Incapacità nel gestire l'ansia
Sono una ragazza di 19 anni e il mio tormento è l'ansia.
Ho questo problema da un pò di tempo ma non so di preciso quando sia nato, quello di cui sono certa è che l'ansia mi condiziona la vita a 360 gradi, in tutti gli ambiti. Ho finalmente deciso di farmi aiutare da qualcuno dopo uno spiacevole evento: all'esame pratico di patente, per un'incomprensione con l'esaminatore sono andata in ansia, mi sono annullata a tal punto da non riuscire a fare ciò che mi veniva richiesto e invece di bocciarmi mi hanno considerata assente. Le persone intorno a me giudicavano superficialmente questo evento dicendomi che non era un problema, che lo avrei rifatto, eppure io da quel giorno, sento che questo spiacevole evento ha suscitato in me qualcosa di negativo. Tornata a casa dopo la spiacevole delusione ho avuto una forte emicrania seguita da vomito (una sola volta) e inappetenza per i 5 giorni successivi. Ero così demoraizzata da pensare di volermene andare dall'altra parte. con il passare dei giorni (due settimane circa ad oggi, non sento la stessa tristezza ma la sensazione di inquetudine riappare ogni qualvolta io ci pensi. Dovrò ridare l'esame tra due settimane e la mia paura di crollare nuovamente è alle stelle, non so cosa fare per cercare di mantenere il controllo e superare l'esame sena problemi.
Ad ogni modo, oltre a questo evento, l'ansia mi si presenta quando ho interrogazioni o verifiche, oppure colloqui lavorativi e purtroppo il mio corpo mi tradisce sempre dimostrando il disagio che provo dentro di me.
Cosa potrei fare a riguardo? Potrei prendere qualcosa che mi tenga su a livello morale in tali situazioni?
Ps: assumo Coumadin per trombosi venosa profonda, so che non potrei assumere determinati farmaci
Ho questo problema da un pò di tempo ma non so di preciso quando sia nato, quello di cui sono certa è che l'ansia mi condiziona la vita a 360 gradi, in tutti gli ambiti. Ho finalmente deciso di farmi aiutare da qualcuno dopo uno spiacevole evento: all'esame pratico di patente, per un'incomprensione con l'esaminatore sono andata in ansia, mi sono annullata a tal punto da non riuscire a fare ciò che mi veniva richiesto e invece di bocciarmi mi hanno considerata assente. Le persone intorno a me giudicavano superficialmente questo evento dicendomi che non era un problema, che lo avrei rifatto, eppure io da quel giorno, sento che questo spiacevole evento ha suscitato in me qualcosa di negativo. Tornata a casa dopo la spiacevole delusione ho avuto una forte emicrania seguita da vomito (una sola volta) e inappetenza per i 5 giorni successivi. Ero così demoraizzata da pensare di volermene andare dall'altra parte. con il passare dei giorni (due settimane circa ad oggi, non sento la stessa tristezza ma la sensazione di inquetudine riappare ogni qualvolta io ci pensi. Dovrò ridare l'esame tra due settimane e la mia paura di crollare nuovamente è alle stelle, non so cosa fare per cercare di mantenere il controllo e superare l'esame sena problemi.
Ad ogni modo, oltre a questo evento, l'ansia mi si presenta quando ho interrogazioni o verifiche, oppure colloqui lavorativi e purtroppo il mio corpo mi tradisce sempre dimostrando il disagio che provo dentro di me.
Cosa potrei fare a riguardo? Potrei prendere qualcosa che mi tenga su a livello morale in tali situazioni?
Ps: assumo Coumadin per trombosi venosa profonda, so che non potrei assumere determinati farmaci
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Se il problema si manifesta in diverse occasioni che peraltro prevedono l attivazione di una certa quota d ansia ma tu non riesci a gestirla, potrebbe essere una buona idea sentire il parere diretto di uno psicologo in quanto bisogna capire se puoi trarre giovamento da un intervento psicoterapuco oppure se facendo le tue esperienze di vita imparerai a gestire meglio ansia e preoccupazioni.
