Problemi sessuali

Buongiorno, sono un ragazzo di 24 anni e vi contatto in quanto vorrei un parere riguardo una problematica legata alla sfera sessuale che da alcuni mesi è comparsa tra me e la mia ragazza.
Stiamo insieme da un anno e 3 mesi, lei ha 22 anni ed entrambi non abbiamo mai avuto rapporti.
Da quando stiamo insieme i momenti di intimità non sono mancati, ma da quando abbiamo iniziato ad entrare in intimità non siamo ancora riusciti a fare l'amore. Non che questo ci pesi, e vista la mia fortuna per aver studiato sessuologia all'università cerco di dare alla mia ragazza tutte le rassicurazioni ed i consigli del caso, in quanto lei mi ha riportato fin dall'inizio la paura del dolore durante l'atto penetrativo. Il parere che vi chiedo è, se sia stato intelligente averle proposto di interrompere per un pó la nostra intimità, cioè i preliminari, in quanto oltre che il piacere derivante dall'intimità, ha generato e genera in noi paure, ansie, idealizzazioni ed aspettative circa i nostri momenti di intimità, durante i quali lei è spesso tesa, vista proprio penso la natura della sua problematica, nel momenti in cui provo a superare le sue "barriere" con la stimolazione manuale delle sue parti intime e lo sfregamento dei nostri genitali, e le genera in me, al punto di averle proposto di interrompere i nostri momenti intimi per non "mischiare" i vissuti sia positivi che negativi, derivanti dalle nostre attività intime. Penso comunque che appena saremo liberi da impegni di rivolgerci ad consultorio di sessuologia clinica per ricevere aiuto da un esperto che ci aiuti concretamente.
Nell'attesa di vostri rimandi vi porgo cordiali saluti.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Gentile Utente,

non conoscendo la situazione non è possibile dirLe se ha fatto bene o male a proporre questa misura alla Sua ragazza, perchè manca la conoscenza diretta della situazione e il punto di vista della Sua fidanzata.

Siete entrambi preoccupati o la ragazza lo è meno rispetto a Lei?
C'è qualche differenza o siete entrambi motivati ad agire per cambiare la situazione?

La ragazza si spiega come mai ha questa paura? Ha ricevuto un'educazione repressiva in materia di sessualità, o magari è un argomento del quale in casa non poteva parlare? Ha subito qualche trauma?

Per quanto riguarda invece Lei, c'è qualche nesso fra la Sua mancanza di esperienza e lo studio della Sessuologia?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Gentile utente,

<<se sia stato intelligente averle proposto di interrompere per un pó la nostra intimità, cioè i preliminari<<

I preliminari in sè non provocano tensione, se non in quanto preludono alla penetrazione.
Dunque perchè interromperli se - per un accordo - fosse da escludere la penetrazione successiva temuta?

Peraltro condivido tutti gli interrogativi della Collega, in #1.




Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Utente,
Anche io, come la dott massaro mi chiedo il significato della correlazione con il suo studio di sessuologia...

A volte sapere troppo, impedisce di sentire...
Testa contro pancia..
Ragione contro emozione
Tecnicismo contro il lasciarsi andare ai flutti delle emozioni...

La sessualità è un essere non un fare.


Le allego del materiale sul vaginismo, fermo restando che trattai soltanto di materiale informativo e sarebbe più utile che fosse la sua ragazza a volersi recare in consultazione.

Anche la "non richiesta" della sua ragazza, ci fornisce delle notizie utili.

https://www.medicitalia.it/salute/psicologia/110-vaginismo.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/861-sessualita-femminile-disfunzioni-cause-e-terapie.html-
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1995-donne-e-sessualita-vergini-adulte-vaginismo-parte-seconda.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4106-l-intimita-impossibile-donne-vergini-adulte-e-matrimoni-bianchi.html

