Ansia sociale?
Salve, sono una ragazza di 21 anni .
Da diverso tempo nel mio comportamento ho notato particolari atteggiamenti in parte credo riconducibili a un "disturbo" chiamato ansia sociale. Fin dalle elementari, per il mio modo di vestire e portare i capelli "poco femminile" , per i miei gusti, hoobies , sono sempre stata presa in giro e con il crescere dell'età la situazione è peggiorata pian piano. Le semplici osservazioni, infatti, si sono trasformate in prese in giro pesanti, che sfociavano in frasi del tipo: non troverai mai uno che ti vuole, sei una mezza donna, non sei una donna, ma guarda come ti vesti, sei una sfigata, come sei presa, ecc.....poi ovvio, senza contare che anche quando ero da sola non mancava gente, in gruppo, che mi indicava ridendo e diceva agli altri guarda quella la. Voglio precisare che non mi vesto da barbona: pantaloni larghi, stile militare in genere, felpe, o camicie poco femminili, giubbotti larghi.
Ora, io non voglio cambiare solo perchè me lo dicono gli altri, tuttavia ho altri problemi.
ogni volta che esco sola o in compagnia, quando sento gente ridere, penso sempre mi stia prendendo in giro; quando qualcuno mi guarda a lungo, mi fissa (non per poco tempo, per tempo prolungato) penso sempre che stia pensando che sia una sfigata. poi con le ragazze è la stessa storia: passi loro davanti e ti guardano dall'alto in basso, con aria di disprezzo.
Poi i ragazzi, TRANNE CHE PER RIDERMI ALLE SPALLE, non mi notano per altro. non interesso loro minimamente.
Ora io mi sono stufata che la gente mi noti solo per prendermi in giro.
provo un misto di rabbia paura.
Paura: non so perche, ma se devo prendere il bus da sola, se devo entrare in un bar da sola, mi prende l'ansia. mi guardo attorno per vedere chi eventualmente possa prendermi in giro. l'altro per giorno, mi ero proposta di entrare in un bar da sola, appunto. ci sarò passata di fianco 3 volte, ma poi non ha avuto mai il coraggio,perchè c'era un sacco di gente della mia età.
Rabbia perchè mi sento una vigliacca e non so come comportarmi: perche devo avere paura di idiozie simili? se dei ragazzi mi prendono in giro cosa devo fare? andare li e dir loro piantatela? poi mi diranno che non stavano ridendo di me ovviamente. A volte penso, se potessi fare a voi del male, o farvela pagare per le vostre umiliazioni, mi trattereste diversamente. il punto è che non posso certo puntargli contro una pistola. In tanti mi hanno detto di lasciar perdere, ma non ci riesco, è più forte di me.
Poi l'altra cosa strana è che questa sorta di paranoia compare qualche giorni sì, qualche altro no. e non so perchè non sparisca una volta per tutte.
Che cosa devo fare per risolvere il problema?
Grazie per l'attenzione.
Da diverso tempo nel mio comportamento ho notato particolari atteggiamenti in parte credo riconducibili a un "disturbo" chiamato ansia sociale. Fin dalle elementari, per il mio modo di vestire e portare i capelli "poco femminile" , per i miei gusti, hoobies , sono sempre stata presa in giro e con il crescere dell'età la situazione è peggiorata pian piano. Le semplici osservazioni, infatti, si sono trasformate in prese in giro pesanti, che sfociavano in frasi del tipo: non troverai mai uno che ti vuole, sei una mezza donna, non sei una donna, ma guarda come ti vesti, sei una sfigata, come sei presa, ecc.....poi ovvio, senza contare che anche quando ero da sola non mancava gente, in gruppo, che mi indicava ridendo e diceva agli altri guarda quella la. Voglio precisare che non mi vesto da barbona: pantaloni larghi, stile militare in genere, felpe, o camicie poco femminili, giubbotti larghi.
Ora, io non voglio cambiare solo perchè me lo dicono gli altri, tuttavia ho altri problemi.
ogni volta che esco sola o in compagnia, quando sento gente ridere, penso sempre mi stia prendendo in giro; quando qualcuno mi guarda a lungo, mi fissa (non per poco tempo, per tempo prolungato) penso sempre che stia pensando che sia una sfigata. poi con le ragazze è la stessa storia: passi loro davanti e ti guardano dall'alto in basso, con aria di disprezzo.
Poi i ragazzi, TRANNE CHE PER RIDERMI ALLE SPALLE, non mi notano per altro. non interesso loro minimamente.
Ora io mi sono stufata che la gente mi noti solo per prendermi in giro.
provo un misto di rabbia paura.
Paura: non so perche, ma se devo prendere il bus da sola, se devo entrare in un bar da sola, mi prende l'ansia. mi guardo attorno per vedere chi eventualmente possa prendermi in giro. l'altro per giorno, mi ero proposta di entrare in un bar da sola, appunto. ci sarò passata di fianco 3 volte, ma poi non ha avuto mai il coraggio,perchè c'era un sacco di gente della mia età.
