Insofferenza, apatia, nervosismo

Ora ho 53 anni, Sono sempre stato una persona dinamica , iperattiva piena di energie, amante della compagnia (avevo moltissime conoscenze ed amicizie sia maschili che femminili) .
Da circa 5 anni a questa parte sono piombato in uno stato di stanchezza, apatia, malinconia e tristezza e insofferenza verso gli altri.
Insofferenza, apatia, nervosismo: mi sembra di odiarli tutti e li vedo bruttissimi, come nei pulman ......la mattina ...Grazie mille per l'attensione ....
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

la Sua richiesta purtroppo non contiene molte informazioni utili per poter meglio inquadrare la situazione che ci descrive.
Che cosa è successo di significativo per Lei negli ultimi cinque anni?
Come descriverebbe le relazioni che ha con le persone per Lei importanti? Tale stato di stanchezza lo avverte sempre, in ogni attività (al lavoro, a casa, nel tempo libero, ecc...)?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Utente
Utente
Gentilissima e pazientissima dott.ssa Pileci(noto tra l'altro con piacre che Lei è anche specializzata in sessuologià e ciò per me è importante in base a quanto le accennerò sotto circa la mia vita di anni fa ...) ........la cosa che ha peggiorato il tutto è stato un infarto occorsomi due anni fa .... che non ho mai accettato (pensando forse di essere "invulnerabile") ..... e ancora adesso sento a volte ansia, fiato corto, affanno, prendo xanax al bisogno e una pastiglietta fissa di sertralina al mattino ...Sicuramente non mi sento più come prima ... questo si ... ma la crisi in realtà è iniziata già tre anni prima ....; giustamente Lei mi chiede che è successo di particolare cinque anni fa....; in effetti ho avuto una grossa delusione lavorativa in quanto non mi è stato riconosciuto un notevole impegno e ciò l'ho vissuto come profonda ingiustizia ma v'è di più : per molti anni sono andato alla ricerca del piacere e ho vissuto alla ricerca di frenetiche esperienze sessuali come per colmare ossessivamente un vuoto presente in me o come un modo per mettermi ogni volta alla prova.....Sicuramente lo rifarei e devo dire di aver avuto parecchie relazioni (anche molto interessanti e gratificanti) ma poi tutte cadute nel nulla e svanite come neve al sole ....In fondo però l'Eros è vita .... ora mi sembra, purtroppo, che prevalga in me Thanatos.
Ma al di là di ciò improvvisamente ho avuto come una saturazione in merito di tutto ciò; quasi come se tutto fosse finito; ed oggi mi sento come un "treno che è arrivato alla stazione di arrivo"... "ad un binario morto" ....Continuo, per carità a lavorare e vivere apparentemente in modo tutto sommato mi piace il mio lavoro (a carattere legale) ma la mia vita privata è come se si fosse totalmente spenta.
In più, dopo l'infarto mi sento inadeguato e sempre a rischio .
Eppure gli interessi non mi sono mai mancati : arte , musica, lettura, cinema, montagna, creatività nonchè vita mondana.....
Ma oramai nulla più mi stimola nulla più mi interessa ... cerco solo nei medici spesso conferme circa il mio stato di salute (in particolare il cuore...) e faccio esami e visite a più non posso ...
A concludere questo "splendido quadro" è l'irritabilità , il disinteresse verso quelle bellissime passate attività (come se già tutto ormai avessi fatto e sperimentato) nonchè il disprezzo per la gente comune, per le famiglie in particolare non figli, per i banali ed ipocriti e consumistici rituali delle festività (Natale, Pasqua, Carnevale.....compleanni....) .....neppure sopporto i cani in mezzo alla strada e queste sciocche donnette che si pavoneggiano con aria altezzosa o, in altri casi, grezza e volgare. Sto cercando di andare a sedute psicologiche post-infarto .....ma ancora non ho chiarito il tutto ......Concludo rispondendo alla sua ultima domanda : questa stanchezza l'afferto nella vita privata ; nel lavoro stranamente sono ancora super efficiente. Ho attualmente una "ultima relazione" con una donna-amica-amante che stimo molto ma purtroppo è lontana : io sono in Piemonte e lei è in Veneto. A presto, grazie.
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Gentile utente,

<<In più, dopo l'infarto mi sento inadeguato e sempre a rischio .<<

Tra i tanti elementi che porta, mi soffermo unicamente su questo.
Un infarto rappresenta una grave ferita alla propria continuità di vita, interrompe la progettualità, fa vivere con timore quallo che prima era naturale.

