Inizio a vederlo come un fratello?
Gentili Dottori,
Premetto che mi dispiace rubare il vostro tempo per problemi che sicuramente non sono gravi.
Sono fidanzata da 4 anni con un ragazzo dal cuore d'oro. Lui mi ascolta, mi rispetta. Mi è stato vicino quando ho avuto dei problemi di salute, in cui non potevamo nemmeno avere rapporti. Un rapporto molto intenso, di "testa" come lo definisco io.
Negli ultimi 8-10 mesi, il lato di "amore erotico" è andato via via scemando. Mettiamola così: considerando il triangolo dell'amore secondo Sternberg: l'impegno c'è, l'intimità nel senso di amicizia c'è ma manca il vertice che rappresenta la passione. Devo ammettere che, da parte mia, non è mai stata potentissima, ma ora si sta quasi completamente esaurendo.
Da una parte penso che dopo tanti anni sia normale questo processo, dall'altra penso che essendo così giovane non dovrei rinunciare alla passione. Il desiderio manca da tanto tempo e ultimamente ho diverse distrazioni: se all'inizio non avevo occhi per nessun altro, adesso se al lavoro incontro qualcuno di attraente non resto indifferente. Non ricambio nessuno sguardo, perché il sentimento per il mio ragazzo è puro e onesto e sempre nell'onestà vorrei agire. Eppure mi ritrovo spesso a fantasticare su altre relazioni e non riesco a fermare questi pensieri!
L'eros fra noi manca, soprattutto da parte mia. Non sento attrazione. Sento di essere diventata apatica, noiosa, mi sento vecchia e la nostra è diventata una relazione fra due pantofolai. Quando siamo distanti per 1-2 mesi non sento visceralmente la sua mancanza, quando siamo vicini sono serena e a mio agio, ma non sono felice-passionale. Lo accetterei se avessimo 40 anni con 5-6 anni alle spalle di sesso intenso e passione alle stelle. Ma non è mai stato così e purtroppo ho perso le speranze che la passione si accenda. Ci ho provato, ho mentito a me stessa per mesi e mesi e non ne ho mai parlato a nessuno, per rispettarlo.
Ho anche molte paure nel caso in cui troncassi la relazione: ho paura di farlo soffrire, deludere la sua famiglia, di pentirmi un domani rendendomi conto che l'amore alla fine è proprio questo (affetto, aiuto e sostegno reciproco, amicizia intensa, massima fiducia verso l'altro). Temo di fare una scelta dettata da un periodo apatico e di transizione della mia vita (fine studi e ricerca di un lavoro nel mio ambito di studio, in cui sono tornata nella mia città natale che disprezzo molto), riversando inconsciamente la mia "noia" sulla relazione e perdendola per sempre. Anche perché lui è una delle persone più importanti della mia vita. Non capisco se questo sia l'amore da coppia o un amore fraterno..
La mia unica conclusione è stata: appena trovo un impiego distante dai miei, dai suoi e da lui, quando sarò soddisfatta della mia vita facendo ciò che mi piace senza mille frustrazioni, potrò avere una visione chiara su questa relazione. E se stessi semplicemente rimandando il problema? Che cosa devo fare per capire se è amore fraterno?
Grazie infinte e scusatemi!
Premetto che mi dispiace rubare il vostro tempo per problemi che sicuramente non sono gravi.
Sono fidanzata da 4 anni con un ragazzo dal cuore d'oro. Lui mi ascolta, mi rispetta. Mi è stato vicino quando ho avuto dei problemi di salute, in cui non potevamo nemmeno avere rapporti. Un rapporto molto intenso, di "testa" come lo definisco io.
Negli ultimi 8-10 mesi, il lato di "amore erotico" è andato via via scemando. Mettiamola così: considerando il triangolo dell'amore secondo Sternberg: l'impegno c'è, l'intimità nel senso di amicizia c'è ma manca il vertice che rappresenta la passione. Devo ammettere che, da parte mia, non è mai stata potentissima, ma ora si sta quasi completamente esaurendo.
