Nessuna voglia di impegnarmi in qualcosa
Salve,
è da circa un anno che questo mio problema sta andando aggravandosi. Negli ultimi mesi noto quanto la mia voglia di impegnarmi sia drasticamente calata, rasentando, ora come ora, praticamente lo zero. Infatti nello studio mi impegno in modo molto scarso, pur frequentando una scuola che richiederebbe uno studio costante e intenso. Eppure passo giornate davanti alla tv o al telefono tra le varie pagine di social network senza combinare nulla.. questo mi fa vergognare di me stessa, sopratutto se mi paragono alla me curiosa, studiosa, amante della lettura e del disegno di molti anni fa. Mi sembra come di avere perso la voglia di fare qualunque cosa che implichi un minimo di sforzo. L'evento che mi ha fatto realizzare quanto in basso io mi trovi è stato qualche giorno fa: mentre stavo facendo una verifica di fisica ho pensato che pur sapendo fare un determinato esercizio e, sebbene avessi moltissimo tempo a disposizione, potevo anche non farlo, non avendo voglia di mettermici a ragionare davvero. In quel preciso momento ho provato proprio disgusto per me stessa, mi sembra di avere perso quasi totalmente il controllo e non riesco a capirne il motivo. A scuola sono sempre andata discretamente bene, nonostante non mi sia mai parso di essermi impegnata molto. Molte cose mi paiono regalate, o frutto di fortuna, come per esempio il fatto di avere superato un esame di inglese per certificare un livello alto di conoscenza, o come il non essere mai stata rimandata in matematica, benchè io abbia sempre avuto voti disastrosi.
Con tutto questo non dico di non avere ambizioni, ma che mi manca la voglia di perseguire degli obiettivi con passione e dedizione. Questo modo di vivere che ho sembra riflettersi in tutto: andare in palestra, leggere un libro che mi interessa ecc...
Tendo spesso a rimandare ciò che dovrei fare e forse l'unica spinta che ho è la paura del giudizio degli altri, delle persone con cui non mi posso giustificare. Per questo mi sale una terribile ansia prima di interrogazioni e verifiche, perchè non ho paura di deludere, ma di venire considerata sfaticata (cosa che in realtà sono) o poco intelligente. Avevo pensato di iniziare una terapia, ma non saprei da dove partire.
La ringrazio in anticipo, Luisa.
è da circa un anno che questo mio problema sta andando aggravandosi. Negli ultimi mesi noto quanto la mia voglia di impegnarmi sia drasticamente calata, rasentando, ora come ora, praticamente lo zero. Infatti nello studio mi impegno in modo molto scarso, pur frequentando una scuola che richiederebbe uno studio costante e intenso. Eppure passo giornate davanti alla tv o al telefono tra le varie pagine di social network senza combinare nulla.. questo mi fa vergognare di me stessa, sopratutto se mi paragono alla me curiosa, studiosa, amante della lettura e del disegno di molti anni fa. Mi sembra come di avere perso la voglia di fare qualunque cosa che implichi un minimo di sforzo. L'evento che mi ha fatto realizzare quanto in basso io mi trovi è stato qualche giorno fa: mentre stavo facendo una verifica di fisica ho pensato che pur sapendo fare un determinato esercizio e, sebbene avessi moltissimo tempo a disposizione, potevo anche non farlo, non avendo voglia di mettermici a ragionare davvero. In quel preciso momento ho provato proprio disgusto per me stessa, mi sembra di avere perso quasi totalmente il controllo e non riesco a capirne il motivo. A scuola sono sempre andata discretamente bene, nonostante non mi sia mai parso di essermi impegnata molto. Molte cose mi paiono regalate, o frutto di fortuna, come per esempio il fatto di avere superato un esame di inglese per certificare un livello alto di conoscenza, o come il non essere mai stata rimandata in matematica, benchè io abbia sempre avuto voti disastrosi.
Con tutto questo non dico di non avere ambizioni, ma che mi manca la voglia di perseguire degli obiettivi con passione e dedizione. Questo modo di vivere che ho sembra riflettersi in tutto: andare in palestra, leggere un libro che mi interessa ecc...
Tendo spesso a rimandare ciò che dovrei fare e forse l'unica spinta che ho è la paura del giudizio degli altri, delle persone con cui non mi posso giustificare. Per questo mi sale una terribile ansia prima di interrogazioni e verifiche, perchè non ho paura di deludere, ma di venire considerata sfaticata (cosa che in realtà sono) o poco intelligente. Avevo pensato di iniziare una terapia, ma non saprei da dove partire.
La ringrazio in anticipo, Luisa.
[#1]
Cara Luisa,
credo che il fatto che stia pensando di iniziare un percorso con un professionista sia una buon modo per cominciare a capire e ad affrontare questo periodo di sofferenza che sta attraversando visto che è da un anno che va avanti questa situazione.
