Omosessualità al sud
salve dottori, vi scrivo per avere conforto e un consiglio, se possibile. Sono omossessuale. Ci sono arrivato. Ho sofferto molto, ho lottato, in questi anni, sono stato male, ma non è servito a niente. Ho conosciuto anche dottori che non mi hanno capito, uno di questi mi ha ipnotizzato, e ancora prendo farmaci per i problemi che mi ha causato. Ora sono seguito da un' analista. Sono giunto alla conclusione che mia madre, impedendomi di giocare con i miei amici da piccolo mi ha causato questa tendenza, perché io non riuscivo più a vederli poi come amici ma come persone con cui stringere un legame più stretto. Potete immaginare che infanzia e adolescenza difficili che ho avuto. Io ho molte risorse e capacità, ho seguito vari percorsi di studi tutti terminati brillantemente, ma la prospettiva ora di passare una vita da omosessuale mi attanaglia, mi pietrifica. Al momento non so proprio cosa fare, sono chiuso a casa, nel mio paesino del sud e non so veramente cosa fare..tutto va al contrario di come vorrei che andasse.. sono disperato..
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Gent.le Utente,
un genitore non ha il potere di determinare l'orientamento sessuale del figlio, pur creando condizioni sfavorevoli ad un adeguato processo di socializzazione.
La difficoltà ad accettare la sua omosessualità è la sfida da affrontare ma non è incolpando sua madre che faciliterà questo processo.
Le consiglio di affrontare questi aspetti nel percorso già avviato per individuare obiettivi concreti verso i quali orientare il processo di cambiamento.
Se il contesto socioculturale nel quale vive rappresenta un ulteriore ostacolo forse è necessario valutare la possibilità di un trasferimento attraverso una borsa di studio, uno stage o un esperienza di volontariato all'estero, cosa ne pensa?
un genitore non ha il potere di determinare l'orientamento sessuale del figlio, pur creando condizioni sfavorevoli ad un adeguato processo di socializzazione.
La difficoltà ad accettare la sua omosessualità è la sfida da affrontare ma non è incolpando sua madre che faciliterà questo processo.
Le consiglio di affrontare questi aspetti nel percorso già avviato per individuare obiettivi concreti verso i quali orientare il processo di cambiamento.
Se il contesto socioculturale nel quale vive rappresenta un ulteriore ostacolo forse è necessario valutare la possibilità di un trasferimento attraverso una borsa di studio, uno stage o un esperienza di volontariato all'estero, cosa ne pensa?
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
[#2]
Gentile Utente,
L'omosessualità non è una malattia e non si cura, le famigerate terapie riparative sono infatti vietatissime.
Prosegua, come sia suggerito dalla collega, la sua terapia, vedrà che quando si assolverà anche il sud le sembrerà una metropoli, perché sarà libero!
Auguri per tutto.
L'omosessualità non è una malattia e non si cura, le famigerate terapie riparative sono infatti vietatissime.
Prosegua, come sia suggerito dalla collega, la sua terapia, vedrà che quando si assolverà anche il sud le sembrerà una metropoli, perché sarà libero!
Auguri per tutto.
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#3]
Attualmente quali farmaci sta assumendo e per quale diagnosi?
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 2.6k visite dal 04/02/2016.
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