Da una parte penso che dopo tanti anni sia normale questo processo, dall'altra penso che essendo così giovane non dovrei rinunciare alla passione. Il desiderio manca da tanto tempo e ultimamente ho diverse distrazioni: se all'inizio non avevo occhi per nessun altro, adesso se al lavoro incontro qualcuno di attraente non resto indifferente. Non ricambio nessuno sguardo, perché il sentimento per il mio ragazzo è puro e onesto e sempre nell'onestà vorrei agire. Eppure mi ritrovo spesso a fantasticare su altre relazioni e non riesco a fermare questi pensieri!
L'eros fra noi manca, soprattutto da parte mia. Non sento attrazione. Sento di essere diventata apatica, noiosa, mi sento vecchia e la nostra è diventata una relazione fra due pantofolai. Quando siamo distanti per 1-2 mesi non sento visceralmente la sua mancanza, quando siamo vicini sono serena e a mio agio, ma non sono felice-passionale. Lo accetterei se avessimo 40 anni con 5-6 anni alle spalle di sesso intenso e passione alle stelle. Ma non è mai stato così e purtroppo ho perso le speranze che la passione si accenda. Ci ho provato, ho mentito a me stessa per mesi e mesi e non ne ho mai parlato a nessuno, per rispettarlo.
Ho anche molte paure nel caso in cui troncassi la relazione: ho paura di farlo soffrire, deludere la sua famiglia, di pentirmi un domani rendendomi conto che l'amore alla fine è proprio questo (affetto, aiuto e sostegno reciproco, amicizia intensa, massima fiducia verso l'altro). Temo di fare una scelta dettata da un periodo apatico e di transizione della mia vita (fine studi e ricerca di un lavoro nel mio ambito di studio, in cui sono tornata nella mia città natale che disprezzo molto), riversando inconsciamente la mia "noia" sulla relazione e perdendola per sempre. Anche perché lui è una delle persone più importanti della mia vita. Non capisco se questo sia l'amore da coppia o un amore fraterno..
La mia unica conclusione è stata: appena trovo un impiego distante dai miei, dai suoi e da lui, quando sarò soddisfatta della mia vita facendo ciò che mi piace senza mille frustrazioni, potrò avere una visione chiara su questa relazione. E se stessi semplicemente rimandando il problema? Che cosa devo fare per capire se è amore fraterno?
Grazie infinte e scusatemi!
[#1]
Cara Utente,
penso che il suo timore sia fondato:
"temo di fare una scelta dettata da un periodo apatico e di transizione della mia vita (fine studi e ricerca di un lavoro nel mio ambito di studio, in cui sono tornata nella mia città natale che disprezzo molto)"
perchè sta affrontando situazioni ansiogene, insoddisfacenti e stressanti che nulla hanno a che vedere con il suo ragazzo, ma il cui effetto su di lei può includere anche l'apatia e lo scarso interesse per il suo fidanzato.
Se è scontenta e in ansia per altre cose, insomma, è possibile che la stessa insoddisfazione si riversi anche sulla vostra storia senza che nasca all'interno del vostro rapporto.
Le suggerirei di sistemarsi e di lasciar passare questo periodo di noia e scontentezza prima di prendere qualsiasi decisione, così da poter scegliere in maniera ponderata e non influenzata da altre questioni se proseguire o meno la storia con lui.
Ha condiviso con il suo ragazzo quello che sta provando riguardo alla ricerca di un lavoro e alla sua città, dova ha dovuto tonare? Se sì, lui cosa ne pensa? Fate progetti per il futuro?
penso che il suo timore sia fondato:
"temo di fare una scelta dettata da un periodo apatico e di transizione della mia vita (fine studi e ricerca di un lavoro nel mio ambito di studio, in cui sono tornata nella mia città natale che disprezzo molto)"
perchè sta affrontando situazioni ansiogene, insoddisfacenti e stressanti che nulla hanno a che vedere con il suo ragazzo, ma il cui effetto su di lei può includere anche l'apatia e lo scarso interesse per il suo fidanzato.
