Inadeguatezza, inferiorità e rabbia
Buonasera, come indicato nel titolo soffro sempre di più di inadeguatezza e di senso di inferiorità nei confronti di chiunque e quando qualcuno mi ferisce mi sento triste, persa e con una grande rabbia che non so sfogare. Piango e mi rendo conto di quanto sono fallita. Non ho un lavoro e cerco di imparare a cucire ma sembra che io sia sempre l'allieva più stupida, quella con la quale accanirsi intanto anche se dentro esplodo sono sempre quella buona e col sorriso. Posso fare tutto perfetto e non mi si dice niente ma se c'è anche una semplice svista vengo ripresa mentre alle altre nessuno dice niente. Chiunque pensa di potermi dire cosa devo fare e come lo devo fare, spesso solo per dare aria alla lingua visto che mi faccio in 4 per trovare un lavoro e che mi impegno al massimo per cercare di imparare a cucire. Sono sempre tutti migliori di me e quando scoprono che vado a scuola di cucito fanno un sorriso compassionevole come dire povera scema per poi iniziare ad elencare ttt le loro creazioni anche se non hanno mai tenuto un ago in mano. Io vorrei smetterla di essere cosi arrabbiata e vorrei che la gente avesse più rispetto per me. Vorrei anche rendere fieri i miei genitori ma al di là della ormai lontana parentesi scuola sono stata un fallimento su tutta la linea. Mi sento soffocare e non vedo via d'uscita perché per quanto mi impegni nelle cose non riesco in niente. Aiuto.
[#1]
Gentile Utente,
Inserimenti di cui parla,solitamente, partono da terre lontane:
Le terre dell'infanzia.
Mi chiedo come è stata amata..
Se è stata amata...
Se ha un buon rapporto con le figure genitoriali...
Se si è sentiva valorizzata o svalutata o se si sentiva sotto pressione...
Non ci dice nulla di lei, se non quello che non va.
Ha un amore?
Degli amici?
Le piace cucire?
Cos'altro?
Inserimenti di cui parla,solitamente, partono da terre lontane:
Le terre dell'infanzia.
Mi chiedo come è stata amata..
Se è stata amata...
Se ha un buon rapporto con le figure genitoriali...
Se si è sentiva valorizzata o svalutata o se si sentiva sotto pressione...
Non ci dice nulla di lei, se non quello che non va.
Ha un amore?
Degli amici?
Le piace cucire?
Cos'altro?
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#2]
Carissima, appunto con la Collega mi domando se tutto questo non parta da lontano , come sia stata la sua famiglia , la sua educazione,la sua storia..Genitori troppo esigenti ? Fratelli ingombranti ?Professori terribili ? sia fiera di imparare a cucire, altro che sorrisetti , dica che è molto moderno , non vede che tutti i giornali sottolineano l'importanza e la bellezza del lavoro creativo, artigianale?
Le farebbe bene farsi aiutare , per sentirsi appoggiata, accolta e compresa da un Collega de visu , anche in una struttura pubblica che sono gratuite e quasi, chieda al suo medico..
E poi , mi creda, due pastiglie di cinismo ci vogliono , cioè dare meno importanza alla gente malevola, lasciarli perdere quelli.. e leggere giornali e anche giornali femminili, ti fanno sentire in compagnia , ti danno delle dritte ..
Coraggio, se ne esce, deve un pò studiare.. da cattiva..!
Auguri affettuosi per tutto..
Le farebbe bene farsi aiutare , per sentirsi appoggiata, accolta e compresa da un Collega de visu , anche in una struttura pubblica che sono gratuite e quasi, chieda al suo medico..
E poi , mi creda, due pastiglie di cinismo ci vogliono , cioè dare meno importanza alla gente malevola, lasciarli perdere quelli.. e leggere giornali e anche giornali femminili, ti fanno sentire in compagnia , ti danno delle dritte ..
Coraggio, se ne esce, deve un pò studiare.. da cattiva..!
Auguri affettuosi per tutto..
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
[#3]
Carissima,
la sua lettera mia ha colpita ,vi si leggono dentro due donne, una piena di rabbia e di mancanza di fiducia nelle proprie risorse e l'altra che invece sta dalla propria parte, che riconosce il proprio impegno (mi sono fatta in quattro..).
Oltre ad essere d'accordo con le colleghe che le chiedono di fare luce sulla sua infanzia, di dirci qualcosa in più su di le e di essere più combattiva io lper questo ultimo punto le consiglio di ripartire da questa sua parte.
