Depressione o crisi matrimonio

Buon giorno a tutti e grazie a chi si prenderà un attimo di tempo per rispondermi. Ho 35 anni appena compiuti, sono sposata da 6 e ho una bellissima bambina di tre anni. Inizierò con il raccontare ciò che mi sta capitando, dall'inizio. O almeno quello che credo sia l'inizio. Nel mese di marzo 2015 sono entrata in contatto con una associazione che si occupa dei bambini del Benin e ho iniziato a sostenere a distanza due di loro. Ciò che avrebbe dovuto procurarmi gioia ha iniziato ad essere un ossessione. Al punto che non riuscivo più a godermi la mia famiglia, la mia bambina, il mio lavoro, piangevo per qualunque cosa, e il mio pensiero era rivolto quotidianamente a questi bambini e a cos'altro avrei potuto fare per aiutarli. Decisi ad un passo dal crollo psicologico di continuare a sostenere i bimbi, ma di eliminare tutto ciò che me li ricordasse continuamente, contatti facebook ect. Le cose sembravano migliorare, ma mi rendevo conto che qualcosa dentro di me era cambiata profondamente. Vivevo le esperienze negative degli estranei quasi personalmente, il lutto di altri anche estranei, specialmente se legato a bambini, mi faceva passare la voglia di alzarmi dal letto. Pensai che la mia condizione fosse legata al fatto di essere diventata madre. Si dice che quando si diventa madri lo si diventa di tutti i bambini del mondo....e così sono andata avanti...pensando che la mia vita era felice e che avrei dovuto pensare a quella, alla mia bambina. Ed eccomi qua. Ora mi ritrovo a pensare di non avere al mio fianco la persona giusta, la persona che dovrei stimare...Mi ritrovo a pensare che mio marito può non essere un buon padre, che ha opinioni sulla vita molto distanti dalle mie. E' un bravo ragazzo, solare, lavoratore, stiamo insieme da una vita, non ho mai avuto dubbi. Ma ora che c'è mia figlia, le cose sono cambiate. Lui mi pare essere troppo severo, non riesce a stare dietro ai capricci di una bambina e si innervosisce spesso, pentendosene subito dopo. Non riesco a capire se sono io che pretendo la perfezione, se anche questo problema è collegato al mio stato psicologico o se dovrei prendere atto che siamo cresciuti insieme, ma diversamente. L'ultimo litigio, ieri, sull'omofobia (argomento attuale). Lui contro le adozioni omosessuali, io a favore. Io entro nella crisi più totale. Voglio al mio fianco un uomo cosi? Può una divergenza di opinioni, far scattare ogni volta in me questo meccanismo. Cosa posso fare?
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87
Gent.le Sig.ra,
credo che il suo disagio sia da affrontare innanzi tutto a livello individuale per cogliere le implicazioni derivanti dall'esperienza della maternità e dell'adozione a distanza che sembrerebbero aver assunto una connotazione ossessiva che ora si è polarizzata su suo marito e sulla sua presunta "inadeguatezza".
Sarebbe auspicabile creare le condizioni favorevoli per avere uno "spazio protetto" all'interno del quale esplorare il suo vissuto e le emozioni che sta vivendo attraverso il colloquio con uno psicologo.
Quali erano le sue aspettative quando ha deciso di iniziare l'esperienza dell'adozione a distanza?

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

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Utente
Utente
Gentilissima Dott.ssa Camplone. Desidero ringraziarla prima di tutto per la sua risposta immediata. Mi chiede quali erano le mie aspettative prima dell'adozione...era un percorso che volevo iniziare da tempo, qualcosa che sentivo di dover fare...mi sono lasciata travolgere però...Sono sempre stata molto sensibile, ma quello che ho vissuto in quei mesi, non mi permetteva di svolgere le mansioni quotidiane, il lavoro, la moglie, la mamma. Guardavo mia figlia e l'unica cosa che riuscivo a pensare, era a quei bambini che non avrei potuto proteggere. Ma pensavo di esserne in qualche modo uscita. Poi sono passata all'ossessione di una bambina morta nella mia cittadina, al dolore di sua madre e suo padre. E in tutto questo tempo..non mi ha mai sfiorata l'idea che i miei problemi potessere essere legati al mio privato. Ora invece mi sono "spostata" su mio marito. Sul fatto che lui non è la persona perfetta che vorrei che fosse. E mi domando..è così veramente, o è tutto un riflesso del disagio che ho vissuto e che evidentemente continuo a vivere? Posso prendere decisioni sulla mia vita di coppia in un momento simile?
Grazie di cuore
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87
Credo che sia il momento di iniziare ad ascoltarsi per fare chiarezza dentro di sé e orientarsi verso la gratificazione dei bisogni che l'hanno indotta a cercare delle "compensazioni" in esperienze nelle quali sembrerebbe essersi "annullata" perdendo il contatto con sé stessa.
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Utente
Utente
Sto provando ad ascoltarmi, ma da sola non riesco a fare chiarezza. Non so se fidarmi di quello che sento. So solo che non sto bene. La ringrazio ancora.
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87
Infatti a volte è necessario avere un interlocutore qualificato (psicologo-psicoterapeuta) che possa creare le condizioni favorevoli alla realizzazione di questo processo che consente di riavviare un dialogo interiore e di migliorare l'autoconsapevolezza. Tutto ciò renderà più agevole individuare le priorità in funzione delle quali potrà orientare le sue scelte.
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Utente
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Cerchero' di seguire il suo consiglio il prima possibile. Buona serata e grazie
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
Lo spostamento dell'oggetto dei suoi pensieri fa connotare la questione con un inquadramento verso un disturbo ossessivo, con importanti aspetti di tipo depressivo, che richiede la conferma di una visita diretta, prima che la sua situazione clinica possa ulteriormente peggiorare.

