Studio e concentrazione

Buonasera,

vi scrivo per ricevere, dove possibile, dei consigli su un problema che, negli ultimi tempi, diventa sempre più ingombrante. Sono una studentessa fuori corso, la mia è una facoltà lunga ed ho iniziato il corso di studi con un anno di ritardo.

Non sono particolarmente portata nello studio di materie scientifiche, pur avendo scelto una facoltà impegnativa da questo punto di vista; provengo, infatti, da studi opposti, umanistici. Nonostante le difficoltà, mi piace quello che faccio e non lo cambierei con nient'altro.

Ho iniziato l'università in concomitanza di problemi familiari che mi hanno inevitabilmente coinvolta; già stremata dallo studio intenso e disperato per accedere al numero chiuso, questi problemi mi hanno schiacciata completamente. Quando ho passato il test, ero felice, pur sempre con un'ansia che mi accompagnava. Nel frattempo la famiglia sembrava risolvere i problemi, anche se a me è sempre sembrato che fossero semplicemente tornati a chiudere gli occhi e a fingere che nulla fosse accaduto.

Inizio ad avere da subito delle difficoltà con gli studi. Facevo la pendolare e per me era una novità, passare un'ora sull'autobus all'andata e un'ora al ritorno, 160 Km ogni giorno. Ero stanca fisicamente, ma ancor di più mentalmente. Non riuscivo a stare dietro alle lezioni e agli esami che iniziavo a dare con fatica.

Dopo i primi insuccessi, capitava sempre più spesso che mia madre mostrasse una completa perdita di fiducia, scoraggiamento, delusione. Stessa cosa per altri familiari che, anziché spronarmi, mi dicevano con toni poco piacevoli, che potevo andare a lavorare. Questo accadeva durante la prima sessione di esami del primo anno.

Vado avanti, con molta rabbia, nei confronti di tutti quelli che mi circondano. Perché sembra che io non conti nulla, che sia semplicemente una delusione. Quello che fanno non fa che aumentare l'ansia che già avevo. Ogni esame si carica di ansia.
In quel periodo avrei voluto cercare una stanza in affitto, ma mio fratello aveva deciso di andare a convivere e avevano appena acquistato una casa per lui, quindi non me la sono sentita di chiedere nulla. Ma ero molto arrabbiata anche per questo.

La storia continua con me che mi arrabbio e mi carico d'ansia, persone che non fanno che puntualizzare che la laurea non arriva ed io perdo la concentrazione. Quando studio ho mille pensieri e cerco una distrazione perché non voglio pensare così tanto. Il risultato è che prima avevo difficoltà ma riuscivo a concentrarmi, adesso no, e non so più come fare!
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
Gentile Utente,
in effetti l'ansia è nemica della concentrazione e dello studio proficuo.
Da quanto espone il contesto familiare, sia per problemi interni al nucleo sia per le pressioni che riceve, concorrerebbe ad amplificare il carico di ansia che denuncia.
Mi rendo conto di quanto possa essere per lei complicato riuscire a distanziarsi emotivamente da tutto ciò, tuttavia è quello che sarebbe opportuno fare.

Proverei a rivolgermi direttamente a un nostro collega anche presso una struttura pubblica, al fine di imparare a gestire l'ansia e il rapporto con i suoi genitori in modo diverso e migliore.

Trasferirsi nel luogo della sede universitaria sarebbe un'opzione utile anche per evitare lo stress ulteriore dei viaggi, pensa sia possibile riuscire a trovare il modo, magari trovando un'attività a tempo parziale?

Ha progetti per rendersi maggiormente autonoma dalla sua famiglia?

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Cara Utente,

questo è un presupposto fondamentale per la riuscita negli studi:

"mi piace quello che faccio e non lo cambierei con nient'altro".

Detto questo, per risponderle devo prima porle una serie di domande su aspetti che mi sembrano centrali.

Le singole materie la appassionano o in parte la deludono, rispetto al significato complessivo che il suo corso di laurea ha per lei?

