Ansia nella relazione.
Salve,ho 25 anni già effettuo una psicoterapia è già ho avuto il piacere di consultare anche voi, ho problemi con questa relazione iniziata da 6 mesi vi spiego meglio, sto bene con lei mi fido ed è perfetta ma il problema è quando non sto con le, sto male si crea una specie di peso dentro di angoscia che mi rende triste e non conosco il perché ma riesco a capire che è un problema nella coppia andava tutto bene è iniziato tutto con dei disguidi tra amici e amore, diciamo che i miei amici si sono ingelositi che mi sia fidanzato e mi hanno un po reso il terreno turbolento, e poi ho avuto dubbi ma poi tutto passato, dopo di che ho iniziato con i dubbi ma la amo o no, ma lei mi piace o no? È la persona giusta in questo mondo c e ne sono migliaia, ma non è come le altre storie, le altre erano diverse, poi ho iniziato a vedere difetti fisici, ecc è così mi sotto complicando molto la relazione, io con lei sto benissimo mi piace è solo che non riesco a essere tranquillo sto molto agitato e ansioso e non sopporto più questo stato, mi viene voglia di mollare ma solo per stare bene, e io nn voglio questo voglio lei anche se non so se la amo ma vorrei almeno viverla in serenità e non sopprimere ogni mia emozione. Non capisco la mia ansia la mia ragazza ritiene che io sia legato alle delusioni del passato e quindi non riesco a relazionarmi con lei la mia psicologa dice che io ho risolto tutti i miei problemi del passato e ritiene che tutto ciò sia anche un po legato alla gelosia che ho nei suoi confronti, io ultimamente ho sognato di guidare la mia auto con la mia ragazza sul sedile passeggero e stavo su una strada ghiacciata e in discesa ripida e io guidavo spaventato pieno di responsabilità e frenavo e scendevo pianissimo per non scivolare e farci male e quindi ritengo che mi limito molto nelle relazioni, io vorrei solo guarire da questi miei momenti e non tormentarmi più cn questi sintomi mentali e fisici grazie dottori. Siccome la mia psicologa non mi ha mai voluto dare un etichetta sulla mia sofferenza io chiedo a voi anche se vagamente se questo è pur sempre un disturbo o sono solo problemi normali in una coppia grazie
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Caro ragazzo, questa psicologa che la segue in che contesto la incontra?
Veniamo a Lei ora:
Lei ci dice che quando sta con la ragazza sta male e Le si crea una "specie di peso dentro".
Ecco: ci puo' spiegare un po' meglio questa sensazione e cosa la provochi esattamente?
Veniamo a Lei ora:
Lei ci dice che quando sta con la ragazza sta male e Le si crea una "specie di peso dentro".
Ecco: ci puo' spiegare un po' meglio questa sensazione e cosa la provochi esattamente?
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#2]
Utente
Salve, grazie per la risposta, dottoressa mi sn sbagliato a esprimere intendevo quando non sto con lei cioè nei momenti che sto solo si crea questo vuoto dentro e un peso un angoscia molto profonda e mi fa star male, e poi o pensieri tipo ossessivi che fortunatamente sono andati in Po a calare di intensità ma comunque mi sento parecchio agitato e mi addormento con il pensiero di lei e mi sveglio così, xo comunque non sono pensieri positivi cioè è ansia, capita che in giornata la pensi cioè ho anche pensieri positivi eee sto bene ma poi le mie ansie sovrappongono quei pensieri e mi si crea questa sorta di angoscia,non lo so se deriva da lei o da me.
[#3]
Gentile Utente,
come detto dalla collega, sarebbe opportuno che lei ci spiegasse meglio in che contesto lei vede la psicologa che la segue.
Le "etichette diagnostiche" sono solamente un modo tecnico per favorire la comunicazione tra professionisti circa un raggruppamento di sintomi che statisticamente si trovano vicini in determinati assemblaggi. Tuttavia le manifestazioni di ogni "etichetta" sono uniche e personali per ogni persona, pertanto non sempre è utile appiccicare questo etichettamento in un setting terapeutico. Sarebbe assolutamente impossibile e fuorviante/non etico, azzardare ipotesi diagnostiche online non supportate da una valutazione clinica approfondita.
Se vede la sua psicologa in modo continuativo, le suggerisco di riportare quanto scritto a lei. Se non se la sentisse di parlarne, potrebbe semplicemente stampare la pagina e portarla con sé. La professionista in questione sarà poi in grado di lavorare con lei sul disagio riportato.
Auguri, valentina
come detto dalla collega, sarebbe opportuno che lei ci spiegasse meglio in che contesto lei vede la psicologa che la segue.
Le "etichette diagnostiche" sono solamente un modo tecnico per favorire la comunicazione tra professionisti circa un raggruppamento di sintomi che statisticamente si trovano vicini in determinati assemblaggi. Tuttavia le manifestazioni di ogni "etichetta" sono uniche e personali per ogni persona, pertanto non sempre è utile appiccicare questo etichettamento in un setting terapeutico. Sarebbe assolutamente impossibile e fuorviante/non etico, azzardare ipotesi diagnostiche online non supportate da una valutazione clinica approfondita.
Se vede la sua psicologa in modo continuativo, le suggerisco di riportare quanto scritto a lei. Se non se la sentisse di parlarne, potrebbe semplicemente stampare la pagina e portarla con sé. La professionista in questione sarà poi in grado di lavorare con lei sul disagio riportato.
Auguri, valentina
Dr.ssa Valentina Zanon
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2.7k visite dal 02/02/2016.
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