Paura di approccio con le donne
Salve
Vado diretto al problema. Ho quasi 28 anni e non sono mai stato con una donna finora.
Questo è una cosa che mi porto fin da ragazzo, considerato il fatto che, ogni volta che ho provato ad avvicinare una ragazza, venivo sempre rifiutato. Certo in età adolescenziale non si ha la capacità di badare alla sostanza piuttosto che alla forma...essendo stato ahimè sempre obeso, fin dall'età di 7 anni. Dall'età di 21 anni ho iniziato a non cercare più un approccio con l'altro sesso perché pensavo che se una cosa doveva succedere, succedeva. Ma da allora ad oggi non è successi un bel niente. Man mano che vado avanti questo mi crea disagi di ogni genere, sempre più negativi; per esempio, anche solo ballare con un'amica di vecchia data in una serata in vineria mi ha portato un disagio ed una paura immensa, seppur sia una cosa del tutto normale.
Sto notando inoltre che sto avendo sempre più paura di andare avanti, di crescere, di fare determinate cose, addirittura di morire; penso spesso alla morte, a volte mi è capitato di svegliarmi la mattina e pensare subito a quello. Inoltre mi capitano momenti in cui sento un battito accelerato e mi si stringe in gola, anche se sto tranquillo a fare una passeggiata. Ho notato anche casi di claustrofobia...ricordo qualche mese fa, non sono riuscito in nessuna maniera a fare una risonanza magnetica; cosa che prima facevo tranquillamente.
Infine sono spesso svogliato, discontinuo nelle cose, apatico e senza voglia di vivere; mi tengo sempre impegnato per non pensare a tutto ciò, ma basta un attimo che mi fermo ed è la fine.
Sono veramente stufo di tutto ciò.
Vado diretto al problema. Ho quasi 28 anni e non sono mai stato con una donna finora.
Questo è una cosa che mi porto fin da ragazzo, considerato il fatto che, ogni volta che ho provato ad avvicinare una ragazza, venivo sempre rifiutato. Certo in età adolescenziale non si ha la capacità di badare alla sostanza piuttosto che alla forma...essendo stato ahimè sempre obeso, fin dall'età di 7 anni. Dall'età di 21 anni ho iniziato a non cercare più un approccio con l'altro sesso perché pensavo che se una cosa doveva succedere, succedeva. Ma da allora ad oggi non è successi un bel niente. Man mano che vado avanti questo mi crea disagi di ogni genere, sempre più negativi; per esempio, anche solo ballare con un'amica di vecchia data in una serata in vineria mi ha portato un disagio ed una paura immensa, seppur sia una cosa del tutto normale.
Sto notando inoltre che sto avendo sempre più paura di andare avanti, di crescere, di fare determinate cose, addirittura di morire; penso spesso alla morte, a volte mi è capitato di svegliarmi la mattina e pensare subito a quello. Inoltre mi capitano momenti in cui sento un battito accelerato e mi si stringe in gola, anche se sto tranquillo a fare una passeggiata. Ho notato anche casi di claustrofobia...ricordo qualche mese fa, non sono riuscito in nessuna maniera a fare una risonanza magnetica; cosa che prima facevo tranquillamente.
Infine sono spesso svogliato, discontinuo nelle cose, apatico e senza voglia di vivere; mi tengo sempre impegnato per non pensare a tutto ciò, ma basta un attimo che mi fermo ed è la fine.
Sono veramente stufo di tutto ciò.
[#1]
Gentile utente,
E' probabile che lei stia somatizzando le Sue problematiche. Portando cioe' sul "soma" il Suo disagio.
Forse l'attenzione al corpo e' stata prodotta proprio dalla Sua storia di sovrappeso adolescenziale. E non si e' dissolta piu'.
La difficolta' ad approcciarsi con le coetanee spesso viene giustificata dalle insicurezze fisiche ma sarebbe invece da ricercare nella capacita' relazionale.
Ha riflettuto su questo?
Essere disponibili, avere un autentico interesse verso il prossimo e' spesso piu' importante di un fisico perfetto.
Che ne pensa?
E' probabile che lei stia somatizzando le Sue problematiche. Portando cioe' sul "soma" il Suo disagio.
Forse l'attenzione al corpo e' stata prodotta proprio dalla Sua storia di sovrappeso adolescenziale. E non si e' dissolta piu'.
La difficolta' ad approcciarsi con le coetanee spesso viene giustificata dalle insicurezze fisiche ma sarebbe invece da ricercare nella capacita' relazionale.
