Terapia breve strategica
Salve, sono in terapia presso uno psicoterapeuta che applica terapia breve strategica da 3 mesi e finora con il terapeuta abbiamo affrontato un mio problema di disturbo da attacchi di panico e fobia sociale tuttavia io penso di soffrire anche di disturbo ossessivo compulsivo caraterizzato da rimuginazioni e ossessioni anche se non ho ancora parlato di questa mia supposizione con il mio terapeuta ma gli ho solo comunicato che durante la giornata ho continui dubbi e tendo a rimuginare cercando informazioni su internet. il mio terapeuta mi ha detto di non cercare informazioni e non passare il tempo a rimuginare ma penso che non sappia del mio disturbo ossessivo e quindi ho paura che questo possa ostacolare la terapia.la domanda é secondo voi é meglio parlare con lui che penso di soffrire del disturbo ossessivo compulsivo oppure parlarne potrebbe essere una mia richiesta di rassicurazione che potrebbe alimentare il circolo vizioso per cui é meglio sperare che lui l'abbia intuito ?
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Gent.le Ragazzo,
innanzi tutto evitiamo di arrivare a conclusioni affrettate attraverso l'autodiagnosi, in psicoterapia è fondamentale che tu possa sentirti libero di condividere ogni aspetto del tuo vissuto con lo psicoterapeuta, anziché alimentare aspettative fuorvianti basate sull'intuito dello specialista che ti inducono a selezionare i contenuti e le emozioni da comunicare.
Cercare informazioni in rete non è utile perché molto spesso non è facile per l'utente verificare l'attendibilità delle informazioni alle quali ha accesso, in ogni caso neanche una a consulenza on line come questa può sostituire il contatto diretto con lo specialista che resta sempre la scelta migliore per avviare un processo di cambiamento.
innanzi tutto evitiamo di arrivare a conclusioni affrettate attraverso l'autodiagnosi, in psicoterapia è fondamentale che tu possa sentirti libero di condividere ogni aspetto del tuo vissuto con lo psicoterapeuta, anziché alimentare aspettative fuorvianti basate sull'intuito dello specialista che ti inducono a selezionare i contenuti e le emozioni da comunicare.
Cercare informazioni in rete non è utile perché molto spesso non è facile per l'utente verificare l'attendibilità delle informazioni alle quali ha accesso, in ogni caso neanche una a consulenza on line come questa può sostituire il contatto diretto con lo specialista che resta sempre la scelta migliore per avviare un processo di cambiamento.
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
[#2]
>>> non ho ancora parlato di questa mia supposizione con il mio terapeuta
>>>
E come mai? Se ci stai andando, e pagando dei soldi, significa che probabilmente desideri stare meglio. Ma non devi sperare che il terapeuta intuisca, come per magia, di cosa soffri, se tu non glielo dici.
Anche perché, in TBS, nel caso di disturbi ossessivi misti a fobie o panico, normalmente si lavora PRIMA sulle ossessioni e solo dopo sulle eventuali fobie. Perciò se non lasci che sia il terapeuta a confermare la diagnosi corretta - cosa che potrà fare solo DOPO che gli avrai detto come stanno davvero le cose - rischiate di fare un lavoro partendo dal lato sbagliato.
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E come mai? Se ci stai andando, e pagando dei soldi, significa che probabilmente desideri stare meglio. Ma non devi sperare che il terapeuta intuisca, come per magia, di cosa soffri, se tu non glielo dici.
Anche perché, in TBS, nel caso di disturbi ossessivi misti a fobie o panico, normalmente si lavora PRIMA sulle ossessioni e solo dopo sulle eventuali fobie. Perciò se non lasci che sia il terapeuta a confermare la diagnosi corretta - cosa che potrà fare solo DOPO che gli avrai detto come stanno davvero le cose - rischiate di fare un lavoro partendo dal lato sbagliato.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#3]
Utente
Innanzitutto volevo ringraziare entrambi per le risposte.