Se è scontenta e in ansia per altre cose, insomma, è possibile che la stessa insoddisfazione si riversi anche sulla vostra storia senza che nasca all'interno del vostro rapporto.
Le suggerirei di sistemarsi e di lasciar passare questo periodo di noia e scontentezza prima di prendere qualsiasi decisione, così da poter scegliere in maniera ponderata e non influenzata da altre questioni se proseguire o meno la storia con lui.
Ha condiviso con il suo ragazzo quello che sta provando riguardo alla ricerca di un lavoro e alla sua città, dova ha dovuto tonare? Se sì, lui cosa ne pensa? Fate progetti per il futuro?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Utente
Gentile Dottoressa Massaro,
La ringrazio molto per la sua cortese e celere risposta.
Fino a pochi mesi fa, io e lui convivevamo. C'era molta complicità, anche se mancava sempre il lato "passionale". Tuttavia, eravamo sempre l'uno il sostegno dell'altra.
Ora che sono laureata abito di nuovo con i miei, dunque io e il mio ragazzo abbiamo una relazione a distanza. Lui è al corrente della mia insofferenza verso la mia città, della mia apatia e sa che per me questo è un periodo di profondo cambiamento. Siamo molto "aperti" e mi appoggia nelle mie idee di lavoro all'estero. Mi ascolta quando parlo di queste cose, ma non propone soluzioni, dice sempre "vedrai che andrà bene".
Tempo fa parlavamo di vivere insieme, io gli parlavo di matrimonio e figli incurante dei problemi della nostra relazione. Adesso mi sento in gabbia: vedo il matrimonio dei miei genitori e non li ritengo felici, più mi guardo intorno più vedo relazioni traballanti. Immagino di vivere da sola, avere la mia casa, di non dover spiegare nulla a nessuno. Mi sento così giovane, con tanta voglia di dare al mondo, di viaggiare, di sentirmi libera e non nascondo anche il desiderio di assaporare altre relazioni. Mi domando: davvero da qui ai miei 70 anni dovrei stare con la stessa persona? Non può essere già finita la mia gioventù, voglio ancora tempo.
Lui sa della mia recente diffidenza verso il matrimonio e del fatto che non voglio più parlare di futuro con lui, ma non si pone alcuna domanda. Io non riesco a dirgli che ho dubbi sulla nostra relazione, voglio ponderare bene ogni mia singola parola prima di ferirlo.. io al posto suo mi sarei posta due domande su questo cambiamento repentino di "filosofia di vita". Lui no e spesso è la sua passività che mi fa male. Sembra che debba sempre prendere io le decisioni in questa relazione, perché tanto a lui va bene tutto, basta che stia con me. Non importa se improvvisamente non progetto più una vita con lui, se la parola convivenza o matrimonio mi fa sentire in gabbia. Lui è passivo e poco ambizioso, cosa che rende ancora più "moscia" tutta questa situazione. Pensa che sia grave il fatto che io non abbia più progetti per il futuro che includano il mio ragazzo?
La ringrazio nuovamente.
La ringrazio molto per la sua cortese e celere risposta.
Fino a pochi mesi fa, io e lui convivevamo. C'era molta complicità, anche se mancava sempre il lato "passionale". Tuttavia, eravamo sempre l'uno il sostegno dell'altra.
Ora che sono laureata abito di nuovo con i miei, dunque io e il mio ragazzo abbiamo una relazione a distanza. Lui è al corrente della mia insofferenza verso la mia città, della mia apatia e sa che per me questo è un periodo di profondo cambiamento. Siamo molto "aperti" e mi appoggia nelle mie idee di lavoro all'estero. Mi ascolta quando parlo di queste cose, ma non propone soluzioni, dice sempre "vedrai che andrà bene".
