Sono una persona orribile

Non so perchè sto scrivendo questa lettera. Forse è più uno sfogo. Gennaio 2015 inizio a guardare un collega con occhi diversi, io appena lasciata e tradita da una persona su cui avevo puntato tutto, lui convivente, con una figlia di 5 mesi all'epoca. Io non ero sicura della sua convivenza e inizialmente avevo ipotizzato che fosse un padre single, ma poi nonostante abbia scoperto quasi un mese dopo le prime frequentazioni che lui fosse convivente, non mi sono fermata, non lo so neanche io perchè. Non ho mai guardato gli uomini sposati/fidanzati, la prima cosa che guardavo in un uomo era l'anulare per vedere se fosse impegnato. Ebbene ci innamoriamo, ma il patto era che la nostra relazione sarebbe dovuta finire col finire dell'anno scolastico (siamo due insegnanti). Arriva il giorno della chiusura, lacrime nei giorni precedenti da parte di tutti e due, io che lo prego di ripensarci ma lui che chiude. Faccio passare qualche giorno e non resisto, lo chiamo, scopro che lui sta malissimo senza di me, che mi ha scritto più lettere al giorno (che a detta sua non mi avrebbe mai inviato), lettere d amore bellissime in cui pensava di dover fare tutto questo per la figlia ma che mi avrebbe amato per sempre. Decide di provare a lasciarsi. Ad un certo punto non riesce più a portare avanti le litigate a casa e mi lascia a dicendo di farlo solo per la figlia. Ritorna dicendo che gli mancavo troppo e che era andato a dormire in un'altra stanza confessando ancora a lei di non amarla più. Anche questa volta non riesce perchè vede il dolore che causava in lei, tanto da mandarla dallo psicologo. Richiude con me. passano 3 mesi e lo ricerco, lui dice che mi ama ancora da morire, ma che crede che deve fare tutto qeusto per la figlia. Ci rivediamo ed è bellissimo. Io ho spinto affinchè lui confessasse il tradimento e venisse da me. Lo fa in parte, le dice che l ha tradita precedentemente, ma che ora non c'è piu niente, ma che continua a non amarla. Lei si dà pure la colpa, perchè durante tutti questi mesi l'ha considerato padre e non uomo. Ora lui è perennemente triste, vede il dolore che sta causando a tutti ed è una persona distrutta. Io mi sono sempre sentita in colpa, ma ora è agghiacciante questa sensazione. è vero che l ho spinto ad una situazione del genere, avrei dovuto lasciarlo perdere. Sto praticamente cercando di fondare la mia felicità sulla disperazione di altre persone. Vorrebbe mantenere buoni rapporti con lei per gestire al meglio la figlia, ma non ci sta riuscendo e quindi si dispera dice di essere una merda e che non riuscira mai ad essere felice per quello che sta facendo.Non lo voglio lasciare ora, sia perchè lo amo, ma anche perchè lui sta facendo tutto questo per stare comunque con me. la colpa della sofferenza di tutta questa gente è la mia, io non avrei dovuto ricercalo perchè comunque con lei stava ricostruendo un rapporto, anche se basato sulla finzione.So solo che ho perennemente lo stomaco rigirato
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile signora,

si possono fare molte considerazioni su questa storia che Lei ci sta raccontando: da una parte, mi pare di capire che, seppur stimolato più volte, ora quest'uomo abbia deciso di stare con Lei e sta anche facendo concretamente qualcosa per stare con Lei.
D'altra parte, però, queste sono storie che inevitabilmente fanno soffrire tutti. Mi ha colpito che quest'uomo avesse già tradito la moglie in passato: ne avete mai parlato, avete mai parlato del matrimonio di questa coppia? Mi pare di intuire che quel matrimonio non sia molto solido, Lei che cosa ne pensa?
Quanto a tutte le emozioni che sente in questo momento, compreso il senso di colpa, mi sembra che debbano essere lette correttamente.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Gentile utente,

Quella che Lei co descrive è una situazione seggettivamente molto sofferta da parte di ambedue; ma molto frequente nei tradimenti.

LUI
Lo dico? non lo dico?
La lascio? non la lascio?
E la bambina?
LEI
E noi? continuare o lasciare?

Non mi sembra però corretto che Lei dica
<<la colpa della sofferenza di tutta questa gente è la mia, io non avrei dovuto ricercalo perchè comunque con lei stava ricostruendo un rapporto, anche se basato sulla finzione.<<
Eravate in due, ambedue avete concorso alla situazione.
Ambedue dovete concorrere a decidere cosa farne.

Ha pensato di andare "Lei" in terapia?


Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Utente
Utente
Lui non aveva mai tradito la compagna ( non erano sposati) prima di me. Dice che tra loro andava bene, nel senso che erano una coppia che si sopporta a tra alti e bassi. lui era stato relegato al ruolo di padre e casalingo e completamente trascurato come uomo. Io credo che lui non fosse più innamorato, ma questo non mi aiuta lo stesso. Forse se l avessi lasciato in pace si sarebbe rassegnato a vivere in funzione della figlia e avremmo sofferto solo noi. Era quello che stava facendo prima che io lo ricercassi dopo i tre mesi di silenzio. Ma è giusto sacrificare se stessi quando si potrebbe essere ugualmente un ottimo padre , pur vivendo senza la madre? Non lo so , ma Mi meraviglio di me stessa e del mio egoismo. In che senso " le emozioni debbano essre lette correttamente"?. Io ho pensato di andare in terapia, ma i soldi scarseggiano. Per il momento ogni volta che lui mi racconta che ha le lacrime agli occhi per la figlia io mi sento male e non so cosa fare per alleviare questa situazione. Inoltre ci vediamo davvero pochissimo perché per ora dobbiamo rimanere nascosti e lei ha iniziato ovviamente a controllarlo.
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Presso il Consultorio potrebbe effettuare alcune sedute, nel frattempo, gratuitamente..


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Utente
Utente
Tra l'altro subito dopo aver confessato il tradimento si è pentito e mi ha accusato di essere complice della rovina della sua vita, per poi ritrattarlo il giorno dopo e confermare di amarmi e di voler stare con me. Lui è chiaramente nel panico più totale, spesso non ragiona lucidamente, forse non si aspettava tutto questo? Ma si può prendere una decisione del genere senza considerare le conseguenze ? O meglio, le ha sempre considerate ogni volta che mi ha lasciato, questa volta pensavo che almeno un minimo felice di aver fatto un passo verso di me lo fosse. Ma vedere la sofferenza che crea lo ha fatto entrare in paranoia e a me peggio di lui. Io non sono mai stata così.Sono davvero meravigliata da me stessa e nonostante tutto continuo a volerlo con tutta me stessa. Mai stata così egoista, mi ricascherà tutto sopra prima o poi e me lo merito anche .
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile Signora,
Mi ha colpito la Sua sensazione di "avere lo stomaco rigirato".
E' psicosomatica, psicofisiologica direi.
Lei prova desiderio di vomitare in senso inconscio.
Deve chiedersi COSA vorrebbe vomitare.
Non ceda all'ovvio... la" situazione che si e' creata " e' l'ovvio.
Ma cos'altro?
Se provasse davvero colpa si farebbe forza e lo lascerebbe.
E allora?
Che sia la Sua ambivalenza a nausearla?
Il suo vedere che ha prodottto sofferenza ma esserne felice perche' cio' le da' la misura di un suo valore??
Ci pensi un po' .. senza troppi riguardi.... se no lo stomaco le presentera' il conto!!

La mia lettura e' psicodinamica e psicosomatica... e' una delle letture possibili.

I miei saluti!

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132