali.html

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#5]
Attivo dal 2015 al 2017
Ex utente
Non ho una coppia e non avrò una partner finché non guarirò definitivamente. Non ho la minima intenzione di diventare uno di quelli che si sottomettono alla moglie.

Così dunque a suo avviso non si può guarire. Quindi non vado in terapia. "Armonizzare lo stato di estraneità che mi dilania l'anima"... Proprio questo voglio evitare! Preferisco bruciare da libero che vivere in tranquillità da servo.
[#6]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Da questa postazione cosa accadrà se andrà in terapia non è possibile dirlo.
Si chiama diagnosi, ed online non si può fare.

"Non ho una coppia e non avrò una partner finché non guarirò definitivamente. Non ho la minima intenzione di diventare uno di quelli che si sottomettono alla moglie"

Uno degli obiettivo della terapia è proprio l'accettazione e la conoscenza della propria sessualità, qualunque essa sia, anche perché - come ben sa - le pulsioni parafiliche portano al l'isolamento, alla solitudine, all'auto erotismo, mutilando la dimensione del piacere condiviso.

Le inclinazioni feticistiche/masochistiche rappresentano una vera e propria "prigione ripetitiva" oltre la quale la dimensione del piacere è sconosciuta se non impossibile; analizzare ed analizarsi, é l'unica strada verso l'interezza e la conoscenza del piacere.
[#7]
Attivo dal 2015 al 2017
Ex utente
Appunto. Meglio il piacere/dispiacere/dolore in solitudine che condiviso. Voglio evitare proprio di condividerlo: l'ipotesi di portarlo nella vita di coppia mi... disgusta.
[#8]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Ha letto le letture?

Ha compreso qualcosa in più in termini di dinamiche profonde?

Di desiderio?

Di altro..che correla con queste pulsioni?

Si è ritrovato?

[#9]
Attivo dal 2015 al 2017
Ex utente
Mi chiami superficiale, ma a me non importano le dinamiche profonde se non nella misura in cui possono far cambiare le dinamiche esteriori.
Comunque ovviamente mi ritrovo nelle sue letture come in qualsiasi lettura di psicologia, visto che si parla sempre della stessa cosa vista da prospettive diverse.
Che dire, per quel che mi riguarda vorrei tanto non comprendere niente né di dinamiche profonde né di desiderio e vorrei anche che in generale si evitasse di parlarne. Già il parlarne suscita le rotture di scatole. Se ad esempio il dottor Freud e l'allegra combriccola avessero evitato di parlare di queste cose, oggi non avremmo le super pubblicità colme di linguaggio persuasivo che spingono a curiosare su pratiche oggettivamente - e non soggettivamente - dannose, pericolose, degradanti ed esteticamente brutte come il feticismo/masochismo. Così io non ci avrei a che fare.
Oppure non avrei a che fare con il fatto che lei, in qualche modo, "preveda" i miei comportamenti. Il che le dà un potere enorme su di me. Potere che non dovrebbe avere moralmente parlando. Vorrei che nessuno potesse "anticiparmi" - chi mi indovina può disporre di me in qualsiasi modo ed io non lo sopporto. Soprattutto perché, come dicevo sopra, lo trovo un atto di viltà "l'avere strategie". In generale basare il potere sulla "divinazione".
[#10]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
"Mi chiami superficiale, ma a me non importano le dinamiche profonde se non nella misura in cui possono far cambiare le dinamiche esteriori. "

Avviene esattamente così.
Ma se lei non è pronto ad affrontarlo con Coraggio quello che le appartiene, non vedo come dovrebbe andare in terapia,

"Già il parlarne suscita le rotture di scatole. Se ad esempio il dottor Freud e l'allegra combriccola avessero evitato di parlare di queste cose, oggi non avremmo le super pubblicità"

Il fatto che non se ne parli, non significa che non ci siano le parafilie.
Se non si parla di tumore, di colite, di ansia...significa che spariscono dal panorama sanitario?