Tempo fa parlavamo di vivere insieme, io gli parlavo di matrimonio e figli incurante dei problemi della nostra relazione. Adesso mi sento in gabbia: vedo il matrimonio dei miei genitori e non li ritengo felici, più mi guardo intorno più vedo relazioni traballanti. Immagino di vivere da sola, avere la mia casa, di non dover spiegare nulla a nessuno. Mi sento così giovane, con tanta voglia di dare al mondo, di viaggiare, di sentirmi libera e non nascondo anche il desiderio di assaporare altre relazioni. Mi domando: davvero da qui ai miei 70 anni dovrei stare con la stessa persona? Non può essere già finita la mia gioventù, voglio ancora tempo.
Lui sa della mia recente diffidenza verso il matrimonio e del fatto che non voglio più parlare di futuro con lui, ma non si pone alcuna domanda. Io non riesco a dirgli che ho dubbi sulla nostra relazione, voglio ponderare bene ogni mia singola parola prima di ferirlo.. io al posto suo mi sarei posta due domande su questo cambiamento repentino di "filosofia di vita". Lui no e spesso è la sua passività che mi fa male. Sembra che debba sempre prendere io le decisioni in questa relazione, perché tanto a lui va bene tutto, basta che stia con me. Non importa se improvvisamente non progetto più una vita con lui, se la parola convivenza o matrimonio mi fa sentire in gabbia. Lui è passivo e poco ambizioso, cosa che rende ancora più "moscia" tutta questa situazione. Pensa che sia grave il fatto che io non abbia più progetti per il futuro che includano il mio ragazzo?
La ringrazio nuovamente.
[#3]
Gentile Utente,
Aggiungo qualche riflessione a quelle della collega
Mi piace molto la sua citazione di Sternberg, io invece le cito Spinoza che, se pur filosofo, fa contribuito agli studi di sessuologia sul desiderio, le riporto qualche spezzone dei miei scritti
"Per Spinoza «Il desiderio è la tristezza per la mancanza di quello che amiamo»
Il desiderio sessuale costituisce la dimensione più sfuggente della sessualità umana. Secondo la definizione filosofica - ed anche molto poetica - di Spinoza bisogna tener presente tre aspetti:
Il senso di una mancanza: di un qualcosa che non possediamo ma che vorremmo avere e che in diversa misura ci completa.
La tristezza: questa mancanza ci addolora, si fa sentire come un bisogno. Abbiamo bisogno di ciò che ci manca per ristabilire un benessere, un'omeostasi psichica e biologica.
L'amore: è difficile parlare di desiderio senza parlare di amore. La spinta pulsionale è integrata alla dimensione affettiva e relazionale. Aspetto questo particolarmente evidente nella percezione femminile del desiderio, in cui la dimensione emotiva dell'intimità è percepita come altrettanto, e a volte più importante di quella fisica."
Lei scrive
"Tuttavia, eravamo sempre l'uno il sostegno dell'altra."
La passione ha bisogno di piacere non di bisogno
Di separazione non di simbiosi...
L'amore fraterno non è amore
Manca di passione
Di Eros
Di fantasie erotiche
Di follie sotto le lenzuola
Bisognerebbe sapere - non online - se è una problematica diadica, cioè della vostra coppia o appartiene al suo modo di amare, forse difensivo...
Il tempo da dedicare alla sessualità dovrebbe essere sempre un tempo coltivato e custodito rispetto all’urgenza della vita di tutti i giorni.
Nel mio sito personale e blog troverà tanto materie e delle video/audio interviste sul tema da lei richiesto
È davvero tanto giovane, vale la pena di approfondire la conoscenza della sua sessualità
Aggiungo qualche riflessione a quelle della collega
Mi piace molto la sua citazione di Sternberg, io invece le cito Spinoza che, se pur filosofo, fa contribuito agli studi di sessuologia sul desiderio, le riporto qualche spezzone dei miei scritti
"Per Spinoza «Il desiderio è la tristezza per la mancanza di quello che amiamo»
Il desiderio sessuale costituisce la dimensione più sfuggente della sessualità umana. Secondo la definizione filosofica - ed anche molto poetica - di Spinoza bisogna tener presente tre aspetti:
Il senso di una mancanza: di un qualcosa che non possediamo ma che vorremmo avere e che in diversa misura ci completa.
