Spectatoring e ansia da prestazione, un buco nero
Salve a tutti,
sono un ragazzo di 24 anni (quasi 25) che sta finendo i suoi studi specialistici universitari in un altro stato.
Ho avuto una storia fissa con una ragazza per circa 5 anni, con regolari rapporti sessuali seppur caratterizzati da diversi problemi derivati dai frequenti litigi nel rapporto.
Circa un anno fa abbiamo deciso di troncare la relazione e come normale che sia ho iniziato a vedere nuove ragazze e partecipare in modo piu' frequente alla vita mondana, finendo spesso a letto con nuove ragazze di cui conoscevo a malapena chi fossero.
Fin dalla prima esperienza con una nuova ragazza però, ho avuto problemi di deficit d'erezione rendendo dunque impossibile l'erezione e la penetrazione.
La mia autostima sessuale e non ha avuto un crollo assurdo e quello che poteva sembrare un singolo primo evento si è poi trasformato in costante quando ho riprovato ad andare a letto con altre ragazze per almeno 5 o 6 nuove occasioni.
Dopodichè ho iniziato a rifiutare addirittura inviti e ad evitare situazioni perchè davo per scontato il mio non potercela fare, non avendo poi relazioni stabili ed essendo persone sconosciute non potevo nemmeno parlarne per cercare di trovare rimedio insieme.
Ho fatto 3 o 4 visite urologhe (spostandomi spesso ho dovuto cambiare spesso medico ) e anche qualcuna psicologica per riuscire ad individuare la causa e ad oggi posso costatare che:
- avevo una piccola infiammazione prostatica (roba da poco) adeguatamente curata con integratori , ciclo di antibiotici a cadenza mensile
- le dimensioni della prostata sono perfette, non ho niente ne ai reni ne ai testicoli
- sono entrato in un circolo vizioso psicologico dove la mia paura di non avere un erezione trova sempre conferma rafforzando la mia paura stessa.
Tutto questo mi ha portato a fare ulteriori ricerche e a trovare ulteriori informazioni, dunque,
non solo sono in questo circolo vizioso, ma secondo me, sono il terreno ideale per la manifestazione del cosiddetto fenomeno spectatoring, ossia adesso già se mi trovo in un locale con una ragazza e vedo che lei ci sta, io inizio a controllare ossessivamente se riesco ad avere erezioni baciandola o stando a contatto con lei, spesso fallendo e cadendo in panico nel caso lei volesse continuare la serata dopo.
Così un altro urologo mi ha prescritto Cialis compresse da 5 mg ogni giorno per 3 mesi.
Ironia della sorte in questi 3 mesi ho avuto un paio di occasioni andate anche piuttosto male.
Essendo disperato e all'ultima spiaggia il mio psicologo mi ha consigliato anche una pillola di xanax da 5 o 10 mg per sentirmi più "tranquillo" all'occorrenza, ma spesso bevendo anche solo qualcosina di alcolico ho paura faccia contrasto.
Ora sono all'estero e ho difficoltà ad esprimere i miei problemi anche qui ad altri medici, anche perchè credo di aver individuato il problema ma non il rimedio, quindi vi chiedo un enorme ed importante consiglio per uscire da questo buco nero. Grazie mille.
sono un ragazzo di 24 anni (quasi 25) che sta finendo i suoi studi specialistici universitari in un altro stato.
Ho avuto una storia fissa con una ragazza per circa 5 anni, con regolari rapporti sessuali seppur caratterizzati da diversi problemi derivati dai frequenti litigi nel rapporto.
Circa un anno fa abbiamo deciso di troncare la relazione e come normale che sia ho iniziato a vedere nuove ragazze e partecipare in modo piu' frequente alla vita mondana, finendo spesso a letto con nuove ragazze di cui conoscevo a malapena chi fossero.
Fin dalla prima esperienza con una nuova ragazza però, ho avuto problemi di deficit d'erezione rendendo dunque impossibile l'erezione e la penetrazione.