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Utente
Utente
Buonasera, vi ringrazio per le vostre risposte.
Per la dott.ssa Massaro, nel messaggio iniziale ho omesso che la sessuologia l'ho studiata in quanto materia del corso di laurea in Psicologia al quale sono iscritto, e alla quale ho pensato di avvalermi, come scritto nel primo messaggio, per fornire rassicurazioni e consigli alla mia ragazza tramite le conoscenze apprese. La difficoltà della mia ragazza ad avere un rapporto completo me l'ha esplicitata fin dall'inizio della nostra relazione, affermando di voler aspettare fino al matrimonio, cosa che con il passare del tempo non mi è più sembrata così, dal momento che abbiamo provato a fare l'amore, ma al momento del contatto intimo lei si irrigidiva sempre, esplicitando il bisogno di fermarsi. Mi ha inoltre riportato spesso che il suo timore più grande è il rimanere incinta al primo rapporto: le ho inoltre chiesto se avesse avuto testimonianza da qualcuno che il primo rapporto sessuale per una donna è così doloroso da non poter sopportare il dolore, come pensa lei, oppure sia solo una sua "convinzione". In quanto alla mia ragazza, mi ha detto di non aver mai richiesto un consulto per via dell'imbarazzo dell'esplicitazione di questo argomento ad una persona comunque estranea seppur formata in materia. Una cosa che penso abbia un "peso" sulla sua paura dell'atto sessuale, sono dei commenti, da quello che mi ha riportato, che la madre le ha fatto diverse volte in età adolescenziale, circa le dimensioni del seno che aveva all'età di 14/15 anni, di dimensioni più piccole rispetto alla madre, ed alle "perplessità" di quest'ultima di come potesse avere dimensioni ridotte visto che in famiglia tutte le donne hanno/avevano un seno di dimensioni maggiori rispetto a quello della mia ragazza. Questo ha portato la mia ragazza al non cambiarsi più davanti alla madre, per il timore di sentirsi giudicata per le dimensioni del suo seno. Ho studiato che chi ha vissuto un evento traumatico di natura sessuale e non, inconsciamente può associarvi la penetrazione. Magari questo dipende ovviamente in che modo la mia ragazza abbia vissuto i commenti che la madre le faceva, ma credo che questo sia stato significativo nel suo sviluppo sessuale ed anche con il suo rapporto con l'intimità con un'altra persona. A me personalmente non importa molto di questo aspetto fisico in una donna, esplicitandole letteralmente in modo ironico "di dare più importanza al mio parere che a quello della madre, dal momento che deve piacere a me non alla madre", così anche da non caricare di significato e di negatività il vissuto che credo ancora a distanza di anni si porta dentro legato ai commenti della madre, la quale prova a chiedere alla mia ragazza come vadano le cose tra di noi, ma sempre, a quanto riportato dalla mia ragazza, in modo scherzoso e ironico, per cui da non poter fornirle nessun tipo di aiuto rispetto alla sua difficoltà nella sua intimità con me, anche se in effetti non ho mai sentito di figli che parlano dei loro problemi di natura sessuale con i genitori.
Mi scuso se forse ho divagato un pò dal punto principale, ma trovavo che queste mie ultime riflessioni fossero rilevanti a dettagliare meglio il problema che vi ho posto.
Distinti saluti.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Pur armato di buona volontà, non si può sostituire ad un clinico, lei è direttamente coinvolto nella vostra sessualità e nelle vostre difficoltà sessuali.

Suggerisca alla sua ragazza di affrontare il problema.

Anche la paura di una gravidanza, non
si supera con il calcolo delle probabilità, ma sono paure inconsce .. da analizzare e superare con l'ausilio di una valida contraccezione ed un lavoro su psiche/coppia/ sessualità

Ha letto le letture?
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Gentile utente,

Le ha fatto l'anamnesi alla ricerca delle possibilei cause, e con ciò ha dimostrato alla Sua ragazza vicinanza ed attenzione per il problema.

Tuttavia Lei stesso vede che a questo punto siete "fermi";
avendo anche escluso i preliminari (v. #2) gli scambi sessuali sono ridottissimi; sbaglio?

Questo tipo di disturbo (vaginismo probabilmente, considerato che online non si fanno diagnosi) ha bisogno di una terapia come troverà in Vaginismo e cure efficaci.
La visita ginecologica può anche attendere qualche po' di tempo, ma una psicoterapia sessuale no.

Come saprà, ci sono Colleghi perfezionati proprio in ciò (psicoterapeuta sessuologo clinico); per zone limitrofe alla Vostra, trova alcuni nomi anche qui all'interno del portale.

Aiuti la Sua ragazza a fare questo passo; Le faccia leggere, se crede, le risposte al Suo consulto.





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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Gentile utente,

completo un concetto che ho espresso brevemente en passant:
"La visita ginecologica può anche attendere qualche po' di tempo".

Intendevo dire che, frequentemente, le ragazze che soffrono di tale disturbo da Lei descritto non intraprendono alcun passo verso la soluzione, in quanto ritengono che la visita ginecologica sia la prima imprescindibile prova da superare. E non se ne sentono in grado. E dunque rimangono immobili nel problema senza fare null'altro.

E' ovvio che l'esclusione delle cause fisiche sia sempre il primo passo, per tutti i disturbi sessuali (e non solo). Ma talvolta per riuscire a fare questo tipo di visita specialistica occorre un adeguato supporto/percorso psicologico.
Lo vediamo non solo per la visita ginecologica, ma anche per quella urologica nei maschi con problemi sessuali.

E dunque può succedere che qualche seduta, diminuendo la tensione interiore, renda la persona più disponibile ad una visita specialistica a quella parte del corpo che ... non vuole essere toccata.

Saluti cordiali.


[#8]
Utente
Utente
Per la Dr.ssa che mi ha inviato i link, la ringrazio per i suoi link, ho fatto leggere il materiale informativo che mi ha inviato e l'ho inoltrato alla mia ragazza. Purtroppo ho notato che la mia ragazza fatica a a ricercare le cause che l'hanno portata a sviluppare questo disturbo, anche se escluderei che si tratti di un disturbo dell'eccitazione in quanto durante i nostri momenti intimi tramite stimolazioni manuali, da parte mia verso di lei ci sono stati, e da quello che mi è parso di notare riesce a mantenere un livello di eccitazione costante. Ringrazio tutti per le vostre risposte ed i rimandi. Abbiamo pensato di rivolgerci ad un consultorio che si trova a Torino sperando in una risoluzione del problema.
Ancora grazie.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Lieta di avere contribuito a questa decisione

Auguri per tutto
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Un buon percorso.