Depressione a 23 anni?

Buongiorno,

ho bisogno di capire cosa in che situazione mi trovi e come risolverla.
Negli ultimi anni la mia vita si è articolata in questo modo:

Studi: abbandonato l'università dopo un anno di sociologia e uno di psicologia, non mi stimolava e volevo andare a lavorare

Separazione dei miei genitori 3 anni fa: vendita della casa, padre andato a vivere con nuova compagna a 50 km di distanza, convivenza in affitto con mia madre per 6 mesi, sfratto, decisione di andare a vivere io dai nonni e mia madre dal compagno a 20 kh, per non buttare altri soldi in affitto. Dopo breve convivenza con i nonni, decisione di andare a vivere in affitto da sola. Rapporto con la compagnia di mio padre pessimo, lei si mette in mezzo tra me e me mio padre (che la lascia fare e non prende una posizione) perchè ha paura che io possa essere un ponte tra lui e mia madre. Risultato: io e mio padre non ci vediamo quasi mai, non può venire a trovare me perchè se no lei rimane da sola a casa, siamo sempre costretti ad uscire tutti insieme. Ciliegina sulla torta: dopo 23 anni di figlia unica, un anno fa nasce la mia sorellastra, di cui ammetto di essere parecchio gelosa perchè soffro nel pensare che lei (giustamente) viva con il mio papà, se lo goda, e abbia una famiglia che io non ho più. La vedo pochissimo, non ho grande interesse nell'andare a trovarla (complice la distanza) e non riesco a provare quel senso di fratellanza.

Lavoro: 6 mesi fa sono riuscita a trovare un lavoro a tempo indeterminato con un buono stipendio, ma l'ambiente è poco stimolante, i colleghi totalmente apatici, l'impiego non mi piace... risultato: frustrazione che si accumula ogni giorno, insoddisfazione perenne, difficoltà a svegliarsi al mattino per affrontare una nuova giornata che sento sarà buttata. Finisco di lavorare, torno a casa, mangio e vado letto. Non esco, non mi svago, non voglio fare tardi la sera per non fare fatica a svegliarmi. Ho avuto un'offerta per un nuovo lavoro ma con contratto di sostituzione maternità, non me la sono sentita di rischiare e ho rinunciato.

Amore: sto con il mio fidanzato da 10 anni, vorrei che venisse a vivere da me, ma lui ha delle difficoltà finanziarie e sarebbe in difficoltà a dividere l'affitto, quindi viene lo stesso da me tutti i giorni (come se convivessimo) ma non si assume la responsabilità delle spese (tranne dividere quella alimentare).
Parliamo spesso di progetti futuri, spesso sogno di essere incinta, ma è ancora tutto così lontano a causa della sua situazione, mentre io vorrei già costruirmi una famiglia.

Salute: peso 20 kg in più di quello che dovrei, non ho voglia di mettermi a dieta, non ho volontà di stare meglio.
Da 6 anni a questa parte continuano a formarmisi dei fibroadenomi al seno che diventano molto grossi e devono essere asportati. A breve asporterò il terzo che è diventato di 3 cm nel giro dell'ultimo anno.
Quasi non vedo l'ora di essere operata per poter farmi una settimana di malattia a casa, così da poter dormire il mattino e non dover andare al lavoro.

In sostanza mi sento insoddisfatta della mia vita, senza obiettivo, senza una motivazione per svegliarmi al mattino, mi sembra di ripetere una routine infinita senza via d'uscita. Mi trovo spesso a piangere per la frustrazione e soffro perchè mi sento sola e non amata. Non ho voglia di fare niente, ho smesso di essere allegra e di ridere, mi sembra sempre di accontentarmi, è come se si fosse spento qualcosa. Nel contempo mi sembra di vivere sempre con le dita nella presa della corrente, sempre tesa e ogni delusione o piccola insoddisfazione diventa uno shock. Non ho la serenità per affrontare la mia situazione e risolvere e accettare i miei problemi.

Cosa fare e come fare per risolvere questa situazione insostenbile?

Grazie.
[#1]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile Signorina,
Il suo modo schematico di comporre i discorsi che pone mi ha molto interessato.
Il mio approccio psicodinamico mi porta a cercare delle "correlazioni lineari" fra il Suo modo di esprimersi e la Sua personalita'.
Penso che su questo "stile" Lei dovrebbe fermarsi a riflettere.
La vita non e' uno schema. Si svolge a piccoli passi cercando la strada migliore per se'.
E vorrei che su questo facesse una riflessione,
E quando l'avra' completata se vuole ci dica Le Sue conclusioni.
I migliori saluti.

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

[#2]
Utente
Utente
Buongiorno Dott.ssa Esposito,

la ringrazio per la sua risposta.
Nonostante abbia esposto la situazione "a punti", sono ben consapevole che che ci sono relazioni intrinseche tra le diverse situazioni della mia vita, che si influenzano le une con le altre.
La questione che mi opprime, è che sento di non avere la serenità, la calma e la stabilità emotiva e mentale di cercare a strada migliore per me. Come faccio a compiere questi piccoli passi e trovare la via migliore, se continuo a rimuginare sulle solite cose e non trovo pace?
[#3]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Il rimuginare e' una parte di se'.
Non puo' pensare di sopprimerla per avere "stabilita' emotiva".
La stabilita' la otterra' integrando i piccoli "movimenti" che avvengono in Lei: l'insicurezza, il rimuginare, il tentativo di migliorare, riuscirci a volte si e a volte no.
Ci provi!
[#4]
Dr.ssa Paola Carleo Psicoterapeuta, Psicologo 3
Buongiorno credo personalmente che dovrebbe fermarsi e prendere del tempo per cercare di contattare i suoi bisogni e i suoi desideri più profondi e cercare di capire le motivazioni che non le permettono di raggiungere ciò che desidera rimanendo così incastrata in uno stile di vita che non la soddisfa. Magari potrebbe fare questo lavoro di consapevolezza attraverso l aiuto di qualche professionista che insieme a lei potrebbe aiutarla a far luce sulle ombre di questo momento.
Coraggio.
Un caro saluto