Ha riflettuto su questo?
Essere disponibili, avere un autentico interesse verso il prossimo e' spesso piu' importante di un fisico perfetto.
Che ne pensa?
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#2]
"Dall'età di 21 anni ho iniziato a non cercare più un approccio con l'altro sesso perché pensavo che se una cosa doveva succedere, succedeva. Ma da allora ad oggi non è successi un bel niente."
Gentile Utente,
probabilmente Lei si è adagiato e abituato ad una situazione tale ed evitando delle situazioni, forse per paura del rifiuto o della vicinanza o altro. Tutto ciò La rende probabilmente inconsapevole.
A questo punto, se le cose stanno così come sto ipotizzando qui, è opportuno intercettare che cosa La frena nell'approcciarsi serenamente con una ragazza e poi capire come cambiare il Suo comportamento che probabilmente è molto chiuso.
Che ne pensa?
Gentile Utente,
probabilmente Lei si è adagiato e abituato ad una situazione tale ed evitando delle situazioni, forse per paura del rifiuto o della vicinanza o altro. Tutto ciò La rende probabilmente inconsapevole.
A questo punto, se le cose stanno così come sto ipotizzando qui, è opportuno intercettare che cosa La frena nell'approcciarsi serenamente con una ragazza e poi capire come cambiare il Suo comportamento che probabilmente è molto chiuso.
Che ne pensa?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#3]
Utente
Salve
Dott.a Esposito, si, ho pensato molto alla cosa che mi ha segnalato. La mia forma fisica mi penalizza parecchio...è uno dei tanti fattori che mi bloccano. Ho provato diete di ogni genere ma credo sia tutto collegato ed uscire da questo circolo da me viene visto come se dovessi scalare una montagna. Per questo sono sempre stato, e lo sono tuttora, credo, disponibile con tutti, magari anche con l'intento di sentirsi meglio, ma è servito a poco. Le capacità relazionali, seppur con un po' di difficoltà, riescono anche ad avere un effetto positivo ma, ribadisco, quando si tratta di corteggiare...vuoto, paura, timore.
Dott.a Pileci, esatto, sono pienamente d'accordo con la sua idea. Mi ritengo un introverso all'ennesimo potenza, anche se mi basterebbe davvero molto poco per essere estroverso e positivo al massimo. Infatti, per esempio, quando mi capita di conoscere persone nuove, inizialmente rimango sempre defilato, cerco di nascondermi; questo spesso mi ha fatto passare per quello che non sono, quando poi, una volta iniziato a parlare e quindi prendere confidenza, dimostro ciò che sono realmente. Vorrei tanto cambiare comunque questo mio essere introverso, anche perché mi lede sempre più. Mi frena molto la mia forma fisica in primis (anche perché sono sempre stato preso in giro per questo), mi frena la paura di avere il rifiuto, avendone avuti sempre; mi frena l'essere spietata di alcune donne, cosa che magari mi fa pensar male di tutte, mi frena il poter essere preso in giro, mi frena soprattutto quello che può venirne dopo queste situazioni ipotetiche. Credo che ne soffrirei tanto, e non voglio più soffrire. In più, mi frena anche un disagio che (credo) ho a livello intimo; credo di non poter essere soddisfacente sotto il punto di vista sessuale per una donna.
Non so più dove sbattere la testa.
Dott.a Esposito, si, ho pensato molto alla cosa che mi ha segnalato. La mia forma fisica mi penalizza parecchio...è uno dei tanti fattori che mi bloccano. Ho provato diete di ogni genere ma credo sia tutto collegato ed uscire da questo circolo da me viene visto come se dovessi scalare una montagna. Per questo sono sempre stato, e lo sono tuttora, credo, disponibile con tutti, magari anche con l'intento di sentirsi meglio, ma è servito a poco. Le capacità relazionali, seppur con un po' di difficoltà, riescono anche ad avere un effetto positivo ma, ribadisco, quando si tratta di corteggiare...vuoto, paura, timore.
