Ansia e mancanza di una partner
Salve,
dopo un primo consulto online in estate ho effettuato una breve terapia psicologica (dal 10 settembre al 3 novembre in un totale di 9 sedute) presso struttura pubblica (purtroppo non ho grandi risorse economiche) per problemi di ansia.
Io ho ormai 36 anni e non ho mai avuto una donna, e di questo ne ho parlato in seduta.
Io, come ho già scritto soffro di problemi di ansia; e durante le sedute il tutto è ruotato intorno al rapporto difficile con mio padre, durante le sedute ho preso coscienza come non mai di essere cresciuto in una famiglia disfunzionale: ho avuto un padre giudicante ed ipercritico (che ha sempre fatto paragoni), ho subito molti traumi di ordine psicologico e talvolta anche fisico (anche se questi ultimi non gravi, ma sempre di traumi si tratta) che stravedeva per me finchè rendevo a scuola, quando i miei voti incominciarono a scendere scemò la sua "stima", sono stati evidenziati traumi riguardo al "non amore" fra mio padre e mia madre di cui io sono stato testimone da bambino, un rapporto fatto di dipendenza reciproca, in più sono nato di sette mesi e non sono stato allattato quasi per niente (secondo la psicologa questo ed altri fattori hanno inciso fortemente sulla mia mancanza di una partner).
Comunque questo mio passato doloroso ha ripercussioni nel presente: dal test che ho effettuato sono stati evidenziati una leggera tendenza depressiva ed autosvalutazione (frutto dell'essere costantemente giudicato e paragonato in passato). La mia ansia sembrerebbe ruotare quasi del tutto attorno alla paura di essere giudicato, di ESSERE RIDOTTO A SCHEMA, AD ETICHETTA; e questo incide nel mio rapporto-non rapporto con l'altro sesso.Altro punto interessante che si è manifestato durante la terapia è la sensazione che spesso mi pervade di essere invisibile, non visto, di non potere e sapere "lasciare il segno" o di essere ricordato.
I miei colloqui, volente o nolente andavano a rifinire sempre su traumi infantili (con protagonista mio padre) da cui tutte o quasi le mie problematiche sono scaturite.
Spero in una risposta, gentili dottori, in un consiglio o in una considerazione da parte vostra di qualsiasi tipo.
Attendo fiducioso,
Cordiali saluti
dopo un primo consulto online in estate ho effettuato una breve terapia psicologica (dal 10 settembre al 3 novembre in un totale di 9 sedute) presso struttura pubblica (purtroppo non ho grandi risorse economiche) per problemi di ansia.
Io ho ormai 36 anni e non ho mai avuto una donna, e di questo ne ho parlato in seduta.
Io, come ho già scritto soffro di problemi di ansia; e durante le sedute il tutto è ruotato intorno al rapporto difficile con mio padre, durante le sedute ho preso coscienza come non mai di essere cresciuto in una famiglia disfunzionale: ho avuto un padre giudicante ed ipercritico (che ha sempre fatto paragoni), ho subito molti traumi di ordine psicologico e talvolta anche fisico (anche se questi ultimi non gravi, ma sempre di traumi si tratta) che stravedeva per me finchè rendevo a scuola, quando i miei voti incominciarono a scendere scemò la sua "stima", sono stati evidenziati traumi riguardo al "non amore" fra mio padre e mia madre di cui io sono stato testimone da bambino, un rapporto fatto di dipendenza reciproca, in più sono nato di sette mesi e non sono stato allattato quasi per niente (secondo la psicologa questo ed altri fattori hanno inciso fortemente sulla mia mancanza di una partner).
Comunque questo mio passato doloroso ha ripercussioni nel presente: dal test che ho effettuato sono stati evidenziati una leggera tendenza depressiva ed autosvalutazione (frutto dell'essere costantemente giudicato e paragonato in passato). La mia ansia sembrerebbe ruotare quasi del tutto attorno alla paura di essere giudicato, di ESSERE RIDOTTO A SCHEMA, AD ETICHETTA; e questo incide nel mio rapporto-non rapporto con l'altro sesso.Altro punto interessante che si è manifestato durante la terapia è la sensazione che spesso mi pervade di essere invisibile, non visto, di non potere e sapere "lasciare il segno" o di essere ricordato.
I miei colloqui, volente o nolente andavano a rifinire sempre su traumi infantili (con protagonista mio padre) da cui tutte o quasi le mie problematiche sono scaturite.
Spero in una risposta, gentili dottori, in un consiglio o in una considerazione da parte vostra di qualsiasi tipo.
Attendo fiducioso,
Cordiali saluti
[#1]
Gentile Utente,
non le è possibile riprendere le sedute presso la struttura a cui si è rivolto?