A che punto è arrivata, pur con tutte le difficoltà che ha incontrato sul piano personale e familiare (mancanza di supporto inclusa)?
Quanti esami le mancano?

Secondo lei la sua famiglia non comprende la sua difficoltà a concentrarsi o stanno tenendo questo atteggiamento negativo anche per altri motivi?
Oltre a studiare svolge altre attività, che possono far pensare ai suoi che si dedichi ad altro invece che ai libri?

Tornando alla difficoltà di concentrazione, è presente anche in altri ambiti o solo nello studio? E' aumentata con l'aumentare dei suoi anni di iscrizione fuori corso e quindi dell'ansia connessa a questa situazione?
Sta assumendo farmaci che potrebbero dare questo effetto?
Dorme bene la notte? Per quante ore?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Attivo dal 2016 al 2018
Ex utente
Dott.ssa Rinella, la ringrazio per la sua risposta.

Due anni fà avevo trovato una sistemazione e fino a febbraio dello scorso anno ero in quella struttura, una sorta di casa dello studente. L'alloggio però era privato ed io iniziavo a sentirmi in colpa perché facevo pagare un affitto ma non riuscivo a dare esami ad un ritmo sostenuto. Quindi alla fine, anche con una leggera pressione da parte di mia madre, ho lasciato. Negli ultimi mesi ho ripreso la ricerca di una sistemazione più adeguata e ad un prezzo inferiore, perché mi rendo conto che il distacco emotivo non ci può essere se continuo a vivere sotto questa pressione.

Un lavoro è difficile da trovare, perché quando ho del tempo lo dedico ai tirocini, anche se, effettivamente, in questo periodo potrei cercare qualcosa. Il problema è che gli esami da preparare richiedono molto tempo e un impegno, in termini di ore, abbastanza alto.

Il progetto per rendermi autonoma, bè, diciamo che avrei bisogno del loro appoggio economico almeno per un po'. Devo dire che su questo punto sto diventando piuttosto cinica; non ho mai chiesto nulla e, al contrario, mi viene rinfacciato tutto. Sostengono che i figli sono tutti uguali, ma mio fratello ottiene tutto con molta facilità, nonostante sia più grande e lavori, quindi penso che sia il momento, per me, di impormi. Di certo non voglio approfittare e farmi mantenere a vita, ma penso che siano in debito con me, e non parlo di questioni economiche, non solo, ma soprattutto per le mancanze che ho avuto, per le cose che ho perso da bambina fino ad oggi a causa di loro comportamenti.

Quindi il progetto è questo, innanzitutto trovare una sistemazione ad un costo inferiore rispetto alla precedente; il passo successivo non posso prevederlo, perché alcuni impegni universitari sono obbligatori, quindi se riuscissi a trovare dei lavoretti ne sarei più che felice, mi creda, ma la vedo dura.
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Attivo dal 2016 al 2018
Ex utente
Ringrazio anche Dott.ssa Massaro per la gentile attenzione.

<<Le singole materie la appassionano o in parte la deludono, rispetto al significato complessivo che il suo corso di laurea ha per lei?>>
No! Fino ad ora anche la materia che mi ha fatto più penare mi è piaciuta! Nonostante la fatica, le crisi, mi piace, anche l'aspetto più molecolare e meno clinico di alcune materie, alla fine l'ho trovato comunque molto interessante e amo l'idea di conoscere certi meccanismi!

<<A che punto è arrivata, pur con tutte le difficoltà che ha incontrato sul piano personale e familiare (mancanza di supporto inclusa)?
Quanti esami le mancano?>>
Non so esattamente quanti esami, ma più o meno corrispondono a due anni di corso.

<<Secondo lei la sua famiglia non comprende la sua difficoltà a concentrarsi o stanno tenendo questo atteggiamento negativo anche per altri motivi?
Oltre a studiare svolge altre attività, che possono far pensare ai suoi che si dedichi ad altro invece che ai libri?>>
No, nessuno comprende che io abbia delle difficoltà. Credo che questo loro atteggiamento nasca dal fatto che, essendo la prima in famiglia che ha intrapreso studi universitari, per loro era un motivo di vanto. In particolare l'idea di una figlia che potesse diventare medico li ha esaltati, nel vero senso della parola. Sono passati dal vantarsi continuamente con amici, parenti, conoscenti a quasi vergognarsi nel parlare della figlia che ancora non ha preso la laurea. Sento spesso mia madre e cerca giustificazioni di ogni tipo.

