Vivere all'estero: delusioni d'amore e difficoltà
Buon pomeriggio, ho 29 anni e scrivo dall'Inghilterra. Mi sono trasferita quì da quasi nove mesi ormai andando avani tra alti e bassi. Gli ultimi mesi sono stati costellati da eventi spiacevoli, licenziamenti, difficoltà a pagare l'affitto di casa e un grande, enorme, problema: il mio conquilino inglese.
Lui è stato il mio punto di riferimento quì durante i primi 4-5 mesi. Mi ha aiutato con la burocrazia, mi ha offerto una spalla su cui piangere e lo stesso ho fatto io. Tra di noi c'era una simpatia, una chimica che tutti notavano in casa. Passavamo le serate ad ascoltare musica assieme, uscivamo assieme e tutto sembrava un sogno. Lui c'era quando persi il lavoro, quando mi sentivo spaesata e confusa. Affrontavo tutto ma forse, forse ho fatto troppo affidamento su di lui. A parte essere molto legati emotivamente eravamo anche attratti. Così, spinti dalla passione siamo stati a letto, 5 volte. Cinque volte che per lui non hanno significato nulla evidentemente ma per me sì.
Sono tornata dall'Italia dopo Natale. Volevo staccare la spina da lui e da tutto.
Dopo tre settimane in cui ero piena di energia e voglia di fare, mi dice una frase che mi ha ferita molto:" io tengo a te ma non come ci tieni tu". A Dicembre, prima che partissimo per le vacanze mi disse" tu sei molto speciale, molto molto speciale per me, tenendomi le mani e piangendo". Ero felice ma sapev non ci sarebbe potuto essere nulla tra di noi, perché lui non faceva altro che farmi notare che non vuole una relazione, che ha chiuso con le donne dopo il tradimento della sua ex e che siamo amici, solo amici, salvo poi contraddirsi nei comportamenti.
Così, a malincuore, avevo deciso di pensare a me stessa e provare a essergli amica. 2 Giorni fa però è successo qualcosa: mi dice che ha incontrato qualcuno durante le vacanze e che viene a stare da noi durante il fine settimana.
Sono impazzita in quel momento. Ho iniziato a fare la valigia, a strappare tutto. Sto male da quel maledetto giorno. Non ho amici quì e forse, l'unico amico che ho non può ospitarmi al momento. Non voglio stare in casa con questa tizia. Non ce la faccio. Sono costretta ad andare via, da qualche parte per il fine settimana. Mi sento una fuggitiva; scappare da casa mia, così.
Non gli avevo detto altro: "non portare nessuno per favore, io sto cercando casa per trasferirmi altrove, aspetta che me ne vada". Invece non lo ha fatto, pensando di dirmelo perché io sono la sua "amica"; quando pensa a un amico pensa a me e che, questa ragazza non è altro che un'amica, salvo il fatto che ci dormirà assieme e che da lei vuole una relazione ( quella che non voleva da me). Sono distrutta emotivamente, delusa, piango e mi dispero. Vivo un incubo. Abbiamo anche litigato di brutto. Io ho usato parole forti nei suoi confronti. Abbiamo fatto pace alla fine, chiedendoci scusa ma nulla riporterà indietro la gioia che avevo dentro. Sono distrutta.
Ringrazio chi mi risponderà e scusatemi se ho scritto in modo confusionario.
Lui è stato il mio punto di riferimento quì durante i primi 4-5 mesi. Mi ha aiutato con la burocrazia, mi ha offerto una spalla su cui piangere e lo stesso ho fatto io. Tra di noi c'era una simpatia, una chimica che tutti notavano in casa. Passavamo le serate ad ascoltare musica assieme, uscivamo assieme e tutto sembrava un sogno. Lui c'era quando persi il lavoro, quando mi sentivo spaesata e confusa. Affrontavo tutto ma forse, forse ho fatto troppo affidamento su di lui. A parte essere molto legati emotivamente eravamo anche attratti. Così, spinti dalla passione siamo stati a letto, 5 volte. Cinque volte che per lui non hanno significato nulla evidentemente ma per me sì.
Sono tornata dall'Italia dopo Natale. Volevo staccare la spina da lui e da tutto.
Dopo tre settimane in cui ero piena di energia e voglia di fare, mi dice una frase che mi ha ferita molto:" io tengo a te ma non come ci tieni tu". A Dicembre, prima che partissimo per le vacanze mi disse" tu sei molto speciale, molto molto speciale per me, tenendomi le mani e piangendo". Ero felice ma sapev non ci sarebbe potuto essere nulla tra di noi, perché lui non faceva altro che farmi notare che non vuole una relazione, che ha chiuso con le donne dopo il tradimento della sua ex e che siamo amici, solo amici, salvo poi contraddirsi nei comportamenti.
Così, a malincuore, avevo deciso di pensare a me stessa e provare a essergli amica. 2 Giorni fa però è successo qualcosa: mi dice che ha incontrato qualcuno durante le vacanze e che viene a stare da noi durante il fine settimana.
Sono impazzita in quel momento. Ho iniziato a fare la valigia, a strappare tutto. Sto male da quel maledetto giorno. Non ho amici quì e forse, l'unico amico che ho non può ospitarmi al momento. Non voglio stare in casa con questa tizia. Non ce la faccio. Sono costretta ad andare via, da qualche parte per il fine settimana. Mi sento una fuggitiva; scappare da casa mia, così.