La tristezza: questa mancanza ci addolora, si fa sentire come un bisogno. Abbiamo bisogno di ciò che ci manca per ristabilire un benessere, un'omeostasi psichica e biologica.
L'amore: è difficile parlare di desiderio senza parlare di amore. La spinta pulsionale è integrata alla dimensione affettiva e relazionale. Aspetto questo particolarmente evidente nella percezione femminile del desiderio, in cui la dimensione emotiva dell'intimità è percepita come altrettanto, e a volte più importante di quella fisica."
Lei scrive
"Tuttavia, eravamo sempre l'uno il sostegno dell'altra."
La passione ha bisogno di piacere non di bisogno
Di separazione non di simbiosi...
L'amore fraterno non è amore
Manca di passione
Di Eros
Di fantasie erotiche
Di follie sotto le lenzuola
Bisognerebbe sapere - non online - se è una problematica diadica, cioè della vostra coppia o appartiene al suo modo di amare, forse difensivo...
Il tempo da dedicare alla sessualità dovrebbe essere sempre un tempo coltivato e custodito rispetto all’urgenza della vita di tutti i giorni.
Nel mio sito personale e blog troverà tanto materie e delle video/audio interviste sul tema da lei richiesto
È davvero tanto giovane, vale la pena di approfondire la conoscenza della sua sessualità
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#4]
Cara ragazza,
La sensazione che Lei prova e' perfettamente spiegata in uno stupendo libro che Le consiglierei di leggere "Il libro del dolore e dell'amore" di Nasio.
Questo grande psicologo lacaniano spiega nel dettaglio come a tenere vivo l'amore sia in realta' una "mancanza". E che solo tale "mancanza" crei e mantenga vivo il "desiderio".
Ecco, penso che il rapporto e il sentimento che questo ragazzo Le garantisce non contenga in se' la "mancanza". E cio' non permette il "desiderio".
Da come lo descrive questo ragazzo e' troppo "d'oro" , troppo disponibile, scontato quasi.
E' un discorso complesso. Andrebbe elaborato nelle sedi opportune, non certo qui on line.
I migliori saluti.
La sensazione che Lei prova e' perfettamente spiegata in uno stupendo libro che Le consiglierei di leggere "Il libro del dolore e dell'amore" di Nasio.
Questo grande psicologo lacaniano spiega nel dettaglio come a tenere vivo l'amore sia in realta' una "mancanza". E che solo tale "mancanza" crei e mantenga vivo il "desiderio".
Ecco, penso che il rapporto e il sentimento che questo ragazzo Le garantisce non contenga in se' la "mancanza". E cio' non permette il "desiderio".
Da come lo descrive questo ragazzo e' troppo "d'oro" , troppo disponibile, scontato quasi.
E' un discorso complesso. Andrebbe elaborato nelle sedi opportune, non certo qui on line.
I migliori saluti.
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#5]
Concordo con quanto dicono le Colleghe, trovo anch'io che "questo ragazzo è troppo d'oro", forse sarebbe bene esprimere le sue perplessità , qualche volta, lui che lavoro fa ? e Lei ? E' lo sguardo sul mondo qui che non coincide, è bene che lui colga la sua inquetudine, l'insofferenza alla staticità, che forse per lui è rassicurante.. Comunque prima si sistemi col suo lavoro , via dalla città che non le piace in questo momento, e di cui non coglie o non coglie più .. la forza tranquilla.. che là fuori c'è il vasto mondo..