La negazione della problematica è un meccanismo difensivo che le appartiene, lavorerà anche su questo, se andrà in terapia.

'ppure non avrei a che fare con il fatto che lei, in qualche modo, "preveda" i miei comportamenti"

Non so a cosa si stia riferendo, dato che io non sono un'indovina.

Siamo online ed un consulto non può mai sostituirsi ad una consulenza de visu, o ad una terapia vera e propria.

Vada in consultazione se crede, le abbiamo fornito parecchio materiale su cui riflettere

[#11]
Attivo dal 2015 al 2017
Ex utente
Chiedo scusa, non volevo offenderla dandole dell'indovina. Ma non negherà che una profonda conoscenza dell'animo umano permetta di indovinare molto sul suo sviluppo.
Non dico che non ci sarebbero parafilie, dico solo che magari i mercanti di sesso e le "esperte di dominazione" non avrebbero tanto materiale attraverso il quale suscitare, preservare e attrarre a questo genere di cose. Allo stesso modo di come non avremmo la bomba atomica se Fermi e combriccola avessero mantenuto un po' di segreti.

Ciò detto, non andrò in terapia, mi ha convinto a non andarci. Mi concederò il coraggio della solitudine.
[#12]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
"Non dico che non ci sarebbero parafilie, dico solo che magari i mercanti di sesso e le "esperte di dominazione" non avrebbero tanto materiale attraverso il quale suscitare, preservare e attrarre a questo genere di cose"

Non è proprio così, se c'è mercato - di tutto - è perché c'è richiesta...

Nel caso della sessualità, trattasi di pulsioni, di fantasie, di necessità, di storie di vita, emotive, affettive..di nuclei profondi, non di una compra- vendita.