Un abbraccio.
la sua lettera mia ha colpita ,vi si leggono dentro due donne, una piena di rabbia e di mancanza di fiducia nelle proprie risorse e l'altra che invece sta dalla propria parte, che riconosce il proprio impegno (mi sono fatta in quattro..).
Oltre ad essere d'accordo con le colleghe che le chiedono di fare luce sulla sua infanzia, di dirci qualcosa in più su di le e di essere più combattiva io lper questo ultimo punto le consiglio di ripartire da questa sua parte.
Un abbraccio.
Dr.ssa Elisa Sala
www.psicologa.genova.it
Perfezionata in psicopatologia
[#4]
Gentile Utente,
nelle sue parole c'è molta rabbia, non tanto verso gli altri quanto più verso se stessa, forse per non essere in grado di far fronte a sorrisi e maldicenze che la feriscono così tanto.
Sembra quasi che lei vorrebbe reagire o comunque dire la sua, ma è come se gli altri, con il loro atteggiamento, riuscissero a farla sentire quello che poi lei non è in realtà, ma a cui lei probabilmente dà troppo peso e importanza.
Certo, critiche e commenti non sempre benevoli non fanno piacere, ma talvolta sarebbe importante dare loro il giusto peso senza far in modo che tali commenti diventino "specchio" di quello che non è, senza dar spazio a farla sentire quello che non è; in questo senso la rabbia che prova è giustificabile e comprensibile.
Ma per non essere "più così arrabbiata" deve affrontare, anche con l'aiuto di un nostro collega di persona, questo suo modo di viversi e di sentirsi così ferita dagli altri, questo suo senso di "fallimento", dell'importanza che forse dà più a quello che le dicono gli altri che ai risultati e obiettivi che comunque ha raggiunto.
Un cordiale saluto
nelle sue parole c'è molta rabbia, non tanto verso gli altri quanto più verso se stessa, forse per non essere in grado di far fronte a sorrisi e maldicenze che la feriscono così tanto.
Sembra quasi che lei vorrebbe reagire o comunque dire la sua, ma è come se gli altri, con il loro atteggiamento, riuscissero a farla sentire quello che poi lei non è in realtà, ma a cui lei probabilmente dà troppo peso e importanza.
Certo, critiche e commenti non sempre benevoli non fanno piacere, ma talvolta sarebbe importante dare loro il giusto peso senza far in modo che tali commenti diventino "specchio" di quello che non è, senza dar spazio a farla sentire quello che non è; in questo senso la rabbia che prova è giustificabile e comprensibile.
Ma per non essere "più così arrabbiata" deve affrontare, anche con l'aiuto di un nostro collega di persona, questo suo modo di viversi e di sentirsi così ferita dagli altri, questo suo senso di "fallimento", dell'importanza che forse dà più a quello che le dicono gli altri che ai risultati e obiettivi che comunque ha raggiunto.
Un cordiale saluto
Dott.ssa Ilaria La Manna
Psicologa Psicoterapeuta - Padova
[#5]
Utente
Per prima cosa grazie per le risposte, mi sono di grande aiuto. Per rispondere alle vostre domande posso dire che ho sempre sofferto di complessi di inferiorità ma sicuramente non per causa dei genitori che sono le uniche persone, insieme al mio fidanzato, sulle quali posso contare. Da ragazzina ho passato un periodo dove ero chiamata mostro e questo ha un po' influito sulla mia autostima.detto ciò io non ho più la forza di reagire e mi chiedo se sia colpa mia il fatto che tutti si permettono di dire la loro e di criticarmi o "consigliarmi". Riguardo al cucito mi piace ma mi viene voglia di smettere perché non mi trovo più molto bene a scuola. L'insegnante non perde occasione per trattarmi un po' a pesci in faccia per cavolate quando invece con le altre è tutta un miele. Perché con me si permette di essere cosi? Mi sembra quasi di rivivere le scuole medie dove una professoressa mi trattava come una m... e quando i miei genitori sono andati a parlarle lei ha detto che era per spronarmi e farmi uscire dalla timidezza. Alle superiori stavo meglio. Nuovi amici, primi amori, prima della classe... poi il lavoro, un licenziamento per ingenuità e per far sorridere quella che credevo essere un'amica... mentre scrivo mi rendo conto di quante cose mi hanno ferita... ho fatto 2 anni di terapia ma poi mi hanno licenziata e quindi non avendo più disponibilita economiche ho smesso. Forse dovrei riprendere e trovare un terapista gratuito.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 3k visite dal 09/02/2016.
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