Sessualità e depressione

ciao a tutti , psicologi e psichiatri, ho già scritto in passato qui ma vorrei dei consigli, perché , pur trovandomi a seguire una terapia da oltre un anno e mezzo , presento sintomi di tipo depressivo ed ossessivo, di cui mi vergogno a parlare con il mio psichiatra.
Inizio dicendo che sono un ragazzo di 18 anni, vivo in una famiglia con varie problematiche sia affettive sia economiche e questo mi ha portato ad isolarmi fin da piccolo e a trovare rifugio su Internet o nei libri.
Sono sempre stato un perfezionista in ambito scolastico, ho cercato di non deludere mai i prof, sopratutto nelle materie letterarie, non mi sono mai permesso un ' insufficenza e ho vissuto con sensi di colpa le volte che sbagliavo ad una verifica scritta o facevo una brutta figura ad un 'interrogazione.
A 16 anni -e di questo non vorrei parlare, ma mi trovo a dover parlare - ho scoperto la sessualità; sono ancora pieno di vergogna, perché temo questa parola, non so neanche come trovo il coraggio di scriverla. Io capisco perfettamente che molti di voi non mi capiranno e non mi verranno incontro, in quanto vi sto parlando di una tendenza minoritaria, che ai più fa ribrezzo; parlo dell'omosessualità.
Dopo alcuni incontri sessuali con persone più grandi di me, un crescente senso d'angoscia e di ansia, con connesso senso di colpa e manie di perfezionismo a scuola, per riparare l'errore; dopo vari tentativi di astenermi dalla masturbazione, sono arrivato alla conclusione che dovrei vivere questa tendenza, ma rimangono ancora molte domande e ogni giorno ne nascono di nuove; io da poco ho scoperto come funziona il sesso ''veramente'' fra un uomo e una donna e questo mi ha scioccato, diciamo che mi sono informato e ho capito molte cose, ho capito perché i ragazzi parlano di ''fica'' , ho capito a cosa si riferivano, e questa cosa mi ha impressionato, perchè mi son detto ''Ma allora funziona così''.. ''Ma allora in questo mondo esiste un ordine'' ''allora i nostri organi sessuali sono programmati per adattarsi l'uno all'altro''..allora mi son chiesto che spazio può avere la mia tendenza nella natura, e con specifico riferimento al sesso anale (che ho letto essere una pratica dannosa , in quanto può provocare carcinomi e lesioni), mi chiedo se io non sia tutto un errore, se cmq sia al di là di tutto la mia sessualità mi lascerà sempre un senso di incompletezza, come quello che provo quando ho finito di leggere un libro e ne compro altri due su amazon e non sono mai contento perché vorrei riempire la mia libreria. Allora inizio ad invidiare chi in questa natura ha un posto ed un ruolo, invidio le donne perché loro sono dotate di un organo sessuale che permette loro di fare sesso in modo completo, epeppure non riesco a farmi piacere le donne, ci ho provato, nel senso mi sento troppo simile a loro e provo ribrezzo a baciarle; non mi sento transessuale ma sento che la mia vita fa schifo, mi vegrogno di dirlo al mio medico perché so che sapere che una persona fa queste cose.
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Gentile utente,

sono passate solo 6 settimane dall'utimo Suo consulto assai simile al presente.

Ha provato a seguire i suggerimenti ricevuti?

....

Domande:

E' già seguito dallo psichiatra: perche ha vergogna nel parlare di queste cose?
Che farmaci assume?

Che età ha, tra i 22 della scheda e i 18 del consulto? L'età è importante per queste problematiche.


Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Utente,
La vita sesualita ben ben più complessa dell'incontro vera due organi sessuali.

Mi chiedo se con lo psichiatra fa anche psicoterapia?
Se il suo medico è anche psicoterapeuta?

Sarebbe utile un approfondimento, ovviamente non online.

Ne discuta con chi ha il piacere di occuparsi di lei.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it