Auguri per tutto.
[#13]
Attivo dal 2015 al 2017
Ex utente
E invece funziona proprio così! Ciò che dice non nega quel che dico io. Il fatto che ci sia richiesta, non significa che ci siano i mezzi, da entrambe le parti, per eseguire il commercio e lo scambio. I mezzi vengono costruiti. In questo caso si tratta di mezzi comunicativi costruiti grazie alla diffusione di teorie psicologiche. Nel mio caso specifico mi condussero al BDSM dei mirati inganni informatici diffusi online che gradualmente conducevano, in maniera subdola e precisa, dalla ricerca di piacere intenso al BDSM. Essi ebbero una facile presa sulla mia mente di adolescente.
Forse avrà avuto un ruolo decisivo in questo la mia "richiesta" interiore, ma il fatto che essa abbia prevalso su altre richieste dipende da mezzi di comunicazione elaborati e non da "me", con tutto quello che può significare "me".
Appunto qui sta il punto. La prevalenza di una pulsione sulle altre ha degli effetti patologici, ma a me non interessa questo fatto. Così come non mi interessa creare un equilibrio con altre pulsioni. Mi interessa sradicare e uccidere e distruggere quella parte di me stesso, come in una vendetta alchemica. Credo cioè due cose: per prima che io sia caduto vittima di un inganno, il masochismo, che non corrisponde precisamente alle pulsioni che in esso tentano di sfogarsi e che quindi costituisce già una manipolazione delle stesse. Per seconda che io abbia ceduto a quelle manipolazioni soltanto per andare incontro alla morte o mia o del mio nemico interiore. Quello che non accadrà mai è la convivenza pacifica. Combatterò finché uno dei due non morirà: ovvero finché non avrò eliminato il mio masochismo o finché non mi suiciderò per il dolore di non riuscire a sconfiggerlo.
[#14]
Attivo dal 2015 al 2017
Ex utente
Non so se lei comprende appieno la mia situazione. Ma io percepisco il fatto di non poter guarire come un destino ineluttabile e miserabile di asservimento e non-libertà. Un destino di debolezza ed inferiorità. Quando lei parla di pulsioni, necessità e storie di vita, mi sembra che, al di là del concetto di compravendita io debba fare parte di un "mercato" della schiavitù sessuale ed affettiva allo stesso modo di come il maiale o la vacca fanno parte del mercato alimentare: come si perpetuerebbero infatti i bovini senza l'allevamento? Nel loro destino di bestie d'armento c'è qualcosa di venerabile.
Così, mi sento degradato ad animale d'armento. Come posso accettarlo e trovarci qualcosa di buono, che mi faccia apprezzare la mia situazione ed intravedere un riscatto, un'evoluzione ed una possibilità di virtù?
Questa situazione suscita in me vergogna, imbarazzo e vacuità delle prospettive. Evidentemente ho qualcosa che mi rende inferiore e debole: perciò non posso ambire a nulla di più. E non parlo di ambire di più in campo amoroso. Credo che prima di occuparsi di cose spirituali, come la scienza, la cultura, il sapere, si debba aver raggiunto un sufficiente grado di forza ed indipendenza, di pulizia... Un servitore non potrà mai fare lo scriba, né il politico. Allora vedo negatami ogni prospettiva di godere della vita nelle sue manifestazioni più alte, finché non avrò superato quelle più basse. Ma ormai ho ventidue anni e pochissimo tempo per formarmi intellettualmente e fisicamente in modo tale da avere la libertà del pensatore o dello studioso. E se parto da così indietro, dalla condizione di schiavo, non riuscirò in questa vita a raggiungere alcun obiettivo. Dovrò rassegnarmi a sperare che un figlio riesca dove io ho fallito, ammesso che invece di progredire non degeneri, ammesso che io raggiunga un grado di potenza adatto ad avere un figlio più sano e forte di me: altrimenti dovrò semplicemente estinguere la mia dinastia.
Comprende quale senso di inadeguatezza alla vita provo e quanto io mi senta fallito e malriuscito e malato? Lei mi dirà, ma forse potrebbe considerarsi ben nato e riuscito per quel che è, come servo, ricordandosi che gli schiavi costruirono le piramidi. E infatti questa prospettiva adorabile la contemplo da tempo, ma non riesco ad amarmi per questo. Ho visto troppo di ciò che riguarda i gradi più alti: ho visto e desidero - per restare nella metafora - fare l'architetto e non il manovale, perché questo io adoro; amo conoscere, comprendere, memorizzare, creare, non eseguire e costruire ponti e fare ciò che altri mi ordinano.
Per questo ho voglia di guarire e lasciarmi alle spalle per sempre gli istinti di sottomissione: perché a causa di essi mi vedo sottratto il senso stesso della mia vita. Un senso che pure la mia vita ha, o che credo abbia. Finora ho vissuto nella convinzione di fare il filosofo, magari anche senza ottenere successo, ma per lo meno di produrre una filosofia nel limitato ambito di cui sono capace. Ma un filosofo deve soddisfare dei requisiti che io, finché avrò in me questa devianza sessuale e remissività affettiva, non potrò soddisfare. Tutte le mie aspirazioni e ciò che amo, così, sfumano e sembrano chimere di un impotente che vuole ciò che non potrà mai avere.
Comprende perché desidero così fortemente guarire del tutto e perché non posso accettare di accettare quell'aspetto di me stesso del quale voglio sbarazzarmi? Significherebbe rinunciare a qualsiasi cosa di meglio.

La prego, se non le ho rotto le scatole con i messaggi di ieri, di farmi sapere che ne pensa.
[#15]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317

"La prego, se non le ho rotto le scatole con i messaggi di ieri, di farmi sapere che ne pensa."

Non ha disturbato affatto, ma da qui posso solo ascoltare la sua sofferenza immensa..

Ho ben capito perché desidera guarire, adoperi questo desiderio e si faccia aiutare fabbro, de visu, non online.