Fortunatamente Lei frequenta già i corsi riabilitativi, anche per quanto riguarda l'aspetto psicologico.
E dunque può portare in quella sede la rabbia, l'irritabilità, il fastidio verso che non ha subìto tale prova:
tutti sentimenti e stati d'animo "normali" dopo questo evento, ma che sono in grado di cambiare la vita più dell'infarto stesso se non vengono "lavorati".

Dua anni è un tempo "breve" perchè la psiche faccia tutto questo lavoro; continui con fiducia, abbinando gli incontri (di gruppo?) con sedute individuali.




Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Utente
Utente
No dottoressa Brunialdi, sto percorrendo la strada "individuale" del dialogo con una psicologa specializzata proprio nel settore "post-traumatico" da infarto ed operante nel settore di cardiologia dell'ospedale che mi ha accolto.
Tuttavia (vedo che anche lei è sessuologa..) mi stupisce un pò troppo il fatto che in fondo nella sessualità io abbia parecchio "frenato" .... anche se c'è da osservare che in realtà ... quando mi viene desiderio o ho rapporti con l'unica partner che mi è (per fortuna) ormai rimasta e con la quale in un certo senso mi sento "al sicuro" .... la paura che ci possano essere conseguenze dannose per il cuore mi passa purtroppo ormai sempre per la mente ......Ogni volta dico a me stesso "anche stavolta ce l'ho fatta, non è successo nulla...." .
Ecco perchè forse, ora come ora, non potrei più mettermi in gioco con altre donne sconosciute come facevo un tempo .... ciò da un lato mi deprime non per il fatto di non farlo ma per il fatto che è come se io non fossi più lo stesso .... io che ho basato molta della mia esistenza sull'Eros , sul meraviglioso e poliedrico mondo femminile, ora sono come fermo , quasi privo di desiderio .... come se il sesso non avesse più per me più granchè importanza . Mi chiedo pertanto : si può nella vita cambiare così radicalmente ? Mi sembra strano, anomalo per il tipo di uomo che ero ......oppure forse è normale che a volte (dato anche che ho 53 anni) , avendo esagerato prima , si arrivi forse in tutte le cose ad una inevitabile saturazione-indigestione ? O ancora , può esser solo paura o , banalmente , l'effetto di farmaci che prendo quali Sertralina e Xanax ?....Ringrazio anticipatamente.....
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
A buona parte delle Sue domande troverà risposta solo in terapia, tipo la domanda riguardante la saturazione, il cambiare, ... .

Al dubbio che in un rapporto sessuale
<<la paura che ci possano essere conseguenze dannose per il cuore mi passa purtroppo ormai sempre per la mente <<
avranno già risposte i cardiologi che La seguono:
"via libera", ipotizzo Le abbiano detto per quanto riguarda relazioni conosciute considerato che ci dice di aver ripreso l'attività sessuale.

Riguardo all'effetto degli psicofarmaci in oggetto e l'incidenza sul desiderio, potrà sicuramente porre la domanda al medico che glieli ha prescritti.

Fa anche riflettere l'alto numero di consulti che ha postato qui da noi negli ultimi due anni, segno di preoccupazioni che Le occupano la mente.
Anche questo potrà portarlo in terapia.

L'esperienza clinica mi dice che l'infarto rappresenta un evento psicologicamente destabilizzante, ma che con pazienza, tempo, aiuti, va risolvendosi. Lei ha solo x anni.


Saluti cordiali.



