Io purtroppo non ho molta autostima e crescendo ho capito che questo mio problema potrebbe essere
buona sera,
sono una ragazza di 23, vivo ancora con i miei genitori e da sempre mio padre mi critica in tutto, dalle cose più banali a cose molto più serie.Per colpa sua ho cominciato a non piacermi più fisicamente, perchè ultimamente continua ad affermare che io sia sovrapeso, e consultando un dietolo ho scoperto di non esserlo. Io purtroppo non ho molta autostima e crescendo ho capito che questo mio problema potrebbe essere legato alle continue critiche da parte di mio padre nei miei confronti. potrebbe essere così?
Se si, come posso fare per stare meglio?
grazie per la vostra attenzione
camilla
sono una ragazza di 23, vivo ancora con i miei genitori e da sempre mio padre mi critica in tutto, dalle cose più banali a cose molto più serie.Per colpa sua ho cominciato a non piacermi più fisicamente, perchè ultimamente continua ad affermare che io sia sovrapeso, e consultando un dietolo ho scoperto di non esserlo. Io purtroppo non ho molta autostima e crescendo ho capito che questo mio problema potrebbe essere legato alle continue critiche da parte di mio padre nei miei confronti. potrebbe essere così?
Se si, come posso fare per stare meglio?
grazie per la vostra attenzione
camilla
[#1]
Gentile utente
La risposta alla prima domanda è "sì, potrebbe anche essere". Ma lei potrebbe stare male anche a causa di una sensibilità superiore alla media. Non è possibile saperlo con esattezza senza conoscere né lei, né suo padre né, soprattutto, la relazione che esiste fra voi.
Può rivolgersi alla sua ASL, anche da sola, chiedendo di poter effettuare un colloquio con un collega psicologo che, dopo averla ascoltata, potrà suggerirle come fare per migliorare le cose fra lei e suo padre. Il primo colloquio dovrebbe essere gratuito, e i successivi avranno un ticket molto accessibile.
Cordiali saluti
La risposta alla prima domanda è "sì, potrebbe anche essere". Ma lei potrebbe stare male anche a causa di una sensibilità superiore alla media. Non è possibile saperlo con esattezza senza conoscere né lei, né suo padre né, soprattutto, la relazione che esiste fra voi.
Può rivolgersi alla sua ASL, anche da sola, chiedendo di poter effettuare un colloquio con un collega psicologo che, dopo averla ascoltata, potrà suggerirle come fare per migliorare le cose fra lei e suo padre. Il primo colloquio dovrebbe essere gratuito, e i successivi avranno un ticket molto accessibile.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Psicologo, Psicoterapeuta
Cara Camilla,
la costruzione della propria identità e del valore personale che ci si riconosce sono un processo lungo e complesso, che riflette indubbiamente il modo in cui vengono interpretate le esperienze vissute nel proprio contesto familiare e, più in generale, in quello sociale.
Da ciò che lei scrive, ha sempre percepito suo padre come una figura critica e giudicante, fortemente influenzante la sua autopercezione, tanto da attribuirgli la responsabilità della sua insicurezza. E' possibile pertanto che le sue modalità relazionali abbiano avuto e continuino ad avere un ruolo nella sua sofferenza.
Se da un lato potrebbe non essere semplice né possibile indirettamente modificare l'atteggiamento del suo genitore, dall'altro potrebbe essere più facile e sicuramente per lei più vantaggioso rimodulare la sua interpretazione dell'atteggiamento genitoriale, così da relativizzarne l'impatto emotivo che ha su di lei.
Pertanto, le suggerirei di riflettere su alcuni aspetti..
Percepisce da parte di suo padre un atteggiamento così critico solo nei suoi confronti o anche verso altri membri della famiglia? Ci sono stati degli episodi in cui suo padre ha mostrato nei suoi confronti un diverso atteggiamento, di approvazione e stima?
Ha dei contro-esempi, provenienti dalla sua rete di relazioni(familiari, amicali, ecc.) di messaggi (impliciti o espliciti)positivi nei suoi confronti che magari ha teso o tende a sottovalutare o minimizzare?
Se una sua amica le riportasse la medesima situazione che lei ha qui riferito, che cosa le consiglierebbe?
Cordialmente,
Dr.ssa Alice Saracino
la costruzione della propria identità e del valore personale che ci si riconosce sono un processo lungo e complesso, che riflette indubbiamente il modo in cui vengono interpretate le esperienze vissute nel proprio contesto familiare e, più in generale, in quello sociale.
Da ciò che lei scrive, ha sempre percepito suo padre come una figura critica e giudicante, fortemente influenzante la sua autopercezione, tanto da attribuirgli la responsabilità della sua insicurezza. E' possibile pertanto che le sue modalità relazionali abbiano avuto e continuino ad avere un ruolo nella sua sofferenza.
Se da un lato potrebbe non essere semplice né possibile indirettamente modificare l'atteggiamento del suo genitore, dall'altro potrebbe essere più facile e sicuramente per lei più vantaggioso rimodulare la sua interpretazione dell'atteggiamento genitoriale, così da relativizzarne l'impatto emotivo che ha su di lei.
Pertanto, le suggerirei di riflettere su alcuni aspetti..
Percepisce da parte di suo padre un atteggiamento così critico solo nei suoi confronti o anche verso altri membri della famiglia? Ci sono stati degli episodi in cui suo padre ha mostrato nei suoi confronti un diverso atteggiamento, di approvazione e stima?
Ha dei contro-esempi, provenienti dalla sua rete di relazioni(familiari, amicali, ecc.) di messaggi (impliciti o espliciti)positivi nei suoi confronti che magari ha teso o tende a sottovalutare o minimizzare?
Se una sua amica le riportasse la medesima situazione che lei ha qui riferito, che cosa le consiglierebbe?
Cordialmente,
Dr.ssa Alice Saracino
[#3]
Ex utente
grazie per la sua attenzione, mio padre è critico non solo nei miei confonti ma anke in quelli di mia madre ma con lei è critico solo se si tratta di lavoro.
le uniche volte che mio padre si è congratulato con me è quando vincevo le gare dello sport che pratico, imposto a farlo fin da quando ero bambina facendomi smettere qualsiasi altra attività che volevo svolgere.
io credo che mio padre abbia preso fin troppe decisioni al mio posto, non lasciandomi spazio, a partire dalla scelta del liceo alla scelta dello sport, su quest ultimo vorrei aggiungere che io non ho mai potuto praticare le attività che avrei voluto fare, di conseguenza non ho mai potuto avere una possibilità di sfogo.
a volte capita di ricevere complimenti da altre persone per alcune cose fatte ma ne sono felice, non credo di sottovalutarli mi fanno semplicemnte piacere.
se io fossi al posto di una mia amica le direi di non dare ascolto alle critiche o magari prenderle in considerazione solo in parte o se ritenute giuste.
la ringrazio
cordiali saluti
camilla
le uniche volte che mio padre si è congratulato con me è quando vincevo le gare dello sport che pratico, imposto a farlo fin da quando ero bambina facendomi smettere qualsiasi altra attività che volevo svolgere.
io credo che mio padre abbia preso fin troppe decisioni al mio posto, non lasciandomi spazio, a partire dalla scelta del liceo alla scelta dello sport, su quest ultimo vorrei aggiungere che io non ho mai potuto praticare le attività che avrei voluto fare, di conseguenza non ho mai potuto avere una possibilità di sfogo.
a volte capita di ricevere complimenti da altre persone per alcune cose fatte ma ne sono felice, non credo di sottovalutarli mi fanno semplicemnte piacere.
se io fossi al posto di una mia amica le direi di non dare ascolto alle critiche o magari prenderle in considerazione solo in parte o se ritenute giuste.
la ringrazio
cordiali saluti
camilla
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.5k visite dal 13/10/2008.
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