Come stare accanto al mio (ex) fidanzato in depressione...
So che ogni caso di depressione è un caso a sé perciò, nonostante abbia già letto diverse risposte a casi simili in questo forum, mi piacerebbe comunque avere un consulto personale..
Il mio (ex) fidanzato ed io stiamo insieme da 4 anni, dei quali 2 e mezzo vissuti a distanza (cavandocela piuttosto bene) e uno e mezzo vissuti insieme convivendo all'estero. Alle spalle lui ha un'infanzia mai vissuta e un'adolescenza anche peggio per via della totale assenza del padre e una pesante carenza di affetto da parte della madre..insomma ha sempre dovuto cavarsela da solo tenendosi dentro tutto i dolori, la rabbia e le frustrazioni senza poterne parlare con nessuno.
Nell'ultimo anno abbiamo avuto alti e bassi, vuoi la convivenza, vuoi alcune circostanze, però siamo sempre andati avanti convinti che il nostro amore avrebbe risolto tutto. Siamo scesi in Italia per un mese quando sua mamma decide di partire per sempre per tornare al suo paese di origine, innescando in lui l'ennesima sensazione di abbandono.
Nel giro di 1 settimana, la persona che amo e che mi ama ha deciso di lasciarmi dicendomi che non sentiva più nulla. Per i primi giorni non ci siamo sentiti, dopo 4 giorni mi ha scritto che mi ama moltissimo ma che non vuole farmi soffrire e anche se sa che non amerà mai nessuna come me, questo rapporto è troppo importante per lui è non vuole rovinarlo. Nonostante queste parole ho deciso di restargli vicina, proprio per non farlo sentire abbandonato l'ennesima volta..lui ha la sorella che è ancora una ragazzina e qualche buon amico.. Ha avuto diverse crisi depressive e fortunatamente è propenso ad andare dallo psicologo (ha un primo appuntamento il 3 febbraio) ma nonostante lui stesso sia consapevole che ci comportiamo come se stessimo ancora insieme tranne per quelle "smancerie" da fidanzati, continua ad essere risoluto e convinto nella sua decisione. Io sono una persona riflessiva e credo che sia arrivato a questo punto perché è sempre stato abituato a cavarsela da solo, la cosa che non capisco e mi ferisce più di tutto è che per lui io sono qualcosa che gli fa più male che bene...
A causa del trasloco domani partiremo per prendere le nostre cose nella casa che abbiamo lasciato..volevo sapere che peso devo dare alle sue parole, visto che ci lega ancora un forte sentimento? Come dovrei comportarmi per fargli capire che posso essere per lui un sostegno e non un problema? Dovrei aspettare dopo i primi incontri dallo psicologo? Io lo amo molto e so che lui ama molto me, non voglio perderlo ma è agghiacciante sentirlo così convinto di questa scelta... Come potrei comportarmi al meglio?
Il mio (ex) fidanzato ed io stiamo insieme da 4 anni, dei quali 2 e mezzo vissuti a distanza (cavandocela piuttosto bene) e uno e mezzo vissuti insieme convivendo all'estero. Alle spalle lui ha un'infanzia mai vissuta e un'adolescenza anche peggio per via della totale assenza del padre e una pesante carenza di affetto da parte della madre..insomma ha sempre dovuto cavarsela da solo tenendosi dentro tutto i dolori, la rabbia e le frustrazioni senza poterne parlare con nessuno.
Nell'ultimo anno abbiamo avuto alti e bassi, vuoi la convivenza, vuoi alcune circostanze, però siamo sempre andati avanti convinti che il nostro amore avrebbe risolto tutto. Siamo scesi in Italia per un mese quando sua mamma decide di partire per sempre per tornare al suo paese di origine, innescando in lui l'ennesima sensazione di abbandono.
Nel giro di 1 settimana, la persona che amo e che mi ama ha deciso di lasciarmi dicendomi che non sentiva più nulla. Per i primi giorni non ci siamo sentiti, dopo 4 giorni mi ha scritto che mi ama moltissimo ma che non vuole farmi soffrire e anche se sa che non amerà mai nessuna come me, questo rapporto è troppo importante per lui è non vuole rovinarlo. Nonostante queste parole ho deciso di restargli vicina, proprio per non farlo sentire abbandonato l'ennesima volta..lui ha la sorella che è ancora una ragazzina e qualche buon amico.. Ha avuto diverse crisi depressive e fortunatamente è propenso ad andare dallo psicologo (ha un primo appuntamento il 3 febbraio) ma nonostante lui stesso sia consapevole che ci comportiamo come se stessimo ancora insieme tranne per quelle "smancerie" da fidanzati, continua ad essere risoluto e convinto nella sua decisione. Io sono una persona riflessiva e credo che sia arrivato a questo punto perché è sempre stato abituato a cavarsela da solo, la cosa che non capisco e mi ferisce più di tutto è che per lui io sono qualcosa che gli fa più male che bene...