La sensazione è quella di un percorso appena iniziato, in cui le consapevolezze raggiunte possono essere importanti, ma di certo non sufficienti per aiutarla in modo efficace.
Se fino a lì si è occupato del passato, dell'origine del suo modo di "funzionare", ora sarebbe auspicabile occuparsi del presente per poter cercare di costruire il futuro che desidera.
Saluti cordiali.
non le è possibile riprendere le sedute presso la struttura a cui si è rivolto?
La sensazione è quella di un percorso appena iniziato, in cui le consapevolezze raggiunte possono essere importanti, ma di certo non sufficienti per aiutarla in modo efficace.
Se fino a lì si è occupato del passato, dell'origine del suo modo di "funzionare", ora sarebbe auspicabile occuparsi del presente per poter cercare di costruire il futuro che desidera.
Saluti cordiali.
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i
[#3]
Carissimo, mi domando se su prescrizione del suo medico di base, dato che sembra presentare alcuni tratti depressivi, non sia possibile avere un secondo percorso.. Intanto cominci a pensare che proprio perchè ha avuto momenti così infelici e duri nel passato , (forse suo padre a sua volta è stato vittima di un certo poco illuminato e datato modo di pensare) ,..ora la sua rabbia e il suo dolore può diventare spinta a salvarsi, uscire , crearsi interessi e progetti, colorarsi la vita con questo.. Lei lavora ? cosa fa ? cI parli del suo quotidiano ed anche di cosa le piace fare.. leggere, non si chiuda in una prigione di rabbia e inerzia..
Cominci a provare di sembrare ed essere diverso, più forte .
Dal suo modo di scrivere sembra una persona intelligente e acuta, usi queste qualità per illuminarsi la vita, che, ha già sofferto abbastanza..
Cari auguri
Cominci a provare di sembrare ed essere diverso, più forte .
Dal suo modo di scrivere sembra una persona intelligente e acuta, usi queste qualità per illuminarsi la vita, che, ha già sofferto abbastanza..
Cari auguri
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
[#4]
Utente
Salve dottoressa Fregonese,
la ringrazio vivamente per le sue parole. Magari potrei provare in futuro ad avere un secondo percorso, comunque la psicologa mi fece capire che sì, il percorso non era finito ma mi sarei dovuto rivolgere a lei (a pagamento) o a qualche altro psicologo, ma sempre a pagamento.
Dunque: mio padre, a quanto ho capito (e mi sembra di aver capito molto) è cresciuto in una famiglia disfunzionale (anche se non se ne rende assolutamente conto, ma me ne rendo conto io) ed ha avuto un rapporto "invischiato" con la madre, era il figlio prediletto ed ha perpetuato tale rapporto con mia madre, egli è sia il marito che il figlio viziato; mia madre è una donna succube, da mia madre mi sento comunque voluto bene (non così da mio padre, adesso semplifico, ma è per capirsi) ed è una donna che ha risorse nascoste, ma purtroppo è stata "ipnotizzata" da mio padre e ridotta (per alcuni versi) ad uno stato "infantile" (ma prenda questo termine in senso lato, non è che si comporta come una bambina) bensì è succube e dipendente. Mia madre anche lei ha seguito una psicoterapia (a pagamento) per una quasi-depressione causata da bruttissime esperienze quando io ero piccolo maltrattata da mia nonna paterna (addirittura voleva che abortisse quando era incinta di mio fratello minore) e mio padre prendeva sempre le parti di mia nonna. Io ho sempre saputo che il forte disagio di mia madre risiedeva in quelle brutte esperienza, ma mio padre non sembra rendersene minimamente conto.
Io sono un paradosso vivente: ansioso,sì, con lievi tendenze depressive, sì, ma amante della vita, del mondo e capace di entusiasmarmi per le piccole cose, per un saluto, un sorriso, il volto di un bambino, di una donna, della luce e del sole primaverile; la psicologa ha messo in luce un aspetto fondamentale di me; e che mi ha salvato, per così dire: una fortissima emotività ed empatia, una grande sensibilità (che ha le sue ricadute negative), e poi c'è l'amore per la cultura: il cinema, in primis (sono laureato in cinema) l'amore per la lettura (letteratura, storia, politica) purtroppo però, non trovo lavoro e vivo ancora con i miei... cioè lo cerco (candidature, curriculum, etc:) ma aparte qualche colloquio di lavoro, per ora niente. Nonostante abbia rabbia dentro di me (nei riguardi di mio padre, o meglio di rancore) non vivo in una prigione di rabbia ed inerzia, paradossalmente il mio quotidiano è segnato per la maggior parte da sentimenti positivi, di entusiasmo ed interesse per le cose, di cura dei miei interessi (ma certo c'è sopratutto in alcuni periodi una recrudescenza di disturbi ansiosi).