Può rivolgersi sia al privato oppure presso strutture pubbliche come l'Asl o il consultorio della sua città.
"Tendo spesso a rimandare ciò che dovrei fare e forse l'unica spinta che ho è la paura del giudizio degli altri, delle persone con cui non mi posso giustificare"
E' interessante questo che dice, se ho compreso bene l'unica molla che la spinge a fare e impegnarsi in qualcosa è il giudizio delle persone con cui non può giustificarsi (famiglia e scuola?), mentre con gli altri?
La sua paura è quella di poter essere giudicata sfaticata e poco intelligente, ma poi sembra che si metta nelle condizioni per poter essere "giudicata" tale, è così?
E' come se volesse confermare quello che invece teme di più.
Cosa ne pensa?
credo che il fatto che stia pensando di iniziare un percorso con un professionista sia una buon modo per cominciare a capire e ad affrontare questo periodo di sofferenza che sta attraversando visto che è da un anno che va avanti questa situazione.
Può rivolgersi sia al privato oppure presso strutture pubbliche come l'Asl o il consultorio della sua città.
"Tendo spesso a rimandare ciò che dovrei fare e forse l'unica spinta che ho è la paura del giudizio degli altri, delle persone con cui non mi posso giustificare"
E' interessante questo che dice, se ho compreso bene l'unica molla che la spinge a fare e impegnarsi in qualcosa è il giudizio delle persone con cui non può giustificarsi (famiglia e scuola?), mentre con gli altri?
La sua paura è quella di poter essere giudicata sfaticata e poco intelligente, ma poi sembra che si metta nelle condizioni per poter essere "giudicata" tale, è così?
E' come se volesse confermare quello che invece teme di più.
Cosa ne pensa?
Dott.ssa Ilaria La Manna
Psicologa Psicoterapeuta - Padova
[#2]
Utente
Sì, mi sembra di fare tutto non perché ne tragga beneficio io, ma perché l'unico aspetto positivo di impegnarmi è quello di non vivere male anche i rapporti con gli altri. Infatti, mentre con la mia famiglia posso giustificarmi facilmente, sapendo che l'amore nei miei confronti rimarrebbe invariato e che cercherebbero di comprendere la mia situazione, con professori e amici occorre che io mi presenti esattamente per come vorrei essere vista.
È vero il fatto che tendo a mettermi nella condizione di essere giudicata come non vorrei, ed è proprio questa la cosa che mi confonde. Sono combattuta tra la poca motivazione nel fare qualsiasi cosa, data forse dal fatto che alla fine se dipendesse solo da me, mi andrebbe bene così il mio comportamento, e dalla paura di risultare come non vorrei agli occhi di chi non mi conosce davvero, provocata dal fatto che sono convinta che vengano logicamente più apprezzate persone che si impegnano e con delle passioni. È per questo motivo, credo, che se non ho studiato bene per un compito mi sale un'ansia terribile. Anche questo aspetto mi confonde molto, perché l'essere agitata e ansiosa mi paralizza invece che spingermi a rimediare il meglio possibile..
È vero il fatto che tendo a mettermi nella condizione di essere giudicata come non vorrei, ed è proprio questa la cosa che mi confonde. Sono combattuta tra la poca motivazione nel fare qualsiasi cosa, data forse dal fatto che alla fine se dipendesse solo da me, mi andrebbe bene così il mio comportamento, e dalla paura di risultare come non vorrei agli occhi di chi non mi conosce davvero, provocata dal fatto che sono convinta che vengano logicamente più apprezzate persone che si impegnano e con delle passioni. È per questo motivo, credo, che se non ho studiato bene per un compito mi sale un'ansia terribile. Anche questo aspetto mi confonde molto, perché l'essere agitata e ansiosa mi paralizza invece che spingermi a rimediare il meglio possibile..
[#3]
Credo che una cosa importante sia proprio quella di fare qualcosa perché anche lei ne tragga qualche beneficio e piacere e non che il fare delle cose sia dettato solo dalla paura di essere giudicati male (o come lei vorrebbe non la vedessero gli altri) e in questo modo di vivere male i rapporti con gli altri ... di non essere in questo modo accettata?
Con la famiglia non si preoccupa di questo perché sa che può sempre trovare un porto sicuro di comprensione e di affetto, nei confronti degli altri invece crede di non potere avere queste cose, gli altri apprezzano altre caratteristiche che lei sente di non avere o di non poter corrispondere?
E' come se facesse le cose per non perdere stima e apprezzamenti da parte degli altri, ma a quale prezzo?
Con la famiglia non si preoccupa di questo perché sa che può sempre trovare un porto sicuro di comprensione e di affetto, nei confronti degli altri invece crede di non potere avere queste cose, gli altri apprezzano altre caratteristiche che lei sente di non avere o di non poter corrispondere?
E' come se facesse le cose per non perdere stima e apprezzamenti da parte degli altri, ma a quale prezzo?
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 16.5k visite dal 26/01/2016.
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