È opportuno sentire il parere di uno specialista in psichiatria al più presto in modo che la situazione possa essere inquadrata correttamente ed introdotto un trattamento adatto ai suoi sintomi.


Dr. Francesco Saverio Ruggiero

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Utente
Utente
Gentilissimo Dott. Ruggiero,
non le nascondo che ciò che lei scrive mi fa un pochino preoccupare. Seguirò sicuramente il suo consiglio, ma vorrei comunque precisare alcune cose. Come ho scritto in precedenza tutto è iniziato nel mese di marzo 2015, ed è tutto arrivato come un fulmine a ciel sereno. Nel senso che il giorno prima mi prenotavo le vacanze estive e il giorno dopo una donna mi chiese amicizia su facebook e iniziai a curiosare nelle foto e nei video dell'associazione di cui lei era presidente. Un'associazione che si occupava di bambini del benin... Ogni giorno ero assalita da immagini e video davvero tristi. Bambini che mangiavano topi, che piangevano per la fame...ogni giorno nuove storie, nuove immagini, nuove morti. Mi trovavo sicuramente in un periodo molto delicato della mia vita. Da due anni era diventata madre e iniziavo a prendere coscienza del fatto che la mia vita non sarebbe stata più la stessa. Ho lavorato fino al nono mese di gravidanza, ho avuto una ripresa difficile dal parto...dopo un anno dal parto la mia ginecologa ancora mi prescriveva pomate anestetizzanti per il dolore. Sono rientrata a lavorare a tre mesi dal parto...Ero stanca, davvero stanca. E sono crollata. Inoltre (non so se la cosa possa influire) la mia ginecologa mi prescrisse il Nuvaring....ma proprio quando ero nel pieno della mia crisi, su internet lessi di alcune donne che avevano avuto seri problemi di depressione legati al suo utilizzo. Lo eliminai subito. Ora sono circa 6 mesi che non lo utilizzo e le cose sono migliorate decisamente. Questo è un quadro generale della situazione, che andrà sicuramente analizzata da un professionista. Mi domando però come mai il mio medico di base non si sia preoccupato vendendo a conoscenza della cosa, di farmi fare delle analisi del sangue...la cosa non potrebbe anche essere legata a un fattore fisico? Disfunzione della tiroide? Ringrazio ancora
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
Eventualmente la condizione potrebbe anche dipendere da una condizione medica generale.

E' opportuno indagare periodicamente le funzionalità degli organi.

Ciò però non prescinde dalla sua modalità di entrare dettagliatamente nelle questioni che sembrano essere presenti in modo continuo nella sua testa.

In parole semplici, lei continua a pensare e ripensare a numerosi episodi della sua vita cercandone una spiegazione e non riuscendo a trovarla o cambia oggetto del pensiero oppure perpetra senza trovare soluzione.

Ciò la rende affaticata ed il suo umore tende a scendere sempre di più se non trova la soluzione ai suoi pensieri.

Di fatto, i pensieri sono disfunzionali ed entra in un circolo vizioso piuttosto problematico perché potrebbe giungere un momento in cui l'affollamento mentale può essere maggiormente problematico.

Al di là di quali possano essere le cause, da organi malfunzionanti o meno, uno specialista in psichiatria può dirimere il dubbio clinico ed indirizzarla al meglio anche per poter ridurre la sintomatologia che lamenta che viene da lei descritta, o almeno l'impressione è quella, in modo ingravescente.

Saluti
Dr. Francesco Saverio Ruggiero

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Utente
Utente
La ringrazio ancora. Mi interesserò per cercare uno specialista nella mia città.
Saluti