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#3]
Cara ragazza,
Le "situazioni esame" sono il prototipo della situazione ansiogena.
Quindi non mi focalizzerei esclusivamente su esse per misurare la tua ansia.
Ci sono altre situazioni meno "cariche" nelle quali provi un'ansia non gestibile?
Ce le puoi descrivere meglio che puoi?
Le "situazioni esame" sono il prototipo della situazione ansiogena.
Quindi non mi focalizzerei esclusivamente su esse per misurare la tua ansia.
Ci sono altre situazioni meno "cariche" nelle quali provi un'ansia non gestibile?
Ce le puoi descrivere meglio che puoi?
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#4]
Utente
Buonasera,
altre situazioni in cui ho avuto ansia, sebbene in forma minore di quell'esame, è per colloqui lavorativi, interrogazioni o verifiche importanti, prima di una prestazione lavorativa. In questo caso non sono mai stata molto male, se non per mal di stomaco forte o emicrania e arrossamento del viso per imbarazzo (questo ultimo in particolare è un carattere che vorrei davvero eliminare).
altre situazioni in cui ho avuto ansia, sebbene in forma minore di quell'esame, è per colloqui lavorativi, interrogazioni o verifiche importanti, prima di una prestazione lavorativa. In questo caso non sono mai stata molto male, se non per mal di stomaco forte o emicrania e arrossamento del viso per imbarazzo (questo ultimo in particolare è un carattere che vorrei davvero eliminare).
[#6]
Utente
Grazie ancora per la pronta risposta!
I miei genitori si sono separati quando ero piccola e ho pochi ricordi di quando erano ancora assieme, al momento lo vedo veramente poco (due o tre volte all'anno) e mi è capitato di non vederlo anche per anni.
Cosa potrei fare per migliorare la situazione?
I miei genitori si sono separati quando ero piccola e ho pochi ricordi di quando erano ancora assieme, al momento lo vedo veramente poco (due o tre volte all'anno) e mi è capitato di non vederlo anche per anni.
Cosa potrei fare per migliorare la situazione?
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Non e' il caso di darLe una risposta senza che Lei abbia elaborato a fondo la domanda.
"I suoi genitori si sono separati quando era piccola".
Deve riflettere a fondo e non certo da sola su questo punto. Dovrebbe potersi sostenere su un terapeuta che costituisca una figura vicariante di questo padre. Uno psioterapeuta dinamico a mio parere, ma puo' scegliere Lei una persona che Le dia fiducia! E' essenziale!
Ci puo' essere un mondo intero dietro!
E Lei dovrebbe avere la possibilita' oltre che il desiderio di andarlo a scoprire.
Il "padre" e' l'autorita'.
Il "nome del Padre" la "Legge".
Ed e' di un valore inestimabile per una bambina. Che poi non ha potuto ridimensionare tale importanza infinita avendo perso la vicinanza quotidiana del "padre/legge".
Spero di averLe dato almeno un'idea dell'origine inconscia del Suo disagio!
Ci pensi! Con calma ma ci pensi!
I miei saluti e auguri!
"I suoi genitori si sono separati quando era piccola".
Deve riflettere a fondo e non certo da sola su questo punto. Dovrebbe potersi sostenere su un terapeuta che costituisca una figura vicariante di questo padre. Uno psioterapeuta dinamico a mio parere, ma puo' scegliere Lei una persona che Le dia fiducia! E' essenziale!
Ci puo' essere un mondo intero dietro!
E Lei dovrebbe avere la possibilita' oltre che il desiderio di andarlo a scoprire.
Il "padre" e' l'autorita'.
Il "nome del Padre" la "Legge".
Ed e' di un valore inestimabile per una bambina. Che poi non ha potuto ridimensionare tale importanza infinita avendo perso la vicinanza quotidiana del "padre/legge".
Spero di averLe dato almeno un'idea dell'origine inconscia del Suo disagio!
Ci pensi! Con calma ma ci pensi!
I miei saluti e auguri!
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 1.7k visite dal 15/02/2016.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.