Poi decida..ora le sembra che una patina grigia copra tutto, la città , Lui, loro , e la vostra storia..Vada e vediamo come si sente , ci riscriva se crede, e ci racconti se questo lui , si dà una mossa , in campi molteplici..
Auguri.. !!
Poi decida..ora le sembra che una patina grigia copra tutto, la città , Lui, loro , e la vostra storia..Vada e vediamo come si sente , ci riscriva se crede, e ci racconti se questo lui , si dà una mossa , in campi molteplici..
Auguri.. !!
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
[#6]
"Pensa che sia grave il fatto che io non abbia più progetti per il futuro che includano il mio ragazzo?"
Sicuramente questo suo cambiamento non è da sottovalutare e se per il resto la sua situazione personale fosse tranquilla le risponderei che probabilmente non fa più progetti e sta provando il desiderio di nuove esperienze perchè non è più innamorata, ma visto che questo è tutt'altro che un momento tranquillo per lei non si può escludere che i progetti in campo sentimentale siano inibiti da altre preoccupazioni.Per questo motivo le suggerivo di aspettare di definire meglio altri aspetti della sua vita prima di prendere decisioni definitive.
E' poi ovvio che se lei conoscesse e si innamorasse di un altro ragazzo la decisione verrebbe da sè.
In questo momento a che distanza (geografica) vi trovate?
Ogni quanto tempo riuscite a vedervi?
Lei sta cercando lavoro nella sua città? Nel caso lo trovasse, lui la raggiungerebbe?
Sicuramente questo suo cambiamento non è da sottovalutare e se per il resto la sua situazione personale fosse tranquilla le risponderei che probabilmente non fa più progetti e sta provando il desiderio di nuove esperienze perchè non è più innamorata, ma visto che questo è tutt'altro che un momento tranquillo per lei non si può escludere che i progetti in campo sentimentale siano inibiti da altre preoccupazioni.Per questo motivo le suggerivo di aspettare di definire meglio altri aspetti della sua vita prima di prendere decisioni definitive.
E' poi ovvio che se lei conoscesse e si innamorasse di un altro ragazzo la decisione verrebbe da sè.
In questo momento a che distanza (geografica) vi trovate?
Ogni quanto tempo riuscite a vedervi?
Lei sta cercando lavoro nella sua città? Nel caso lo trovasse, lui la raggiungerebbe?
[#7]
Utente
Gentili Dottori,
Vi ringrazio molto per le calorose risposte.
Dottoressa Randone ed Esposito: è quello che inizio a temere, che la relazione inizi a basarsi sul bisogno più che sul desiderio, scaturito dall'eccessiva disponibilità e presenza di questo ragazzo. Anche lui adesso vive con i suoi genitori, ma trova la situazione accomodante e rassicurante (come la nostra relazione, del resto). Non si impegna per il suo futuro e spesso mi dice che farebbe le sue scelte in base alle mie. Gli ho detto centinaia di volte che questo atteggiamento mi fa male, perché io ho bisogno di provare stima e MANCANZA. Non la posso sentire fintanto che lui ama stare nel nido di casa sua. Lo sto appoggiando, sia per lui che per noi, a trovare ambizioni ed entusiasmo per una carriera o un percorso lavorativo, per la SUA strada.
Dottoressa Fregonese: io lavoro come cameriera part-time, un lavoro temporaneo e nel frattempo cerco lavoro nel mio ambito di studi (italia o all'estero). Lui è laureato in ingegneria meccanica, se si impegnasse potrebbe trovare lavoro immediatamente (a differenza mia). Ho esposto al mio fidanzato quanto la sua poca iniziativa ed entusiasmo verso il futuro facciano male alla nostra relazione, soprattutto il fatto che spesso si accomoda alle mie scelte.
(La ringrazio per la sua infinita gentilezza, potrei però domandarle di modificare il testo senza riportare il nome della mia città? Non vorrei che un giorno lo leggesse, grazie infinite e mi scusi per le paranoie).