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Utente
Utente
gentile dottoressa, ritengo che le sue osservazioni per punti siano precise e giuste e la ringrazio .....in effetti ho fatto mille visite, chiesto mille consulenze anche a voialtri .....sintomo tutto ciò di un evidente trauma e malessere profondo dovuto nella non accettazione dell'infarto a soli 52 anni e , più in generale, del fatto che nella vita nessuno è al sicuro su nulla e tutto ci può capitare . Probabilmente dovrei accettare con serenità anche l'idea della morte (vedendola magari come linberazione) e l'idea del graduale degrado psicofisico dell'essere umano : d'altra parte anche un fiore raggiunge il suo splendore per poi appassire .
In fondo però il più grosso problema che ho è costitito da : 1) l'dea di non esser più lo stesso di prima; 2) l'idea di non essere più al sicuro come prima ; 3) l'idea di non riuscire più a rivivere certe emozioni o almeno di nuove che le sostituiscano; 4) l'idea di non poter avere il "controllo sulla mia situazione" (le faccio notare che ho sempre avuto un'ossessiva idea di precisione, controllo di tutto, ordine ....).
D'altra parte , i cardiologi che mi stanno seguendo qua e là non mi hanno ancora scientificamente spiegato perchè a volte ho ancora il "fiato corto" ; si limitano a dire che tutto va bene e probabilmnete trattasi solo di disturbi ansioni (cosa che ogni volta conferma la mia psicologa ....). Intanto certi disturbi non li avevo prima : ultimamente ho anche spesso gonfiore eccessivo di stomaco (come se ci fosse molta aria ....) . Allora forse era meglio quando fumavo un pacchetto e mezzo di sigarette al giorno ! Può la sola ansia creare addirittura dispnea ? Fame d'aria ? mi sembra fantascienza .....A presto, saluti, grazie..
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87
"In fondo però il più grosso problema che ho è costitito da : 1) l'dea di non esser più lo stesso di prima; 2) l'idea di non essere più al sicuro come prima ; 3) l'idea di non riuscire più a rivivere certe emozioni o almeno di nuove che le sostituiscano; 4) l'idea di non poter avere il "controllo sulla mia situazione" (le faccio notare che ho sempre avuto un'ossessiva idea di precisione, controllo di tutto, ordine ....)."

Gent.le Utente,
ha fatto un elenco molto chiaro delle principali convinzioni che hanno da sempre influenzato il suo modo di essere


"1) l'dea di non esser più lo stesso di prima;"

in realtà è un auto inganno noi siamo organismi viventi in continua evoluzione

"2) 'idea di non essere più al sicuro come prima"
in realtà nessuno di noi è invulnerabile e pensare di esserlo non ci consente di diventarlo


"3) l'idea di non riuscire più a rivivere certe emozioni o almeno di nuove che le sostituiscano"

si tratta di una paura che la induce a disinvestire energie mentali e a chiudersi in un atteggiamento di autodifensivo che la "protegge" anche dalla possibilità di emozionarsi



"4) l'idea di non poter avere il "controllo sulla mia situazione" (le faccio notare che ho sempre avuto un'ossessiva idea di precisione, controllo di tutto, ordine ....)."

come per l'invulnerabilità pensare di avere tutto sotto controllo non significa che siamo onnipotenti ma che si pensiamo come tali scambiando così per realtà un'illusione.


Le consiglio di approfondire questi aspetti nel percorso terapeutico già avviato.

"Gli uomini non sono angosciati dalle cose, bensì dai pensieri che si fanno su di esse"
Epitteto.

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Gentile utente,

mi risponde:
<<ritengo che le sue osservazioni per punti siano precise e giuste e la ringrazio .....in effetti ho fatto mille visite, chiesto mille consulenze anche a voialtri .....sintomo tutto ciò di un evidente trauma e malessere profondo dovuto nella non accettazione dell'infarto a soli 52 anni <<

L'accettazione di un evento tanto grave da mettere in pericolo la vita, a 52 anni è un campanello importante che mette in moto una serie di riflessioni, di emozioni, di sentimenti, che conosco bene per averli più volte incontrati in terapia con i miei pazienti infartyuati.

Eppure posso dirLe, proprio sulla base dell'esperienza clinica, che tutto un po' alla volta rientra.
Che il farsi da spettatore della Sua salute rientra.
Che la paura nella sessualità rientra.

Non rientra quello scossone che ricorda che la vita è a temine.

Ma questo può spingere a viverla al meglio ogni singolo giorno, ogni singola ora. Non crede?


