Mangiarsi le guance
Salve a tutti,ringrazio già chi mi risponderà. non ricordo un'etá in cui non mordevo le mie guance,lo faccio da "una vita" se così si può dire;in passato ero ossessionata,mangiavo guance labbra unghie e pelle delle dita attorno ad esse (sia di mani che di piedi,tanto che adesso la pelle e dura). Per le guance mi aiutavo anche con le mani,tanto che oltre alle cicatrici,vedevo piccoli capillari (alcuni li ho ancora) che ricordavano la pelle di mio nonno 80enne (persino mia madre me lo fece notare per l'insistenza che avevo). Crescendoho cercato sempre più di regolarmi, alle labbra non ho più croste e per le unghie ho fatto progressi solo che la pelle attorno alle dita e le guancie non riesco.. E molto minore rispetto all'insistenza che avevo prima, ma ne c'è l'ho ancora e non me ne accorgo, se sento irregolarità ho bisogno di "mordere" il pezzo di pelle e soprattutto di mangiarmelo.. Mangiarmelo proprio ovvero masticare e poi ingoiare e se non lo faccio provo proprio un'insoddisfazione, e anche se resisto sento l'impulso di rifarlo per mangiare quel che tolgo(cosa che spesso succede).. Senza parlare del fatto che mi piace staccare gli strati di pelle morta (dalla guancie in particolare) e poi sentire il sangue(anche se mi rendo conto che non e buona cosa e un po,poco,però mi pento) ecco,io vorrei sapere come mai,magari e solo un vizio,ma il mio fidanzato continua a ripetersi "non ti mordere" e più lo fa più io sento quest'impulso o comunque faccio fatica,qualcuno può chiarirmi le idee?
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Cara Utente,
questi comportamenti auto-aggressivi denunciano di solito la presenza di una significativa tensione interna che il soggetto sfoga facendosi del male, dal momento che spesso le dita sanguinano dove le pellicine sono strappate e che lo stesso avviene in bocca.
Il gesto di mangiarsi le unghie risponde inoltre al desiderio non cosciente di "spuntare" le proprie armi (esattamente come avviene nel bruxismo con la "piallatura" dei denti), a causa del timore per la propria stessa aggressività e per la possibilità di fare del male agli altri.
Cosa può dirci della sua vita? Da piccola era serena?
Com'è il clima in famiglia?
Qual è il primo ricordo che riesce a richiamare legato a questi comportamenti?
questi comportamenti auto-aggressivi denunciano di solito la presenza di una significativa tensione interna che il soggetto sfoga facendosi del male, dal momento che spesso le dita sanguinano dove le pellicine sono strappate e che lo stesso avviene in bocca.
Il gesto di mangiarsi le unghie risponde inoltre al desiderio non cosciente di "spuntare" le proprie armi (esattamente come avviene nel bruxismo con la "piallatura" dei denti), a causa del timore per la propria stessa aggressività e per la possibilità di fare del male agli altri.
Cosa può dirci della sua vita? Da piccola era serena?
Com'è il clima in famiglia?
Qual è il primo ricordo che riesce a richiamare legato a questi comportamenti?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Utente
Grazie mille per la risposta. Da bambina ho ricordi felici fondamentalmente, i miei genitori si erano separati prima di potermene ricordare e di loro "insieme" ho solo il ricordo di una litigata brutale(mia madre diceva che avevo 3 anni,ma la memoria non inizia a 5? ). Ho sempre vissuto con mia madre e con mio padre non ho mai avuto granché di rapporto,diciamo che gli voglio bene perché è papà ma di fatto non mi è mai piaciuto nulla di lui compresi tutti i parenti del suo ramo della famiglia,anche se bisogna ammettere che sia io che mia sorella ci trovavamo meglio lì come atmosfera(a casa di mia madre c'era una costante tensione per i problemi economici,invece con mio padre tutto era più tranquillo e rilassante). Legato a questi comportamenti so per certo che alle elementari già lo facevo, ma di per sé non ricordo quando ho iniziato(se prima o dopo il mio trasferimento da Abruzzo a Emilia Romagna) solo che ero molto più "ossessiva"
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E' possibile che la "costante tensione" che lei ha percepito e "assorbito" in casa sia la causa o concausa del suo comportamento, che può rappresentare una via auto-aggressiva per lo scarico della tensione stessa.
Attualmente il clima familiare è migliorato?
Ha notato se quando è più tranquilla questi comportamenti si attenuano o scompaiono e, viceversa, se tende ad attuarli con maggiore intensità quando è nervosa?
Attualmente il clima familiare è migliorato?
Ha notato se quando è più tranquilla questi comportamenti si attenuano o scompaiono e, viceversa, se tende ad attuarli con maggiore intensità quando è nervosa?
[#4]
Utente
Si decisamente, finalmente non abbiamo più gravi problemi economici,lentamente stiamo risalendo e si sta un po meglio in casa,certamente non si respira più la tensione passata. Riguardo ai comportamententi quando sono nervosa tendo a "tormentarmi" le mani,pelle delle dita e guance com'è facile dedurre, invece nei momenti di tranquillità inizio a mordermi senza un motivo apparente, quasi per noia,alcune volte senza nemmeno pensarci il ché mi fa credere che sia solo un'abitudine,forse non del tutto innocente(ho sentito che aumenta il rischio di tumore alla bocca),ma comunque qualcosa di banale.. E proprio per questo che non ho mai voluto parlarne,come se questo comportamento "gonfiasse" la situazione
[#5]
E' possibile che questi comportamenti servano sia a scaricare la tensione, sia a procurarle una sorta di gratificazione (come insegna la psicoanalisi, le gratificazioni possono essere anche di carattere masochistico) e che per questo lei li attui sia quando è tesa, sia quando è annoiata.