Oltre a studiare non faccio altro. Se non sono a casa a studiare, sono all'università oppure quelle rare volte, in reparto. Esco anche molto poco. Non faccio vacanze da quando ho iniziato l'università. E, sempre grazie alla grande fiducia che ripongono in me, guido anche molto poco, perché tendo a sentirmi incapace. Iniziai a guidare proprio nell'occasione della lite dei miei genitori, per una necessità di mia madre.


<<Tornando alla difficoltà di concentrazione, è presente anche in altri ambiti o solo nello studio? E' aumentata con l'aumentare dei suoi anni di iscrizione fuori corso e quindi dell'ansia connessa a questa situazione?
Sta assumendo farmaci che potrebbero dare questo effetto?
Dorme bene la notte? Per quante ore?>>
Sì, la difficoltà di concentrazione è aumentata con gli anni, presumo che sia legata anche a questo fattore.
Non assumo alcun farmaco.

Non dormo molto bene, ho avuto un periodo di forte insonnia qualche mese fà, poco prima di un esame. Spesso mi capita di avere troppi risvegli, altre volte un po' meno ma la sensazione è quella di un sonno non ristoratore, anche se dormo per 8 ore.

Mesi fà ho avuto anche un periodo di forti emicranie
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Anche se una spiegazione non esclude l'altra, prima di pensare che si tratti di una difficoltà di natura psicologica/emotiva chiarirei la presenza e il ruolo di altri fattori che possono influenzare il suo funzionamento cognitivo.
Le suggerirei di approfondire la questione del sonno disturbato e non ristoratore parlandone al suo medico, che le può consigliare un consulto specialistico presso un Centro ospedaliero che si occupi di disturbi del sonno.

Oltre a questo le consiglio di effettuare dei test neuropsicologici presso uno psicologo che si occupi di questo tipo di valutazioni per misurare oggettivamente le sue prestazioni e chiarire se ha effettivamente delle difficoltà nel mantenimento dell'attenzione e di quale entità.
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Attivo dal 2016 al 2018
Ex utente
Buongiorno. Mi domandavo a che tipo di problema stava pensando. Non avevo mai avuto problemi così "invalidanti", sono sempre stata molto studiosa ed il tempo che passavo sui libri era molto, rispetto alle divagazioni mentali. Sono sicuramente sempre stata una persona estremamente ansiosa, questo sì. Come è possibile che insorga un problema di apprendimento che si manifesti alla mia età?

In cosa consistono questi test neuropsicologici?

Mi scusi per le domande eccessive, ma ho sempre attribuito tutti i miei problemi di studio ad ansia e depressione. Sono stata, tempo fà, seguita da uno psichiatra col quale ho fatto psicoterapia (non ho assunto farmaci), col quale ho dovuto sospendere per un suo trasferimento. Abbiamo affrontato principalmente la tematica familiare, un po' opprimente, ma non siamo andati oltre a causa dell'interruzione.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Può essere che dipenda tutto dall'ansia, ma per esserne sicura è preferibile che si sottoponga a qualche accertamento e che ottenga una valutazione oggettiva delle sue prestazioni cognitive mediante i test neuropsicologici (che consistono in prove psicologiche per le quali si utilizza del materiale neutro, in modo tale da poter misurare la performance senza che questa sia influenzata da fattori emotivi).

Anche il sonno stesso, se è disturbato e non ristoratore, può incidere sulla sua capacità di concentrarsi e di studiare con profitto, perciò è bene che cerchi una soluzione per riuscire a dormire meglio.

Tutto questo, come le dicevo, non esclude che sia necessaria anche una psicoterapia.
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Attivo dal 2016 al 2018
Ex utente
Capisco, la ringrazio
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Mi faccia sapere!

Un caro saluto,