Volevo rispondere al dottor Santonocito aggiungendo che con il terapeuta le prime sedute ho fatto riferimento al fatto che ho dei meccanismi ossessivi ad esempio quando mi trovo in situazioni sociali tendo ad allontare l'ansia attraverso la rimuginazione e quando si presentano dei dubbi chiedo richieste di rassicurazione e cerco informazioni online,lui mi ha detto di smettere di rimuginare,di cercare informazioni e mi ha anche prescitto di non parlare con nessuno del mio problema poi peró sul versante ossessivo il lavoro non é andato oltre e le sedute successive abbiamo lavorato sulle fobie con tecniche come la peggiore fantasia perció io non sono tornato sull'argomento del disturbo ossessivo.É possibile che il terapeuta vedendo che la mia componente fobica é superiore a quella ossessiva abbia deciso di concentrare il lavoro sulle fobie tralasciando le ossessioni?
Volevo rispondere al dottor Santonocito aggiungendo che con il terapeuta le prime sedute ho fatto riferimento al fatto che ho dei meccanismi ossessivi ad esempio quando mi trovo in situazioni sociali tendo ad allontare l'ansia attraverso la rimuginazione e quando si presentano dei dubbi chiedo richieste di rassicurazione e cerco informazioni online,lui mi ha detto di smettere di rimuginare,di cercare informazioni e mi ha anche prescitto di non parlare con nessuno del mio problema poi peró sul versante ossessivo il lavoro non é andato oltre e le sedute successive abbiamo lavorato sulle fobie con tecniche come la peggiore fantasia perció io non sono tornato sull'argomento del disturbo ossessivo.É possibile che il terapeuta vedendo che la mia componente fobica é superiore a quella ossessiva abbia deciso di concentrare il lavoro sulle fobie tralasciando le ossessioni?
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>>> É possibile che il terapeuta vedendo che la mia componente fobica é superiore a quella ossessiva abbia deciso di concentrare il lavoro sulle fobie tralasciando le ossessioni?
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È possibile, infatti questa è una delle prime ipotesi che mi ero fatto leggendo la descrizione iniziale che hai fatto. Lavorare prima sulle ossessioni è la regola, che però può essere derogata in caso di fobie molto intense e limitanti.
D'altra parte, se tu riconosci di aver taciuto o sottaciuto informazioni al terapeuta, potrebbe essere che lui si sia formato un'idea sbilanciata dell'importanza relativa di fobie e ossessioni nel tuo caso.
Perciò se decidi di tornare da lui almeno per una volta, ti suggerisco di fargli un discorso tipo questo, iniziando così: "Sa, dottore, forse nelle volte scorse che ci siamo visti ho enfatizzato poco l'aspetto ossessivo del mio disturbo e magari questo potrebbe aver fatto sì che lei si sia formato un'idea diversa di come mi sento. Ad esempio..." e poi procedi dicendogli le stesse cose che stai dicendo qui a noi.
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È possibile, infatti questa è una delle prime ipotesi che mi ero fatto leggendo la descrizione iniziale che hai fatto. Lavorare prima sulle ossessioni è la regola, che però può essere derogata in caso di fobie molto intense e limitanti.
D'altra parte, se tu riconosci di aver taciuto o sottaciuto informazioni al terapeuta, potrebbe essere che lui si sia formato un'idea sbilanciata dell'importanza relativa di fobie e ossessioni nel tuo caso.
Perciò se decidi di tornare da lui almeno per una volta, ti suggerisco di fargli un discorso tipo questo, iniziando così: "Sa, dottore, forse nelle volte scorse che ci siamo visti ho enfatizzato poco l'aspetto ossessivo del mio disturbo e magari questo potrebbe aver fatto sì che lei si sia formato un'idea diversa di come mi sento. Ad esempio..." e poi procedi dicendogli le stesse cose che stai dicendo qui a noi.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 3.1k visite dal 08/02/2016.
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