Non è nemmeno da escludere che questi gesti abbiano anche un significato simbolico, che da qui posso solo ipotizzare, visto che ha detto questo:
"se sento irregolarità ho bisogno di "mordere" il pezzo di pelle e soprattutto di mangiarmelo..."
e che indichino quindi una sua necessità di intervenire e "ripianare le cose" quando vede che qualcosa è fuori posto (può riflettere su quali siano le "irregolarità" nella sua vita e su cosa desideri appianare).
E' consigliabile che cerchi di smettere di mordersi le guance, oltre che le pellicine attorno alle unghie, ma se non ci riesce spontaneamente è necessario che ne parli di persona con uno psicologo per comprendere prima di tutto cosa si trovi alla base di questi comportamenti e poi intervenire per eliminarli, possibilmente sradicandone le cause.
Non è nemmeno da escludere che questi gesti abbiano anche un significato simbolico, che da qui posso solo ipotizzare, visto che ha detto questo:
"se sento irregolarità ho bisogno di "mordere" il pezzo di pelle e soprattutto di mangiarmelo..."
e che indichino quindi una sua necessità di intervenire e "ripianare le cose" quando vede che qualcosa è fuori posto (può riflettere su quali siano le "irregolarità" nella sua vita e su cosa desideri appianare).
E' consigliabile che cerchi di smettere di mordersi le guance, oltre che le pellicine attorno alle unghie, ma se non ci riesce spontaneamente è necessario che ne parli di persona con uno psicologo per comprendere prima di tutto cosa si trovi alla base di questi comportamenti e poi intervenire per eliminarli, possibilmente sradicandone le cause.
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Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile utente, alle indicazioni fornitele dalla dott.ssa Massaro vorrei aggiungere un punto di vista differente.
Molti dei comportamenti che descrive sembrano originarsi da una forma di "tensione interna", che aumenta finchè non li mette in atto. Il successivo "sollievo" che sembra provare potremmo leggerlo come una forma di "incentivo" a rifarlo in futuro.
Quando si innalza la tensione, infatti, "resistere" a questo comportamento di solito provoca, almeno inizialmente, un innalzamento della tensione stessa, fino a livelli che a volte il soggetto sperimenta come "intollerabili".
In questi momenti, si sente spinto quasi "compulsivamente" a mettere in atto quei comportamenti, magari preceduti da tutta una serie di comportamenti "preparatori" (es., accarezzare la parte alla ricerca di pellicine sollevate o zone da scarificare, o passarci le labbra o la lingua sopra).
Se il comportamento insorge da bambini (cosa che spesso avviene, o per imitazione o in seguito alle normali esplorazioni che i bambini fanno del loro stesso corpo), è importante cercare di modificarli prima che diventino parte stabile del repertorio di comportamento adulto. Da adulti, infatti, potrebbero diventare modalità "automatiche" di risposta, con caratteristiche che sembrano a cavallo tra un disturbo da tic ed una problematica ossessivo-compulsiva.
In tali casi, se per il soggetto tali comportamenti rappresentano un problema, sia perchè li sperimentano come problematici, sia per le conseguenze estetico-funzionali che possono avere sul corpo, può essere utile una consulenza psicologica al fine di valutare l'idoneità ad un percorso di modificazione comportamentale/psicoterapia.
Molti dei comportamenti che descrive sembrano originarsi da una forma di "tensione interna", che aumenta finchè non li mette in atto. Il successivo "sollievo" che sembra provare potremmo leggerlo come una forma di "incentivo" a rifarlo in futuro.
Quando si innalza la tensione, infatti, "resistere" a questo comportamento di solito provoca, almeno inizialmente, un innalzamento della tensione stessa, fino a livelli che a volte il soggetto sperimenta come "intollerabili".
In questi momenti, si sente spinto quasi "compulsivamente" a mettere in atto quei comportamenti, magari preceduti da tutta una serie di comportamenti "preparatori" (es., accarezzare la parte alla ricerca di pellicine sollevate o zone da scarificare, o passarci le labbra o la lingua sopra).
Se il comportamento insorge da bambini (cosa che spesso avviene, o per imitazione o in seguito alle normali esplorazioni che i bambini fanno del loro stesso corpo), è importante cercare di modificarli prima che diventino parte stabile del repertorio di comportamento adulto. Da adulti, infatti, potrebbero diventare modalità "automatiche" di risposta, con caratteristiche che sembrano a cavallo tra un disturbo da tic ed una problematica ossessivo-compulsiva.
In tali casi, se per il soggetto tali comportamenti rappresentano un problema, sia perchè li sperimentano come problematici, sia per le conseguenze estetico-funzionali che possono avere sul corpo, può essere utile una consulenza psicologica al fine di valutare l'idoneità ad un percorso di modificazione comportamentale/psicoterapia.
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Utente
Grazie ancora per la disponibilità. Chi ed scusa per il ritardo della risposta ma ho pensato di far passare "un periodo di prova" che però si è rivelato un insuccesso. Ho provato a smettere di mordermi, tuttavia ho notato che appena cercavo di concentrarmi su qualcosa mi risultava praticamente impossibile, quasi le due cose fossero collegate. Persino io sono rimasta stupita da questo, ipotizzando poi che il motivo fosse il fatto che lo facessi da una vita. Inoltre ho notato che il sentirmi dire sempre "non morderti" quasi mi ha stimolato a farlo,come se fosse qualcosa di segreto da fare fra me e me,non saprei in che altro modo spiegarlo. So bene che non è una buona abitudine,dato che ho letto che potrebbe portare a tumori,tuttavia continua a sembrarmi qualcosa che non necessità qualcuno con cui parlarne..che cosa sarebbe opportuno fare quindi?
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 38k visite dal 25/01/2016.
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