[#9]
Utente
Utente
Splendidi, lucidi, precisi e, a mio modesto avviso, ritengo, di ottimamente professionali, i due interventi Vostri dottoresse Camplone e Brunialti. Innanzitutto vi ringrazio (d'altra parte un mio amico vedeva nella Donna una Maestra e addirittura una guida , una taumaturga, una "Porta Iniziatica" ......(ho sempre adorato, ammirato, desiderato e , al tempo stesso, a volte temuto voi donne anche per queste vostre uniche qualità e sensibilità (ritengo in fondo che in voi esseri femminili risieda comunque , anche se spesso dormiente, una "sciamana" .....). Ma torniamo al "mondo concreto" :
Riscontro anche delle speranze per me nelle parole incoraggianti che, in particolare, la dott.ssa Brunialti esprime circa la possibilità che , con ancora il trascorrere di ulteriore tempo e la dovuta mia pazienza (nonchè, presumo, la contimuazione della psicoterapia.....) le varie paure possano alfine "rientrare" e , con esse in particolare (spero) anche i fastidiosi, incomprensibili ed inquietanti "disturbi psicosomatici" che da l marzo 2014 mi accompagnano (disturbi intestinali, gonfiore addominale, ansia ingiustificata, respiro apparentemente non completo quasi mancasse l'aria (dispnea ?...) , indolenzimento alla bocca dello stomaco e qualche volta anche nausea ....) , sia pur in momenti alterni , ogni giorno ( a volte mi sento malissimo e a volte benissimo come se tutto fosse tornato alla normalità ....) . Disturbi psicosomatici che vi risultano fossero presenti , dalla vs. esperienza e casistica professionale... anche in altri pazienti post-infartuati ...? .....Puntuali e sicuramente spunto di prossima riflessione anche i commenti della dot.ssa Camplone circa i miei 4 punti critici .
Per quanto riguarda i miei disturbi "psicosomatici" mi auguro possano esser alla fine "estirpati" al fine di poter riprendere una vita più regolare e soprattutto, per poter contrapporre nuovamente e validamente a Thanatos l' Eros che da sempre mi contrastingueva.... Buona serata a Voi e grazie.


[#10]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Gentile utente,

grazie dell'apprezzamento.

Riguardo ai "disturbi psicosomatatici", se i vari specialisti di area medica hanno escluso siano sintomi di patologia fisica, frequentemente in questa situazione sono sintomo fisico che la psiche soffre, si lamenta, non accetta.
Ma anche che la persona si osserva costantemente, che non le sfugge nulla di sè e del proprio corpo. E questo è indice di preoccupazione, di quella proeoccupazione che amplifica le manifestazioni e le fa guardare con sospetto e fastidio.

Il tempo, la psicoterapia, il prendersi cura di sè nel corpo e nella psiche attraverso varie modalità, mi creda, faranno il loro benefico effetto.

Proprio pochi giorni fa, in Studio un mio paziente di 50 anni, infartuato 3 anni fa quando era sanissimo e sportivo!, mi diceva: "Finalmente inizio a sentirmi come prima".
Ha anche trovato un amore.


Saluti cordiali.



[#11]
Utente
Utente
La ringrazio ancora dottoressa per l'incoraggiamento che mi dà e soprattutto per la "speranza" che mi infonde......attenderò che il tempo (e il mio impegno naturalmente) faccia il suo corso e lenisca il dolore (psicologico) rimarginando le ferite ....ciò al fine di poter ricominciare una vita più o meno normale e, soprattutto, data la brevità dell'esistenza umana, riprendermi quella energia vitale ( a volte persino superiore alla norma...) che mi ha sempre contraddistinto da moltissimo tempo e che (a causa anche della paura ricorrente ...) , trovasi attualmente "bloccata", "in sonno" . Buona notte e ancora grazie. Colgo l'occasione anche di ringraziare la Sua collega, dott.ssa Camplone, per il suo intervento anch'esso molto utile e proficuo.
Buona serata a Voi.
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Lieta di esserLe stata di aiuto.

Saluti cordiali.



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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87
"Per quanto riguarda i miei disturbi "psicosomatici" mi auguro possano esser alla fine "estirpati" "



Gent.le Utente,
al contrario di quanto pensa quei "disturbi" non sono nemici da "zittire" ma segnali significativi che chiedono uno spazio d'ascolto perché hanno da comunicarle qualcosa di molto importante che la riguarda.
Il confronto con gli altri potrebbe interferire con l'identificazione degli aspetti soggettivi del suo vissuto attuale.
Le mie osservazioni solo spunti da approfondire se lo riterrà opportuno nel percorso terapeutico.
[#14]
Utente
Utente
Ottime osservazioni e considerazioni , gentili dottoresse , ne farò tesoro e mi saranno molto utili .... Grazie ancora