Dottoressa Massaro: riusciamo a vederci circa una volta al mese impiegando poco più di 3 ore di treno. Attualmente lavoro come cameriera, ma come dicevo prima è un lavoro temporaneo ed appena avrò una possibilità nel mio ambito di studi me ne andrò, sono molto determinata in questo.
I vostri sono consigli estremamente preziosi. Per il momento, mi impegnerò al massimo per trovare un impiego e stare distante dal grigiore interiore ed esteriore che mi circonda. Continuerò a tartassare il mio ragazzo affinché segua la sua strada, dandosi da fare. Forse così proverei gelosia, curiosità e mancanza, che mi avete spiegato essere essenziale per il desiderio. Percepivo che la sua eccessiva disponibilità fosse un problema, ora ne ho avuto conferma. Voglio poter dire a me stessa di averci provato in ogni modo possibile a far funzionare questa relazione, farò del mio meglio... altrimenti temo che dovrò affrontare il problema con lui, mettendolo al corrente di tutti i miei dubbi, prendendo decisioni non più rinviabili.
Vi ringrazio davvero molto e spero di potervi aggiornare con positività fra qualche mese!
Vi ringrazio molto per le calorose risposte.
Dottoressa Randone ed Esposito: è quello che inizio a temere, che la relazione inizi a basarsi sul bisogno più che sul desiderio, scaturito dall'eccessiva disponibilità e presenza di questo ragazzo. Anche lui adesso vive con i suoi genitori, ma trova la situazione accomodante e rassicurante (come la nostra relazione, del resto). Non si impegna per il suo futuro e spesso mi dice che farebbe le sue scelte in base alle mie. Gli ho detto centinaia di volte che questo atteggiamento mi fa male, perché io ho bisogno di provare stima e MANCANZA. Non la posso sentire fintanto che lui ama stare nel nido di casa sua. Lo sto appoggiando, sia per lui che per noi, a trovare ambizioni ed entusiasmo per una carriera o un percorso lavorativo, per la SUA strada.
Dottoressa Fregonese: io lavoro come cameriera part-time, un lavoro temporaneo e nel frattempo cerco lavoro nel mio ambito di studi (italia o all'estero). Lui è laureato in ingegneria meccanica, se si impegnasse potrebbe trovare lavoro immediatamente (a differenza mia). Ho esposto al mio fidanzato quanto la sua poca iniziativa ed entusiasmo verso il futuro facciano male alla nostra relazione, soprattutto il fatto che spesso si accomoda alle mie scelte.
(La ringrazio per la sua infinita gentilezza, potrei però domandarle di modificare il testo senza riportare il nome della mia città? Non vorrei che un giorno lo leggesse, grazie infinite e mi scusi per le paranoie).
Dottoressa Massaro: riusciamo a vederci circa una volta al mese impiegando poco più di 3 ore di treno. Attualmente lavoro come cameriera, ma come dicevo prima è un lavoro temporaneo ed appena avrò una possibilità nel mio ambito di studi me ne andrò, sono molto determinata in questo.
I vostri sono consigli estremamente preziosi. Per il momento, mi impegnerò al massimo per trovare un impiego e stare distante dal grigiore interiore ed esteriore che mi circonda. Continuerò a tartassare il mio ragazzo affinché segua la sua strada, dandosi da fare. Forse così proverei gelosia, curiosità e mancanza, che mi avete spiegato essere essenziale per il desiderio. Percepivo che la sua eccessiva disponibilità fosse un problema, ora ne ho avuto conferma. Voglio poter dire a me stessa di averci provato in ogni modo possibile a far funzionare questa relazione, farò del mio meglio... altrimenti temo che dovrò affrontare il problema con lui, mettendolo al corrente di tutti i miei dubbi, prendendo decisioni non più rinviabili.
Vi ringrazio davvero molto e spero di potervi aggiornare con positività fra qualche mese!
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 41.3k visite dal 16/02/2016.
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