La mia autostima sessuale e non ha avuto un crollo assurdo e quello che poteva sembrare un singolo primo evento si è poi trasformato in costante quando ho riprovato ad andare a letto con altre ragazze per almeno 5 o 6 nuove occasioni.
Dopodichè ho iniziato a rifiutare addirittura inviti e ad evitare situazioni perchè davo per scontato il mio non potercela fare, non avendo poi relazioni stabili ed essendo persone sconosciute non potevo nemmeno parlarne per cercare di trovare rimedio insieme.
Ho fatto 3 o 4 visite urologhe (spostandomi spesso ho dovuto cambiare spesso medico ) e anche qualcuna psicologica per riuscire ad individuare la causa e ad oggi posso costatare che:
- avevo una piccola infiammazione prostatica (roba da poco) adeguatamente curata con integratori , ciclo di antibiotici a cadenza mensile
- le dimensioni della prostata sono perfette, non ho niente ne ai reni ne ai testicoli
- sono entrato in un circolo vizioso psicologico dove la mia paura di non avere un erezione trova sempre conferma rafforzando la mia paura stessa.
Tutto questo mi ha portato a fare ulteriori ricerche e a trovare ulteriori informazioni, dunque,
non solo sono in questo circolo vizioso, ma secondo me, sono il terreno ideale per la manifestazione del cosiddetto fenomeno spectatoring, ossia adesso già se mi trovo in un locale con una ragazza e vedo che lei ci sta, io inizio a controllare ossessivamente se riesco ad avere erezioni baciandola o stando a contatto con lei, spesso fallendo e cadendo in panico nel caso lei volesse continuare la serata dopo.
Così un altro urologo mi ha prescritto Cialis compresse da 5 mg ogni giorno per 3 mesi.
Ironia della sorte in questi 3 mesi ho avuto un paio di occasioni andate anche piuttosto male.
Essendo disperato e all'ultima spiaggia il mio psicologo mi ha consigliato anche una pillola di xanax da 5 o 10 mg per sentirmi più "tranquillo" all'occorrenza, ma spesso bevendo anche solo qualcosina di alcolico ho paura faccia contrasto.
Ora sono all'estero e ho difficoltà ad esprimere i miei problemi anche qui ad altri medici, anche perchè credo di aver individuato il problema ma non il rimedio, quindi vi chiedo un enorme ed importante consiglio per uscire da questo buco nero. Grazie mille.
[#1]
Gentile Utente,
Lei adopera termini specifici che fanno intravedere la sua ansia.
Oltre alla visita andrologica, ha effettuato una terapia psicologica o psico/sessuologica?
Aver visto una psicologa nin significa nulla e non significa nulla sapere le eventuali cause, senza lavorarci su.
Un approccio rivolto esclusivamente al sintomo - mediante la terapia orale, utilissima ma supportata dalla disamina di tantissimo altro - risulta orfano di un percorso più completo, capace di regalare emozioni e sensazioni....preziose sulla sua intimità e sessualità
Il vissuto sgradevole e doloroso relativo al deficit erettivo, alla vulnerabilità erettiva, la paura anticipatoria di rivivere un fallimento sessuale, contribuiscono a creare quelli che noi clinici chiamiamo “fattori di mantenimento della disfunzione”, ben differenti dai fattori che hanno contribuito all’insorgenza della problematica sessuale.
Le allego delle letture ed un canale salute da poter consultare
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1225-deficit-erettile-un-problema-di-coppia-il-ruolo-della-partner.html
https://www.medicitalia.it/salute/andrologia/111-disfunzione-erettile.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1593-mancanza-d-erezione-10-cose-da-sapere.html-
https://www.medicitalia.it/blog/andrologia/106-dipendenza-psicologica-dalla-terapia-orale-per-il-deficit-erettivo.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1225-deficit-erettile-un-problema-di-coppia-il-ruolo-della-partner.html-
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6154-il-ruolo-delle-donne-nel-deficit-erettivo-dell-uomo.html
Lei adopera termini specifici che fanno intravedere la sua ansia.