Spero di averle fornito un quadro personale più esaustivo,
Cordiali saluti
la ringrazio vivamente per le sue parole. Magari potrei provare in futuro ad avere un secondo percorso, comunque la psicologa mi fece capire che sì, il percorso non era finito ma mi sarei dovuto rivolgere a lei (a pagamento) o a qualche altro psicologo, ma sempre a pagamento.
Dunque: mio padre, a quanto ho capito (e mi sembra di aver capito molto) è cresciuto in una famiglia disfunzionale (anche se non se ne rende assolutamente conto, ma me ne rendo conto io) ed ha avuto un rapporto "invischiato" con la madre, era il figlio prediletto ed ha perpetuato tale rapporto con mia madre, egli è sia il marito che il figlio viziato; mia madre è una donna succube, da mia madre mi sento comunque voluto bene (non così da mio padre, adesso semplifico, ma è per capirsi) ed è una donna che ha risorse nascoste, ma purtroppo è stata "ipnotizzata" da mio padre e ridotta (per alcuni versi) ad uno stato "infantile" (ma prenda questo termine in senso lato, non è che si comporta come una bambina) bensì è succube e dipendente. Mia madre anche lei ha seguito una psicoterapia (a pagamento) per una quasi-depressione causata da bruttissime esperienze quando io ero piccolo maltrattata da mia nonna paterna (addirittura voleva che abortisse quando era incinta di mio fratello minore) e mio padre prendeva sempre le parti di mia nonna. Io ho sempre saputo che il forte disagio di mia madre risiedeva in quelle brutte esperienza, ma mio padre non sembra rendersene minimamente conto.
Io sono un paradosso vivente: ansioso,sì, con lievi tendenze depressive, sì, ma amante della vita, del mondo e capace di entusiasmarmi per le piccole cose, per un saluto, un sorriso, il volto di un bambino, di una donna, della luce e del sole primaverile; la psicologa ha messo in luce un aspetto fondamentale di me; e che mi ha salvato, per così dire: una fortissima emotività ed empatia, una grande sensibilità (che ha le sue ricadute negative), e poi c'è l'amore per la cultura: il cinema, in primis (sono laureato in cinema) l'amore per la lettura (letteratura, storia, politica) purtroppo però, non trovo lavoro e vivo ancora con i miei... cioè lo cerco (candidature, curriculum, etc:) ma aparte qualche colloquio di lavoro, per ora niente. Nonostante abbia rabbia dentro di me (nei riguardi di mio padre, o meglio di rancore) non vivo in una prigione di rabbia ed inerzia, paradossalmente il mio quotidiano è segnato per la maggior parte da sentimenti positivi, di entusiasmo ed interesse per le cose, di cura dei miei interessi (ma certo c'è sopratutto in alcuni periodi una recrudescenza di disturbi ansiosi).
Spero di averle fornito un quadro personale più esaustivo,
Cordiali saluti
[#5]
Bene! Ci sono molti lati positivi allora , nella sua vita ... e scrive anche benissimo !
Mi auguro anche che riesca a tornare da quella psicologa o comunque a completare il suo percorso, ma intanto, ora che ha capito e chiarito molti aspetti della sua vita , penso sarebbe bene , dare questo per acquisito e andare avanti e cercare di gestire il presente.. cercare il lavoro anche in versanti diversi, per avere una diversa autonomia, specializzarsi in qualcosa , che possa esserle utile per entrare nel mondo del lavoro.. e sfruttare questa sua sensibilità che è un qualità fondamentale , da non usare per captare tutto e star male , ma come una lampada azzurra che ti dice cosa fare, cosa dire..cercare nel mondo della pubblicità per esempio, perfezionare una lingua.. e così via.. Basta pensare al padre e alla nonna .. bisogna anche fare la minestra con quello che c'è..qui ed ora..
Molti auguri per tutto ..
Mi auguro anche che riesca a tornare da quella psicologa o comunque a completare il suo percorso, ma intanto, ora che ha capito e chiarito molti aspetti della sua vita , penso sarebbe bene , dare questo per acquisito e andare avanti e cercare di gestire il presente.. cercare il lavoro anche in versanti diversi, per avere una diversa autonomia, specializzarsi in qualcosa , che possa esserle utile per entrare nel mondo del lavoro.. e sfruttare questa sua sensibilità che è un qualità fondamentale , da non usare per captare tutto e star male , ma come una lampada azzurra che ti dice cosa fare, cosa dire..cercare nel mondo della pubblicità per esempio, perfezionare una lingua.. e così via.. Basta pensare al padre e alla nonna .. bisogna anche fare la minestra con quello che c'è..qui ed ora..
Molti auguri per tutto ..
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 2.6k visite dal 22/01/2016.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.