Odio verso il suocero

Buongiorno, vi ho già scritto in passato, ma sento di dover chiedere un consulto perché la situazione è degenerata. In questo periodo sono in cura presso una psicologa che mi sta aiutando a elaborare le mie emozioni e tutti i problemi a seguito. Ho però un grande peso nel cuore, che è il rapporto tra mio padre e mio marito che mi sta portando in depressione. Vi spiego brevemente: l'a o scorso tra alti e bassi andava tutto bene, poi c'è stata una litigata prima di natale, perché mio marito ha fatto un gesto brutto verso mio padre e quest'ultimo se l'è giustamente presa. Mio marito il giorno dopo l'ha incontrato e si sono scontrati a parole. La sera stessa mio marito è andata a casa sua e sembrava si fosse risolta. Ma 2 settimane dopo, andammo a cena da loro e non lo salutò nemmeno. Ieri, dopo 3 settimane, era il compleanno di mio padre e mio marito mi disse che voleva esserci pire lui, fa niente non lo salutava. Ma dopo aver salutato mio madre mi ha tenuto il muso lungo tutta la sera. Tornati a casa mi dice che mio padre ha un rapporto da padre e non da nonno con la bambina (ha colorato 10 minuti con lei e le ha messo dei video sul cellulare e lei voleva il nonno e rifiutava mio marito). A me sembrano cose che fanno tutti i nonni, non ci vedo nulla di strano. Mi ha detto che è troppo attaccato alla bambina e cosi non si può continuare, che non gliela fa più vedere, perché se portarla li 2 volte a settimana fa quest'effetto non la vede più, etc... . Premetto che i suoceri distano 150 km da noi, ma puntualmente andiamo li un week end si e uno no, per cui la vedono a sufficienza anche loro. Ora, mio marito credo abbia un problema, perché davvero, non è normale avere queste reazioni. Ho pianto per tutta la sera, e ancora oggi mi sento depressa, non riesco a fare nulla a parte pensare a questo.
Vi racconto altro, in passato, io rimasi incinta a 19 anni, e vivevo a casa dei miei, mio padre insistette affinché non portassi avanti la mia gravidanza, e questa cosa a mio marito non è mai andata giu (glielo ha rinfacciato più volte) ed è sempre stato un padre che tendeva a decidere lui per tutti, e ancora adesso ha questo carattere, ma anche qiesta cosa non riesce a mandarla giu. Vi volevo domandare, se quello che ho pensato potrebbe essere una soluzione visto che io non sopporto più la situazione e sento di non reggere più nulla. Ho pensato di portare mio marito per un colloquqio dalla mia psicolofa, affi ché si liberi di queste cose del passato, di cui non ne ha mai parlato con nessuno e magari possa avere un rapporto più sereno con mio padre, anche verso la bambina. Aspetto dei vostri consigli, vi prego, non vedo l'ora di vivere la mia vita tranquilla, anche perché mi sta causando molta ansia. Grazie
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
"Buongiorno, vi ho già scritto in passato, ma sento di dover chiedere un consulto perché la situazione è degenerata. In questo periodo sono in cura presso una psicologa che mi sta aiutando a elaborare le mie emozioni e tutti i problemi "

Gentile Utente,
Se è già in terapia ne parli cin chi ha il piacere di seguirla.
Non penso che la stessa psicologa possa anche occuparsi di suo marito, si farebbe un vero pasticcio, ma sarà lei stessa ad indirizzarle un possibile percorso o un suo collega

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile signora,

Lei parla di un conflitto tra Suo marito e Suo papà, ma il matrimonio come va?
Immagino che ci siano state tensioni e difficoltà se Lei è rimasta incinta così giovane e che i Suoi genitori siano intervenuti per cercare a modo loro di proteggere Lei come figlia.
Ora tutto ciò, se ho capito bene, viene utilizzato da Suo marito come pretesto per discutere e rinfacciare. Ma a chi, esattamente? Suo marito ce l'ha con Suo papà o con Lei?
Con la psicologa alla quale si è rivolta ha mai parlato della Sua relazione coniugale e delle sue caratteristiche e problematiche? Che cosa è emerso?
Ha già accennato alla psicologa se sia opportuno coinvolgere Suo marito nella consulenza/terapia? Se sì, che cosa Le è stato risposto?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Utente
Utente
Il matrimonio diciamo che va abbastanza bene, a parte tutti i litigi che abbiamo solo e soltanto per il rapporto che lui ha con mio padre, perché io sono pressata da una parte ( mio marito che vuole aver ragione) e mio padre, che anch'esso vuol aver ragione, ed io sono in mezzo. No mio marito ce l'ha con mio papà, quello è sicuro, me lo dice sempre lui. Con la mia psicologa abbiamo parlato poco poco della relazione tra me e mio marito, mentre le ho raccontato di lui e mio papà. Lei mi ha chiesto una volta come vedevo il fatto di portare mio marito e far partecipare anche lui al colloquio ma poi più nulla. Avrò un altro incontro settimana prossima e sicuramente le chiederò cosa ne pensa. Ma voi pensate che possa esser utile portare mio marito?
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
<<<Ma voi pensate che possa esser utile portare mio marito?

Può essere di sì, ma dipende dagli obiettivi che vi ponete.


Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile signora,

a me lascia un po' perplessa questo: "Con la mia psicologa abbiamo parlato poco poco della relazione tra me e mio marito..."

Sembra invece il nocciolo della questione, così come questa rabbia, che è verso il papà ma che Suo marito indirizza in qualche modo verso di Lei anche, dal momento che litigate per questo.

Anche secondo me potrebbe essere utile coinvolgere Suo marito, a patto di accordarvi su lavorare su voi come coppia e sul fatto di limitare lo spazio che date al papà che sembra anche un pretesto per litigare.

Cordiali saluti,
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Cara Signora,
Lei vorrebbe da noi un "lasciapassare" piu' che un consiglio e non mi sembra il caso.
Suo marito ha diritto di avere le proprie opinioni e il proprio "libero arbitrio" sull'educazione dei figli.
E anche Lei cara Signora dovrebbe essere una moglie e una mamma prima di essere una figlia.
L'avere interrotto una gravidanza su decisione di Suo padre mi sembra una cosa di un certo peso all'interno di una relazione coniugale e/o familiare.
Forse e' una terapia di coppia quella che dovreste ipotizare Suo marito e Lei, per "diventare" una coppia.
Cosa ne pensa?

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Il suo voler " portare" suo marito dalla sua psicologa non so quale desiderio inconscio possa portare con se:

- farsi aiutare dalla psicologa?
- mediare con suo padre?
- lavorare sulla sua coppia davvero?
- avere un'alleata, la psicologa?

Si interroghi su queste domande e sugli spunti di riflesisone che le ha offerto questo consulto e ne discuta, soprattutto, con la sua dottoressa.

[#8]
Utente
Utente
Forse non mi sono spiegata bene, io non ho mai interrotto la gravidanza, nostra figlia ora ha 2 anni e 4 mesi. È anche vero che a volte ho messo prima i miei genitori, infatti stiamo anche lavorando su questo. In ogni caso tutti mi sembra condividete il pensiero sulla terapia di coppia e sul lavorare di più tra me e mio marito. Mi è difficile pensarla in questo modo perché non mi sono mai venuti questi dubbi. Ci rifletterò su e ne parlerò con la psicologa. Grazie