Oltre alla visita andrologica, ha effettuato una terapia psicologica o psico/sessuologica?
Aver visto una psicologa nin significa nulla e non significa nulla sapere le eventuali cause, senza lavorarci su.
Un approccio rivolto esclusivamente al sintomo - mediante la terapia orale, utilissima ma supportata dalla disamina di tantissimo altro - risulta orfano di un percorso più completo, capace di regalare emozioni e sensazioni....preziose sulla sua intimità e sessualità
Il vissuto sgradevole e doloroso relativo al deficit erettivo, alla vulnerabilità erettiva, la paura anticipatoria di rivivere un fallimento sessuale, contribuiscono a creare quelli che noi clinici chiamiamo “fattori di mantenimento della disfunzione”, ben differenti dai fattori che hanno contribuito all’insorgenza della problematica sessuale.
Le allego delle letture ed un canale salute da poter consultare
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1225-deficit-erettile-un-problema-di-coppia-il-ruolo-della-partner.html
https://www.medicitalia.it/salute/andrologia/111-disfunzione-erettile.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1593-mancanza-d-erezione-10-cose-da-sapere.html-
https://www.medicitalia.it/blog/andrologia/106-dipendenza-psicologica-dalla-terapia-orale-per-il-deficit-erettivo.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1225-deficit-erettile-un-problema-di-coppia-il-ruolo-della-partner.html-
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6154-il-ruolo-delle-donne-nel-deficit-erettivo-dell-uomo.html
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#2]
Gentile Utente,
una precisazione: gli psicologi NON prescrivono farmaci (es Xanax) e quindi immagino Lei si sia stato da un medico psichiatra.
In ogni caso, come ha avuto modo di vedere, capire le cause è utilissimo e discernere tra un problema medico o una problematica psicologica è fondamentale per poter impostare un trattamento.
Chiarissima anche la descrizione del problema, cioè l'ansia anticipatoria che non Le permette di approcciare una ragazza perché il pensiero e il timore di sottofondo è quello del fallimento e della mancata erezione.
Bene, ora è il momento di impostare un trattamento adeguato: poiché tali situazioni sono anche piuttosto semplici da trattare, poiché Lei è molto giovane e il problema si è verificato da non molto tempo, Le suggerirei di affidarsi ad uno psicologo psicoterapeuta esperto in problematiche ansiose.
Cordiali saluti,
una precisazione: gli psicologi NON prescrivono farmaci (es Xanax) e quindi immagino Lei si sia stato da un medico psichiatra.
In ogni caso, come ha avuto modo di vedere, capire le cause è utilissimo e discernere tra un problema medico o una problematica psicologica è fondamentale per poter impostare un trattamento.
Chiarissima anche la descrizione del problema, cioè l'ansia anticipatoria che non Le permette di approcciare una ragazza perché il pensiero e il timore di sottofondo è quello del fallimento e della mancata erezione.
Bene, ora è il momento di impostare un trattamento adeguato: poiché tali situazioni sono anche piuttosto semplici da trattare, poiché Lei è molto giovane e il problema si è verificato da non molto tempo, Le suggerirei di affidarsi ad uno psicologo psicoterapeuta esperto in problematiche ansiose.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#3]
Utente
Salve a tutti e grazie per le risposte,
sì, sono stato da un medico psichiatra e anche psicologo cognitivista, che mi ha confermato la causa e diagnosticato un estrema ansia anticipatoria e mania di controllo da parte mia dell'erezione che appunto provoca la defallance.
Il punto è che ora mi trovo in un altro stato e ho dovuto interrompere le mie sedute perchè impossibilitato a ritornare almeno prima dell'estate.
Mi chiedevo se avevate consigli più pratici da attuare per uscire da questo "buco nero" anche perchè diagnosi e teoria sono ben chiari, ma appunto arrivato a questo non so adesso cosa fare.