A causa del trasloco domani partiremo per prendere le nostre cose nella casa che abbiamo lasciato..volevo sapere che peso devo dare alle sue parole, visto che ci lega ancora un forte sentimento? Come dovrei comportarmi per fargli capire che posso essere per lui un sostegno e non un problema? Dovrei aspettare dopo i primi incontri dallo psicologo? Io lo amo molto e so che lui ama molto me, non voglio perderlo ma è agghiacciante sentirlo così convinto di questa scelta... Come potrei comportarmi al meglio?
[#1]
Gentile Utente,
situazione non facile per Lei, perché giocare sulle distanze e sui comportamenti più "giusti" non è facile in situazioni del genere.
Partiamo dalla premessa, già ben sottolineata da Lei, che il tema che sembra essere centrale nella vita di questo ragazzo è il vissuto di abbandono. Ebbene, potrebbe darsi, ma siamo chiaramente nel campo delle ipotesi, che questo ragazzo voglia proprio testare su questo punto anche la vostra relazione. Da una parte, potrebbe anticipare l'ennesimo abbandono. Dall'altra, lo teme a tal punto da non riuscire totalmente a sganciarsi, né a prendere decisioni ma attendere che sia Lei a fare il primo passo.
Essere a disposizione con genuinità, apprezzando le conversazioni con lui, sostenendolo nelle scelte e rafforzando la sua autostima sono comportamenti che lo faranno sentire apprezzato e, se il fantasma dell'abbandono spunterà, non sarà un Suo errore, ma un modo di sentire e pensare del Suo ragazzo.
Cordiali saluti,
situazione non facile per Lei, perché giocare sulle distanze e sui comportamenti più "giusti" non è facile in situazioni del genere.
Partiamo dalla premessa, già ben sottolineata da Lei, che il tema che sembra essere centrale nella vita di questo ragazzo è il vissuto di abbandono. Ebbene, potrebbe darsi, ma siamo chiaramente nel campo delle ipotesi, che questo ragazzo voglia proprio testare su questo punto anche la vostra relazione. Da una parte, potrebbe anticipare l'ennesimo abbandono. Dall'altra, lo teme a tal punto da non riuscire totalmente a sganciarsi, né a prendere decisioni ma attendere che sia Lei a fare il primo passo.
Essere a disposizione con genuinità, apprezzando le conversazioni con lui, sostenendolo nelle scelte e rafforzando la sua autostima sono comportamenti che lo faranno sentire apprezzato e, se il fantasma dell'abbandono spunterà, non sarà un Suo errore, ma un modo di sentire e pensare del Suo ragazzo.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Utente
La ringrazio per avermi risposto così in breve tempo! Mi permetto di chiedere un altro consiglio: giacche sembra che lui sia risoluto e convinto della decisione sulla nostra separazione, nonostante continui a dire che mi ama molto e che non amerà più nessuna come me, che peso devo dare alle sue parole sul voler stare da solo? Non posso certo convincerlo a fare una cosa che non vuole, ma il mio "insistere" nello stargli vicino e sperare di poter recuperare questo rapporto è un comportamento sbagliato? Devo dare credito alla sua apparente convinzione di non voler più stare con me o devo accreditare tutto questo come un suo "sistema" di difesa dovuto al suo stato depressivo?
[#3]
Cara Signorina,
La cosa piu' giusta e sana che Lei possa fare per il ragazzo e' lasciare che sia lui a scegliere.
Le persone depresse hanno bisogno di sentirsi autonome o peggiorera' il suo sentire di inadeguatezza che gia' vive.
Capisco che sia difficile per Lei ma se collude
con la patologia sara' peggio!
Auguri!
La cosa piu' giusta e sana che Lei possa fare per il ragazzo e' lasciare che sia lui a scegliere.
Le persone depresse hanno bisogno di sentirsi autonome o peggiorera' il suo sentire di inadeguatezza che gia' vive.
Capisco che sia difficile per Lei ma se collude
con la patologia sara' peggio!
Auguri!
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 5.7k visite dal 19/01/2016.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.