Vada in consultazione, cerchi un clinico competente, simpatico ed empatico... Vedrà che aprirsi le verrà facile come sta facendo online
[#16]
Attivo dal 2015 al 2017
Ex utente
Alla fine non ho disdetto l'appuntamento con quel dottore e lo vedrò giovedì.
La ringrazio per l'ascolto.
[#17]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Perfetto!!!
Ottima decisione, se le fa piacere, ci faccia sapere come si è trovato
[#18]
Attivo dal 2015 al 2017
Ex utente
Senz'altro, se farà piacere anche a voi! Buona giornata.
[#19]
Attivo dal 2015 al 2017
Ex utente
Che significa di preciso "ascolto"?
Comunque il dottore mi ha "mandato a quel paese". Nel senso che considerata la sua età professionale vorrebbe seguire un caso più interessante e non "togliere un'appendice".
Mi pare che voglia vedermi una volta alla settimana, mentre io a livello economico posso permettermi al massimo una seduta mensile (ancora studio all'Università e non voglio rendere partecipi i miei genitori).
Perciò che faccio, chiedo al csm?

Ho un dubbio. A me pare, avendo parlato con Lei, che nel colloquio psicologico emergano questioni un po' inappropriate. Se prendiamo in esame uno degli ultimi messaggi che ho scritto qui, esso aveva tutti i caratteri di una specie di "confessione". Poi però, riflettendo più a fondo, mi accorsi che tutto quello che avevo scritto potrebbe anche non valere affatto. Dunque mi dico: possibile che a tentare di vincere le resistenze del cliente lo si conduca a dire qualcosa che in verità non pensa? O succede solo con me? Oppure questo si verifica come una specie di "atto creativo" per generare nel cliente un'esigenza fittizia che lo motivi maggiormente nei suoi propositi?
[#20]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile ragazzo,

intanto ha fatto benissimo a non cancellare la prenotazione del colloquio psicologico e a parteciparvi; è stato molto coraggioso, dal momento che aveva delle perplessità.

Per quanto riguarda il percorso proposto, ci dice che il Collega La vedrà ogni settimana ma che per Lei si tratta di un impegno economico eccessivo. Glielo ha detto? Ne avete discusso, in modo da capire se è possibile trovare un'altra soluzione?

Oltre a questo, come è stata inquadrata dal Collega la Sua problematica?
E' stata posta una diagnosi?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#21]
Attivo dal 2015 al 2017
Ex utente
Non saprei se considerarlo un comportamento coraggioso...
Sì, né abbiamo parlato, ma a riguardo non transige. Dice di avere troppa esperienza e un'età troppo avanzata per dedicarsi ad un caso senza la frequenza che vuole lui. Dice che un lavoretto di suggestione, con il rischio che poi il problema si ripresenti, non vuole farlo. Vorrebbe eseguire un trattamento radicale, che probabilmente va oltre il mio problema specifico - e a dirla tutta io stesso vorrei evitare di scavare troppo a fondo in questioni diverse da quella del masochismo. Mi suggerì di recarmi da uno psicologo (lui fa psicoterapia psicoanalitica) o da uno psicoterapeuta specializzato in terapia breve.

No, non ha posto una diagnosi. Non credo che se ne possa dare una con una sola seduta di un'ora. Però se le interessa io, prima di andare da lui, scrissi una autoanamnesi e nella conclusione proposi un suggerimento diagnostico, senz'altro insufficiente, ma comunque basato su un'osservazione attenta, anche se non professionale.

Mi riconosco, per numerosi motivi, in quella che in psicanalisi veniva chiamata condotta di insuccesso, con una particolare preminenza della cosiddetta nevrosi da destino.
Ipertensione

L'ipertensione è lo stato costante di pressione arteriosa superiore ai valori normali, che riduce l'aspettativa di vita e aumenta il rischio di altre patologie.

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