Per ridurre l'ansia anticipatoria almeno nel primo periodo potrei ricorrere ai farmaci che siano ansiolitici o le classiche pillolette per aiutare l'erezione, ma le circostanze sono difficili e strane quindi vorrei andare dritto al punto ed uscire piano piano dal circoletto vizioso ponendomi fuori da questa nuova zona comfort.
Grazie mille a tutti in anticipo per i consigli più pratici.
sì, sono stato da un medico psichiatra e anche psicologo cognitivista, che mi ha confermato la causa e diagnosticato un estrema ansia anticipatoria e mania di controllo da parte mia dell'erezione che appunto provoca la defallance.
Il punto è che ora mi trovo in un altro stato e ho dovuto interrompere le mie sedute perchè impossibilitato a ritornare almeno prima dell'estate.
Mi chiedevo se avevate consigli più pratici da attuare per uscire da questo "buco nero" anche perchè diagnosi e teoria sono ben chiari, ma appunto arrivato a questo non so adesso cosa fare.
Per ridurre l'ansia anticipatoria almeno nel primo periodo potrei ricorrere ai farmaci che siano ansiolitici o le classiche pillolette per aiutare l'erezione, ma le circostanze sono difficili e strane quindi vorrei andare dritto al punto ed uscire piano piano dal circoletto vizioso ponendomi fuori da questa nuova zona comfort.
Grazie mille a tutti in anticipo per i consigli più pratici.
[#4]
Gentile Utente,
Non si tratta di dare dei consigli ma di impostare un trattamento terapeutico perché davanti alla diagnosi che è stata posta dal collega che l ha vista di persona, è ora necessario intervenire.
Però eventuali prescrizioni comportamentali, seppur molto utilizzate in psicoterapia cognitivo comportamentale ad es. Sono comunque inserite all' interno di un piano preciso che prevede la scelta e condivisione di obiettivi terapeutici.
Quindi senza conoscerla, senza poter fare una valutazione diretta è impossibile aiutarla da qui.
Scelga invece un professionista nel paese in cui si trova.
Cordialità
Non si tratta di dare dei consigli ma di impostare un trattamento terapeutico perché davanti alla diagnosi che è stata posta dal collega che l ha vista di persona, è ora necessario intervenire.
Però eventuali prescrizioni comportamentali, seppur molto utilizzate in psicoterapia cognitivo comportamentale ad es. Sono comunque inserite all' interno di un piano preciso che prevede la scelta e condivisione di obiettivi terapeutici.
Quindi senza conoscerla, senza poter fare una valutazione diretta è impossibile aiutarla da qui.
Scelga invece un professionista nel paese in cui si trova.
Cordialità
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"Per ridurre l'ansia anticipatoria almeno nel primo periodo potrei ricorrere ai farmaci che siano ansiolitici o le classiche pillolette per aiutare l'erezione, ma le circostanze sono difficili e strane quindi vorrei andare dritto al punto ed uscire piano piano dal circoletto vizioso ponendomi fuori da questa nuova zona comfort."
Ogni protocollo terapeutico, anche le pillole pro-erettive, vanno inquadrate all'interno di un disegno decisamente più ampio, altrimenti si corre il rischio di trattare, sempre se funzioni, il sintomo e non le cause, poliedriche ed a più livelli, quando si tratta di sessualità.
Immagino, visto quello che chiede, che non abbia letto il materiale fornitoLe.
Ogni protocollo terapeutico, anche le pillole pro-erettive, vanno inquadrate all'interno di un disegno decisamente più ampio, altrimenti si corre il rischio di trattare, sempre se funzioni, il sintomo e non le cause, poliedriche ed a più livelli, quando si tratta di sessualità.
Immagino, visto quello che chiede, che non abbia letto il materiale fornitoLe.
[#6]
Utente
Ho passato le ultime settimane a rassegna del materiale trovato sul suo blog , in giro per il web e mi sono anche riletto il materiale fornito e ne sono profondamente grato.
Il punto è che il disegno decisamente ampio ormai, mi è decisamente chiaro e anche le cause che mi sono piuttosto note.