Dott.a Pileci, esatto, sono pienamente d'accordo con la sua idea. Mi ritengo un introverso all'ennesimo potenza, anche se mi basterebbe davvero molto poco per essere estroverso e positivo al massimo. Infatti, per esempio, quando mi capita di conoscere persone nuove, inizialmente rimango sempre defilato, cerco di nascondermi; questo spesso mi ha fatto passare per quello che non sono, quando poi, una volta iniziato a parlare e quindi prendere confidenza, dimostro ciò che sono realmente. Vorrei tanto cambiare comunque questo mio essere introverso, anche perché mi lede sempre più. Mi frena molto la mia forma fisica in primis (anche perché sono sempre stato preso in giro per questo), mi frena la paura di avere il rifiuto, avendone avuti sempre; mi frena l'essere spietata di alcune donne, cosa che magari mi fa pensar male di tutte, mi frena il poter essere preso in giro, mi frena soprattutto quello che può venirne dopo queste situazioni ipotetiche. Credo che ne soffrirei tanto, e non voglio più soffrire. In più, mi frena anche un disagio che (credo) ho a livello intimo; credo di non poter essere soddisfacente sotto il punto di vista sessuale per una donna.
Non so più dove sbattere la testa.
[#4]
Caro ragazzo,
Vorrei che riflettesse su una dimensione molto rilevante. Fisica e emozionale.
Il corpo e' principale dimensione dell'Io , psico-fisica, con esso ci approcciamo al mondo, ci mettiamo in gioco o no, quindi probabilmente la sua struttura fisica la rassicura e la fa simbolicamente sentire "forte". E "al sicuro".
A livello inconscio pero' una struttura fisica robusta e' una armatura per difendersi dagli altri. Uno strato resistente che la protegge anche dall'essere in grado di suscitare sentimenti che forse non saprebbe gestire.
Cosa Le fa immaginare tutto questo di se'?
Vorrei che riflettesse su una dimensione molto rilevante. Fisica e emozionale.
Il corpo e' principale dimensione dell'Io , psico-fisica, con esso ci approcciamo al mondo, ci mettiamo in gioco o no, quindi probabilmente la sua struttura fisica la rassicura e la fa simbolicamente sentire "forte". E "al sicuro".
A livello inconscio pero' una struttura fisica robusta e' una armatura per difendersi dagli altri. Uno strato resistente che la protegge anche dall'essere in grado di suscitare sentimenti che forse non saprebbe gestire.
Cosa Le fa immaginare tutto questo di se'?
[#5]
Utente
In realtà non saprei risponderle. Posso dirle però che, essendo sempre stato oggetto di prese in giro varie, sempre a causa della mia forma fisica, e di continui rifiuti da parte delle donne, già essendo di mio molto timido ed introverso, credo abbia accentuato le mie insicurezze in ogni modo. Ricordo che da ragazzo, per ben due volte ho pensato anche al suicidio, visto che in qualsiasi ambito in cui agivo i risultati erano sempre non positivi; anche in amicizia per esempio. Non credo di avere un ottimo carattere, per carità, però sono stato sempre disponibile con tutti, non vedevo malizia in nulla, ero spontaneo sempre ma tutto ciò mi si è ritorto contro, avendo quasi sempre il ben servito da persone che io ritenevo importanti. Comunque oltre tutto questo, credo anche che sia colpa della mia forma fisica il motivo dell'idea che ho di me; sono arrivato ad odiare qualsiasi parte di me, dalle mani ai capelli, dalle gambe alle parti intime, per non parlare della pancia.
Ma non è solo questo che odio di me; ora diciamo che essendo più grande cerco di gestire un po' tutto quanto meglio, ma in passato, per quanto li adori e per quanto possa capire tutti i sacrifici fatti da loro, nella mia vita mi sono dovuto sempre fermare nel fare un qualcosa a causa dei miei genitori. Per carità, non sono stati cattivi genitori, sono stati anche abbastanza permissivi, però sarà che io ho delle idee più aperte, liberali, a loro risultavano sempre bizzarre; questo è stato sempre motivo di grandi litigate in casa. Oggi anche mi capita di pensare di voler fare delle cose, di rischiare, ma oramai le mie paure prendono sempre il sopravvento ed io mi sento in gabbia. Non ne posso più.
Ma non è solo questo che odio di me; ora diciamo che essendo più grande cerco di gestire un po' tutto quanto meglio, ma in passato, per quanto li adori e per quanto possa capire tutti i sacrifici fatti da loro, nella mia vita mi sono dovuto sempre fermare nel fare un qualcosa a causa dei miei genitori. Per carità, non sono stati cattivi genitori, sono stati anche abbastanza permissivi, però sarà che io ho delle idee più aperte, liberali, a loro risultavano sempre bizzarre; questo è stato sempre motivo di grandi litigate in casa. Oggi anche mi capita di pensare di voler fare delle cose, di rischiare, ma oramai le mie paure prendono sempre il sopravvento ed io mi sento in gabbia. Non ne posso più.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 6k visite dal 14/02/2016.
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