Ricaduta nell'ansia: ho buttato via due anni?
Gentili Dottori,
da due anni sto seguendo una terapia psicodinamica. Pur essendo molto contento dei risultati raggiunti, e che apparivano anche agli occhi degli altri, avevo più volte evidenziato alla mia terapeuta il timore che un qualche evento "imprevisto" potesse causarmi una "ricaduta emotiva".
Gli ultimi 2 giorni sono stati abbastanza stressanti causandomi quella ricaduta che temevo: ne parlerò con la mia terapeuta nella seduta di domani. Oggi, però, sono attanagliato da due pensieri ricorrenti:
1. Mi sento come quando - due anni fa - mi presentai per la prima volta nello studio della mia terapeuta
2. Ho la sensazione che la mia vita sia destinata a non migliorare mai, sotto nessun aspetto.
Il timore di aver sprecato due anni in terapia è molto forte. Non so come porre meglio la domanda, perciò scusatemi il modo brusco: il mio è un timore fondato oppure no?
Grazie in anticipo
da due anni sto seguendo una terapia psicodinamica. Pur essendo molto contento dei risultati raggiunti, e che apparivano anche agli occhi degli altri, avevo più volte evidenziato alla mia terapeuta il timore che un qualche evento "imprevisto" potesse causarmi una "ricaduta emotiva".
Gli ultimi 2 giorni sono stati abbastanza stressanti causandomi quella ricaduta che temevo: ne parlerò con la mia terapeuta nella seduta di domani. Oggi, però, sono attanagliato da due pensieri ricorrenti:
1. Mi sento come quando - due anni fa - mi presentai per la prima volta nello studio della mia terapeuta
2. Ho la sensazione che la mia vita sia destinata a non migliorare mai, sotto nessun aspetto.
Il timore di aver sprecato due anni in terapia è molto forte. Non so come porre meglio la domanda, perciò scusatemi il modo brusco: il mio è un timore fondato oppure no?
Grazie in anticipo
[#1]
Il suo è un tipico dubbio di matrice ossessiva. La paura di non migliorare o di avere delle ricadute è presentato spesso dai pazienti che soffrono d'ansia, in particolare di ossessività.
Qual era il motivo che l'aveva portato in terapia?
Qual era il motivo che l'aveva portato in terapia?
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Utente
Gentile dottore, la ringrazio per la risposta. Ho cominciato la terapia perché temevo di non riuscire a migliorare la mia vita, che mi sembrava vuota: monotona, senza senso e senza risultati (lavorativi, affettivi, ecc.) apprezzabili. Inoltre, i miei genitori e mio fratello mi "accusavano" di appoggiarmi troppo a loro. Io le ho sempre percepite come persone fredde, poco propense ad una qualsiasi forma d'affetto e mi chiedevano di "dare una scossa alla mia vita", (testuali parole loro) inteso dal punto di vista lavorativo.
Grazie all'aiuto terapeutico e psichiatrico (seguo una terapia farmacologica per alleviare i sintomi dell'ansia: respiro affannoso, tremolii e sudorazione) la situazione stava lentamente migliorando ma - come ho scritto nel primo messaggio - l'evento di ieri mi ha fatto regredire.
Grazie all'aiuto terapeutico e psichiatrico (seguo una terapia farmacologica per alleviare i sintomi dell'ansia: respiro affannoso, tremolii e sudorazione) la situazione stava lentamente migliorando ma - come ho scritto nel primo messaggio - l'evento di ieri mi ha fatto regredire.
[#3]
Evento scontato, purtroppo, perché chi cerca trova, dice il proverbio... aver paura di qualcosa (ricadute, in questo caso) è il modo migliore per far sì che si manifesti.
Riparlarne in terapia, certo, ma faccia caso a cosa verrà fuori da tale riparlarne, sia da parte sua che dalla terapeuta. Poi ce lo riporti se vuole.
Riparlarne in terapia, certo, ma faccia caso a cosa verrà fuori da tale riparlarne, sia da parte sua che dalla terapeuta. Poi ce lo riporti se vuole.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.9k visite dal 11/02/2016.
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