E' chiaramente un fattore poliedrico ed in modo negativo perchè questo evento è stato provocato da più cause (rottura di una relazione stabile di molti anni, uscita da un intimità maggiore ed esposizione a situazioni occasionali e quindi in cui si richiede maggior sicurezza di se stessi e così via) ma a sua volta con la sua poliedricità ha influenzato molti aspetti della mia vita ( riduzione autostima in generale, non sentirmi alla parti degli altri, sentirmi in imbarazzo ec).
Però per quanto ci giri e ci rigiri, non posso lavorare su le cause , ossia la rottura della mia relazione, perchè è ovvio, in pratica se sono stato in un guscio sicuro e intimo costruito in molti anni e dopo sto guscio si rompe e sono costretto a stare fuori, ovvio che mi sento insicuro e pieno di ansie.
La cosa che sto cercando di fare e prendere consapevolezza e come superare quest'ansia e questa insicurezza lavorando su azioni concrete che però fatico a trovare.
Il mio purtroppo non si tratta di un problema di comunicazione tra partner o di qualche causa non risolta, si tratta soltanto di uscire da questo circolo di insicurezza che si autoalimenta, ma non riesco a trovare gli strumenti.
Per questo che mi rifaccio a qualsiasi mezzo io abbia a disposizione compreso questo, per cercare di trovare una soluzione o almeno fare passi avanti.
Grazie mille per la comprensione e per gli aiuti.
Il punto è che il disegno decisamente ampio ormai, mi è decisamente chiaro e anche le cause che mi sono piuttosto note.
E' chiaramente un fattore poliedrico ed in modo negativo perchè questo evento è stato provocato da più cause (rottura di una relazione stabile di molti anni, uscita da un intimità maggiore ed esposizione a situazioni occasionali e quindi in cui si richiede maggior sicurezza di se stessi e così via) ma a sua volta con la sua poliedricità ha influenzato molti aspetti della mia vita ( riduzione autostima in generale, non sentirmi alla parti degli altri, sentirmi in imbarazzo ec).
Però per quanto ci giri e ci rigiri, non posso lavorare su le cause , ossia la rottura della mia relazione, perchè è ovvio, in pratica se sono stato in un guscio sicuro e intimo costruito in molti anni e dopo sto guscio si rompe e sono costretto a stare fuori, ovvio che mi sento insicuro e pieno di ansie.
La cosa che sto cercando di fare e prendere consapevolezza e come superare quest'ansia e questa insicurezza lavorando su azioni concrete che però fatico a trovare.
Il mio purtroppo non si tratta di un problema di comunicazione tra partner o di qualche causa non risolta, si tratta soltanto di uscire da questo circolo di insicurezza che si autoalimenta, ma non riesco a trovare gli strumenti.
Per questo che mi rifaccio a qualsiasi mezzo io abbia a disposizione compreso questo, per cercare di trovare una soluzione o almeno fare passi avanti.
Grazie mille per la comprensione e per gli aiuti.
[#8]
<<quindi vi chiedo un enorme ed importante consiglio per uscire da questo buco nero.<<
Gentile utente,
dopo le indicazioni ricevute sopra,
se Lei si trova all'estero e con difficoltà, sia di reperire lo specialista, sia - forse - di spiegarsi in una lingua straniera, l'unica soluzione è di attendere il ritorno in Italia.
<<... uscire da questo circolo di insicurezza che si autoalimenta, ma non riesco a trovare gli strumenti.<<,
da solo è molto complesso, forse impossibile.
E anche online non è paragonabile ad un percorso "di persona".
Gentile utente,
dopo le indicazioni ricevute sopra,
se Lei si trova all'estero e con difficoltà, sia di reperire lo specialista, sia - forse - di spiegarsi in una lingua straniera, l'unica soluzione è di attendere il ritorno in Italia.
<<... uscire da questo circolo di insicurezza che si autoalimenta, ma non riesco a trovare gli strumenti.<<,
da solo è molto complesso, forse impossibile.
E anche online non è paragonabile ad un percorso "di persona".
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 7.6k visite dal 27/01/2016.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.