Rabbia perchè mi sento una vigliacca e non so come comportarmi: perche devo avere paura di idiozie simili? se dei ragazzi mi prendono in giro cosa devo fare? andare li e dir loro piantatela? poi mi diranno che non stavano ridendo di me ovviamente. A volte penso, se potessi fare a voi del male, o farvela pagare per le vostre umiliazioni, mi trattereste diversamente. il punto è che non posso certo puntargli contro una pistola. In tanti mi hanno detto di lasciar perdere, ma non ci riesco, è più forte di me.
Poi l'altra cosa strana è che questa sorta di paranoia compare qualche giorni sì, qualche altro no. e non so perchè non sparisca una volta per tutte.
Che cosa devo fare per risolvere il problema?
Grazie per l'attenzione.
[#1]
Gentile Signorina,
Per prima cosa penso che "fare qualcosa per risolvere il problema" sia una frase un po' semplicistica che sarebbe bene lei evitasse anche di pensare.
Il modo in cui ognuno di noi si relaziona con se' stesso e con l'ambiente e' strutturale. Si tratta dell'identita'. La nostra e quella che mostriamo agli altri.
Quindi il primo passo da compiere sarebbe individuare quale sia la Sua identita'.
Il fatto che da parte del contesto si verifichi una "presa in giro" di questa identita' che Lei esprime e' un indicatore da non sottovalutare.
Il modello psicodinamico a cui faccio riferimento mi farebbe ipotizzare che a livello inconscio Lei voglia produrre un effetto negativo nel contesto.
E il lavoro di analisi dovrebbe essere comprenderne il perche'.
Non e' banale.
Le Sue motivazioni potrebbero essere le piu' diverse. Dal rifiuto inconscio di ottenere attenzioni positive a una ostentazione sempre inconscia di potere sull'ambiente, a timori circa la sessualita'.
Come puo' intuire non si puo' escludere nulla.
Il mio cosiglio sarebbe di rivolgersi ad uno psicoterapeuta dinamico, scelga Lei se di sesso maschile o femminile e iniziare un'analisi per decodificare le Sue motivazioni.
Penso che data la Sua giovane eta' sia auspicabile un percorso di questo genere.
Le formulo i migliori auguri e ci faccia sapere!
Per prima cosa penso che "fare qualcosa per risolvere il problema" sia una frase un po' semplicistica che sarebbe bene lei evitasse anche di pensare.
Il modo in cui ognuno di noi si relaziona con se' stesso e con l'ambiente e' strutturale. Si tratta dell'identita'. La nostra e quella che mostriamo agli altri.
Quindi il primo passo da compiere sarebbe individuare quale sia la Sua identita'.
Il fatto che da parte del contesto si verifichi una "presa in giro" di questa identita' che Lei esprime e' un indicatore da non sottovalutare.
Il modello psicodinamico a cui faccio riferimento mi farebbe ipotizzare che a livello inconscio Lei voglia produrre un effetto negativo nel contesto.
E il lavoro di analisi dovrebbe essere comprenderne il perche'.
Non e' banale.
Le Sue motivazioni potrebbero essere le piu' diverse. Dal rifiuto inconscio di ottenere attenzioni positive a una ostentazione sempre inconscia di potere sull'ambiente, a timori circa la sessualita'.
Come puo' intuire non si puo' escludere nulla.
Il mio cosiglio sarebbe di rivolgersi ad uno psicoterapeuta dinamico, scelga Lei se di sesso maschile o femminile e iniziare un'analisi per decodificare le Sue motivazioni.
Penso che data la Sua giovane eta' sia auspicabile un percorso di questo genere.
Le formulo i migliori auguri e ci faccia sapere!
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#2]
Gentile Utente,
condivido le eoflesisoni della Collgea, soprattutto sull'opportunità di un approfondimento più che della ricerca di una semplice soluzione.
Tempo addietro ci ha scritto, lo ricordo bene perché le ho risposto anche io, per sua sorella che si era innamorata - quindi fuggendo dalla realtà - di un personaggio di un cartone animato.
Se entrambe avete delle difficoltà nel sociale, la riflessione dovrebbe coinvolgere anche le figure genitoriali, come siete state educate, amate, cresciute, stimate, che modelli di identificazione avete ricevuto in famiglia, e così via...
Come vede gli spunti di riflessione sono tanti, sarebbe utile poter approfondire con un professionista.
condivido le eoflesisoni della Collgea, soprattutto sull'opportunità di un approfondimento più che della ricerca di una semplice soluzione.
Tempo addietro ci ha scritto, lo ricordo bene perché le ho risposto anche io, per sua sorella che si era innamorata - quindi fuggendo dalla realtà - di un personaggio di un cartone animato.
Se entrambe avete delle difficoltà nel sociale, la riflessione dovrebbe coinvolgere anche le figure genitoriali, come siete state educate, amate, cresciute, stimate, che modelli di identificazione avete ricevuto in famiglia, e così via...
Come vede gli spunti di riflessione sono tanti, sarebbe utile poter approfondire con un professionista.
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.6k visite dal 07/02/2016.
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Approfondimento su Ansia
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