Stanchezza post parto

A 33 anni sono rimasta inaspettatamente incinta, ho deciso di tenere il bambino, nonostante l'essere madre non fosse nei miei progetti attuali né futuri, e il mio compagno ha deciso di tenerlo con me.
Ora il bambino ha 14 mesi, io faccio la mamma full-time perché mi posso economicamente mantenere grazie al lascito dei miei genitori deceduti e perchè disprezzo il lavoro che facevo prima di restare incinta (e che mi aveva scelto mia madre), il mio compagno lavora a 250 km di distanza e torna da noi il venerdì sera per ripartire all'alba del lunedì mattina.
Due pomeriggi a settimana il piccolo viene tenuto dalla nonna paterna, mentre io mi occupo di mille altre faccende improrogabile.
Da gennaio non ho più la colf, che spero di rimpiazzare al più presto.
Scrivo questo post perché ho bisogno di aiuto e perchè desidero sapere se mi sto muovendo nella direzione giusta.
Ho problemi relazionali con il padre del bambino, iniziati quando lui, fin dalla sua nascita, ha cominciato a sminuire il mio 'lavoro' di madre rinfacciandomi che non è un vero lavoro, che ho tutto il tempo libero che voglio e che, se non ho un lavoro fuori casa non c'è motivo di assumere una baby sitter in quanto il piccolo può stare con me.
Inoltre vengo Incolpata perché non voglio trasferirmi nella città dove lavora, lasciando casa mia e contribuendo a metà affitto.
Io risottolineo che il mio compagno NON mi mantiene economicamente e che il bambino è mantenuto a metà da entrambi. Pertanto, essendo un rapporto economico alla PARI, presumerei di dovermi prendere cura del bambino per mezza giornata ogni giorno (il weekend il bambino viene gestito da entrambi....o meglio: il padre lo tiene mentre io lavo, pulisco, cucino, preparo, stiro, etcetc) e non di sentirmi dire dal padre, che nemmeno c'è, come devo gestire il mio tempo.
Inoltre vengo criticata per qualsiasi sciocchezza (es. il gusto dell'omogeneizato alla frutta).
Ho chiesto al medico di base una prescrizione per due consulti psicologici: uno individuale e uno di coppia, ma il mio compagno non sembra interessato all'incontro e non intende chiede ferie per venirci.
Volevo fare questo tentativo prima di rivolgermi a un mediatore familiare, dietro consiglio di un avvocato che abbiamo contattato per farci un'idea su come tutelare legalmente il bambino da un'eventuale separazione.
Cosa altro devo fare?
Ho anche problemi con il bambino dati dal troppo tempo passato insieme e, allo stesso tempo, dal senso di colpa che provo per il tempo che non ci passo insieme se lo affido ad altri.
Mi sento completamente esaurita, arrabbiata e frustrata...così tanto che ormai molto spesso arrivo a pensare che non avrei mai dovuto tenere il bambino (so che è orribile che una madre dica ciò) e che adesso sarei libera da lui e dal padre.
A completamento del quadro aggiungo che prendo efexor e rivotril e lyseen per la neuropatia al pudendo, e che comunque, non ne traggo beneficio sotto al profilo dell'umore.
Grazie
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Dr.ssa Federica Serafini Psicoterapeuta, Psicologo 77 1
Gentile utente,
Da ciò che scrive sembra quasi che voi siate una coppia di separati che condividono nei we un tetto e un figlio....
Come lei credo che la terapia di coppia sarebbe stata la migliore cosa, ma forse anche delle sedute individuali l'aiuterebbero a mettere chiarezza nella sua vita, nei suoi gesti e nei suoi desideri.....
Va mai a trascorrere qualche giorno col suo compagno?
Vi dedicate del tempo da coppia?
Per quanto riguarda i farmaci, che le dovrebbero essere stati somministrati da uno psichiatra, gli ha fatto presente che non le danno beneficio a livello umorale?
Spero riesca a prendersi cura di se stessa....

Dr.ssa Federica Serafini
Psicologa-Psicoterapeuta
www.federicaserafini.it

[#2]
Utente
Utente
Gent.ma Dott.ssa,
i farmaci mi sono stati somministrati dall'urologo per curare la neuropatia e non qualcosa legato all'umore.
Prenderò appuntamento anche per il colloquio psicologico individuale, come suggerito anche da Lei.
Non vado mai a trovare il mio compagno per evitare di traslocare mezze cose del bambino per un paio di giorni, inoltre la località dove lui si è trasferito per me equivale all'esilio visto che è nel mezzo del nulla, lontana da affetti e servizi.
Non trascorriamo mai del tempo come coppia perché cerchiamo di andare a letto subito dopo il bambino in modo da recuperare qualche ora di sonno mancante.
I rapporti sessuali sono sporadici e brevi, ma ciò in parte è dovuto anche alla neuropatia che mi provoca dolore vestibolare e ai farmaci che inibiscono la libido.
Io non posso prendermi cura di me stessa perché, a volte, non riesco nemmeno a trovare il tempo per andare a fare pipi.
Grazie mille per la Sua disponibilità.
[#3]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Utente,
Come già detto dalla Collega, un momento di ascolto sarebbe davvero utile

La genitorialità va divisa dalla coniugalità.

Può naufragare la seconda e si può tutelare la prima..


Le allego del materiale sull'essere - più che fare - mamma, ma se desidera nel mio sito personale e blog troverà tanto altro e delle video interviste sull'argomento

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3364-donne-mamme-acrobate.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4262-mamme-o-carriera-o-mamme-in-carriera.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/444-essere-madri-stili-e-copioni-di-maternita.html-
http://www.valeriarandone.it/interviste/234-mia-farmacia-marzo-2013/

Le faccio i miei più cari auguri per tutto

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#4]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile signora,

è comprensibile la Sua stanchezza in un momento così impegnativo e stressante come il periodo della gravidanza e post parto.
E noto anche dal racconto che fa che purtroppo non può beneficiare del grande aiuto dei nonni, ad eccezione della nonna paterna ma solo per un pomeriggio alla settimana. Non ci sarebbe la possibilità di coinvolgerla anche in altre occasioni, in modo tale da permettere a Lei non solo di espletare tutte le commissioni che non può delegare, ma soprattutto di poter occuparsi di se stessa, rilassandosi, riposandosi e riprendendo in mano la Sua vita?
E' particolarmente importante avere a disposizione per se stesse questo tempo, perché è facile venire assorbite completamente dal bimbo.
Se la relazione è davvero alla pari e se ritiene di aver bisogno di una baby-sitter e di una colf, perché non provvede anche senza l'approvazione del Suo compagno? Ha pensato anche alla soluzione del nido, che permetterebbe anche al bimbo di iniziare a separarsi da lei e a socializzare con altri bimbi?

Quanto alle problematiche di coppia, mi pare ci sia molto da chiarire e approfondire e credo che la consulenza diretta sia la migliore occasione per poter metter mano alle difficoltà incontrate.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica