Stato di paura protratto e dolori intercostali
Buongiorno,
eccomi ancora a cercare il Vs. aiuto. Dalle mie richieste precedenti potete conoscere la mia storia, fatta di disturbi vari e di uno stato diagnosticato di ansia che mi accompagna (con alti e bassi) e nonostante terapie farmacologiche e consulti psicologici,fin dal luglio 2002! Detto questo, oggi, mi trovo nella condizione di vivere in un costante stato di tensione (talvolta manifesto e consapevole, talvolta percepito come più latente, quasi "di sottofondo") per la paura che si verifichi qualcosa di brutto, legato ai miei genitori (ormai anziani) alla mia convivenza, a mia figlia, ma soprattutto alla mia salute. Ecco che allora, ogni dolore, ogni disturbo, diventano la spia inequivocabile di un tumore. Da qui in poi parte tutto il film mentale su un immediato futuro incerto, pieno di sofferenza, angoscioso per le terapie, gli interventi chirurgici mutilanti, la vita rovinata, i rapporti affettivi compromessi...tutto perso a poco più di cinquant'anni!!!
Ovviamente le ricerche su internet non fanno che complicare le cose, lasciandomi tra mille incertezze e, spesso, rafforzando la paura (di tutte le possibilità tendo a dar credito solo a quelle più nefaste). Così la paura non mi lascia mai, ormai da molti mesi ci convivo ogni giorno.
Un paio di settimane fa ho vissuto 4 giorni di paura molto intensa per un granulo ad un testicolo (poi rivelatosi, dopo un'ecografia, un piccolo rigonfiamento venoso del tutto innocuo) che io avevo ovviamente etichettato come un cancro. In quei giorni ho vissuto con un peso al petto costante, come una forte emozione (negativa) che mi stringeva la bocca dello stomaco e che mi faceva trattenere il respiro. Poi, dopo l'ecografia, un giorno di grande benessere...finalmente la tranquillità...nulla di preoccupante, che bello, adesso mi potrò rilassare. E invece no! Due giorni dopo inizia una dolenzia ai muscoli pettorali e alle costole, non capisco bene se sia lo stomaco, magari il fegato o il pancreas, magari... Allora vado dal medico, mi visita e mi dice che non ho nulla di interno e che il dolore è solo un dolore intercostale. Però, io, dopo qualche giorno, non sono tranquillo, la dolenzia sembra migliorare ma non scompare...ieri pomeriggio comincia a dolere di più, mi spavento, il dolore si estende, mi sento come con il torace contratto, il dolore diventa rabbia, stanchezza, aumenta e raggiunge l'apice all'ora di cena, i pensieri sono sempre più negativi...un cancro alle costole? Poi cerco di rilassarmi, mi metto sul divano, respiro e, presto, il disturbo si attenua fino quasi a sparire...in pochissimo tempo! Ho notato che se mi sforzo a rilassare il torace la dolenzia quasi scompare. Vivo a denti stretti (letteralmente), le mascelle sono serrate come a sostenere uno sforzo...vivere con la paura è devastante.
Quello che vi chiedo è: è possibile che i dolori intercostali derivino da uno stato di ansia protratto nel tempo? Cosa posso fare per migliorare la mia situazione in generale?
Grazie.
eccomi ancora a cercare il Vs. aiuto. Dalle mie richieste precedenti potete conoscere la mia storia, fatta di disturbi vari e di uno stato diagnosticato di ansia che mi accompagna (con alti e bassi) e nonostante terapie farmacologiche e consulti psicologici,fin dal luglio 2002! Detto questo, oggi, mi trovo nella condizione di vivere in un costante stato di tensione (talvolta manifesto e consapevole, talvolta percepito come più latente, quasi "di sottofondo") per la paura che si verifichi qualcosa di brutto, legato ai miei genitori (ormai anziani) alla mia convivenza, a mia figlia, ma soprattutto alla mia salute. Ecco che allora, ogni dolore, ogni disturbo, diventano la spia inequivocabile di un tumore. Da qui in poi parte tutto il film mentale su un immediato futuro incerto, pieno di sofferenza, angoscioso per le terapie, gli interventi chirurgici mutilanti, la vita rovinata, i rapporti affettivi compromessi...tutto perso a poco più di cinquant'anni!!!
Ovviamente le ricerche su internet non fanno che complicare le cose, lasciandomi tra mille incertezze e, spesso, rafforzando la paura (di tutte le possibilità tendo a dar credito solo a quelle più nefaste). Così la paura non mi lascia mai, ormai da molti mesi ci convivo ogni giorno.
Un paio di settimane fa ho vissuto 4 giorni di paura molto intensa per un granulo ad un testicolo (poi rivelatosi, dopo un'ecografia, un piccolo rigonfiamento venoso del tutto innocuo) che io avevo ovviamente etichettato come un cancro. In quei giorni ho vissuto con un peso al petto costante, come una forte emozione (negativa) che mi stringeva la bocca dello stomaco e che mi faceva trattenere il respiro. Poi, dopo l'ecografia, un giorno di grande benessere...finalmente la tranquillità...nulla di preoccupante, che bello, adesso mi potrò rilassare. E invece no! Due giorni dopo inizia una dolenzia ai muscoli pettorali e alle costole, non capisco bene se sia lo stomaco, magari il fegato o il pancreas, magari... Allora vado dal medico, mi visita e mi dice che non ho nulla di interno e che il dolore è solo un dolore intercostale. Però, io, dopo qualche giorno, non sono tranquillo, la dolenzia sembra migliorare ma non scompare...ieri pomeriggio comincia a dolere di più, mi spavento, il dolore si estende, mi sento come con il torace contratto, il dolore diventa rabbia, stanchezza, aumenta e raggiunge l'apice all'ora di cena, i pensieri sono sempre più negativi...un cancro alle costole? Poi cerco di rilassarmi, mi metto sul divano, respiro e, presto, il disturbo si attenua fino quasi a sparire...in pochissimo tempo! Ho notato che se mi sforzo a rilassare il torace la dolenzia quasi scompare. Vivo a denti stretti (letteralmente), le mascelle sono serrate come a sostenere uno sforzo...vivere con la paura è devastante.
Quello che vi chiedo è: è possibile che i dolori intercostali derivino da uno stato di ansia protratto nel tempo? Cosa posso fare per migliorare la mia situazione in generale?
Grazie.
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"stato diagnosticato di ansia che mi accompagna (con alti e bassi) e nonostante terapie farmacologiche e consulti psicologici,fin dal luglio 2002!"
Gentile Utente,
Se per consulti psicologici intende quelli online, non sono dei veri consulti, ma un preludio al consulto.
Poi mi chiedo il consulto, anzi i consulti, sono stati seguiti da una terapia per l'ansia?
Se si, quale?
È ancora in cura?
Assume farmaci?
Gentile Utente,
Se per consulti psicologici intende quelli online, non sono dei veri consulti, ma un preludio al consulto.
Poi mi chiedo il consulto, anzi i consulti, sono stati seguiti da una terapia per l'ansia?
Se si, quale?
È ancora in cura?
Assume farmaci?
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 3.7k visite dal 18/02/2016.
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