Non gli avevo detto altro: "non portare nessuno per favore, io sto cercando casa per trasferirmi altrove, aspetta che me ne vada". Invece non lo ha fatto, pensando di dirmelo perché io sono la sua "amica"; quando pensa a un amico pensa a me e che, questa ragazza non è altro che un'amica, salvo il fatto che ci dormirà assieme e che da lei vuole una relazione ( quella che non voleva da me). Sono distrutta emotivamente, delusa, piango e mi dispero. Vivo un incubo. Abbiamo anche litigato di brutto. Io ho usato parole forti nei suoi confronti. Abbiamo fatto pace alla fine, chiedendoci scusa ma nulla riporterà indietro la gioia che avevo dentro. Sono distrutta.
Ringrazio chi mi risponderà e scusatemi se ho scritto in modo confusionario.
[#1]
Gent.le Ragazza,
quello che descrivi è un rapporto nel quale l'altro è diventato un riferimento esclusivo che ha interferito con la possibilità di sviluppare una sana autonomia e di metterti in gioco in un contesto nuovo e imprevedibile.
Inevitabilmente si è creato un legame affettivo e delle aspettative che non hanno trovato un'adeguata gratificazione a causa dell'ambivalenza da parte di questo ragazzo.
Ora è arrivata "la doccia gelata" ossia la dimostrazione che non avete dato a questo rapporto lo stesso significato pur avendo vissuto momenti di complicità e di intimità.
Sarebbe importante fare chiarezza dentro di te rispetto ai sentimenti che provi per questo ragazzo e, di conseguenza, decidere in quale direzione orientare le tue scelte, se possiamo ascoltare le nostre emozioni ci mettiamo in condizione di realizzare il nostro benessere.
quello che descrivi è un rapporto nel quale l'altro è diventato un riferimento esclusivo che ha interferito con la possibilità di sviluppare una sana autonomia e di metterti in gioco in un contesto nuovo e imprevedibile.
Inevitabilmente si è creato un legame affettivo e delle aspettative che non hanno trovato un'adeguata gratificazione a causa dell'ambivalenza da parte di questo ragazzo.
Ora è arrivata "la doccia gelata" ossia la dimostrazione che non avete dato a questo rapporto lo stesso significato pur avendo vissuto momenti di complicità e di intimità.
Sarebbe importante fare chiarezza dentro di te rispetto ai sentimenti che provi per questo ragazzo e, di conseguenza, decidere in quale direzione orientare le tue scelte, se possiamo ascoltare le nostre emozioni ci mettiamo in condizione di realizzare il nostro benessere.
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
[#2]
Utente
Buona sera, grazie della pronta risposta. Sto cercando di distaccarmi da lui. Non mi ero resa conto lui fosse un punto di riferimento per me sino a qualche mese fa. Da allora ho realizzato che non avevo stabilito lo stesso rapporto che avevo con lui con nessun altro e ogni altra persona a cui mi legavo, dopo un tot di tempo andava via.
Ho deciso di cambiare casa e non riesco onestamente a essergli amica. Per ora almeno. Lui mi ha chiesto di non andare via, dicendomi che non ritiene sia la scelta giusta ma io sto pensando a me stessa, cercando conforto nel lavoro e nelle mie passioni.
Non mi capacito ancora di come tutto ciò possa essere successo. Non mi aspettavo certo lui rimanesse da solo ma, mi aspettavo almeno non la portasse subito a casa nostra.
Sono distrutta e amareggiata. A volte la tentazione di tornare in Italia è molta ma non sono una che molla facilmente. Sono venuta quì per un sogno e almeno, da quando sono tornata dall'Italia ho provato a realizzarlo.
Cercherò di seguire il suo consiglio e intanto troverò una sistemazione temporanea.
Spero tutto ciò passi presto.
Grazie..
Ho deciso di cambiare casa e non riesco onestamente a essergli amica. Per ora almeno. Lui mi ha chiesto di non andare via, dicendomi che non ritiene sia la scelta giusta ma io sto pensando a me stessa, cercando conforto nel lavoro e nelle mie passioni.
Non mi capacito ancora di come tutto ciò possa essere successo. Non mi aspettavo certo lui rimanesse da solo ma, mi aspettavo almeno non la portasse subito a casa nostra.
Sono distrutta e amareggiata. A volte la tentazione di tornare in Italia è molta ma non sono una che molla facilmente. Sono venuta quì per un sogno e almeno, da quando sono tornata dall'Italia ho provato a realizzarlo.
Cercherò di seguire il suo consiglio e intanto troverò una sistemazione temporanea.
Spero tutto ciò passi presto.
Grazie..
[#3]
"Non mi ero resa conto lui fosse un punto di riferimento per me sino a qualche mese fa."
Questo è il primo passo in un processo di autoconsapevolezza e di empowerment che ti aiuterà ad emanciparti da un rapporto "sbilanciato" e privo di progettualità, creando i presupposti per un approccio alla relazione con l'altro da persona adulta e autonoma, che può aver bisogno di aiuto ma non per questo ne diventa "dipendente" .
Questo è il primo passo in un processo di autoconsapevolezza e di empowerment che ti aiuterà ad emanciparti da un rapporto "sbilanciato" e privo di progettualità, creando i presupposti per un approccio alla relazione con l'altro da persona adulta e autonoma, che può aver bisogno di aiuto ma non per questo ne diventa "dipendente" .
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.6k visite dal 04/02/2016.
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